La licenza (Enzo Arena)
di Enzo Arena
https://www.facebook.com/enzo.arena.94
Vi ricordate, cari amici e colleghi, le sensazioni di quando si aveva la licenza in tasca?
E vi ricordate il tempo che intercorreva tra la firma della licenza ed il momento in cui saremmo saliti su di un treno?
“Licenza Ordinaria” o “Licenza Breve”, quel foglietto firmato già in tasca, aveva un potere enorme sulle nostre emotività…
La licenza (Enzo Arena)
Ce l’ho fatta!
Evviva, l’ha firmata!
Giorni quattro
con viaggio anche compreso.
Mi sento libero,
leggero come piuma.
Mi sento vela,
mongolfiera senza peso.
Ce l’ho in tasca
e ogni tanto l’accarezzo.
La prendo in mano
e non smetto di sognare.
Me la rileggo,
la bacio, la ribacio
e me la stringo
forte forte al cuore.
Lo zaino è pronto
da qualche settimana.
C’è dentro un sogno
di libero partire.
C’è anche un fiore
per te che sei lontana,
e la promessa
che sto per arrivare.
Salterò su un treno
anche a vapore.
Conterò la strada
all’incontrario.
Intanto conto le ore
per quel treno,
con i miei occhi,
appesi a un calendario.
71 commenti
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Enzo Arena non ti ho dimenticato …solo che in questo periodo ne sono successe davvero tante. Questo è il momento di andare in licenza. Un abbraccio
Alfredo Russo
Vero , che ricordi ! E le fughe senza licenza ?????? Quelle ve le ricordate ?? 2000 km in meno di 36 ore , giusto il tempo di arrivare a casa e tornare indietro ! Monfalcone Puglia e ritorno
Giuseppe Magazzù
Ciò che mi ‘emozionava’ di più erano i + gg conteggiati per il viaggio …
Salvatore Nappi
e chi puo’ dimenticare ricirdato + il viaggio
Simeone Secondo Tozzi
Che bei ricordi….Ciao Enzo
Giuseppe Magazzù
per me (ed anche per altri) erano un prolungamento al ‘riposo’ vacanziero. Fare un viaggetto di appena tre quarti d’ora per giungere a destinazione da ME; poi mi sono ‘punito’ chiedendo di giungere fino a Bolzano dove, una volta arrivato, mi rimettevo in viaggio per ‘tornare’ a casa in licenza … altri tempi.
Maurizio Esposito
..quello più classico era il 36 ore, che gioia!
Mario Barisone
Anche licenza speciale.io ero a Roma…ci si stava tanto bene
Adriano Di Nicola
Cosa tutto si faceva per un permesso tempo che fu e ormai non torna più
Iacono Francesco
ogni due settimane un bel 48 ore con cui riuscivo da Roma ad andare a Messina
Marinaio di Lago
quanti bei ricordi. Grazie Enzo Arena per questa poesia tanto cara a tutti i Marinai di ogni latitudine e longitudine. Un abbraccio
Ferdinando Napoletano
Bisognava sudarsela ed evitare i biglietti gialli.
Cerfolli Flavio
Urca se ricordo.
Vincenzo Sciortino
condivido
Pablo Giancola
condivido
Lavinio Saltini
condivido
Carlo Casagrande
E chi se lo scorda…in particolare nel mio caso che,essendo lontano da casa il domenicale era inesistente e le licenze brevi erano merce rarissima…restavano solo le ordinarie e il permesso pasquale…
Frati Rai
per me ancora adesso
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Carlo Casagrande altri tempi poi pian piano tutto è stato regolato da leggi e leggine. Adesso è decisamente meno dura la vita di mare e di marinaio. Un abbraccio
EZIO VINCIGUERRA
…Frati Rai, frati mei: molla tutto e goditi il godibile che Dio e la vita ci offre. Un abbraccio a te e alla tua compagna. Se passi da queste parti …io ancora aspetto. 🙂
Salvatore Iengo
E nn solo treno! Arrivati a destinazione luogo da trascorrere la ” Licenza” c’era da andare dai Carabinieri x il ” Visto” di arrivo! Ricordate!!!
Salvatore Chiaramida
E anche di partenza
EZIO VINCIGUERRA
Buonasera a voi carissimi, altri tempi poi pian piano tutto è stato regolato da leggi e leggine. Adesso è decisamente meno dura la vita di mare e di marinaio…come dire forse un po’ più impiegatizia. Un abbraccio a voi grande come il mare
Adriano Scarpa
E c’ era pure l’ obbligo del visto arrivare e partire.
Girolamo Trombetta
Come no?! Erano rarissime volte perché da Augusta (o Taranto), allora era difficile attraversare l’Italia (anche ora è identico vero?). Comunque è vero, la licenza era un talismano che dava un senso di “distacco” dalla nave, ben sapendo che il “cordone ombelicale, che ti univa alla tua nave non ti lasciava mai andare via dal tutto…. Bravo a proporre questo argomento anche un po’ filosofico.
Salvatore Criscuolo
com puoi dimenticare da sergente piu’4 nel retrato veniva scritto puo ondosare abiti civili
Lavinio Saltini
già indossare abiti civili,ora si indossano sempre e il più delle volte si è sempre sciamannati…..
Pino Scopelliti
STUPENDI RICORDI
Mattia Chianese
Una benevole concessione…..ma una grande conquista quando era in tasca
EZIO VINCIGUERRA
Buonasera a voi carissimi, Marinai di una volta e per sempre: è bello leggere le vostre testimonianze, altri tempi.
Poi nel 1990 e definitivamente nel 1995 pian piano tutto è stato regolato da leggi e leggine. Adesso è decisamente meno dura la vita di mare e di marinaio…come dire forse un po’ più impiegatizia. Un abbraccio a voi grande come il mare e il cuore dei Marinai di una volta, quelli per sempre per intenderci.
Frati Rai
ciao Ezio Pancrazio Vinciguerra prima o poi ti vengo a trovare nel frattempo ti saluto e ti abbraccio cn affetto
EZIO VINCIGUERRA
… non fare promesse da marinai 🙂
Sergio Gazzola
Questa mi piace . Erano MARINAI .
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Enzo Arena … quanti bellissimi ricordi, e quanti commenti.
Un abbraccio grande come il mare ed il cuore dei Marinai di una volta a te e ai tuoi cari.
Giorgio Guagliumi
Piacere sublime quando le avevamo in tasca… però dovevi lasciare il corpo di guardia prima…
Alessandro Garbati
Anche per me i permessi.domenicali erano merce rara essendo per molti anni imbarcato su navi con sede Cagliari Augusta e Taranto(io abitavo a Firenze).Come dimenticare la gioia di quel momento tanto agognato.Poi essendo mandato di base a la spezia ho cominciato con i permessi e le licenze brevi,ma comunque sempre troppo brevi in quanto vi era compreso il viaggio,ma andava bene lo stesso.Era sempre un momento di gioia..
Carlo Casagrande
Un abbraccio a te Ezio…dal 68 al 75 è stata dura…una passeggiata a confronto dei miei predecessori che l’hanno fatta ancora più dura…la marina è sempre in continua evoluzione.
Nazario Spissu
Nell’estate del 61 il mio Castore è stato a LASPEZIA per lavori e per modifiche ai siluri filoguidati io che abitavo a Firenze molto spesso usufruivo di permessi di due gg.Dal sabato rientravo il lunedi alle h8.
EZIO VINCIGUERRA
Un abbraccio a te carissimo Carlo Casagrande e a tutti gli amici che state commentando il posto dell’ammiraglio Enzo Arena. Grazie per l’affetto e la compagnia
Giuseppe Lo Presti
Che magnifico ricordo…
Alfredo Lepore
E soprattutto non sempre veniva concessa !!
Adriano Parabita
Il foglio di licenza e quello dei permessi….. e non sempre veniva concessa ( hai lavativi e scansafatiche, ed anche per motivi di servizio).
Giuseppe Lo Presti
Specialmente quando qualche aiutante faceva finta di essersela persa…
Bruno Tosti
Lo stampato + ambito di sempre!!!
Lavinio Saltini
condividoooooooo
Agatino Capecchi
condivido
Ugo Conte
ai miei tempi…(68/69) c’erano due licenze di 7 giorni e due di quindici giorni + il viaggio Quelle di 7 erano nel periodo natalizio e quelle di 15 ne periodo estivo. Ehhhh….quand’ero soldato,allora si…che era bella la vita….. Grande Lucio….!!!
Michele Di Liberto
EZIO IO IL VENERDI ANDAVO A CASA IL SABATO IL COLLEGA RITIRAVA IL MIO PERMESSO E IL 3 LA DOMENICA CI INCONTRAVAMO ALLA STAZIONE E SI RIENTRAVANO IN FORESTERIA
Francesco Ruggieri
Ciao Ezio Pancrazio Vinciguerra sono con te e con le tue affettuosi argomenti di questa terra travagliata .
Nicola Visalli
Bellaaaaaa quanti ricordi
Francesco Calabrese
Caro Ezio condivido quello che dici io ricordo anche altre tipologie di licenze – straordinaria – premio- matrimoniale – convalescenza etc – ricordo il tempo che intercorreva tra la firma ed il momento che potevi dire sono ” franco ” ma solo dopo un certo nulla osta. Che doveva essere concesso dal “superiore” e pensa quel foglio di carta nelle mani della persona sbagliata e pensa a chi si vedeva negare un diritto (magari senza conoscere la motivazione) perché ??? – consegnato alla voce -scusate amici ma cerchiamo di ricordare per un momento anche questo… Poi sempre viva la MARINA
Francesco Ruggieri
🙂 Francesco Eserbalac. Le licenze erano un premio quando partivo ero un dio con quattro lire eri felice ogni tanto aprivo il portafoglio x vedere se i soldini erano bei stirati e allineati come plotoni e poi la divisa doveva essere impeccabile
Ciao fratelli vi abbraccio tutti
Lucio Campana
Non si vedeva l’ora di partire
Marinaio di Lago
Buonasera a voi carissimi,
chissà se è meglio adesso o lo era allora…
Francesco Radogna
I miei ricordi sono sicuramente meno romantici dei vostri, testimonianze di un tempo in cui la passione era fuoco sacro. Però ricordo con piacere e con un sorriso l’attesa per la licenza firmata, o anche per il semplice “48”. E le grandi manovre per orchestrare la fuga notturna, prendere l’ultimo treno della notte ed essere a casa la mattina, mentre l’amico ti copriva! Puntalmente restituivi il favore la settimana dopo…era il 1997.
Un saluto a tutti!
Federico Russo
ed avere 1 giorno + 2 per recarsi dalla Maddalena a Napoli?
Maurizio Gandolfo
Quel foglio mi ricorda quanti ricatti e soprusi subivamo da ufficialetti che non avevano nessun rispetto per il personale e spesso per le loro famiglie. Avere un fine settimana era una conquista per i diritti civili. Quante volte mi sono sentito dire: Capo ma lei è andato la settima scorsa in weekend, non può andarci anche questa settimana. C’è il posto di lavaggio da controllare. Ero già sposato e padre. La legge 231/90 l’ho sempre paragonata alla proclamazione della fine della schiavitù (1863) del presidente Abraham Lincoln.
Federico Russo
cmq penso che i coglioni ci sono sia nella vita civile che militare,si qualche soppruso da parte di um mio diretto superiore l’ho avuto ma non è passato molto tempo che ho avuto sodisfazione dal comandante che si accorto essendo un uomo con esperienza dell’ ìimbecillità del mio capo
Deiuliis Mimmo
Mai avuto problemi…. Anzi sono andato a trovare una ragazza in Germania, che essendo io di leva non avrei potuto neanche espatriare– oppure arrivati a Malaga , avuta licenza per Madrid, quindi ,molto al di fuori dalla zona di nostra competenza.
Paolo M. Fradelloni
Già non appena avevi la licenza firmata scappavi e prendevi di tutto per arrivare a casa.. una volta per raggiungere Roma ho preso un treno locale Taranto – Napoli – (erano gli inizi anni 80) – ammazza che viaggio non si arrivava mai e fermava a tutte le stazioni Basilicata e campania – meno male che me lo feci nella mezza carrozza di prima.. nell’altra metà c’era gente che saliva con le galline legate per le zampe – eppure ero contento perché andavo in licenza a casa dopo molto tempo. A Napoli presi il primo rapido (non c’erano ancora gli intercity) che andava Roma
Valerio Comignani
Anche i permessi 48ore o 36 ore!
Antonio
E quante ne ho preparate e firmate …. per gli altri
Antonio Girardi
E quante ne ho preparate e firmate …… per gli altri
EZIO VINCIGUERRA
🙂 … già!
Michele D'Angelo
Un paio di mesi fa, mi trovavo ad aspettare mio fratello Benito all’aeroporto di Catania ” Fontanarossa” Vedo un sottufficiale della Marina Militare in divisa; sapete, poco ci voleva che lo andassi a complimentarlo e riverirlo, mi sono venuti in mente tanti ricordi: e poi quanto era bello tutto quel bianco o blù per le strade di Taranto Venezia La Spezia, nelle stazioni, Avevamo una Marina e si vedeva.
Antonio Di Luzio
era una conquista poi se eri sfigato te la bloccavano perchè ri doveva partire in missione
Guglielmo Evangelista
Ogni tanto a Parma vedevo dei marinai, ovviamente del nord diretti a Spezia. Tempi diversi e lontani
Francesco Ruggieri
Buonanotte marinai eterni galantuomini
Francesco Della Lega
licenza breve 4 + 2 lienza ordinaria 22 gg
Silvana De Angelis
Grazie del meraviglioso pensiero…questo e’ vivere la vita….continuate a meravigliarsi’!!!! Felice serata a tutti…..domani e’ un altro giorno!
Salvatore
La Licenza più facile da Roma a Palermo
Le licenze più difficili quelle da Taranto a Palermo.(non si arrivava mai !)
E comunque tutte ben accette