Le voci dell’alba in un carruggetto isolano
di Giovanni Brandano
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Mi rivesto, dopo i miei sogni in un’armonia di colori tra il turchese e l’azzurro mare, il profumo dei fiori e del basilico nei catini appena irrorati di rugiada. Una notte con la finestra ancora socchiusa, tra una polifonia di suoni dentro lo scarroccio delle marette di libeccio, di un piovasco settembrino e di una effimera burrasca al largo, ma che si attenua contenuta sino agli scogli dei frangiflutti; poi un invito mattutino, educato, per il tuffo di un’ estate ormai alla fine, in un’acqua sempre cristallina per lo spasso degli ulisse d’occasione com’ero un tempo.
Intorno, tra i carruggetti delle piccole alture della Cala Gavetta, qualche raro spaccato della sua nobile storia e ancora l’eco modulato di qualche voce schietta e concitata di un frettoloso approdo di una barca. Poi le frasi genuine e qualche battuta amena di un passante frettoloso, in un autentico dialetto corso-gallurese e qualche inflessione di parlata genovese d’antico borgo marinaro, che non si estingue mai malgrado i segni del tempo. In banchina i gesti della saggezza, mai monotoni, di un pescatore, che con le mani entro i giunchi delle sue vecchie nasse e le sue dita tra gli intramagli di reti rossastre, risana seduto su di uno sgabello le ferite della notte precedente. Le vele rattoppate e una donna che pone a ritmi sostenuti punti di attente cuciture con un grosso ago sulla tela olona di odor di bastimento, e che vuol ignorare la rabbia del vento.
Nel bianco crine della testa chinata di quest’uomo una caterva di pensieri si tingono piano, piano di un nero di seppia sparso sui lastroni di granito circostanti e che poi sembrano svanire insieme agli sguardi dei passanti…
Più in là il suo gozzo pronto a donare il riscatto di una vita sotto e sopra l’onda, specialmente quando cresce con il suo progressivo moto, partendo da lontano. Eccola, s’infrange di traverso, nel guscio in legno a spruzzi sostenuti dal rollio, per andare a finire quasi tracollando sulla sabbia di un remoto e deserto bagnasciuga.
Mi chiedo, se tutto all’isola viene dal mare, perché la sua vita è più pacata, mentre il mio spirito e la mia anima divisi tra mare e terra, sempre vibrando a ritmi incessanti, sbatacchiano con violenza al largo, con il solito vento? Perché han dovuto vivere sempre così, in molto più severe e tormentate mareggiate nei mari intorno al mondo?
15 commenti
giuseppe magazzù
Ma questa, caro Giovanni, è ‘poesia’: ‘poesia della memoria’ …
Teresa Arpaia
come sempre bello leggerti ..onorata della tua amicizia ..un abbraccio sera Ezio ..!
Giusi Contrafatto
Per descrivere la bellezza con le parole bisogna possedere la bellezza della poesia. Bravissimo. Grazie Ezio per tanto dono
Ornella Aimone
Meravigliosa descrizione del paesaggio. Ho riconosciuto immediatamente la Sardegna
Silvana De Angelis
GRAZIE EZIO..è un passo bellissimo e pieno di emozioni…d’altra parte si dice che un bravo scrittore nel suo libro nn mette mai il 100 x 100…bensì lascia una parte al lettore che con la sua anima deve riuscire a vederne i colori…sentire le voci…i rumori e tutte le emozioni che ne scaturiscono……Nel bravo si evince genuinita’…quella della gente semplice..Sarebbe certamente un mondo migliore se riuscissimo a ritornare a questi valori e soprattutto nn dimenticare mai le ns origini..la ns storia!!!!!!!!!! ancora grazie Ezio..di cuore….un abbraccio!!!!
Emilio Cerrato
che meraviglia, quanta pace e quanta serenita’!
Marinaio di Lago
Ciao Giovanni Brandano è un bel racconto complimenti.
Giovanni Brandano
Si! Gettato lì proprio alle prime luci dell’alba, solo che quella mattina faceva molto freddo…
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Giovanni Brandano è troppo bella e ancora complimenti
Emilio Cerrato
Giovanni Brandano, esci più spesso all’alba e regalaci ancora di queste pennellate!
Giovanni Brandano
Vai tranquillo Ezio P. V. Vai pure amico. F/to Giovanni BRANDANO.-
Silvana De Angelis
Che tu possa
avere sempre
il vento
in poppa,
che il sole
ti risplenda
in viso
e che il vento
del destino
ti porti in alto
a danzare
con le stelle.
GEORGE JUNG
Virginia Federico
Accendiamo i …sogni..Marinai per sempre
Carolina Graziano
“È vero che a volte i chilometri sono un problema. Ma ci sono cose peggiori. Ad esempio, quando hai accanto una persona ma la senti assente. Perché un luogo lontano lo si raggiunge, un cuore lontano non si raggiunge mai.”
– F. Roversi
EZIO VINCIGUERRA
Buongiorno Giovanni Brandano è un racconto bellissimo che mi ha emozionato moltissimo. Un abbraccio a te, agli amici di Sardegna e anche a coloro che leggeranno dei carruggetti.