I due gabbiani
di Giovanni Brandano
https://www.facebook.com/giovanni.brandano.7
Disteso sulla spiaggia, estasiato, guardo il mare e ascolto l’urlo che spira quasi come adirato. Mi accorgo che l’acqua oggi non è sempre lei, e mai così spumosa e increspata. La mia pelle tutta intrisa di sudore e di sabbia e sopra un cielo blu, intenso e perenne; una roccia di granito argentato e un gabbiano che combatte su di essa contro il vento nel mantenere un poco d’equilibrio. Cede all’impeto dei soffi acuti e striduli sulle sue penne, si rinforza un poco con la sua alzata d’ali.
Retrocede, ritorna indietro come assai spinto e comincia a scivolare in giù; poi con il suo piglio arcigno riguadagna di nuovo il suo posto al sole, che lo riveste tutto di luce intensa. Rinforza sempre più il vento, ma lui di nuovo arretra, questa volta ricadendo gravemente in giù…
Mi sollevo, corro verso di lui e lo raccolgo, è ferito alla testa e cerco di rianimarlo…
Non ce la faccio!
Corro sul bagnasciuga e col guscio della mia mano attingo dell’acqua salata e bagno dolcemente la sua testa. Sanguina, ha gli occhi chiusi ed il battito veloce. Allora guardo il cielo e vedo la sua amata che vola su di noi descrivendo cerchi sempre più concentrici e veloci, mentre perde quota con scivolate d’ala, sino a posarsi rapidamente a pochi metri da noi.
Guardo entrambi con tristezza. Un fremito, un’emozione che addolora, un sussulto del mio cuore, mentre il cielo sembra inchinarsi su di loro per baciarli …quasi come se lui non cadde dalla roccia, ma dagli occhi della sua amata in un’ ultimo desiderio esaudito.
Vorrei prendere anche lei ed accostarla a lui, come in un abbraccio eterno.
TUTTI INSIEME PER CONTINUARE LA LOTTA CONTRO LE MALATTIE GRAVI CON GRANDE VALENZA INVALIDANTE
Siamo in tanti con una storia da raccontare, di dolore e di sofferenza, ma anche di coraggio e di gioia (chi condivide esiste)!
Penso sempre che nel tuo essere ammalata così gravemente c’è tutto l’attutire l’intensità della sofferenza, ben sapendo che la medicina non può porre rimedio a tutto.
Mi chiedo, pertanto, se la parola della medicina può guarire, oppure può far ammalare di piu’…
Giovanni Brandano
Carissimo Giovanni, non volevo pubblicarla. Poi ho pensato che l’amore è la migliore medicina e sai perché? L’amore è il primo dono che Lui ci ha donato attraverso la Sua vita, morte e resurrezione. La Grazia Divina? E’ l’abbraccio che Lui ci dona attraverso questo miracolo fatto di piccoli gesti quotidiani che passano nel saper “ascoltare la sua Parola”.
Io chiamo Miracoli questi piccoli gesti… Ma poi sono veramente piccoli gesti? Siamo sulla rotta giusta? Ogni notte glieLo domando con la forza della Preghiera!
Se ti dico che vi voglio bene mi credete?
Ezio.
24 commenti
luisa e lillo
Ciao Ezio, i piccoli gesti ( che poi per tanti sono grandi)sono miracoli senza alcun dubbio e l’amore è la migliore medicina,non c’è cosa più bella di donare amore e io sono fermamente convinta che Siamo sulla rotta giusta! Da stasera , nelle mie preghiere ci sarà un pensiero per la signora a cui va la mia solidarietà e vicinanza.
luisa e lillo
..ah, dimenticavo..grazie Ezio, mi sono commossa.Un abbraccio da me e il marinaio!
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Giovanni Brandano grazie per avere scelto questo piccolo blogger a pubblicare questa bella storia. Se vi dico che vi voglio bene, mi credete?
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Mamma Luisa ma che belle parole piene di Pathos e di Sentimenti con S maiuscola. I segni, i sogni sono come la fede e la speranza…raggiungere la carità è difficilissimo ma noi seguiamo la Sua strada proprio come Lui ci ha insegnato donandoci il suo Amore.
Giovanni Brandano
Ezio, anche noi ti vogliamo bene! Grazie di tutto!
Giovanni Brandano
Grazie Emy…..e non basta!
Chicco Zagone
Grande Il MIO Comandante !!!!!!!
Giusi Contrafatto
Tenerezza
Angelo Tomaselli
buonanotte Ezio…è una bella storia
Fausto Ghisletti
Grazie di aver condiviso e raccontato queste immagini di grande respiro!
Maria Marea
Si Ezio, anche noi ti vogliamo bene!
Pio Forlani
Ezio, ho letto con grande commozione. Voglio che giunga a Johnny, mio compagno di infinite avventure a bordo del San Giorgio e del Maestrale un abbraccio grande quanto l’affetto, l’amicizia e la stima che gli porto.
Giovanni Brandano
Grazie Pio, il tuo lo ho riconosciuto subito, e’ tra i piu’ graditi perche’ parla e dice tutto di te.-
Egidio Alberti
Caro Giovanni come ti capisco e ti sono vicino con affetto.
Giovanni Brandano
Grazie Ammiraglio!
EZIO VINCIGUERRA
🙂 buongiorno a tutti.
I piccoli gesti (che poi per tanti sono grandi) sono miracoli.
Senza alcun dubbio l’amore è la migliore medicina e non c’è cosa più bella di donare amore… ne sono fermamente convinto.
Siamo sulla rotta giusta!
Da oggi, nelle mie preghiere, ci sarà un pensiero per la signora a cui va la mia solidarietà e vicinanza.
Antonio Damiano Coletta
Sono il marinaio di una volta e concordo col tuo pensiero.
Mariantonietta Belvisi
Sono il marinaio di una volta e concordo col tuo pensiero.
Marina Da Vinci
meraviglioso! grazie!!
Silvana De Angelis
Come gabbiano, spiegasti in volo le ali…
Vagabondo, sorvolasti lungo le coste del
tempo…Stremato, fermasti la tua corsa sul
letto di un fiume solitario…Angosciato, piangesti
la tua nostalgia. Con grande speranza, tendesti
la mano…lasciasti che lo sguardo si perdesse
in una strada trapunta di rubini. Io, come leggiadra
farfalla stesi le ali al vento, mi levai in alto verso
un magico incontro con il destino…Mi posai sulla
tua spalla stanca. Con il sorriso, mandai via la
tristezza che la solitudine ti aveva dato. E tu,
come gabbiano reale mi tenesti sotto le tue ali!
Marinaio di Lago
Chiudi gli occhi…e con ali di gabbiano vola verso quella porta aperta sul dorato orizzonte, laddove il mare si sposa col cielo e il sole,con i suoi raggi, ne consolida l’unione…(cit.
Carolina Graziano
Dolci Sogni !
SIMBA IL MARINAIO
Continuare a meravigliarsi ed emozionarci…questo e’ il segreto della vita…Buona navigazione a tutti
Giovanni Brandano
A Silvana DE ANGELIS – Grazie Silvana, lo conservero’ qui: “…..come gabbiano, spiegasti in volo le ali…
Vagabondo, sorvolasti lungo le coste del
tempo…Stremato, fermasti la tua corsa sul
letto di un fiume solitario…Angosciato, piangesti
la tua nostalgia. Con grande speranza, tendesti
la mano…lasciasti che lo sguardo si perdesse
in una strada trapunta di rubini. Io, come leggiadra
farfalla stesi le ali al vento, mi levai in alto verso
un magico incontro con il destino…Mi posai sulla
tua spalla stanca. Con il sorriso, mandai via la
tristezza che la solitudine ti aveva dato. E tu,
come gabbiano reale mi tenesti sotto le tue ali!
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