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11/12 novembre 1940, la notte di Taranto


di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra



Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
Abbiamo atteso prima di pubblicare questa foto che ricorda una pagina di lutto e di triste impreparazione.
 Le pagine ufficiali sembrano voler dimenticare in fretta la storia ma, il ricordo dei marinai e civili caduti per un ideale di Patria e Onore, ci fa ancora arrossire e commuovere allo stesso tempo. Nessun ricordo e nessuna celebrazione.
Un popolo che non arrossisce alla vergogna e che non si commuove per i suoi figli migliori è un popolo destinato a soccombere.

corazzata Cavour adagiata a Taranto Mar Grende - www.lavocedelmarinaio.com

La terribile notte di Taranto
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1940, un improvviso attacco di aerosiluranti Sworfish della Royal Air Force (R.A.F.) bombardò la flotta navale della Regia Marina italiana dislocata nel porto di Taranto. Nel massiccio bombardamento, il regio incrociatore Trento e le regie corazzate Duilio, Cavour e Littorio furono praticamente messe fuori uso.

11-12.11.1940 la notte di taranto - www.lavocedelmarinaio.com
Di seguito, si ripartano i numeri dei marinai periti:
– Regia nave Littorio: 32.
– Regia nave Cavour: 17.
– Regia nave Duilio: 3.
I feriti furono complessivamente 581, furono anche danneggiati i regio cacciatorpediniere Libeccio e Pesano e distrutti i depositi carburanti.

11-12.11.1940 La notte di Taranto
La Patria
ne colse la fiorente vita
per coronarla di gloria
e cementare nel giovane sangue
i futuri destini.
I Suoi
cristianamente rassegnati
ricordano in pianto
la gentilezza del suo affetto
sempre generoso di sorridente sacrificio.
Iddio
doni nell’eternità dei cieli
il premio
alla sua fede ed alla sua bontà.

O Voi che lo conosceste e amate, ripetete il suo nome nelle vostre preghiere e non lo dimenticate.

11-12.11.1940 LA TRAGICA NOTTE DI TARANTO- www.lavocedelmarinaio.com

56 commenti

  • enzo turco

    Caro Ezio La Cavour era alla fonda in Mar Grande e non in Mar piccolo. Anche io ho scritto qualcosa su quella notte di tragedia e l’ho postata ieri sera esattamente all’ora dell’inizio attacco. Il pezzo l’ho condiviso anche con “la voce del marinaio”. Un saluto e un caro abbraccio.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Enzo grazie per l’informazione. Apporto la variante.
    Un abbraccio grande come il mare a te e a tutti i Marinai di una volta di buona volontà

  • Salvatore Chiaramida

    Caro Ezio c’è sempre una prima volta , del resto c’è stata anche per gli inglesi ad Alessandria !!!!!!

  • Raffaele Napolitano

    Forse sarà l’unica pagina nera della nostra MARINA. Ma qualcuno (credo non più in vita) sapeva e certamente l’avrà lasciata ai POSTERI. GLORIA ED ONORE A TUTTI I MARINAI PERITI IN QUELLA TRAGICA NOTTE.

  • Angelo Sorino

    Ezio sei un grande. Con il tuo costante contributo ricordi eroi ed avvenimenti che molti neanche conoscono. Continua così.. W La Marina Militare..

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Bruno Calefi grazie a te per l’affetto e la compagnia. Un abbraccio grande come il mare

  • EZIO VINCIGUERRA

    ….dal libro di Nicola Caputo, in allegato, si legge:
    Taranto, appena qualche giorno dopo quell’immane disastro, si cinge al recupero delle navi danneggiate. Come per la Leonardo da Vinci nell’altra guerra,le maestranze dell’arsenale fanno miracoli per riportare a galla la corazzata Cavour semisommersa dalle acque, per rimettere in sesto la Littorio e la Duilio.Lavorando giorno e notte, a prezzo di enormi sacrifici,trascurando anche le proprie famiglie. IN CITTA SONO TUTTI CON LA MARINA. E anche se gli alti comandi hanno fatto come Santa Chiara, dislocando in tutta fretta in altri porti l’intera flotta che l’11 Novembre qui aveva fatto da bersaglio al nemico, i Tarantini solidarizzarono con i Marinai che sono rimasti,li incoraggiarono, li spronano, si direbbe che se li coccolano. Viva la Marina,Viva i Marinai d’Italia. E’ un grido che si sente spesso a Taranto in quei giorni. Soprattutto fra i ragazzi delle scuole,tra i balilla, gli avanguardisti, i marinaretti…… DA NOTARE CHE LE MAESTRANZE DELL’ARSENALE DI TARANTO CON LA DIREZIONE – DI QUEL PERIODO NON AVEVANO COMP UTER, MACCHINARI E LA TECNOLOGIA DI OGGI PER RIPORTARE A GALLA UNA CORAZZATA – VI RICORDATE QUANTA PUBBLICITA’ PER IL RECUPERO DELLA COSTA CONCORDIA ? E QUANTI MESI DI STUDIO PER RIPORTARLA A GALLA – CON QUESTO VOGLIO DIRE CHE LA MARINA MILITARE AVEVA AVUTO GiA’ LA SUA ESPERIENZA….

  • Francesco Scavran

    effettivamente sembra che i giapponesi lo abbiano studiato per il loro attacco a Pearl Harbour

  • Egidio Alberti

    Caro Ezio, a suo tempo feci una conferenza sul bombardamento di Taranto, riporto di seguito i risultati degli attacchi: Siluri lanciati 11 – 1 colpì la CAVOUR – 3 colpirono la LITTORIO – 1 colpì la DUILIO – 2 scoppiati di prora al DORIA altri 4 non arrecarono danni.. Le bombe lanciate furono 60 dai bengaljeri ed aerei che fecero attacchi diversivo sul Mar Piccolo con il seguente esito : 1 sul LIBECCIO non esplosa – 4 sull’ aeroporto con distruzione di 2 idrovolante – 7sull’ Arsenale ( Bacino Ferrati) 6 zona Depositi Nafta – 7 Acquedotto S. Giorgio e le rimanenti sull’ Ospedale civile, Mar Piccolo e Mar Grande. I danni arrecati furono 32 morti sulla LITTORIO – 17 sulla CAVOUR e 3 sulla DUILIO. 2 falle sulla LITTORIO, 1 falla sulla CAVOUR, 1 falla sulla DUILIO, squarci vari sul TRENTO e LIBECCIO. La più importante conseguenza dell’ attacco fu una decisa variazione di relatività delle forze. L’ operazione ha dimostrato che la Marina aveva nell’ aviazione navale la sua più potente arma.

  • FILIPPO MARRONE

    CARO PASQUALE QUA IN ITALIA SIAMO ABITUATI A RICORDARE GLI EROI SOL IL 4 NOVEMBRE E’IL RESTO DELL’ANNO ?

  • Incanto Errante

    Le navi inglesi silurate dai sottomarini tedeschi ne facevano il doppio di 581 . Per ciascuna nave

  • Andrea Di Lazzaro

    Non so se è corretto definire questo triste episodio la “Pearl Harbour italiana”. Chi muore servendo la propria Nazione in armi con animo sincero, non muore mai invano. trovo molto più triste e sconcertante morire in auto per una fatalità. Onore e Gloria ai nostri caduti.

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