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Notte del 12 settembre 1942, affondamento del piroscafo Laconia, una pagina ingloriosa della marina inglese

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
Nella notte del 12 settembre del 1942 gli inglesi e la loro marineria, scrissero una pagina ingloriosa, una delle tante.
1800 prigionieri italiani furono condannati a morte dagli inglesi lasciandoli chiusi nelle stive mentre la nave si inabissava nell’oceano.
Il piroscafo Laconia fu silurato dall’U-Boot 156 che riuscì a raccogliere solo qualche decina di naufraghi.
 Per non dimenticare mai, in tempi come questi che stiamo quotidianamente vivendo, che cosa significhi morire come topi, nelle camere a gas dei lager, o come nei regimi, o col napalm, o con l’atomica …o da emigranti di poppa.
Il vero discernimento sta nell’eterna lotta tra il bene e il male che è dentro di noi.

12 settembre 1942 Piroscafo Laconia - www.lavocedelmarinaio.com

57 commenti

  • michele diliberto

    I TEDESCHI AVEVANO SALVATE DELLE VITE UMANE MA ANCHE GLI INGLESI SPARAVANO SULLE BARCHE AD UCCIDERE VITE UMANE E QUESTA E LA GUERRA SULLE SCIALUPPE AVEVANO UN LENZUOLO BIANCO CON LA CROCE ROSSA COME QUELLA DELLA VOLONTARIE DELLA CROCE ROSSA DI GINEVRA R.I.P.

  • Egidio Alberti

    Bella riflessione Ezio e bel lavoro quello di tenere vivo il ricordo dei MARINAI che hanno perso la vita nell’ adempimento del proprio dovere.

  • Francesco Melis

    cliccate sula scritta gazzettaDimantova.gelocal.it ce da leggere il racconto del sig angelo ferraro

  • Marciano Benedettino

    film mediocre. Racconta il fatto che è successo ma in modo molto romanzato. Nessuna donna è stata recuperata dal nostro sommergibile. mio padre, che faceva parte di quell’equipaggio, lo ricordava benissimo.

  • Raffaele Migneco

    CONDANNATI A MORTE CERTA 1800 PRIGIONIERI ITALIANI
    RICORRE IL 12 SETTEMBRE L’ANNIVERSARIO DI UNA TRAGICA VICENDA IN CUI GLI INGLESI SI COMPORTARONO DA AGUZZINI
    Era il 12 settembre 1942, quando il Laconia è colpito da due siluri, a largo dell’isola di Ascensione.
    Si trattava di un transatlantico inglese, convertito in mercantile armato, di circa 19.000 tonn. che era partito da Suez, con a bordo 852 tra ufficiali e militari inglesi e polacchi, 80 tra donne e bambini , e 1800 prigionieri italiani catturati nei combattimenti davanti ad El Alamein del mese di luglio. Questi ultimi facevano parte delle divisioni Trieste, Sabratha, Brescia, Pavia, Trento ed Ariete; molti di loro erano siciliani. Facevano da carcerieri centosessanta soldati polacchi, che già sin dallo inizio del viaggio si comportarono da aguzzini con maltrattamenti gratuiti nei confronti dei prigionieri italiani .
    Appena colpita appare subito evidente che la nave è condannata. I carcerieri serrano le cancellate della stiva ove si trovano i prigionieri e sparano su chiunque tenti di forzarle. Molti italiani cadono sotto i colpi da arma da fuoco o infilzati da baionette.
    E mentre ciò accade, i passeggeri inglesi si imbarcano comodamente sulle scialuppe indifferenti alla tragedia che si consuma nelle stive. Le scene terrificanti raccontate dai superstiti possono solo essere immaginate. Per fortuna alcune centinaia di italiani riescono a sfondare le grate e gettarsi in mare. Ma qui li attende una sorte peggiore perché allorchè si aggrappano ai bordi delle scialuppe vengono mozzate loro le mani a colpi di ascia e si spara su chiunque sia nei pressi delle scialuppe. Quando dopo un’ora la nave cola a picco il sommergibile tedesco U- boot 156 che ha lanciato, emerge. Il comandante Hartenstein tira a bordo due naufraghi italiani ed appresa la composizione degli occupanti della nave, dispone subito di ripescare i naufraghi senza distinzione di nazionalità e radiotelegrafa al comando sommergibili a Parigi. L’amm. Doenitz comandante dei sommergibili germanici, avalla subito il comportamento cavallesco di Hartenstein e dispone che confluiscano in zona altri due sommergibili tedeschi ed il sommergibile italiano Cappellini e chiede ai Francesi di mandare soccorsi da Dakar , da dove partono a tutta forza tre unità.
    L’operazione di salvataggio posta in essere dai tedeschi è quanto di più bello e cavalleresco si possa immaginare nel corso di una guerra ed avvengono cose che secondo le regole di ingaggio in mare non dovrebbero mai farsi. Ed infatti il comandante Hartenstein riempie la coperta del suo sommergibile di naufraghi, stende sulla coperta del battello la bandiera della Croce Rossa, e lancia un radio messaggio in chiaro sulla lunghezza d’onda 25 agli inglesi :
    “ Se qualche nave vuole aiutare a raccogliere i naufraghi dell’equipaggio del Laconia , non la attaccherò, a condizione che io stesso non sia attaccato da navi o aeroplani . Ho salvato 193 uomini, 4°52’ sud, 11° 26’ ovest . Sommergibile tedesco “
    Nonostante ciò, il 17 settembre il sommergibile U-506 con 142 naufraghi sul ponte tra cui donne e bambini, venne attaccato da un grosso idrovolante americano che lancio bombe a più riprese, che per fortuna non colpirono il battello ma arrecarono solo danni di una certa gravità.
    Alla fine delle operazioni i tre sommergibili dell’Asse e le unità francesi partite da Dakar salvarono 1111 naufraghi di cui 661 tra inglesi e polacchi compresi donne e bambini, e solo 450 dei 1800 italiani imbarcati.
    Oggi noi ricordiamo questi ultimi con affetto ed orgoglio.
    Per chi volesse saperne di più:
    Doenitz – “dieci anni e 20 giorni” Garzanti , 1960.
    Trizzino “Sopra di noi l’oceano” Longanesi 1968.
    Donatello Bellomo – “prigionieri dell’oceano” – Sperling & Kupfer 2002. Narrazione storica in chiave romanzata.

  • Marciano Benedettino

    mio padre, Matteo Benedettino classe 1930, imbarcato sul sommergibile “Alfredo Cappellini” partecipò al recupero dei naufraghi. Poichè gli anglo americani ,su nostra specifica richiesta, in modo criminale ignorarono la richiesta di demilitarizzare quello specifico settore , la missione era altamente pericolosa poichè tutti sapevano che il nostro battello e due battelli tedeschi avrebbero partecipato al recupero esponendosi ad attachi aeeonavali come poi in effetti avvenne (un battello tedesco fu bombardato da un Catalina americano avendo ancora quattro scialuppe di naufraghi a rimorchio . Tutto l’equipaggio del Cappellini su richiesta del comandante, all’unanimità, accetto di correre il rischio e navigando in superficie in linea dritta per 750 miglia nautiche corse ad aiutare i camerati superstiti. Mio padre è morto il 3 gennaio di quest’anno ma qeust’episodio non lo ha mai dimenticato. Onore a quei marinai.

  • Claudio Garibaldi

    Questi eventi dovrebbero essere narrati sui libri di scuola e ricordati quando si parla solo di fascismo e nazismo. Gli uomini di mare si distinguono anche per questi fatti e solo i vili possono approfittare delle situazioni critiche. W la Marina Militare!

  • Gennaro Raffaele Valentini

    Gli inglesi sono sempre stati barbari, i marinai non dovrebbero comportarsi da bestie, la vita umana in mare e’ sacra e va soccorsa !

  • Francesco Melis

    Marciano B benedettino
    Non mi tornavano i conti con la data
    Di tuo padre sarebbe stato contento
    Di vedere questo film
    Un saluto

  • Diego Chareun

    Non sono riuscito a vedere il Film ( lavoravo ) , il problema di fondo sono i Valori attualmente inesistenti , purtroppo per i nostri giovani .

  • Marciano Benedettino

    Anche altri sommergibilisti italiani recuperavano i naufraghi nemici e li mettevano in salvo. Ricordate il comandante Longobardo, cui un naufrago inglese chiese il nome per dire ai propri figli chi lo aveva salvato e dil comandante rispose: dite che era un marinaio.

  • Francesco Carriglio

    Uomini chiusi in trappola come topi, tolta loro la dignità dai militari inglesi.In questa circostanza ed anche in altre gli inglesi si sono comportati disumanamente. Che i nostri fratelli marinai riposino in pace nel mare della tranquillità.

  • Egidio Alberti

    Che triste storia, non ci sono parole per commentarla ma solo tanta commozione. ONORE AI CADUTI.

  • GUIDO GUINDERI

    ONORI MILITARI AI CADUTI DEL ” LACONIA ” CONDANNATI A MORTE DA UN NEMICO SENZA CUORE… PRESENTAT-.ARM..

  • Bernardo Bartolomucci

    Successe la stessa sciagura con la nave andora star che era stata caricata di italiani a largo di Edimburgo, tra cui molti nostri compaesani.

  • Carlo Di Nitto

    Una ulteriore simile sciagura si verificò al largo delle coste dell’Africa sud orientale il 28 novembre 1942 con il siluramento e conseguente affondamento del piroscafo britannico Nova Scotia, carico di prigionieri italiani

  • Teresa Arpaia

    Condivido Ezio..gli uomini ad oggi non hanno compreso nessun insegnamento dal passato…ad oggi vediamo ancora chi fugge da mani di folli…siamo in equilibrio precario..e ciò mi spaventa non poco..buona giornata..un abbraccio grande come il mare

  • Vittorio N Guillot

    ‘é chi dice che li abbiano volutamente tenere chiusi perchè , così, avrebero avuto 1800 bocche in meno da sfamare!…. spero che sia solo una cattiva illazione

  • Giuseppe Messina

    Carissimo Ezio, se la lotta tra il Bene e il male è destinata ad essere eterna, la colpa non può essere attribuita che alla ingordigia dell’essere umano imperante che decide; e come si sa, le decisioni di chi vuole soltanto avere per esibire la propria potenza, non possono portare ad altro se non, anche, a sciagure come quella da te ricordata, di cui ricorre il triste anniversario di una vergogna che cade su chi ha deciso una tale soluzione. Purtroppo le vergogne non sono finite poiché l’essere umano, che scrive e riscrive la sua storia non riesce ad apprendere da essa, pertanto è protagonista delle stesse nefandezze. prova ne sono gli atti orribili perpetrati oggi, ad opera di iene e sciacalli sventolanti la bandiera nera che il cosiddetto mondo civile, con tutti i suoi potenti eserciti e servizi segreti, non riesce a fermare o non vuole, cosiché quegli assassini, oltre a distruggere le antiche, preziose testimonianze di civiltà gloriose, sacrificano orrendamente esseri umani innocenti. Cosa vuoi che ti dica oltre? Noi abbiamo soltanto la colpa di poter manifestare il nostri stati d’anima, che equivale alla nostra impotenza (come puoi constatare leggendo “Non è metafora” la poesia qui sotto)Ti abbraccio con affetto.

  • Sandro Saccheri

    Gli inglesi si sono resi colpevoli di tanti episodi disonorevoli che ancora oggi nelle loro azioni indicano la loro indole spregevole un mio zio è stato loro prigioniero è ne ha raccontate di tutti i colori!!!!

  • Claudio Zanotti

    Questo gli inglesi sicuramente lo hanno scordato…hanno mai fatto pubblica ammenda?….ma gia’ sul Titanic i passeggeri di terza classe furono rinchiusi nei ponti inferiori e lasciati affogare.

  • Pino Sammartano

    Ho visto il film pochi giorni fa , storia romanzata della triste storia del Laconia. Ho poi letto qualcosa su wikipedia . Una storia molto triste e struggente ,anche per la figura di un nobile comandante tedesco di U-boot pieno di umanità. Bisognerebbe far conoscere questa storia.

  • Salvatore Atzori

    Su diversi testi che trattano la battaglia dei convogli, l’episodio è narrato. Anche sui testi dei nostri sommergibili. Alcuni battelli, pur lontano, vennero dirottati sull’area dell’affondameno per partecipare al recupero dei naufraghi…… episodio molto triste.

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