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12 giugno 1918: Luigi Rizzo, Giuseppe Aonzo, Armando Gori

 

a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra 

Gazzetta Uffficiale del 12.6.1918 (1)Gazzetta Ufficiale del 12.6.1918

«ROMA. 11. – L’Ufficio del capo di stato maggiore della marina comunica:

All’alba del 10 corrente presso le Isole Dalmate due nostre piccole siluranti, al comando del capitano di corvetta Rizzo Luigi da Milazzo, attaccavano una divisione navale austro – ungarica costituita da due grandi corazzate tipo Viribus Unitis, protette da dieci cacciatorpediniere.

Le nostre unità, audacemente oltrepassata la linea dei cacciatorpediniere, colpivano con due siluri la nave capolinea e con uno la seguente.

Rincorse dai cacciatorpediniere, ne danneggiavano gravemente uno e rientravano incolumi alla loro base.

ROMA, 11. – Il comunicato del capo di stato maggiore della marina ha dato sobriamente notizia agli italiani della magnifica impresa marinara che ha recato un fiero colpo alla potenza dell’Austria sul mare e che conviene illustrare nei suoi principali particolari, affinché sempre meglio risulti come la nostra marina eserciti una incessante attività in Adriatico e sappia cogliere le occasioni, per quanto rare e fugaci, di infliggere ogni possibile danno al nemico.

Questo è già stato ripetutamente assalito nelle sue munite basi ove si riteneva sicuro da ogno offesa, ed ha  così subìto perdite indubbiamente assai gravi. Si è presentata finalmente l’occasione assalirlo in mare aperto, e, in un’azione notturna di sorpresa, si sono conseguiti risultati di primaria importanza militare, quali si potrebbero attendere da una battaglia vittoriosa.

Due grosse navi da battaglia del tipo Viribus Unitis avevano lasciato Pola nella notte del 9 giugno, e poco prima dell’alba si trovavano a breve distanza dalle isole che fronteggiano la costa dalmata.

Nostre siluranti perlustravano il mare a scopo di vigilanza e di eventuale offesa: una sezione delle più piccole fra esse, comandata dal capitano di corvetta Rizzo Luigi, si disponeva secondo gli ordini a far ritorno alla sua base, quando avvistò fumi sospetti: senza esitazione alcuna mosse loro incontro, pur sapendo che certamente avrebbe incontrato forze nemiche superiori: riconobbe trattarsi di due poderose navi da battaglia circondate da una forte scorta di cacciatorpediniere.

Il rischio era grande, ma l’animo era forte.

Le due minuscole siluranti, con ardita e decisa manovra, traversarono la linea dei cacciatorpediniere di scorta eludendone la vigilanza; presero posizione tra esse e le due navi maggiori e al momento opportuno lanciarono i loro siluri.

Le grandi navi austriache furono entrambe colpite, ed è noto che il siluro manda a picco o quanto meno infligge sempre danni gravissimi anche alle navi più potenti.

Il rombo sinistro degli scoppi rivelò al nemico la presenza delle nostre unità, che tuttavia riuscirono a prendere caccia. Qualche cacciatorpediniere tentò l’inseguimento ed aprì un fuoco vivace: ma ancora una volta la fortuna fu propizia al generoso ardire e le nostre unità riuscirono ad allontanarsi, non senza avere inflitto danni certamente gravi ad un cacciatorpediniere che serrava dappresso la silurante del comandante Rizzo. Le nostre navi rientrarono incolumi alla loro base senza danno e perdita alcuna.

Il successo ha pienamente arriso all’arditissima impresa per l’audacia e le mirabili doti di marinaio e di soldato del comandante Rizzo; per l’animo invitto degli uomini che equipaggiavano le due unità comandate da Giuseppe Aonzo e da Armando Gori. »

VIVA LA MARINA, VIVA L’ITALIA !

4 commenti

  • michele diliberto

    EROI DI UNA VERA REGIA MARINA
    ONORE A TUTTI I COMBATTENTI DELLA NOSTRA REGIA MARINA

  • Gennaro Ciccaglione

    Stavolta ho fatto veramente il marinaio (la minusola è voluta date le mie qualità… marinare) perchè leggendo quest’articolo mi sono fatto lusingare da un titolo e da un nome nel “banner” (si dice così, Ezio?… io direi indice, riquadro…). Il titolo è “Lucio Dalla e Padre Pio”, il nome è quello dell’Autore. E che c’è di strano, mi dirà che legge… c’è di strano che oltre a a passeggiare per Manfredonia con Michele Bottalico e Lucio Dalla, tra l’Acqua di Cristo e l’Arena Impero, incontrando il mio compianto parroco Don Mario Carmone (chiesa della Croce dove è stata battezzata mia figlia), ho forse ritrovato (nell’autore dell’articolo che ho divorato tutto d’un fiato sebbene pubblicato in tre riprese) anzi senza forse, sicuramente è lui, il figlio del Maresciallo Pasquale La Porta, Reduce della Campagna di Russia e già Comandante della Stazione di San Giovanni Rotondo, proprio il padre di un tale Piero di cui andava follemente orgoglioso, conosciuto da me quale giovane aspirante Ufficiale, poi Cadetto a Modena, quindi Ufficiale del Genio…. Gira gira, caro Ezio, i Carabinieri, come i Marinai ed i figli degli uni e degli altri, alla fine si incontrano… Ed ora ritorno a leggere la Gazzetta Ufficiale che hai voluto condividere sul mio diario provocando una tempesta di ricordi!

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