120 commenti

  • Carlo Casagrande

    ..non si può mettere mi piace a un’immagine tanto struggente…R.I.P. piccolo angelo,che il tuo Dio abbia cura e misericordia di te.

  • Nino della Corte

    non solo loro anche tutti noi siamo responsabile peche’ assistiamo commenttiamo senza fare nulla in parole povere …………….CE NE FREGHIAMO

  • Nino della Corte

    QUESTO BIMBO AVRA’ L ETA’ DEL MIO NIPOTINO…………………………..HO SOLO TANTISSIMO DOLORE

  • Giovanni Marras

    no comment altrimenti prenderei un calendario di tutti i politici europei e al posto del San… ci metterei Porco

  • Carlo Casagrande

    ebbene si, ne sono fermamente convinto anch’io. Un giorno Dio ci chiederà conto di questo…….

  • Alina Picci

    evitiamo almeno di cliccare MI piace su Facebook…. non si puo’ non si deve questa foto e’ atroce e basta!!!

  • Giovanni Berardi

    Che Dio Padre onnipotente accolga nel suo cuore l’anima di questo povero bimbo sfortunato e guardi nella sua infinita misericordia i responsabili di questi orrori

  • Alberto Cernuta

    chi ha figli,dovrebbe riflettere e guardando quella foto,immaginare che quella povera innocente creatura, possa essere uno dei suoi,invece di blaterare e ripetere menzogne e falsita’diffuse a piene mani da media compiacenti,e diventare cosi degli inutili populisti.

  • Marittimi d'Italia

    Ringraziamo come sempre l’amico Ezio Pancrazio Vinciguerra che con la sua encomiabile attività ci ammonisce a ricordare ilfuturo che ci aspetta se saremo abbastanza fieri di sentirci ancora Uomini e Donne di Mare. Più rispetto per il passato vuol dire più rispetto di noi stessi come singoli e come categoria!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao
    Marittimi d’Italia.
    E’ ‘vero che la pace è un bene preziosissimo ma mi permetto di dire che anche essa ha un prezzo: il mantenimento dello “statu quo”, cioè quella condizione per cui le cose come stanno vanno bene per una parte ma non vanno bene per tante altre. Mi spiego meglio: tutti sappiamo che la guerra comporta morte e distruzione tremende ma l’unico modo di evitarla (almeno a livello planetario) è stato finora l’”Equilibrio del Terrore” instauratosi con le armi atomiche. Per non sconfinare nell’utopia quindi, secondo me, bisognerebbe vedere se si riesce a trovare un’alternativa valida per la risoluzione di situazioni di prevalenza abnorme di una parte sulle altre (chi è prevalente predica la “pace”ma è quel tipo di pace che gli fa comodo). Noi Marinai e Marittimi del Mediterraneo stiamo in mezzo!

  • Gaetano Cataldo

    Un argomento di solida importanza che dovrebbe chiamare tutti noi ad un forte senso di responsabilità e sensibilizzazione carissimo Ezio. Non so se possiedo sufficienti basi per rispondere con cognizione al tuo attualissimo e grave commento, ma rispondendo per me da Mediterraneo e da Marittimo ti dirò che i sacrifici fatti da intere generazioni costretti alla guerra stanno andando in fumo perché gli eredi stessi, figli, nipoti e pronipoti di questi Uomini, non sanno da cosa provenga la terra, la casa e il diritto (ancora per poco) a scendere in una spiaggia libera e a respirare liberamente l’aria. Ci sentiamo dei leoni senza aver compiuto alcune gesta, neanche la metà, che dico, un decimo di quello che hanno fatto loro perché noi ce ne giovassimo. Ci sentiamo dei leoni e mentre ci vanagloriamo di esserlo beliamo senza rendercene conto, senza dare valore a ciò che abbiamo senza provare né il sapore né il ricordo di come lo si è ottenuto. Persi nella superficialità, vivendo quotidianamente nel mellifluo non ci rendiamo conto di essere in guerra col governo, con la comunità europea e con la globalizzazione forzata e creata apposta per spezzare quegli animi che tra di noi ancora vedono e sentono amaramente lo scotto pesante di questa condizione, un’opera di devastazione che ha l’obiettivo di smorzare il tono di chi sa pretendere ancora il rispetto per i propri diritti e indirizzato ad abbattere la temperatura e diluire il sangue di chi sente ancora di avere un cuore, dei sentimenti ed un motivo per andare fiero. Siamo troppo presi dall’autocelebrazione del nulla, del quasi nulla o del proprio, sia esso il proprio ego, il proprio mulino, il proprio vanaglorioso senso di vacante; lo siamo per questo molle senso di libertà apparente e non certo guadagnato….calcio, pay tv, la facilità di ottenere le cose a patto che le si pagano! Eppure tutti noi dovremmo sapere che ciò che si può comprare non vale nulla!!! Ma siamo ciechi ed in questo scenario bellico che offende la Palestina, ha frantumato la Libia e sconquassa tutto il Mediterraneo a beneficio delle banche e delle multinazionali riusciamo ad essere perfettamente insensibili e pusillanimi dinanzi a questo disumano cambiamento geopolitico in cui noi stessi, con una mannaia proprio sulle nostre stesse teste (sempre a pensare che le disgrazie capiteranno sempre e solo agli altri), siamo perfettamente al centro, come giustamente affermi. A cosa è valsa la strenua difesa dei confini della Patria da parte di quei fieri Marinai? Oh, si, si Ezio quanto hai ragione e quanto fai bene a rammentarcelo!!!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Gaetano, ci sei riuscito benissimo, siamo sulla stesa onda e non è una caso se uso questo gioco di parole fra marinai…offendiamo ma sarebbe più giusto dire pecchiamo con pensieri, opere, parole ed omissioni. Poi quando la corda si spezza tutti pronti ad indignarci o, ancora peggio, a non arrossire davanti alla vergogna. Questo di non arrossire è un segno premonitore incontrovertibile possiamo sostituire mobili e suppellettili, possiamo lenire le ferite dell’anima ma le cicatrici restano e sono lì a farci ricordare quanto siamo piccoli al cospetto di Dio.

  • Marino Miccoli

    Grazie Ezio per aver pubblicato la fotografia di questo bambino morto; il suo corpicino non è solamente adagiato sul bagnasciuga ma preme con tutto il suo enorme peso sulle nostre coscienze. Dio abbia pietà di noi.

  • Paolo Berro

    (un po’ di storia…)
    Dal 1876 al 1915 furono ben 14 milioni gli italiani che, armati solo di speranza e di una valigia di cartone, lasciarono tutto per cercare fortuna altrove. E se per i primi 10 anni il viaggio era più semplice, perché la destinazione preferita era l’Europa, a partire dal 1886 gli italiani cominciarono a imbarcarsi per raggiungere l’America: nei quarant’anni dell’emigrazione di massa, 7 milioni e 600mila italiani attraversarono l’Atlantico diretti inizialmente in Argentina e poi anche in Brasile e Stati Uniti.
    La traversata avveniva, se possibile, in condizioni addirittura peggiori di quelle che oggi si riscontrano quotidianamente sulle barchette che partono dalla Libia dirette verso Lampedusa: secondo il Museo nazionale dell’emigrazione italiana, “al trasporto dei migranti sono assegnate le carrette del mare, con in media 23 anni di navigazione. Si tratta di piroscafi in disarmo, chiamati ‘vascelli della morte’, che non potevano contenere più di 700 persone, ma ne caricavano più di 1.000, che partivano senza la certezza di arrivare a destinazione”.
    Quando anche vi arrivavano, spesso parte della “merce” arrivava ormai senza vita a causa delle pessime condizioni igienico-sanitarie, trasformando la nave in quello che veniva definito “vascello fantasma”: il Museo nazionale dell’emigrazione riporta come sul piroscafo “Città di Torino” nel novembre 1905 ci furono 45 morti su 600 imbarcati; sul “Matteo Brazzo” nel 1884 20 morti di colera su 1.333 passeggeri (la nave venne poi respinta a cannonate a Montevideo per il timore di contagio); sul “Carlo Raggio” 18 morti per fame nel 1888 e 206 morti di malattia nel 1894; sul “Cachar” 34 morti per fame e asfissia nel 1888; sul “Frisia” nel 1889 27 morti per asfissia e più di 300 malati; sul “Parà” nel 1889 34 morti di morbillo; sul “Remo” 96 morti per colera e difterite nel 1893; sull’”Andrea Doria” 159 morti su 1.317 emigranti nel 1894; sul “Vincenzo Florio” 20 morti sempre nel 1894.
    Le pessime condizioni delle imbarcazioni utilizzate per trasportare la “tonnellata umana”, come veniva chiamato il carico di emigranti, anche un secolo fa provocavano spesso sciagure come quella avvenuta al largo della Libia: 576 italiani (quasi tutti meridionali) morti il 17 marzo 1891 nel naufragio dell'”Utopia” davanti al porto di Gibilterra; 549 morti (moltissimi dei quali italiani) nella tragedia del “Bourgogne” al largo della Nuova Scozia il 4 luglio 1898; 550 emigrati italiani vittime, il 4 agosto 1906, del naufragio del “Sirio” in Spagna; 314 morti (secondo la conta ufficiale, ma per i brasiliani le vittime furono più di 600) nel naufragio della “Principessa Mafalda” il 25 ottobre 1927 al largo del Brasile.
    Proprio quella della “Principessa Mafalda” è la peggior sciagura che abbia mai colpito gli emigranti italiani. Varata il 22 ottobre 1908 ed entrata in servizio il 20 marzo 1909, era l’ammiraglia della flotta del Lloyd italiano (assorbito poi nel 1918 nella Navigazione Generale Italiana) e il più prestigioso piroscafo tricolore, invidiato dalle compagnie di navigazione del resto d’Europa sia per i lussuosissimi arredi della prima classe, sia per il salone delle feste esteso, per la prima volta nella storia della navigazione, in verticale su due ponti. E anche la terza classe era stata concepita in modo innovativo, con ampi stanzoni muniti di servizi igienici capaci di ospitare fino a 1.200 passeggeri, generalmente migranti. In occasione dell’ultimo viaggio prima del disarmo e dello smantellamento, la nave partì da Genova l’11 ottobre 1927 con a bordo 1.259 persone, tra le quali diversi migranti siriani ma soprattutto numerosi emigranti piemontesi, liguri e veneti. Il piroscafo, che secondo la società armatrice era in perfette condizioni, in realtà non era più considerato sicuro dagli addetti ai lavori dopo vent’anni di scarsa manutenzione e di usura. Tanto che, solo nel tratto di Mediterraneo verso Gibilterra, la nave subì 8 guasti ai motori, uno alla pompa di un aspiratore, uno all’asse dell’elica di sinistra, uno alle celle frigorifere.
    Dopo una navigazione relativamente tranquilla nell’Atlantico, e nonostante il comandante, a causa di continue vibrazioni al motore di sinistra, avesse inutilmente chiesto alla compagnia di trasbordare i passeggeri su un altro transatlantico, il 25 ottobre la nave era a 80 miglia al largo della costa del Brasile, tra Salvador de Bahia e Rio de Janeiro. La “Principessa Mafalda” procedeva a velocità ridotta e visibilmente inclinata verso sinistra, quando alle 17.10 venne percepita una forte scossa: l’asse dell’elica sinistra si era sfilato e, continuando a ruotare per inerzia, aveva provocato un enorme squarcio nello scafo. E l’acqua, dopo aver allagato la sala macchine, invase anche la stiva poiché le porte stagne non funzionavano correttamente.
    Lanciato l’SOS, le navi accorse si fermarono però a distanza temendo che la caldaia del piroscafo italiano potesse esplodere, e non fu possibile comunicare loro che il pericolo era stato scongiurato aprendo le valvole del vapore perché l’unico generatore di corrente presente a bordo era stato danneggiato dall’acqua impedendo così l’uso del telegrafo. Poco dopo le 22, quando la nave restò completamente al buio, a bordo scoppiò il panico: il capitano fece calare le scialuppe di salvataggio, ma a causa dell’inclinazione a sinistra quelle di dritta colpirono lo scafo andando in pezzi. Di quelle calate in mare, molte erano danneggiate e imbarcavano acqua; altre vennero prese d’assalto e si ribaltarono. Molti passeggeri si tuffarono cercando di raggiungere a nuoto le navi di soccorso, e alcuni di loro vennero divorati dagli squali; mentre altri si suicidarono, sparandosi pur di non morire annegati.
    Secondo i dati ufficiali forniti dalle autorità italiane (le quali – si era in pieno regime fascista – minimizzarono il disastro, parlando inizialmente di poche decine di vittime solo tra l’equipaggio) i morti furono 314, ma i sudamericani diedero un numero di morti più che doppio, ben 657.
    Ancor oggi, però, non è chiaro quanti furono i migranti italiani che persero la vita a bordo delle carrette del mare sulle quali si erano imbarcati sognando un futuro migliore…

  • Egidio Alberti

    La foto si commenta da sola. Ciò che stiamo vivendo in questi giorni fa parte anche del nostro passato.

  • Girolamo Trombetta

    Anche mio nonno paterno (Michele), nel primo dopoguerra, (vivo per miracolo) partì per New York per fare il contadino nelle capagne di Philadelfia ecc……… Mio nonno materno, invece, è deceduto da Eroe nella prima guerra mondiale

  • Nereo Ambrosetti

    Diciamo che c’è una sostanziale differenza tra le storie dei migranti Italiani e quello che accade ai nostri giorni.I nostri migranti avevano tutti i documenti in ordine…ed al loro arrivo non trovavano centri di accoglienza con wi-fi,aria condizionata etc e tanto meno alberghi.Una volta giunti a destinazione oltre alla quarantena ed alla disinfestazione a cui venivano sottoposti dovevano arrangiarsi con il poco che erano riusciti a portarsi dall’Italia oppure affidarsi al buon cuore di chi li aveva preceduti…Andavano in paesi dove,se pur sfruttati e sottopagati,avevano sicuramente un posto di lavoro ed opportunità ben diverse da quelle che possiamo offrire oggi in Italia a chi arriva col barcone.Ma soprattutto non pretendevano diritti che non gli spettavano ne tantomeno pretendevano che i paesi che li accoglievano cambiassero la loro cultura e le loro tradizioni per non infastidirli..

  • Fausto Ghisletti

    E la maggior parte fu migrante economico….emigravano per mangiare non per guerra , Per quanto riguarda il pensiero di Ambrosio… Sarebbe contento se li trattassimo peggio ?

  • Nereo Ambrosetti

    Io sarei contento se evitassimo di farli arrivare non potendo assicurare loro un futuro….e soprattutto se questa immigrazione di massa non minasse seriamente la sicurezza del nostro paese e non ingrassasse le tasche dei delinquenti che lucrano sulle spalle di questa povera gente che andrebbe aiutata a casa loro con costi sicuramente minori.Le ricordo sig.Fausto che è accertato che non piu’ del 10% di coloro che arrivano vengono da paesi in guerra la maggior parte di loro sono giovani e forti che lasciano nei loro paesi in guerra madri,padri fratelli sorelle ed a volte anche figli invece di combattere per la loro sicurezza scappano vigliaccamente.Parlo a ragion veduta e per esperienza personale avendo un’azienda con di pendenti che hanno lasciato mogli e figli nel loro paese in guerra e se ne sono scappati qua..alle mie domande rispondono che loro non vogliono rischiare la pelle..ma supportano economicamente chi combatte al loro posto…a lei il giudizio.Il restante 90 % sono emigranti economici che,se venissero con i loro documenti in regola e con mezzi di trasporto idonei e soprattutto meno costosi(Algeri-Palermo il volo costa meno di 500 euro)non ho nesuna difficoltà ad accettare.Pagano migliaia di euro per salire sui camion che attraversano il deserto e non tutti giungono a destinazione,altre migliaia di euro per salire sui barconi con i risultati che lei vede.Per venire in un paese con l’economia al collasso che non puo’ garantire loro nessun futuro.Ho solo due domande da porle..Chi ci guadagna ? ed a chi giova questo stato di cose ? Non certo a quei poveri disgraziati.Una ultima cosa..i nostri migranti si accontentavano di qualsiasi cosa venisse loro dato e non mi risulta che siano mai scesi in piazza per protestare per le pessime condizioni in cui vivevano una volta arrivati a destinazione.La mia famiglia è originaria di Fiume e conosco bene cosa voglia dire essere profugo.Se vuole in separata sede le spiego le tribolazioni ed i patimenti che hanno subito solo per voler essere Italiani.

  • Pino Sammartano

    Da figlio di ex profughi non ha imparato nulla, ne altruismo ne carità cristiana. Questa sua avversione populistica verso i diseredati non le fa onore.

  • Nereo Ambrosetti

    Egregio signor Pino io ho imparato molto da figlio di profugo…se vuoi rispetto devi dare rispetto…la mia non è avversione verso chi viene in cerca di un futuro migliore ma avversione verso chi entra indiscriminatamente nel nostro paese PRETENDENDO di avere precedenza su chi ha costruito questo paese bene o male che lo abbia fatto.La mia è avversione acerrima verso chi lucra e guadagna fior di milioni sulla pelle di questi poveri cristi,La Mafia ringrazia tutti i buonisti che le procurano manodopera a basso costo,visto che se non hanno mezzi possono essere le persone piu’ oneste del mondo ma se ricevono una proposta la accettano,per bisogno.Credo che lei da buon padre di famiglia distribuisca le risorse familiari senza sforare il bilancio,privileggiando chi della sua famiglia ha bisogno in quel momento,Orbene con 75.000 aziende artigiane che hanno chiuso nel 2014,con l disoccupazione giovanile oltre il 40 % il mio bilanci prevede che debbo destinare somme cospique per risanare questi problemi.Le ricordo che le aziende artigiane stanno chiudendo non solo per la crisi ma soprattutto per l’esosità dell’erario con limiti di tassazione complessiva che rasentano il 74% del fatturato,Altro che pressione fiscale al 44 % di cui si parla.I giovani disoccupati sono figli di gente che ha pagato le tasse per anni e sono il nostro futuro.

  • Pino Sammartano

    Gli stessi identici discorsi di americani tedeschi etc dicevano degli immigrati italiani. Ah la mafia in america l’abbiamo importata noi.

  • Nereo Ambrosetti

    Allora forse a lei non bastano le varie associazioni a delinquere che abbiamo da secoli in Italia..ne vuole anche di importazione…comunque abbiamo opinioni estremamente diverse,la ringrazio per il dibattito ,ma io rimango della mia opinione e lei rimarrà della sua.Potremmo discutere all’infinito forse è meglio chiuderla qui..

  • Roberto Tento

    Esportando nelle Americhe e non solo la mafia..percio’ armiamoci di santa pazienza e aiutiamo i nostri fratelli…chi non rispetta le leggi deve essere spedito al punto di partenza….Ciaooo Ezio Pancrazio Vinciguerra..

  • Nereo Ambrosetti

    chi entra da clandestino credo che non rispetti le leggi.Ribadisco un concetto espresso prima.Se entrassero con regolare passaporto viaggerebbero piu’ sicuri e con costi irrisori rispetto a quelli che hanno per rischiare la pelle Ripropongo la domanda.Chi ci guadagna ? Noi no visto che siamo quelli che volenti o nolenti paghiamo fior di quattrini.Precisiamo che i soldi non finiscono nelle tasche dei migranti se non in maniera irrisoria.

  • Francesco Ortega

    la legge esiste Applichiamola chi delinque a prescindere del colore della pelle deve marcire in galera senza se e senza ma !

  • Alberto Vernizzi

    La Costituzione Italiana prevede che la condanna alla galera sia inflitta per recuperare il reo, non per farlo marcire. Sei in ritardo di qualche secolo

  • Francesco Marino

    Sei un EMERITO S.T.R.O.N.Z.O MADRE PER EMIGRARE IN VENEZUELA E LAVORARE ALLE DIPENDENZE DI SUO FRATELLO PADRONE DEL RISTORANTE HA DOVUTO FARSI LA DENTIERA PER AVERE IL NULLA OSTA ALL’ESPATRIO

  • Rossana Tirincanti

    Buongiorno Ezio , perdonerai se mi permetto di esprimerti una mia opinione riguardo la foto che hai pubblicato . Da qualche giorno imperversa su facebook e non solo la stessa immagine, di quel povero bimbo trovato sulla spiaggia affogato, durante il suo viaggio della speranza con i genitori …! Non riesco a guardarlo ,tanta è la pena e la sofferenza che provo nel solo conoscere la sua triste fine . Ma la foto sarebbe niente, se non avessi visto addirittura un filmato …dove non solo viene ripreso il corpo di quella povera creatura lambito continuamente dal mare ma si vedono persone che si attardano a fotografarlo …non curanti di ciò che avrebbero potuto suscitare negli animi della gente ! La pietà avrebbe dovuto prendere il sopravvento …un gesto istintivo avrebbe dovuto toglierlo dalla vista dei curiosi ,avvolgerlo in una coperta stringerlo un attimo al petto e portarlo via immediatamente ! Penso a quella mamma e stò male per lei …La vera tragedia del dramma che stiamo vivendo in questi giorni e il trionfo della notizia , non appena se ne offre l’occasione ! …Il rispetto, la dignità …la pietà…non esistono più ! Se mai vogliamo essere vicini a quel fagottino di bimbo , …rivolgiamogli la nostra preghiera ed il nostro affetto !!! Scusa il mio pensiero …Ti auguro buon pomeriggio con simpatia ed affetto …

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Rossana Tirincanti proprio qualche minuto fa parlavo con il mio amico Sergio Pagni di come le televisioni cosiddette nazionali e generalista abbiano taciuto … quando il web si è scatenato contro di loro hanno iniziato a mettere le immagini di quel povero “Cireneo” di poliziotto che alzava quell’angioletto.
    Stasera lo faranno vedere, poi commenteranno, poi ci saranno dibattiti, poi qualche Ong, Onlus, ente morale e religiosa farà il suo sermone e poi tutti ci dimenticheremo. Noi lo abbiamo inserito nella “banca della memoria” e non è il solo caso isolato e cominciamo a dare fastidio e ad essere perseguitati da quelli che ho nominato sopra.
    Un abbraccio

  • Ferdinando Napoletano

    Ho pensato subito ad una farsa per giustificare le stronzate dei politici che traggono profitti.

  • Corrado Armerino

    e solo colpa dei genitori che si sono divertiti a farlo nascere e non hanno previsto un simile evento bombardate quel coruto che governa in siriab si crede che la siria e roba sua non lo sà che deve crepare anche lui farabutto

  • Eugenio Filincieri

    Senza parole…. ! Mi è mancato il respiro a vedere questa immagine di questo bimbo innocente e indifeso… ma che vive e che lo porterò dentro di me per sempre!

  • Henos Bianconi

    Ho una bambina della sua età e guardare quel corpicino inerme mi viene da piangere e non me la prendo con nessuno ma dico solo che c e troppa gente con l animo cattivo ma se c e l inferno li tutti dobbiamo andare

  • Francesca Tuccillo

    Su quella riva ci dovrebbero essere i cadaveri di quei bastardi che vendono vita e libertà a gente senza speranza

  • SergioFernando Garcia Rodriguez

    Cucciolo che il Signore ti tenga nella sua gloria non posso che piangere RIP Angioletto

  • Alberto Cernuta

    non esiste perdono per certi personaggi,nemmeno quello divino’DIO ci ha concesso,il libero arbitrio, ma alla fine verra’ proprio a giudicare e ognuno di noi sara’ chiamato a rispondere! dei propri atti ,(redde rationem ).(parola di DIO )

  • Diego de Nardi

    E’ uno strazio, sto’ provando una rabbia che non pensavo di poter provare, siano maledetti tutti quelli che permettono che cio’ accada.RIPOSA IN PACE PICCOLO ANGELO

  • Diego de Nardi

    Buongiorno Sig. Manca, sono concorde con lei, di solito non condivido certe immagini ma questa volta l’ho fatto.E’ veramente troppo l’ odio che in questo momento provo Nessuna creaturina merita di diventare un Angelo cosi’ presto. Perche’ gli esseri piu’ indifesi devono pagare in un modo cosi’ orribile colpe che non gli appartengono? Che bestia ignobile e’ l’ uomo?????

  • Gianni Manca

    Caro.La Rosa rispetto il tuo pensiero pur non condividrndolo . La foto d”altronde non e’ un anteprima ed anche su questo avrei le mie riserve.
    Piuttosto non ti sembra che ci sia piu’ di uno malato di eccessivo protagonismo?

  • Filippo Finocchiaro

    Purtroppo è questo nuovo ordine mondiale che vuole ste cose…e
    Chissà quante altre cose succederanno…

  • Giuliano Boggian

    scandalo ? è la realtà voluta dagli stessi che hanno bombardato la libia e l’iraq per il petrolio e che ora hanno decretato l’embargo alla russia, europa e l’oltre oceano a stelle e strisce,ora l’europa delle banche con juncker in prima linea dice che chi non vorrà i profughi nella propria nazione dovrà pagare,,,gira che ti rigira sotto ci sono solo interessi i sodi…fuori da questa europa infame…

  • Roberto Tento

    Tristissima visione, purtroppo le cose vanno cosi’ dobbiamo rendercene conto che sono essere umani come noi…aiutiamoli ad avere una vita piu’ tranquilla..

  • Carlo Di Nitto

    Un pugno allo stomaco! I responsabili, prima o poi, dovranno presentarsi davanti al trono dell’Alltissimo e a Lui dovranno renderne conto!

  • Giovanni Marras

    E gli STRNZ dei politici Italiani ed Europei in genere se ne fottono a loro basta il Blà blà blà e il conto in banca. a loro auguro ancora 100 anni di vita, uno con la diarrea e 99 seduti al cesso

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