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4.11.2015 a Piano di Sorrento

Dal Com.te della Marina Mercantile Antonino Migliaccio, 4 generazioni di Marinai

—-Messaggio originale—-
Da: antonino.migliaccio@tiscali.it
Data: 03/11/2015 21.11

…riceviamo  e con onore e orgoglio pubblichiamo.

Oggetto: 4 Novembre 2015 Discorso del Com.te Antonino Migliaccio in ricordo dei morti in guerra – Piano di Sorrento.

Comandante-Antonino-Migliaccio-per-www.lavocedelamarinaio.com_Come ogni anno ci troviamo qui in questa piazza per vivere un momento particolarmente intenso, in cui ci si sente uniti Autorità civili , militari e cittadinanza per ricordare quanti familiari e amici sono caduti in guerra donando la propria vita al Paese.  Davanti a questo monumento che rappresenta per noi Marinai un faro e come il faro che ci da’ certezza della rotta, il monumento ci induce alla memoria storica; cioé ad una considerazione essenziale sul nostro vissuto di italiani e del perché ci troviamo qui, popolo libero e democratico, lo dobbiamo a quanti hanno donato alla Patria quanto di più sacro avevano cioè la propria vita.  La prima guerra mondiale del 15/18 fu una guerra di posizione in cui ci riconoscemmo, per la prima volta, popolo unito e con  i suoi più di un milione di morti di cui cinquecentomila civili nella sacca di Caporetto, dove il Paese profuse tutte le sue energie impiegando anche la leva del 1899 ossia i giovani che non avevano ancora 18 anni e che il Generale Diaz disse a fine guerra:
Li ho visti i ragazzi del 99’ andare al fronte cantando, li ho visti ritornare, sparuto gruppo, cantavano ancora.”
La vittoria della prima guerra mondiale sull’’Austria Ungheria segnò il realizzarsi del sogno risorgimentale dell’Italia Unita nei suoi confini naturali.
La seconda guerra mondiale,sciagurata decisione ,supponendo una probabile guerra lampo,fu una tragedia immane per il nostro popolo, che con l’8 settembre  del 43’ segnò l’inizio della guerra civile  che insanguinò l’Italia fino al 25 aprile del 45’. Naturalmente tutto in nome dell’onore e della libertà come dicevano tutte le parti in causa. Tutto ciò provocò nel Paese una spaccatura che oggi finalmente sembra lasciata alle spalle, proprio per onorare i nostri morti che hanno donato la loro vita, prima per la costruzione dell’Unità d’Italia e nelle due guerre mondiali, affinché l’Italia potesse essere riconosciuta Una, Libera e Indipendente nel consesso mondiale. Il Monumento, fermo e perenne, richiama tutto ciò e  con l’elenco dei nomi impressi su di esso, al ricordo dei nostri eroi.
Due fra tanti “Carpentiere Paturzo Michele ” Piano– Medaglia D’Argento Al Valor Militare:
– “Sotto Maestro Carpentiere della Regia Nave Amalfi, in occasione dell’affondamento della nave stessa, quando già era stato dato l’ordine all’equipaggio di gettarsi in mare, indugiava a bordo per cooperare al salvataggio dei compagni, rimanendo vittima della sua abnegazione.  “Alto Adriatico 7 luglio 1915”.
– “Botta Giovanni. Cap. 30 ° Regg. Fanteria – Piano “Medaglia D’Argento al Valor Militare: “ Pur avendo perduto un terzo delle forze della compagnia in luogo aspro e fortemente battuto dalle artiglierie nemiche di ogni calibro,manteneva la posizione respingendo gli attacchi avversari e dimostrando fermezza e coraggio mirabili. Mentre poi ordinava in una dolina il proprio reparto,veniva colpito a morte da una granata nemica” Dosso Faiti –16 Maggio 1917.

Ed ancora relativamente alla guerra sul mare della seconda guerra mondiale, riportiamo dal libro Convogli memoria dell’ammiraglio Aldo Cocchia Medaglia d’oro e grande invalido della nostra Marina Militare che scrive:
Isola di Lero Luglio 1941 – Mio coadiutore principale quasi alter ego, il Capitano di fregata di complemento Natale Russo, Capitano Marittimo, richiamato già da qualche anno e comandante a Lero della nave frigorifero “Asmara “  Egli si dedica al servizio con una passione  ed un sentimento del dovere quale raramente ho visti anche in ufficiali effettivi. E lui certo non lo fa perché aspira alla greca. Sorrentino di nascita, alle doti di cuore di quella gente accoppia il solido carattere degli uomini che hanno molto navigato e prodiga sé stesso affinché le cose di Lero vadano come si deve, mi aiuta in ufficio, ma principalmente mi coadiuva nella soluzione dei problemi marittimi, nelle relazioni col mare.” Il Comandante Russo ritornato indenne dalla guerra alla sua Piano.
In pensione ricevette la nomina ad Ammiraglio
.
L’Istituto Nautico Nino Bixio Fedele al Suo Motto “Acta Non Verba “  dedicò un aula al suo ex Allievo.

FB5Leggendo queste motivazioni esse mostrano i valori e l’alto senso del dovere di tutta la gente della nostra penisola. Comportamenti che derivavano anche da, permettetemi, sentimenti di amor di patria. In seguito tutto è divenuto più evanescente e la parola Italia si è mostrata a lungo confinata in un lessico calcistico. Noi Italiani siamo stati incapaci di costruire una Nazione fondata su una identità condivisa ed un sentire comune.
Oggi la nostra presenza qui non avrebbe senso se non facessimo una promessa ideale a tutti i nostri caduti, cioè quella di trasferire alle nuove generazioni i valori e i contenuti di una identità collettiva con la riscoperta della Patria.
Ma la Patria non potrà mai essere un concetto di destra o sinistra o del sud o del nord.
Essa è tutto ciò che ci identifica come italiani.
Termino pertanto richiamando il concetto di Patria di uno dei maggiori  pensatori contemporanei Norberto Bobbio che dice “Se si osserva la storia  ci sono molte Italie ma noi ci identifichiamo in quella che amiamo e che ci dà l’orgoglio di appartenenza ed il riscoprire della Patria.
Fra tanta storia quella che ci piace comprende: Dante, Petrarca, Raffaello, Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Leopardi, Foscolo, Manzoni, ed infine Giuseppe Verdi.
L’Italia nella quale anche io ,misero cittadino, mi rispecchio. L’Italia per cui sono fiero di essere italiano“.
Onore ai caduti delle Forze Armate, Onore ai caduti della Marina Mercantile. Viva L’Italia.

Comandante Antonino Migliaccio
          Segr. Comp. M. O. L. N.

Un commento

  • Gaetano Cataldo

    Grazie di cuore Ezio…..ricambio fortemente l’abbraccio dalla Costa Diadema e qui colgo l’occasione per ringraziarti per quella bellissima “Lettera a Dio” che condividesti una ventina di giorni fa….proprio mentre vi imbarcavo! L’ho reputato un gran bel segno.

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