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Angelo Morelli, mio nonno, poeta e marinaio emigrante di poppa

di Giovanni Novelli

… riceviamo e con immensa gioia pubblichiamo.

Giovanni Novelli per www.lavocedelmarinaio.comCiao Ezio,
mia mamma ha scritto una breve nota biografica su mio nonno Angelo. Ho aggiunto qualche rigo sotto per la prossima pubblicazione. In allegato alcune foto. C’è tanto mare fra te e mio nonno, ci sono tante cose in comune tra i suoi scritti e i tuoi scritti …di Emigrante di Poppa.
Un saluto,
Giovanni Novelli

Biografia
Angelo Morelli nasce a Linguaglossa (CT) il 3 aprile 1905. Il padre era un modesto bottegaio il quale, consapevole della naturale predisposizione del figlio agli studi, lo mantenne a costo di grandi sacrifici fino all’Università. Così Angelo, anzi Umberto come era chiamato in famiglia, il 3 novembre 1930 conseguì, unico di cinque figli, la laurea in lingue e letterature straniere (inglese) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Fin da giovanissimo egli coltivò la passione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: la poesia e il mare.
Appena ventenne pubblica la prima raccolta di versi: Fiaba Antica (1925), Tantalo Nuovo (1927), The last Christmas Eve (1930).
Dopo la laurea egli insegnò lingua e letteratura inglese in diverse città italiane: Treviso, Venezia, Bologna, Teramo.
Nel 1945 si sposa a Giarre con Gaetana Macherione che le diede due figlie, Carmela ed Angela. In quegli anni insegnò all’Istituto Commerciale di Riposto.
Nel 1951 fu nominato all’Istituto Gemmellaro di Catania dove si trasferì con la famiglia e dove insegnò anche all’Istituto Universitario di Magistero.
Nel frattempo aveva continuato a scrivere versi: Il contadino di Busseto (1938), Dialogo con le stelle (1938), I canti del Sile (1939), Il cuore e lo scrigno (1942), Canti di Borgoscuro (1951), Malinconia del tempo (1963) e Gusci di Cicala (1970).
Scrisse anche testi scolastici e saggi sulla letteratura inglese ed americana quali: Essentials of English literature and history (1949), Poesie scelte di Edgar Allan Poe (1955), Sommario della Storia d’Inghilterra (1956), Poesie e critica d’oltre Manica (1958), Le poesie di William Empson (1958), La poesia negro-americana moderna (1963).
Nel 1970 si ritirò dall’insegnamento.

Professor Angelo Morelli f.p.g.c. Giovanni Novelli a www.lavocedelmarinaio.com
Nel 1971, alcuni mesi dopo la nascita del suo primo nipotino Giovanni Novelli, si ammalò gravemente e morì il 3 agosto dello stesso anno. Tra il 1988 ed il 1989 Giovanni si trovò ad abitare per un anno dalla nonna Gaetana e lì respirò l’atmosfera di studio e silenzio ove il nonno Angelo dava vita alle parole in versi; lì in un cassetto trovò un manoscritto del nonno. Dopo più di quarant’anni Giovanni, memore di tale opera inedita del nonno la ripescò nella scrivania che un tempo era appartenuta al nonno.
L’opera, intitolata “Giacomo Neri”, è scritta con la macchina da scrivere, amante neanche tanto segreta del nonno su cui quegli si dilettava con grande dedizione e passione a trasporre in versi la viva poesia che sgorgava come fonte viva dal suo nobile cuore. Presumibilmente Angelo completò di scriverla nel maggio 1971, così come riporta la data posta sul manoscritto, quando già la sua salute era già compromessa dalla malattia.
Il motivo per cui ho deciso di trascrivere e pubblicare quest’opera è, oltre che portarla a conoscenza di tutti come è doveroso per qualsiasi frutto dell’ingegno, rendere onore seppur con grande ritardo alla memoria di mio nonno Angelo che non ho avuto la fortuna di conoscere nella vita e che sognava di portarmi a passeggio quando ero ancora neonato.
Nel testo, dalla prosa scorrevole e colta, si svela il sentire non di rado profondo di un uomo onesto nonché letterato di talento, vivendo la sua vita con poesia, un grande amore per la verità e la giustizia, animato da uno spirito indipendente e scevro da compromessi che anche oggi non si può che ammirare ed amare leggendo queste pagine.

Angelo MORELLI soldato f.p.g.c. Giovanni Novelli a www.lavocedelmarinaio.com
E’ chiaro infatti che Giacomo Neri non è altro che un Alter Ego dell’autore così come lo sono alcuni personaggi come Elio Romanelli (pseudonimo con il quale egli pubblicò alcune raccolte di versi) e che le vicende narrate hanno tutte uno sfondo autobiografico anche se trasposte sul piano letterario dalla fervida fantasia dello scrittore, rivelando la vastità e profondità del suo mondo interiore e lo spessore dell’uomo che si cela dietro la fecondità della sua prosa.

gusci di cicala (angelo morelli)
Ho visto tanto cielo e tanto mare,
ma non c’è terra come la mia terra,
ma non c’è nessun mar come il mio mare.

Ho visto tanto verde e tanto cielo,
ma nel mondo ne c’è terra più verde
e non c’è cielo blu più del mio cielo.

Ho visto tanta gente di paese;
ma non c’è gente come la mia gente,
non c’è paese come il mio paese.

Ecco perché, se mai me ne allontano,
ritorno sempre in mezzo a questo verde
e sotto questo cielo paesano.

Tratta da Gusci di cicala di Angelo Morelli, edizione l’Edicola, stampato nella tipografia Bertoncello di Cittadella nel 1970.

10 commenti

  • Nuccio D'urso

    Questo gruppo mi ricorda qualcosa,una valigetta azzurra uguale per tutto il gruppo procurata dal Sig.Rapisarda per il gruppo (naturalmente da noi pagata) per le trasferte.Incredibile ho ancora quella valigetta!!!!

  • Concetto Rapisarda

    Grazie Ezio mi sono commossa bellissimo libro che mi piacerebbe avere , Nuccio un grazie anche a te x aver ricordato mio padre ,purtroppo la valigetta azzurra degli emigranti non e in mio possesso un saluto a tutti

  • Marco Giuffrida

    Sebbene il tempo passa conservo i ricordi intatti di quello che definisco il periodo più bello di un emigrante di poppa.
    Un abbraccio

  • Ezio VINCIGUERRA

    Grazie dei complimenti che devo condividere necessariamente sia con Giovanni Novelli che con suo nonno. Quando lui si spegneva il quel periodo degli anni ’70 nella città etnea c’era tantissimo fermento musicale. Anche oggi i figli d’arte e non solo di questa meravigliosa città stanno attraversando un eccellente periodo di vocazione e lo dimostra il bellissimo ritratto d’amore di un nipote verso il nonno…
    Un abbraccio a tutti.
    P.s. il libro di Angelo Morelli è di difficilissimo reperimento.

  • Maria Marea

    ciao Ezio letta e riletta. Mi piace tantissimo questa “perpetua” e “reiterata” dichiarazione d’amore di un nipote ma anche l’amore per il proprio paese natio.
    Gli idealisti come noi non dimenticano facilmente gli affetti più genuini e migliori che Lui ci ha donato e li custodiamo, gelosamente e avidamente, nella banca della memoria del cuore. Come dici tu un abbraccio grande come il mare…

  • Giuseppe Savasta

    Amare è un gran dono, a volte diamo tutto per scontato, credere e rifugiarsi
    tra le braccia di qualcuno a cui abbiamo riposto la nostra fiducia è un
    gran sollievo per l’anima.

  • Franco La Rosa

    Oggi l’uomo si sente smarrito e privo di difese..
    Molto bella questa nota, l’ho apprezzata molto, perché mi ha dato modo di riflettere… Ciao una buona giornata

  • Gianni Massetti

    Ho molto apprezzato la memoria del poeta Angelo Morelli su un mio avo, il cap. Carlo D’Alessandro, ufficiale del btg. Gemona, perito nell’affondamento del piroscafo Galilea nel 1942. Carlo era figlio del prof. Giuseppe D’Alessandro, originario di Giarre (CT) e docente del Real Ginnasio di Teramo, che tanto merito ebbe nella diffusione dello sport nella nostra Regione. Il suo nome è legato alla costituzione della prima società sportiva abruzzese avvenuta nel 1989.
    Un caro saluto, Gianni Massetti

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