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Pratica amianto? Le daremo tutta l’assistenza possibile

di Pietro Serarcangeli (*)
https://www.facebook.com/pietro.serarcangeli?fref=nf

Pietro Serarcangeli e A.F.E.A Onlus per www.lavocedelmarinaio.com
Ciao Ezio,
oggi ho ricevuto la visita di un nostro collega di categoria Furiere. Un uomo dai modi gentili, signorili …un uomo d’altri tempi. Mi dice di aver avuto notizie della nostra Associazione (A.F.E.A. Onlus) da un nostro associato e che, spera, di poter ottenere assistenza per un problema medico dovuto all’esposizione all’amianto.
Dentro di me penso: <Furiere esposto all’amianto? Si, qualche anno d’imbarco lo avrà fatto …avrà un poco di asbestosi o, tuttalpiù, qualche placca pleurica>.
Di li a poco mi sarei pentito amaramente di quel pensiero.
Gli chiedo di farmi vedere l’ultima T.A.C. e lui mi mostra il foglio di “dimissione ospedaliera” con una diagnosi che mi ha fatto gelare il sangue: <MESOTELIOMA PLEURICO DESTRO (SARCOMATOIDE)>, il peggio del peggio…
Impallidisco e la mano che regge la penna con la quale sto compilando il modulo associativo, si blocca. I miei occhi diventano lucidi e rossi, evito di guardarlo, ma Lui mi dice: <c’è qualcosa che non va?>
Non so cosa rispondere. Un colpo di tosse e cerco di riprendere a scrivere ma la mano mi trema ancora. Mi scuso ed esco dall’ufficio come per un bisogno impellente. Vado a calmarmi e lo devo fare perché non ho altro da poter fare. Prendo un bel respiro e rientro in ufficio.
<Signor Antonio (nome fittizio) le daremo tutta l’assistenza possibile>.
Gli faccio firmare i moduli ma, ormai, il mio cervello ha ricevuto il colpo e sono in uno stato semi confusionale. In qualche modo termino quell’iter burocratico che mi porterà a inoltrare questa nuova istanza per un Uomo che, forse, non ne vedrà la fine…
Ed io non potrò mai abituarmi a tutto questo, mai.

MESOTELIOMA PLEURICO DESTRO (SARCOMATOIDE
(*) Per saperne di più digita sul motore di ricerca del blog Pietro Serarcangeli, oppure A.F.E.A. Onlus … oppure chiedi al tuo medico di fiducia “Mesotelioma Pleurico Sarcomatoide”.

45 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Auguri Pietro.
    Fiero e onorato di navigare nel mare della vera solidarietà, quello trasparente che nessuno mai, per nessun motivo, potrà inquinarci.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Pietro grazie per tutto quello che fai. Che Dio ti e ci protegga in questa navigazione terrena perché Lui ci ha insegnato che bisogna amare ed aiutare il prossimo e lo ribadisce anche nelle Beatitudini: beati coloro che hanno sete di Giustizia perché di essi è il Regno dei Cieli.
    Continuiamo per attraccare la barca al porto della solidarietà.
    P.s. Micidiale e veritiera la tua battuta rilasciata all’indignato speciale (a proposito lo sapevi che il padre di Pamparana ha fatto la guerra imbarcato da Marinaio?): Lo Stato che si fa causa contro se stesso e spende i soldi dei contribuenti che siamo lo Stato.
    🙂
    Se ti dico che ti voglio bene, mi credi?

  • Corrado Armerino

    e si dite voi come mai ma l’aria forzata dei ventilatori mettevano in sospensione le molecole le particelle di amianto che si staccavano dalla coibentazione dei tubi e paratie della nave x cui qualsiasi soggetto vivente che respirava era costretto a ingerire respirando quella porcheria che dopo tanti anni di incubazione e soggetta a venir fuori con tutta la sua virulenza maledetta altro che escludere il personale di coperta x aprire il vapore del salpaancore bisognava scendere dal ponte lance del rimorchiatore aprire il portello e scendere sopra la caldaia x aprire le valvole con i guanti di amianto x non bruciarsi e unavolta finito manovra al contrario glielo farei mangiare un piatto di amianto sbriciolato alla commissione che ha partorito questo scempioso verdetto spero facciano la stessa fine di chi si ammala così prova a sue spese come si stà

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Corrado Armerino grazie per tutto quello che fai. Viviamo nella paura…
    Che Dio ti e ci protegga in questa navigazione terrena perché Lui ci ha insegnato che bisogna amare ed aiutare il prossimo e lo ribadisce con la sua Vita, Morte e Resurrezione. Verrà un giorno il Suo giudizio ed allora, se non si saranno pentiti col cuore e non a parole o alla giustizia terrena, bruceranno ne fuoco della Geenna.
    Invochiamo con la preghiera il loro perdono.
    Se ti dico che ti voglio bene, mi credi?

  • Tony Mastrovito

    Bisognerebbe farlo sapere, a voce alta, a quei signori che hanno deciso chi ha i non ha diritto e a quelli che hanno deciso quali navi inserire e quali no

  • Valter Savio

    Leggendo il tuo toccante scritto…ho riflettuto per l’ennesima volta sul mio passato e ne deduco.. che al momento mi ritengo FORTUNATO!

  • Tony Mastrovito

    Penso che ci sia bisogno di una capillare informazione.
    Molti colleghi fanno gli struzzi

  • Enzo Fontanella

    Carissimo Pietro, nel leggere tutto ciò, ho avuto una piccolissima rabbia e dispiacere si dentro che al cuore. condivido il Tuo malessere,faccio un care saluto a questo collega, e, a Tè che sei vicino a questi casi.

  • Maurizio Gandolfo

    l’esposizione all’amianto, presente su tutte le navi della marina compresa la Classe Minerva, è una questione che va annotata nell’elenco delle stragi di Stato. La commissione ministeriale incaricata della problematica ha praticamente diviso il personale imbarcato in due categorie: esposti e non esposti, come se a bordo di una nave militare il personale di macchina (esposto) vivesse e lavorasse in ambienti diversi dal personale di coperta(non esposti). Questa divisione fatta probabilmente da chi non ha mai oltrepassato la passerella è stata acquisita dall’INAIL. Il risultato di tale incompetenza, imperizia e disinformazione da parte dei membri della commissione, quelli che hanno diviso il personale in “esposti” “non esposti”, ha portato ad escludere da eventuali “risarcimenti” il personale di coperta (furieri, radaristi, ecogoniometristi, radiotelegrafisti). I fatti , purtroppo, smentiscono la commissione ministeriale e l’INAIL. Qaunto sopra documentato da lfatto di aver ricevuto una lettera dall’INAIL di Catania che respinge la mia richiesta di riconoscimento per attività esposta all’amianto. Dopo 20anni d’imbarco.

  • Antonello Merella

    purtroppo il problema dell’amianto sulle navi della marina e una realtà conosciuta da tutti i capoccioni,ma preferiscono fare finta di nulla,anche perchè molti di loro le navi le hanno viste in cartolina

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao a voi Luigi Agneto, Maurizio Gandolfo e Antonello Merella grazie per le testimonianze. Verrà un giorno il Suo giudizio ed allora, se non si saranno pentiti col cuore e non a parole o alla giustizia terrena, bruceranno ne fuoco della Geenna. Perché siamo peccatori in “PENSIERI, PAROLE, OPERE ED …OMISSIONI”
    Invochiamo con la preghiera il loro perdono.

  • Corrado Armerino

    vi voglio bene anche io e così vi sento più vicini ma con questi regolamenti partoriti dalla commissone mi sento preso x i fondelli e dimostra che occupa un posto non suo incompetenti non sanno fare la O col bicchiere non col compasso un saluto a tutti

  • Idamo Rossi

    marinai figli di un Dio minore. Un mio collega è morto avevamo fatto causa per l’esposizione, la vedova e i figli fecero causa per morte a causa di servizio, l’inail ha respinto e loro non se la sono sentitat di fare ricorso…

  • Idamo Rossi

    Marinai, ovvero Figli di un Dio Minore PDF Stampa
    Ieri è morto un mio collega, un bravo marinaio, ci eravamo navigati sui supply vessel ed era un bravo elettricista. Aveva avuto un intervento e nei vari controlli ai polmoni era risultato pieno di amianto.
    Insieme avevamo cominciato la causa per il riconoscimento dell’indennità per l’amianto. Il mese scorso avevo testimoniato in tribunale per lui, il 14 giugno lui avrebbe testimoniato per me; ma non potrà più farlo. Il peggio é toccato a lui che non é affogato per un naufragio, ma è affogato in casa dopo mezz’ora di agonia perchè i suoi polmoni ricoperti di amianto non potevano fare lo scambio tra aria e sangue.
    Mi auguro che la causa possa proseguire e che alla vedova siano riconosciuti i diritti del marito.
    scia1
    Grazie alla gente di mare la mattina possiamo prendere un caffè, mettere in moto la macchina, accendere la luce, infatti tutto quello che usiamo é passato da una stiva o da una cisterna di una nave; eppure la categoria di questi lavoratori del mare ancora aspetta diritti che di legge competono agli altri lavoratori.
    Un ennesimo scippo di diritti a gente onesta e alle loro famiglie (per navigare bisogna avere la fedina penale immacolata, subiamo ogni due anni una visita e siamo sottoposti a test di alcool e droga).

    Addio caro amico, collega di lavoro, di nottate passate a lavorare in sala macchine tra rumori assordanti e temperature infernali. Spero che almeno Lui faccia la giustizia che non hai avuto su questa terra.

    Idamo Rossi, CDM in pensione

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Idamo Rossi, grazie per questa commovente testimonianza, penso solo di aggiungere che adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo

  • Pietro Serarcangeli

    Grazie Ezio per aver pubblicato lo scritto sul nostro sfortunato associato. Sei un Vero Amico e stai sicuro che anch’io ti voglio bene……..Grazie Ezio, mi hai fatto emozionare e ti sono grato per questo. Pietro

  • Prudente Pasquale

    E a pensare che il “picco” degli ammalati arriverà nel 2020 come mi ha detto la gentilissima dott.ssa D’Eredità. 🙁

  • Paolo Sfriso

    Operaio di Porto Marghera, anni ’70-’80, 6 ore “lavorate” al giorno (in quegli anni a Porto Marghera, stipendiati erano decine di migliaia, ma a lavorare… ben pochi…). 1 anno solare di “presenza” (compreso pertanto, ferie, permessi, assenze varie, etc) = 1 anno di “benefici amianto”. Marittimo, 24 ore a bordo x 8 mesi = 1 anno di “benefici amianto”. Ma 24 non fa 6 x 4 ? Matematica vorrebbe che 1 anno d’imbarco x i computi dei benefici amianto dovrebe equivalere a 3 anni di stabilimento. Per me i “benefici amianto” sono l’ennesima ingiustizia perpetrata ai marittimi (che portavano ricchezza al paese, indispensabile rifornimento di materie prime e combustibili) ed assicuravano i collegamenti con le isole) a beneficio di quattro lavativi alcolizzati (laggasi “operaio medio” Porto Marghera di cui sopra) politicizzati (che poi a 40 anni gli hanno pure dato la pensione). P.S. Assolutamente nulla da dire invece su coloro che lavoravano nei stabilimenti dove si produceva eternit o altre porcherie simili ai quali va tutto il mio rispetto. P.P.S. E poi, perchè i benefici spettano solo a chi è stato “esposto” per almeno 10 anni ? 9 anni 11 mesi e 3 settimane invece sarebbero salutari ?

  • Bruno Caleffi

    Ma stanno provando una terapia Francese. Ho un caro fratello che l’ha provata. ora sembra stare meglio. Lo spero tanto.

  • salvatore

    Ciao Ezio,
    Da anni svolgo attività di RLS, sia terra che a bordo (non sono più il giovane RT che lasciasti a bordo di Nave Danaide!), e vorrei porre all’attenzione un problema importante.
    Da quando la Marina Militare ha recepito i provvedimenti della legge 81/08 si è data un’organizzazione di prevenzione e protezione che, secondo me, fa acqua da tutte le parti. Due errori su tutti: il primo è che ad ogni singolo Comandante di Unità Navale o Ente a terra è stato attribuito il titolo di Datore di Lavoro, senza dargli potere di spesa, nè potere di modificare l’ambiente di lavoro.
    Il secondo, e più grave, errore è quello di aver dato la sorveglianza sanitaria a dei Medici Competenti appartenenti alla stessa Amministrazione. Questi, per ovvie ragioni, vivono un conflitto d’interesse, dispongono di pochissimi mezzi e non riescono ad esercitare nei tempi previsti la sorveglianza sanitaria dei militari a causa delle esigue strutture messe a loro disposizione. Ne consegue, per i datori di lavoro, la difficoltà di allontanare da alcune lavorazioni quei militari non coperti da idoneità prevista. Prevale allora l’esigenza operativa, quindi il militare esegue ugualmente gli ordini, a suo rischio e pericolo.
    In questo contesto, naturalmente, anche la sorveglianza sanitaria dei colleghi che hanno in corso l’istanza di riconoscimento quali ex esposti all’amianto, in generale non procede con la necessaria attenzione che il problema richiede.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao indomito Pietro Serarcangeli, continuiamo la navigazione della solidarietà 🙂

  • ezio

    Ciao carissimo,
    la tua disamina è non solo molto attendibile e, secondo me e ormai tanti come noi, è da estendere ad una Amministrazione Pubblica, a tutti i livelli, che come sostieni fa acqua da tutte le parti e, ancor peggio si rimbalza le precipue responsabilità entrando in conflitto con se stessa e con gli altri “soggetti” dello Stato iniziando estenuanti diatribe giudiziarie che né la Magistratura (organi inquirenti compresi) ne il Parlamento e nemmeno i Governi che si succedono cercano di dirimere e a conti fatti (…i loro) non hanno “interesse pecuniario alcuno” …anzi!
    Per quanto sopra pensa a quanto sperpero di denaro pubblico e, ancor peggio, quante vittime del dovere e della malavita che con la connivenza di corrotti e corruttori si sono macchiati del reato di omicidio e in certi casi eccidio (leggasi terra dei fuochi e inquinamenti vari del globo terraqueo).
    Una volta sola viene il giudizio di Dio e di questo non sono esenti nemmeno gli addetti ala Chiesa ufficiale perché?
    Il peccato del maligno si annida in pensieri, parole, opere ed omissioni … quante omissioni!
    Mi dirai allora che soluzione dobbiamo intraprendere?
    Pregare e perdonare sia per la nostra anima e che per le anime di questi “dannati”.
    Non si possono servire due padroni (sono parole Sue).
    Dio vuole che così sia.

  • Antonio Petrelli

    sono i signori del mare che non esistono piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù

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