Attualità,  Che cos'è la Marina Militare?,  Marinai,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia

Giuseppe Tusa dov’è la giustizia?

di Adele Chiello Tusa

Copia di Adele Chiello Tusa con il figlio Giuseppe Tusa (f.p.g.c. a www.lavocedelmarinaio.com)Signor Presidente,
mi permetto di evidenziare il grave problema della Giustizia che non arriva mai e pertanto, una madre come me, deve subire oltre il danno di aver perso un figlio, la beffa di non poter ridare dignità, con una vera giustizia, al proprio figlio: “Giuseppe Tusa” un militare al servizio dello stato Italiano, deceduto con il crollo della Torre VTS di Genova, 7 maggio 2013, mentre governava la sicurezza della collettività, ma nessuno ha garantito la sua e quella di altri 8 colleghi di lavoro. Dopo 20 mesi, dalla Sua morte, non riesco ad accedere ai verbali dei soccorsi, per sapere dove sia stato rinvenuto e perché è stato rinvenuto dopo 16 ore mio figlio Giuseppe. Praticamente mi viene negato anche il diritto legittimo di conoscere elementi legati alla sua morte, pensavo che un P.M. fosse dalla parte delle vittime, ma gli eventi mi indicano il contrario.

Copia di 7.5.2013 in ricordo dei caduti nel porto di Genova - www.lavocedelmarinaio.com
Credevo che la giustizia fosse scontata, invece devo impegnarmi io, sia moralmente che materialmente, affinché si arrivi alle vere responsabilità del gravissimo evento.
Una tragedia annunciata, prevedibile ed evitabile …le istituzioni preposte, che avrebbero dovuto applicare le norme giuridiche sulla sicurezza, hanno violato il diritto fondamentale e Costituzionale di nove lavoratori: “LA VITA”.
Mio figlio ha adempito ai suoi doveri sino alla morte, ci aveva creduto nello Stato e nelle Istituzioni, ma proprio quest’ultimi l’hanno tradito.
Auspico che il Suo lavoro possa contribuire, anche, affinché ci sia il rispetto della Giustizia per le “VITTIME DEL CROLLO DELLA TORRE VTS”, diritto legittimo anche per noi familiari. ADELE CHIELLO TUSA.

Copia di Giuseppe Tusa Marinaio morto il 7 maggio 2013 nell'adempimento del proprio dovere www.lavocedelmarinaio.com

54 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera a voi carissimi. Anch’io provo vergogna nel dover pubblicare queste notizie ed aggiungo: un popolo che non riesce ad arrossire alla vergogna è un popolo destinato a soccombere.

  • Alfredo Di Lieto

    chi e’ immerso ed impelagato nell’agitazione del mondo, non puo’ vedere i propri peccati,se invece rimane nella solitudine, puo’ vedere se stesso e passare dalla conoscenza di se’ alla conoscenza di Dio

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Rocco Ettore ci illudiamo e speriamo che esista un mondo migliore.
    Chi è immerso ed impelagato nella agitazione del mondo, non può vedere i propri peccati, se invece rimane nella solitudine, può vedere se stesso e passare dalla conoscenza di se alla conoscenza di Dio.
    Noi cerchiamo di alleviare le sofferenze della mamma Adele Chiello Tusa e di tutti quelli che hanno sete di giustizia perché il Regno dei Cieli sarà loro.

  • Salvatore Accolla

    L’Italia e’ il Paese che tutela i delinquenti ! il vero problema e’ che non si vedono alternative x cambiare questa nazione.

  • Raimondo Restivo

    noi comuni mortali per i giudici siamo vuoti a perdere ho provato di persona e mi sono vergognato di quel giudice che rappresenta lo stato italiano!!

  • Vincenzo Salvati

    queste schifezze non dovrebbero mai accadere no non tragedie schifezze perché quello che è accaduto poteva essere evitato ma è successo e quindi ci sono dei colpevoli e ci sono quelli che devono pagare il danno ….. la schifezza è negare la giustizia e chi dovrebbe essere dalla parte della giustizia e di chi ha subito il danno invece sta con chi deve pagare e cerca di limitargli la pena ache se questo potrebbe essere lo Stato, la giustizia dovrebbe essere indipendente ma ogni giorno si verificano schifezze del genere piccole e grandi.

  • CARLO D'ORIANO

    Italia ormai allo sfascio ci vorrebbero quegli uomini di una volta che chi sbagliava faccia al muro senza perdono

  • Antonio Cimmino

    Caro Ezio ti invio il piccolo controverso racconto, molto noto in rete, della statunitense Erma Bomberck.
    LA MAMMA SPECIALE
    Molte donne diventano mamme per caso, alcune per scelta, altre per pressioni sociali e forse un paio per abitudine.
    Quest’anno, quasi 10.000 donne diventeranno mamme di bambini disabili. Non vi siete mai domandati come vengono scelte le mamme dei bambini disabili?
    In qualche modo visualizzo Dio veleggiare sopra la Terra e selezionare i Suoi strumenti di propagazione con grande cura e deliberazione. Man mano che osserva, dà ordine ai suoi angeli di prendere appunti nel Libro Maestro.
    “Aemstrong Beth, figlio. Santo protettore: Matteo.
    “Forest Marjorie, figlia. Santo protettore: Cecilia. “
    Rutledge Carrie, gemelli. Santo protettore ….diamo loro Gerardo. E’ abituato alla profanità”.
    Alla fine, passa un nome ad un angelo e sorride,
    “Dagli un figlio disabile”.
    L’angelo è curioso. “Perché lei, Dio? E’ cosi’ felice”
    “Esattamente”, sorride Dio.
    “Potrei dare un figlio disabile a una madre che non sa sorridere? cio’ sarebbe crudele.”
    “Ma ha pazienza?” chiede l’angelo.
    “Non voglio che lei abbia troppa pazienza, o affogherà in un mare di rimpianti e autocommiserazione. Una volta svaniti lo shock e i risentimenti, lei sarà in grado di gestire la situazione.
    “Oggi l’ho guardata. E’ cosi’ sicura di se stessa ed indipendente, qualità cosi’ rare ma cosi’ necessarie in una madre. Vedi, il bambino che le daro’ avrà un suo proprio mondo. La mamma dovrà farlo vivere nel mondo di lei e questo non sarà facile.”
    “Ma Signore, non credo neanche che abbia fede.”
    Dio sorride. “Non ha importanza, Io posso rimediare a questo. Questa è perfetta. Ha la dose giusta di egoismo.”
    L’angelo emette un profondo sospiro. “egoismo ? E’ una virtù?”
    Dio annuisce. “Se ogni tanto non potrà separarsi dal bambino, non riuscirà mai a sopravvivere. Si, qui c’è una donna che benediro’ con un bambino meno che perfetto. Ancora non se ne rende conto, ma è da invidiare. “Non darà per scontata neanche una parola.
    Non considererà mai un passo una cosa ordinaria.
    Quando il suo bambino dirà “Mamma” per la prima volta, sarà testimone di un miracolo e lo saprà.
    Quando descriverà un albero o un tramonto al suo bambino cieco, lei vedrà come solo poche persone vedono le mie creazioni.”
    “Le permettero’ di vedere chiaramente le cose che Io vedo – ignoranza, crudeltà, pregiudizio e di innalzarsi al di sopra di tutte.
    Non sarà mai sola. Sara’ al suo fianco ogni minuto di ogni giorno della sua vita e sono sicuro che svolgerà il mio lavoro come se fosse al mio fianco.”
    “E per quanto riguarda il Suo Santo protettore ?” chiede l’angelo, con la penna sospesa a mezz’aria.
    Dio sorride. e dice: “Uno specchio sarà sufficiente”

  • Giuseppe Messina

    Carissimo Ezio,
    circa le lamentele della signora Adele Chiello Tusa, che tiene presente quello che la memoria corta di molti italiani non ricorda ovvero la tragedia del 7 maggio 2013 al porto di Genova, mi permetto di ripetere quello che in altre occasione mi è toccato dire e cioè che questa nostra meravigliosa Italia è ridotta ad un paese a libertà limitata dove ai cittadini è negato il diritto alla verità da chi tale verità ha il dovere di rendere pubblica. Pertanto Non si può dare torto a chi perdendo la fiducia nelle istituzioni prova disprezzo per chi sta ai vertici – più che lautamente remunerato – e non espleta democraticamente il proprio dovere, e non dà neppure quelle semplici risposte che i cittadini hanno diritto di sapere, specie quando quei cittadini sono i genitori di chi ha perso la vita nel compiere il proprio dovere servendo il Paese. Voglio credere, come sono convinto, che la signora Chiello Tusa riceverà dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quel sostegno morale e quelle risposte che ella e la sua famiglia hanno diritto di avere.
    Un affettuoso saluto a te e ai genitori del compianto giovane Giuseppe Tusa.
    (Giuseppe Messina)

  • Marinaio Leccese

    Buongiorno parole e commenti che pesano come macigni per questa giustizia terrena che non riesce a stare al passo con i tempi e, soprattutto, con i cittadini onesti che quotidianamente cercano invano certezze di pene.

  • Silvana De Angelis

    “Il mare è uno stato mentale, puoi essere a chilometri e allo stesso tempo portartelo addosso.”……DIAMO FORZA E CORAGGIO AD ADELE

  • Adele Chiello Tusa

    Buonasera, ho letto tutte le vostre affermazioni e vi ringrazio tutti quanto, per la solidarietà, che mi è di sostegno in questa mia difficile battaglia. Giuseppe aveva avuto fiducia nelle istituzioni, purtroppo chi lo ha tradito è proprio lo Stato, che doveva gestire la sicurezza della sua vita e dei suoi compagni. Il colmo dei colmi è determinato dal fatto che lui gestiva la sicurezza della collettività, ma il luogo che li ospitava era costruito come una palafitta, senza alcuna protezione dai pericolo che insidiano un porto. Oltre alla nave, una carretta con certificazioni di sicurezza e di classificazioni non idonee; un porto alquanto piccolo per i giganti del mare, con diga foranea stretta e un solo canale per entrare ed uscire, senza alcuna distanza di sicurezza dalla torre VTS; una struttura come la torre costruita a filo d’acqua senza banchina di protezione e strutturalmente con un peso maggiore in cima rispetto alla base e che già era stata urtata da un’altra nave che procuró un danno di solo 15.000 dollari, per fortuna senza danni a persone, ma che avrebbero dovuto allarmare chi aveva il compito di vigilare su eventuali rischi di pericoli. Hanno violato tutte le norme giuridiche del T.U. Sulla Siurezza. Ebbene nonostante tutte queste gravi responsabilità, la procura, catagola queste gravi omissioni in un semplice sinistro…..!!!! Gli stessi soccorsi non hanno chiarezza alcuna, nonostante avessi più volte chiesto chiarezza sugli eventi della notte del 7 Maggio 2013. Non hanno avuto neanche la delicatezza di avvertimi quella notte e per concludere ho riportato a casa mio figlio Giuseppe, con la bara, nella stiva dei bagagli…senza alcun rispetto!!!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Sono certo che Adele Chiello Tusa sta gradendo la nostra solidarietà di marinai di una volta. Sosteniamola.

  • Adele Chiello Tusa

    Grazie, infatti la solidarietà più gradita è appunto quella dei suoi compagni marinai. Molti dei suoi compagni di corso, mi hanno contattata per dirmi, che Giuseppe li proteggeva e spesso gli evitava le punizioni, assumendosi lui le colpe ( tra virgolette) se colpe si potevano chiamare (un letto non fatto bene…ecc…) . Un cordiale saluto a tutti.

  • Marinaio Leccese

    …è già una piccola goccia nell’immenso mare della solidarietà. Ma la verità come la primavera tarda ad arrivare.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Mamma Adele… e noi continueremo questa navigazione che ci farà attraccare al porto della solidarietà.

  • Adele Chiello Tusa

    Sicuramente preferisco, al momento, avere la Giustizia terrena a quella divina dopo si vedrà….. Il mondo sarà sempre il contenitore delle ingiustizie, se non pretendiamo uno dei diritti fondamentale della costituzione: la sicurezza alla vita dell’uomo

  • Giuseppe Messina Artista

    Carissimo Ezio,
    circa le lamentele della signora Adele Chiello Tusa, che tiene presente quello che la memoria corta di molti italiani non ricorda ovvero la tragedia del 7 maggio 2013 al porto di Genova, mi permetto di ripetere quello che in altre occasione mi è toccato dire e cioè che questa nostra meravigliosa Italia è ridotta ad un paese a libertà limitata dove ai cittadini è negato il diritto alla verità da chi tale verità ha il dovere di rendere pubblica. Pertanto Non si può dare torto a chi perdendo la fiducia nelle istituzioni prova disprezzo per chi sta ai vertici – più che lautamente remunerato – e non espleta democraticamente il proprio dovere, e non dà neppure quelle semplici risposte che i cittadini hanno diritto di sapere, specie quando quei cittadini sono i genitori di chi ha perso la vita nel compiere il proprio dovere servendo il Paese. Voglio credere, come sono convinto, che la signora Chiello Tusa riceverà dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quel sostegno morale e quelle risposte che ella e la sua famiglia hanno diritto di avere.
    Un affettuoso saluto a te e ai genitori del compianto giovane Giuseppe Tusa.
    (Giuseppe Messina autore del monumento ai Luigi Rizzo a Milazzo)

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *