28.8.1869 inaugurazione dell’arsenale militare marittimo di La Spezia
di Roberta – Ammiraglia88
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Si tratta di una delle più importanti ed antiche basi della Marina Militare Italiana. A La Spezia ha anche sede il Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno, che è una Base Navale Principale. Essa comprende il Comando Servizi Base, la Stazione elicotteri di Luni, il raggruppamento subacquei ed incursori, gli Enti del Supporto logistico navale, il Centro addestramento e Reclutamento, il Comando Zona Fari ed in particolare l’Arsenale Militare Marittimo. Nei pressi dell’Arsenale è situato anche il Museo Tecnico Navale, che comprende più di 6.500 cimeli, 2.500 medaglie, oltre 150 modelli di navi, 2.000 documenti e più di 5.000 volumi tecnici e storici. In questo Arsenale si prendono cura anche della nave scuola Amerigo Vespucci. Qui vengono svolti tutti i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione delle navi della Marina Militare Italiana. In alcuni casi, ad esempio per il Vespucci, si tratta di lavori molto particolari. Basti pensare all’età di tale Unità, oltre alla sua finalità e alla sua conformazione che, come tutti possiamo vedere, non rispecchiano quelle della maggioranza delle navi della Marina Militare, le classiche “navi grigie”. Per farsi un’idea di alcuni dei lavori eseguiti sul Vespucci basta vedere quelli fatti a febbraio 2006, durante i quali si è dovuto sostituire l’albero di trinchetto con non poche difficoltà.
L’Arsenale di La Spezia dà lavoro sia a personale militare che civile, per un totale di circa 2.100 persone di cui 200 militari e 1.900 tra impiegati ed operai. Lo stabilimento è diretto da un Ammiraglio Ispettore del Genio o delle Armi Navali della Marina Militare.
Si sviluppa su 85 ettari di superficie totale. Ci sono 18 ettari di superficie coperta, 6 bacini di carenaggio e muratura, 2 bacini di carenaggio galleggianti, 2.600 metri di banchine e … 13.000 metri di rete stradale. L’Arsenale di La Spezia per tradizione, di solito, è aperto ai civili solo in due occasioni: San Giuseppe (patrono di La Spezia) e Santa Barbara (patrona dei marinai).
L’Arsenale di La Spezia nacque con l’obiettivo di costruire Navi Militari. Attualmente però l’attività principale è quella della manutenzione e dell’ammodernamento delle Unità Navali. Accanto a questo ammodernamento vivono però anche tutte le vecchie professionalità artigianali. Diverse di queste permettono alla nave Vespucci di riprendere il mare ogni primavera, e di trascorrere l’inverno in un bacino di carenaggio che la cura da ben 77 anni (il varo è avvenuto nel 1931). C’è ancora quindi un forte legame con il passato. Se guardate gli ultimi grandi lavori di cui ha necessitato proprio il Vespucci vi potete rendere conto di quanto siano importanti le maestranze ancora presenti, e quanto siano fondamentali per la vita di queste vecchie (e non solo loro) belle signore del mare. Diverse sono le lavorazioni artigianali, presenti ormai solo qui, in questo Arsenale. Queste lavorazioni riguardano vari settori, tra cui veleria, falegnameria, cordami. Il passato e la tradizione si vedono ovunque: la monumentale Porta Principale, i bacini di carenaggio di conformazione ottocentesca, le antiche officine ancora efficienti. Sono presenti infatti 6 bacini in muratura (quelli con il vecchio sistema a “gradoni”, non i drydock moderni) e due darsene, oltre alle officine dei calderai, dei tubisti, alla veleria e alla fonderia, nella quale si colano i metalli e vengono preparate le leghe per le chiodature usate nella congiunzioni delle lamiere delle navi.
La storia
E’ stato Bonaparte all’inizio del 1800, quando La Spezia era solo un piccolo borgo di circa 3.000 persone sotto l’impero napoleonico, a considerare l’importanza che avrebbe potuto avere il Golfo di La Spezia. Della sua idea di costruire un grande Arsenale si arrivò solo al progetto, e non alla costruzione, a causa delle sconfitte subite nel frattempo a Lipsia e Waterloo. L’idea di Napoleone fu messa in pratica però successivamente da Camillo Benso Conte di Cavour, che ricopriva l’incarico di Presidente del Consiglio e Ministro della Marina. Con la Legge Istitutiva n. 2257 del luglio 1857, emessa da Vittorio Emanuele II (il documento recita: re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoia e di Genova, ecc., Principe di Piemonte, ecc. … la Marina Militare verrà trasferita nel Golfo di La Spezia … sarà costruito nel seno del Varignano un Arsenale militare marittimo …), venne stabilito di creare l’Arsenale di La Spezia. Così, sempre nel 1857, la Marina Militare si spostò da Genova a La Spezia e si stanziò il finanziamento per la costruzione dell’Arsenale. I lavori iniziarono nel 1861, su progetto del Maggiore del Genio Militare Domenico Chiodo, modificando quello di Napoleone. L’inaugurazione avvenne, con una cerimonia, il 28 agosto 1869 alla presenza delle autorità civili e militari e di centinaia di persone. Si attese il colpo di cannone di mezzogiorno e poi il Generale Domenico Chiodo dette il segnale per la demolizione dell’argine artificiale, che era stato posizionato all’imboccatura della Darsena. Circa 600.000 metri cubi di acqua defluirono tra gli applausi della folla. I lavori proseguirono anche negli anni seguenti, fino al 1900 circa, apportando vari ampliamenti. Grazie all’Arsenale si crearono nuovi posti di lavoro e La Spezia si sviluppò sia economicamente, sia demograficamente raggiungendo i 31.500 abitanti nel 1881, 60.000 nel 1901 e 123.000 nel 1940. Il compito principale dell’Arsenale fu quello di costruire unità navali per la Marina Militare. Tra il 1871 e il 1923 furono varate 8 corazzate, 6 incrociatori, 2 torpediniere, 2 cannoniere, 9 sommergibili e numerose altre navi minori in appoggio a queste. L’Arsenale era in grado di costruire gli scafi, ed anche i macchinari, le armi e le apparecchiature necessarie sia alla propulsione che ai sistemi di combattimento. Nel luglio del 1931 nel piazzale dell’Arsenale fu sistemato un apparecchio ricevente; erano infatti i primi tempi degli esperimenti sull’utilizzo delle onde corte nelle comunicazioni radio. Un radiofaro venne invece posizionato sulle colline di Sestri Levante. Tutto questo sarebbe servito per radioguidare le navi nell’entrata in porto con condizioni meteo non favorevoli. Nel frattempo la nave Elettra, utilizzata da Guglielmo Marconi, era già stata attrezzata presso questo Arsenale sia con l’installazione di radio trasmittenti e riceventi, sia con gli alberi ma per le antenne, anziché per le vele. Successivamente, grazie ai brevetti concessi da Marconi, proprio presso l’Arsenale di La Spezia nacquero le prime officine di costruzione radio e le scuole per l’addestramento del personale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa della sua importanza strategica, l’intera struttura subì numerosi e violenti bombardamenti con gravissimi danni. Conseguentemente, negli anni che vanno dal 1945 al 1950, si dovette procedere alla ricostruzione degli edifici e delle attrezzature. Attualmente il suo prestigio è diminuito, ciò è dovuto principalmente all’impossibilità di mantenere una certa riservatezza a causa della sua posizione nel Golfo (è visibile dalle case adiacenti ed anche dalle colline che lo circondano), ed anche per il fatto che non vengono più costruite le navi. Alcuni lavori vengono inoltre dati in appalto. Si svolge però una ottima attività di manutenzione, ed a volte quella di trasformazione, il tutto finalizzato al mantenimento in efficienza delle Unità Navali dell’Alto Tirreno. E’ per questo motivo che l’Arsenale ha ultimamente subito dei cambiamenti per essere adattato ai nuovi scopi. Tra queste modifiche ad esempio c’è la trasformazione della zona scali, dove avvenivano i vari delle navi, in una moderna banchina per la Base Navale.
Dettagli
La porta monumentale è stata costruita nel 1883. A fianco dell’entrata dell’Arsenale si trova il Museo Tecnico Navale che occupa l’antica Caserma dei Pompieri. Le ancore sono quelle della Corazzata austriaca “Viribus Unitis”, affondata a Trieste nel 1918. Le palle per cannoni che si trovano sui pilastri sono quelle usate nel 1850 dai cannoni navali ad avancarica. Il piazzale all’interno della Porta Principale è Piazzale Bergamini, intitolato appunto alla medaglia d’oro Ammiraglio di Squadra G.C. Bergamini. Il ponte sul canale Lagora era girevole ed è stato fatto nel 1885. Fu distrutto nella Seconda Guerra Mondiale ed in seguito fu ricostruito fisso. La Porta Ferrovia Nord permetteva l’accesso del treno. Il ponte ferroviario girevole si apriva al passaggio delle imbarcazioni che erano dirette dalle navi alla fonda in porto alla Porta Principale dell’Arsenale. La linea ferroviaria fu in uso dal 1870 al 1950. La prima darsena ha queste dimensioni: metri 200 x metri 420. Gli scavi a secco furono effettuati tra il 1863 e 1865. La seconda darsena è: metri 200 x metri 600. Inizialmente era metri 200 x metri 390 ma venne modificata tra il 1888 e 1890. Il ponte girevole in ferro venne fatto nel 1914 e andò a sostituire quello distrutto nel 1869 a causa dell’allargamento del canale. Si possono vedere 6 bacini di carenaggio con diverse dimensioni a seconda delle necessità.
N. 1 – lung. m. 100, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Dragamine.
N. 2 – lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi risalgono al periodo dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 e può ospitare Naviglio Ausiliario.
N . 3 – lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Fregate.
N. 4 – lung. m. 110, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Naviglio Ausiliario.
N. 5 – lung. m. 220, larg. m. 33, capacità mc 78.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1884 al 1891; è operativo dal 1891 ed ospita unità tipo Incrociatori e Cacciatorpedinieri. Fino al 1914, con una barcaporta intermedia sarebbe stato possibile dividerlo in due.
N. 6 – lung. m. 220, larg. m. 28, capacità mc 53.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1886 al 1899; ospita unità tipo Incrociatori.
In Arsenale si trovano, come detto sopra, molti laboratori; tra questi ad esempio ci sono l’officina congegnatori, per riparazioni meccaniche, l’officina motori, l’officina calderai, per tutti gli impianti a vapore, l’officina costruzioni navali, l’officina elettronica, quella elettroacustica, quella delle telecomunicazioni, l’officina siluri, l’officina armi ed armamenti, quella marinaresca, varie sale prove e collaudi e molti altri laboratori. Le professionalità ancora presenti, alcune di esse veramente rare, sono quelle dei settori di falegnameria, cordami e veleria. A queste si aggiungono gli specialisti dei settori navalmeccanico ed elettronico. Da segnalare che le antiche officine sono sempre ed ancora efficienti. La vecchia veleria invece è stata trasformata in alloggi per gli equipaggi delle navi ai lavori. Ci sono ancora dei mestieri tradizionali, come ad esempio la doratura delle polene del Palinuro e del Vespucci.
Il Vespucci, al termine della Campagna Addestrativa e di altri eventuali impegni di rappresentanza, rientra in Arsenale per i normali, e naturalmente anche per quelli straordinari, lavori di manutenzione. Generalmente quindi passa l’inverno a La Spezia. La sua Base Navale è questa. Questo perché vista la sua età necessita di interventi di vecchio stampo che qui sono ancora presenti. Generalmente queste soste in bacino avvengono con cadenza regolare, pertanto vengono definite e programmate precedentemente. Ci sono appositi uffici che si occupano delle navi che vanno ai lavori. In base alla grandezza della nave vengono definiti anche i bacini di carenaggio da occupare. Naturalmente il tutto dipende dai tipi di lavorazione che devono essere fatti, non tutti richiedono di occupare un bacino di carenaggio. Sono presenti infatti anche i vari posti per l’ormeggio classico. E’ presente un ufficio porto, che si occupa principalmente degli ormeggi; un ufficio controlli – collaudi che, come dice il nome stesso, controlla che i lavori siano stati regolarmente eseguiti (sia a terra che sulle navi) e la nave sia pronta per riprendere il mare.
L’Arsenale è in realtà diviso in due: Area Lavorazioni per il Sistema di Piattaforma ed Area Lavorazioni per il Sistema di Combattimento. La prima raggruppa tutti i reparti e le officine per le lavorazioni riguardo allo scafo, i Congegnatori, i Calderai e i Tubisti, la Falegnameria, tutta la parte Elettronica, la Direzione, i vari magazzini ed uffici (tra cui ad esempio la Sala Disegno). La seconda comprende invece tutte le officine inerenti il sistema di combattimento, ad esempio l’Artiglieria. In Arsenale si riparano, si ammodernano e si trasformano le Unità Navali ed i natanti (pontoni, bettoline, barche porta, bacini galleggianti, ecc.) della Marina Militare Italiana. C’è chi è addetto a valutare e preventivare gli interventi di riparazione, i lavori di carpenteria metallica. C’è anche il Reparto Bacini, composto da arsenalotti che hanno il compito principale di mettere a secco le navi.
La chiodatura delle lamiere del Vespucci viene naturalmente fatta a mano dagli arsenalotti. Si lavora con molta precisione, con una buona squadra ed in mezzo a rumori forti. La chiodatura, in generale, ha lo scopo di collegare permanentemente i componenti di una struttura applicando i chiodi o rivetti. La lavorazione fatta sul Vespucci è del tipo “a caldo”; praticamente il chiodo viene riscaldato (raggiunge i 900° C) e poi viene inserito nel foro (precedentemente predisposto) dove viene subito dopo ribadito. Per eseguire questa lavorazione sono necessari diversi arsenalotti: quelli che si occupano del “braciere”, dove il chiodo viene reso incandescente, quelli che lo tengono fermo nella posizione esatta, e quelli che contemporaneamente lo ribadiscono (creando la doppia testa) utilizzando una apposita chiodatrice. Questo sistema sta cadendo sempre più in disuso, perché è sostituito dalle saldature o dagli incollaggi. Viene ancora utilizzato nelle applicazioni aeronautiche, nelle costruzioni navali, per le caldaie, le condotte forzate e la carpenteria generica.
176 commenti
Simone Pintore
24 marzo 1999
Bruno Calessi
Tante ero postino sul Cavezzale 64-66
Ponticiello Giacomo
Per la prima volta era il 9-10 Maggio 1974 appena arrivati a La Spezia pioveva a dirotto dalla stazione ci hanno portati in Arsenale eravamo arrivati da la Maddalena fine corso 73VC Primo imbarco Nave Canopo.
Sergio Cipolli
Da allievo El Giugno-Agosto 1961
Leo Falco
Io 3/61
Bottiglia Michele
3/84 4 gruppo dragamine
Salvatore Traballesi
Febbraio 1982 Nave Cigno
Massimiliano Di Tomassi
Porca miseria quanti ricordi… e quante volte ci sono passato….
Eduardo Varriale
oltre che ci sono passato tante volte ho avuto a che fare tante volte con gli aitanti di piazza.un saluto particolare al aiutante di piazza capo FORMICOLA.chi a notizie su di lui.
Vittorio Mercurio
Tutti i giorni
Michele Di Liberto
IO SON PASSATO SOLO 2 VOLTE A FARE UN GIRO COME ERANO LE GRANDE NOSTRE NAVI E POI DOPO IL GIURAMENTO VIA A GENOVA IN IDROGRAFICO
Antonio Scianaro
anch’io!! dal 84 al 87
Giancarlo Boaretto
Io, ancora oggi, anche se non sono di marina…
Remo Musso
ANNO 1968 quando ero militare in marina mi sembra il mese luglio o agosto
Marco Genovese
88/90 bei ricordi
Su nave ardito
Francesco Brucchietti
sgt maggiore nocchier di nave maestrale 1985-1988
Franco Manconi
Io il 5 maggio 1980 trasferito da nave Fasan (Ta) a nave Orsa (Sp) e ci sono rimasto fino al 1982 poi l’unita’ è stata trasferita a Taranto
Nifra Grebe
Da agosto 76 ad agosto 79 su nave Audace. È sempre una emozione…… Anche 40 anni dopo….
Leonardo Tafuto
Io quando ero imbarcato sulla Margottini “F595”
Romano Fabroni
IO SI !
Antonio Scianaro
Io dal 84 al 87 su nave Alpino a La spezia
Ignazio Lecca
Parco pompieri 1982. Esperienza entusiasmante.
Giovanni Rombi
Io si, per motivi operativi!
Maurizio Vaccari
81/2
Nicola Evoli
da visitatore diverse volte con mio papa’ a San Giuseppe, e poi sempre dalla Pia per la pizza
Claudio Pilli
Del 1974 al 1976 Nave audace!!
Francesco Bracci
Alloggiavo alla palazzina Longobardo
Carlo Regonesi
molto sprsso e per anni
Maurizio Maurizio
82/1
Francesco Gentili
Nave Carabiniere 1993 – 1995
Tarparelli Adriano
Per 2 anni ” meravigliosi “
Salvatore Grenci
Io per 18 mesi 1980-82
Massimo Pierbattisti
Io si per 18 mesi
Ettore Tucci
Io nel 1996/ 1997
Marinaio di Lago
1999-2000
Aldo Prosperi
nave Alpino 72/73
Franco Dussol
Giugno 1965 Nave Cigno F 555
EZIO VINCIGUERRA
mamma mia ma quanti siamo? Un abbraccio a tutti e grazie per l’affetto e la compagnia. Un abbraccio a tutti grande come il mare ed il cuore dei Marinai di una volta …
Salvatore Marzano
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Francesco Porpora
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ROBERTO BALDINI
IO PER 24 MESI IV° GRUPPO DDRR, E DR LOTO 5538
Lilly Arezzo Della Targia
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Gruppo Nazionale Leoni di San Marco Marina Militare
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Etienne Navarre
Bella!!!
Renato Ruffino
poco poco.. 🙂
Gianluca Vallone
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Egidio Alberti
Bella ricostruzione storica dell’ Arsenale di La Spezia che conosco molto bene avendo avuto più volte, nei miei numerosi anni di imbarco, avuto occasione di avvalermi delle sue strutture per riparazioni programmate o urgenti come nel caso della partenza per la prima crociera addestrativa di nave DUILIO, (11.07.1980) quando poche ore prima della partenza nel porto di Livorno scoppiò una caldaia e su mia insistenza fui autorizzato lo stesso a partire dall’ Amm. BINI,Capo di Stato Maggiore della Marina. Trasferitomi con una sola elica a La Spezia l’ Arsenale riuscì a sostituire otto tubi scoppiati di una caldaia in una sola notte e rese possibile l’ inizio della crociera con un solo giorno di ritardo.
EZIO VINCIGUERRA
Ammiraglio EgidioAlberti stimatissimo è …
una storia di cui sicuramente racconteremo ai posteri.
Un abbraccio grande come il cuore di questo signore dei mari e d’altri tempi
Loris Bernardis
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Riccardo Graziosetto
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Alessandro Perluigi
ex collega di cacciamine..io ero radarista
Antonio Onidi
Elettricista
Michele Di Liberto
LO VARCATO SOLO 2 VOLTE A VEDERE LE NOSTRE BELLE NAVI POI DOPO IL GIURAMENTO ISTITUTO IDROGRAFICO
Tullio Pisacane
Io ho passato il mio servizio come Sottotenente delle armi navali nella officina elettromeccanica(allora si chiamava così) dal 1962 al 1964.
Antonio Melis
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Antonio Melis
Felice pomeriggio Ezio , di certo lo attraversato parecchie volte ,per andare in franchigia , o moltissime volte si rientrava appresso alla banda musicale per che ero in ritardo , ma io parlo degli anni 58 /60 grazie e una bella foto ricordo .
Gianluca Vallone
Grazie buon fra’Ezio Pancrazio Vinciguerra lo varcato il 94 su nave gorgona m.t.c come nocchiere di bordo bellissima esperienza e molta navigazione
Giuseppe Imperatori
tante volte
Annino Castelluccio
Bellissima bei ricordi
Sergio Forte
bellissimo
Antonio Di Paolo
Bellissimi ricordi di tanti amici che ancora oggi dopo oltre 40anni ogni tanto ci incontriamo e ricordiamo i bei tempi passati. 6/51 -72/73
Pasquale Sammarco
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Francesco Ortega
tanto tempo passato per i vari reparti per i pezzi di ricambio, e molte volte ci davano solo la lettera di credito…… !
Gianluca Vallone
Grazie a te buon fra’Ezio Pancrazio vinciguerra che ci ricordi la nostra vita marinara. grazie di cuore da parte mia
Piga Carlo
dimenticavo ogni domenica con padre Giusti per la celebrazione della SS Messa a bordo delle navi presenti in arsenale
Ezio VINCIGUERRA
Dimenticavo di ringraziare Roberta Ammiraglia 88 per la sua collaborazione sin dal”inizio e pensare che:
– non ha potuto fare la Marinaia perché non c’era ancora legge sul servizio militare femminile;
– al terzo piano della sagrestia ministeriale non gli hanno fatto ne recensione del suo libro ne altro;
Visitate i suoi blog e comprenderete molto di più su questa Roberta Ammiraglia montanara
Franco Iaccarino
Bello, ricco, completo e molto istruttivo che tutti i Marinai dovrebbero conoscere e ricordare perchè sede dei loro antenati che in tempo di pace o di guerra hanno dovuto quasi tutti conoscere. Quanto affermo si è verificato per i tre della mia famiglia descritto nel mio: http://www.marinaisorrentini.it che videro passare nonno Aniello, zio Michele e papà Gaetano. Ciascuno ha lasciato il porto di La Spezia molte volte nella fiducia di avere la buona sorte di potervi tornare in quanto accompagnato dala tacnologia che aveva costruito le navi sulle quali navigavano.E non è da dimenticare che le esercitazioni addestrative preparatorie ad eventi bellici si svolgevano a La Spezia,ed invio una foto di quanto afferno:
Salvatore Pilloni
Tantissime volte dal 1957 ad oggi. Ciao Ezio..
Francesco Abani
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Graziano Semeria
io, il 7 gennaio 1967 età 19 anni 3 mesi e 3 giorni
Graziano Semeria
il sostegno è uno dei platani che era a Maridepocar, chissà se ci sono ancora dopo 48 anni? si gradisce una informazione
Graziano Semeria
Galluzzo, io sull Impettuoso in quel periodo ci sono stato, come visitatore parecchie volte.
Giorgio Sornicola
tantissime volte e chi di voi si ricorda dell’Appuntato De Matteis di Lecce …………gran brava persona per non parlare del mio amico che lavorava al comando CC dell’arsenale il mio amico e fratello Nino Rossiello maresciallo dell’Arma
Nicola Evoli
La prima volta che visitai un sommergibile fu proprio a La Spezia.
Salvatore Criscuolo
la prima volta agosto 1971 nave castore poi canopo fino settembre 1976 x poi andare a fare corso igp maddalena
Carlo Damigella
prima volta 74 smg Morosini fino 1980
Elvio Moroso
Settembre 1954: ero “recluta” a La Spezia. Ho visitato una parte dell’Arsenale e l’Incrociatore “Giuseppe Garibaldi”.
Giampaolo Vitalizzi
Aldo Prosperi che stecca t ‘ho lasciato.Ciao
Antonio Seu
Per anni e anni
Giampaolo Vitalizzi
Remo musso contingente 4/48 ? C’ero anch’io chissa se ci conosciamo cmq ciao