21.11.2015 a Marotta in ricordo delle undici eroine del Faà di Bruno
di Francesco Dalla Lega
L’Associazione Malarupta ha ristrutturato la stele commemorativa dedicata al gesto eroico delle undici ragazze marottesi, la sua inaugurazione si svolgerà sabato 21 Novembre alle ore 10 nei giardinetti Faá di Bruno sul Lungomare C. Colombo.
Il programma prevede la presenza di autorità locali, civili, militari e religiose oltre alla presenza della Capitaneria di Porto e dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia sezione di Fano. Saranno presenti anche gli alunni della scuola primaria e medie Faá di Bruno che hanno svolto degli interessanti lavori sulla vicenda.
La storia della stele è stata molto travagliata: in occasione del cinquantesimo anniversario (1967) dell’episodio accaduto durante la prima guerra mondiale di fronte la costa marottese, precisamente il 18 Novembre 1917, venne offerta dal Comune di Roma una lapide commemorativa con una lupa in bronzo, che venne posata in Piazza Kennedy, per esaltare e ricordare le gesta delle undici ragazze.
In occasione del settantesimo anniversario (1987) con una importante cerimonia la stele venne spostata nei giardinetti sul lungomare, poi nel 1992 quando l’amministrazione del Comune di Fano decise di rifare i giardinetti la lapide venne tolta, per permettere i lavori di ristrutturazione, e nell’indifferenza generale fu riposta nei magazzini della ditta senigalliese che eseguì i lavori per essere successivamente distrutta. Riscoperta è stata prelevata dal Comune di Mondolfo è lasciata nel rimessaggio comunale.
In occasione del 98° anniversario, la stele riposizionata nei giardini Faà di Bruno, troverà la sua destinazione definitiva per testimoniare la sempre viva riconoscenza verso le undici giovani eroine marottesi.
4 commenti
Nino Impalà
grazie e ribadiamolo sempre MARINAI PER SEMPRE.
Giuseppe Diotallevi
ho capito male che il comune di fano intendeva rottamare ciò che ricordava un bellissimo esempio di umana solidarietà?
Orazio Conti
Conosco pochissime persone, ma le informero’!
Nico Vernì
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