Enrico Porro (16.1.1885 – 14.4.1967)
a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
– BANCA DELLA MEMORIA PER NON DIMENTICARE MAI –
Biografia
Nasce a Lodi Vecchio (Lodi) il 16 gennaio 1885 da genitori emigrati da Cuvio, nel varesotto.
È stato il primo italiano a conquistare una medaglia d’oro olimpica nella lotta greco-romana nei pesi leggeri (66,6 kg) alle Olimpiadi di Londra del 1908. Marinaio, mozzo, arrivato a Buenos Aires scappò dalla nave e si rifugiò da un cugino tipografo che viveva nella capitale argentina, ma tornò a Milano dopo aver litigato con la moglie del parente. In precedenza, nel 1906, vinse il titolo europeo.
A diciassette anni partecipò poi alla sua prima competizione ufficiale a Legnano, vincendola.
Arruolato in Marina per il servizio militare (quattro anni di ferma), nel 1906, , imbarcato come elettrotecnico sulla regia nave-scuola Castelfidardo, di stanza a La Spezia, ai Giochi Olimpici di Londra si recò in divisa avendo ottenuto l’autorizzazione a partecipare e, nella finale disputata, ebbe la meglio sul russo Nikolaj Orlov, sette chili più pesante. Quel viaggio in treno 3^classe, da La Spezia a Londra durò due giorni.
Tornato a La Spezia con un biglietto di terza classe, la banda della Regia Marina lo accolse con tutti gli onori. Fu portato in trionfo e premiato da Vittorio Emanuele III con una medaglia d’oro. Saltate le Olimpiadi del 1912 (Stoccolma) per la bruciatura a una mano causata da un corto circuito, prese parte con esiti modesti a quelle del 1920 (Anversa) e 1924 (Parigi).
Visse gli ultimi anni con le braccia paralizzate dall’atrofia muscolare.
Salpò per l’ultima missione da Milano il 14.4.1967.
Curiosità
Si racconta che al re scappò un sorriso quando, sulla plancia del regio cacciatorpediniere Castelfidardo, all’àncora nell’Arsenale Militare della Spezia, venne condotto al suo cospetto il marinaio Enrico Porro. Vittorio Emanuele III non poté infatti fare a meno di notare che l’uomo che aveva di fronte, vincitore qualche settimana prima di un oro olimpico a Londra nella lotta greco-romana, era alto… quanto lui.
Ricorda, Porro, che quella visita inaspettata (fu infatti rintracciato in una balera dove stava festeggiando allegramente la vittoria e rimesso in fretta e furia in condizioni appena decenti) si concluse con molte lodi da parte del sovrano e una più tangibile «medaglia d’oro grossa come una michetta».
14 commenti
Francesco Carriglio
Grazie Ezio, un’altra bella pagina che fa cultura di storia militare.
Italo Monsellato
Grazie infinite Ezio.
Marinaio Leccese
Grazieeeeeeeeee
Riccardo Belloni
Grassie!!!
FRancesco Ruggieri
Ciao ezio sto imparando buona domenica
Sebastiano Militti
Grazie mille bombastic mitico
Giuseppino Granaro
SALUTO RICEVUTO
Nico Vernì
GRAZIE DI CUORE!
Antonio Gattuso
Ciao fra per farmi capire…grazie
Francesco Allocca
Ciao grazie a te!
Giovanna Nocetti
Grazie di cuore Ezio. Giò
SIMBA IL MARINAIO
Grazie Ezio, pagina che fa cultura di storia militare.
Vincenzo Lo Iacono
Ciao Ezio, Hai ragione e i vecchi Detti non sbagliano mai!! Intanto mi scuso se sono poco presente nei nostri gruppi di marina ma – di certo – sai che non riesco a non farmi trascinare dalla foga di provare a cambiare questo mondo sempre meno umano!! Le tragedie crescenti di chi mi circonda mi obbligano ad un impegno che mi toglie tempo anche da dedicare ai miei cari!! Ti Auguro una Buona Domenica ed allego un Forte Abbraccio, Virtuale ma SINCERO!!!!!!!! Ciaoooo
EZIO VINCIGUERRA
🙂 ciao Campione …nessuno è profeta in Patria.