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STREPPONE!

di Gennaro Ciccaglione
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Gennaro Ciccaglione per www.lavocedelmarinaio.comRicordate, amiche ed amici riccesi, “u bannaiole” di Riccia, ze Ndònie Strepppone?
Ebbene, nel 1943, in piena seconda guerra mondiale: Napoli veniva bombardata ininterrottamente da aerei inglesi ed americani. Non si contavano più morti e feriti… crolli, incendi e voragini non facevano né statistica né notizia: crollavano anche i ricoveri antiaerei dove comunque capitava addirittura che venissero alla luce i bambini tra le invocazioni a San Gennaro o alla Madonna dell’Arco, mescolate talvolta alle imprecazioni alle stesse divinità, alle urla dei feriti…
Pasqua era appena trascorsa, era stata celebrata il 25 aprile….
Il 27, martedì, era partito da Riccia un ragazzino 18enne, Rinuccio, orgoglioso della sua divisa di marinaio, orgoglioso del nastro sul cappello con la scritta “R.T. PERSEO”, il nome di una delle siluranti più rispettate nella Regia Marina, tra le più temute dal naviglio di S.M. Inglese. Era partito per Napoli dove la sua unità era rimasta in cantiere perché, a metà gennaio, le cannonate inglesi le avevano divelto le torrette di poppa ed avevano dilaniato i corpi di venti giovani marinai, sbarcati e sepolti poi a Lampedusa… Giunto a Napoli era rimasto a bordo con i colleghi marinai: era il più giovane di tutti, lo consideravano la mascotte della nave ed era andato in franchigia il giorno successivo, il 28, mercoledì, per incontrare zizì Guerrino (mio padre), portargli notizie fresche da casa, regio torpediniere Perseo - www.lavocedelmarinaio.comqualche biscotto… Qualche altro dolce (ma non tanti, si era in regime di autarchia e di… fame) lo aveva condiviso con i colleghi a bordo, con il suo amico Bruno, di Ripabottoni, anche lui silurista della Perseo, più anziano di Rinuccio di… un anno (pensate, diciannove anni… più anziano!..).
 A questo punto vi sentirete autorizzati a chiedermi cosa c’entra Streppone con tutta questa storia: c’entra, e come se c’entra!
Vigeva la censura, ogni lettera spedita o ricevuta da un militare veniva aperta e controllata e non poteva contenere notizie sensibili. Non potevano riferirsi gli esiti dei bombardamenti continui. Allora mio cugino e mio padre si erano accordati con la famiglia (e con mia madre con cui papà era fidanzato) che per riferire dei bombardamenti avrebbero detto che avevano ricevuto la visita di…. Streppone. Se poi il bombardamento era stato particolarmente violento avrebbero anche aggiunto che… Streppone era ubriaco e aveva rimesso. Ebbene una volta capitò a Rinuccio, e un’altra volta a mio padre, di dover dire che ze Ndònie aveva rimesso proprio sul loro letto! La fortuna aveva voluto che all’allarme avessero lasciato i rispettivi giacigli per trovare rifugio nei ricoveri sotterranei.
Quel 28 aprile, però, cessato l’allarme per l’ennesimo bombardamento, e mentre si raccoglievano i feriti e si contavano i morti, scattò un altro tipo di allarme: tutti i marinai della Regia Torpediniera Perseo furono richiamati a bordo… Rinuccio corse all’imbarco, accompagnato da mio padre…
E questa è un’altra storia che vi narrerò tra qualche giorno: la storia di un’amicizia riemersa dal Canale di Sicilia dove le cannonate, tante cannonate, inglesi avevano cercato di affondarla…

14 commenti

  • Gennaro Ciccaglione

    Grazie Ezio Pancrazio Vinciguerra! Un abbraccio, come dici tante volte, grande come il mare!

  • Enzo Turco

    Bella storia di amicizia piacevole e fresca come la gioventù dei due protagonisti: sono le storie che mi piace leggere soprattutto se ambientate in un periodo non semplice da vivere.

  • EZIO VINCIGUERRA

    UN ABBRACCIO a Gennaro Ciccaglione per questo capolavotro e un saluto ai marinai molisani

  • Gennaro Ciccaglione

    Grazie Ezio Pancrazio Vinciguerra: voglio precisare che, come mi ha rammentato il caro amico Mario Danese, Streppone faceva il banditore ed il fornaio ma era anche “fuchiste”: accendeva le micce dei fuochi artificiali! Questo può chiarire il perchè della scelta del nome “in codice”!

  • Ezio VINCIGUERRA

    Buongiorno a voi e grazie per i commenti, le foto, i complimenti e soprattutto la compagnia che non mi fate mai mancare.
    Carissimo Luigi Agneto mi è venuta un’idea da condividere con Virginia Federico perché non organizziamo da quelle parti (Pompei) il primo raduno della solidarietà e dell’amicizia dei marinai di una volta?

  • Egidio Alberti

    Simpatica questa ricostruzione di un triste periodo della 2^ guerra mondiale. Io a quell’ epoca avevo 12 anni e vivevo a Nocera Superiore dove potevo vedere i bombardieri americani che passavano sul nostro cielo per andare a bombardare Napoli. Poi ci fu lo sbarco a Salerno,che triste periodo che ho vissuto con la mia famiglia (5 figli) trasferitasi nel 1939 dalla Lucania (Valsinni) a Nocera per farci studiare. Mi reputo fortunato di poterlo raccontare come l’amico Gennaro Coccaglio ne.

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