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Regio cacciatorpediniere Da Noli – L’ultimo viaggio

di Claudio53

Egregio sig. Ezio,
in relazione alla richiesta di aiuto inviatami a suo tempo, posso completare la risposta e dopo aver esaminato l’Albo d’Oro della Marina Militare e sentito all’argomento anche ONORCADUTI, le riporto in allegato i nominativi dei morti e dispersi del Da Noli a seguito dell’affondamento avvenuto il 9 settembre 1943 ed anche quelli morti prima di tale data sia a bordo che a terra. Finalmente risolviamo anche l’indeterminazione dei numeri che dal dopoguerra ad oggi non erano mai stati risolti, alcune fonti parlavano di 218 altre di 228.
Distinti saluti ed auguri per le prossime festività
Claudio53
P.s. le devo ancora una risposta su Punta Stilo

Egregio Claudio53,
mi sono permesso di pubblicare la sua mail per far comprendere, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, chi sono i Marinai di una volta e, soprattutto, chi sono i veri Signori dei mari.
Ogni altra mia parola in aggiunta sarebbe superflua e fuori luogo.
Le chiedo anticipatamente di comprendere e perdonare questo petulante marinaio che, come Lei e altri Marinai di una volta, si ostinano ad amare la Marina Militare.
P.s. Ho pubblicato l’articolo volutamente nel giorno dedicato ai Re Magi …che hanno portato in “dono” qualcosa!
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Lutto www.lavocecelmarinaio.comIl regio cacciatorpediniere Da Noli, insieme con il Vivaldi, il mattino del 9 settembre 1943 era in navigazione da La Spezia a Civitavecchia per imbarcare in quest’ultimo porto i componenti della casa reale, del governo ed i Capi Militari e trasportarli a La Maddalena. A seguito di valutazioni sulla sicurezza cadde l’ipotesi di imbarcare le predette Autorità a Civitavecchia e fu deciso di imbarcare il Re ed il suo seguito su nave Baionetta dal porto di Ortona per il successivo trasporto a Brindisi. La missione del Da Noli e del Vivaldi fu di conseguenza modificata e le due unità ricevettero l’ordine di portarsi nelle acque fra la Corsica e la Sardegna per attaccare il traffico tedesco in tale zona e poi raggiungere le forze navali al Comando dell’Ammiraglio Bergamini.
Fra le 1600 e le 1715, raggiunte le Bocche di Bonifacio, si sviluppò una vivace azione fra i due Cacciatorpediniere e diverse motovedette e motozattere germaniche, alcune delle quali furono affondate e danneggiate ed altre costrette a riparare in costa. Poiché la costa non era lontana, intervennero anche le artiglierie da terra armate dai tedeschi. Il Da Noli fu colpito da due proiettili con danni non gravi ma nel tentativo di uscire dalla zona battuta dal tiro nemico urtò contro una mina. La nave affondò alle ore 1720 rapidamente a circa 5 miglia a ponente del faro di Pertusato (Bocche di Bonifacio), dividendosi in due tronconi.
Il relitto del Da Noli è stato individuato nel settembre 2009 su fondali tra i 90/95 metri.

regio  cacciatorpediniere Antonio Da Noli - www.lvocedelmarinaio.com
Su Internet ed in vari blog viene indicato in 218 (per altre fonti 228) il numero di morti e dispersi mentre i sopravvissuti sono stati solo 39, alcuni dei quali furono salvati il 12 settembre dal sommergibile britannico Sportsman e condotti in un campo di concentramento in Algeria mentre altri raggiunsero a nuoto la Corsica.
Non ho l’elenco dei sopravvissuti per cui non posso confermare né il numero né indicare i nominativi. Per i morti ed i dispersi invece è possibile risalire all’elenco completo tramite l’Albo d’Oro della Marina e il data base di ONORCADUTI.
Dalla consultazione sono scaturiti i seguenti elementi:
– 9 settembre 1943: morti 10 dispersi il 212;
– 10 settembre 1943: morto 1 (si tratta sicuramente di un ferito recuperato giorno 9)
Il totale dei morti e dispersi nell’affondamento è quindi di 223 UOMINI.
Per completezza di informazione si evidenzia che precedentemente all’ultima missione erano già deceduti per cause varie n° 6 uomini dell’Unità.
Di seguito i nomi dei morti e dei dispersi.
Morti il 9 settembre 1943 – 10 uomini
AIELLO SANTO, COLLOVIGH EUGENIO, CURTO GIUSEPPE, LIPARI ANTONIO, MARINARI OLIVO, MICHELONI ETTORE, RUGGIERO GIOVANNI, RUSSO MICHELE, UGHI DANILO, VENTURELLI CARLO
Morto il 10 settembre 1943 – 1 uomo
GIANNICO ESTERIN
Dispersi il 9 settembre 1943 – 212 uomini
ALBIERO LUIGI, ALBORETTI LUIGI, ALIPRANDI ANGELO, ALTIERI CARLO, AMBROSI ALBERTO, ANGELUCCI EZIO, ANTONELLI ARMANDO, ANTONIACOMI GIANNINO, ANTONUCCI DUILIO, ARICO’ RAFFAELE, ARMAN LUIGI, ARMUZZA GIOVANNI, AVITAIA RAFFAELE, BAGNASCO ARTURO, BAIOCHI LORENZO, BANI GIACINTO, BASSI COSTANTINO, BELLOTTI FAUSTO, BERETTA ANGELO, BESIO ERNESTO, BEVILACQUA FERNANDO, BIANCHI GILDO, BIASCO FRANCESCO, BIGGI AGOSTINO, BISASCHI ALIDE, BOCCHINO GIUSEPPE, BRAMBILLA SALVATORE, BRIGANDI SALVATORE, BRIVONESE STELLIO, BRUNO MICHELE, BUDA SALVATORE, BURCHIANTI LEONIDA, BUZZETTO ANGELO, CABELLA BENEDETTO, CADDEO CIRILLO, CALBINI FAUSTO, CAMINITI GIOVANNI, CAMMAROTA FERDINANDO, CAMPANER GIUSTO, CANCILA GIOACCHINO, CANDIOTTO ITALO, CAPONE ANTONIO, CAPPELLA RINALDO, CARALLA MARIO, CARPANI VIRGILIO, CASALINI BIAGIO, CASLINI BRUNO, CASTIGLIA RENATO, CAVASSA PIETRO, CERVINI LUIGI, CICCOTTI ALDO, COLONNA NICOLO, CONCA LORENZO, CORATELLA AGOSTINO, CORBACELLA ORLANDO, COSTA SALVATORE, CRESCITELLI CARMINE, CROTTI SANTE, CUCCURULLO ANTONIO, CURCIO ALDO, DALLOU AUGUSTO, D’ANDREA VINCENZO, D’ANNA GIUSEPPE, DANTE ALIGHIERO, DATTOLA ANTONINO, D’AURIA PASQUALE, DE FARERI ANGELO, DE SARIO PIETRO, DEBERNARDI ARTURO, DENTICE FRANCESCO, DI LORENZO GIUSEPPE, DI MAIO GIOVANNI, DI NISIO BRUNO, DI VINCENZO GIUSEPPE, DONATELLI NEVIO, DONATO GIUSEPPE, FALCHI EFISIO, FARRIS SALVATORE, FELLO VITO, FICARA GIUSEPPE, FLORIO GIUSEPPE, FORMICA GIUSEPPE, FREGONI FRANCESCO, FRUSTERI MASSIMO, GALIMBERTI EMILIO, GALLI GUIDO, GANDOLFO FRANCO, GAVAGNIN VITTORIO, GENTA GIAN OBERTO, GIAMPIERI ETTORE, GIOFFRE’ ROCCO, GIRACE RENATO, GIRIBONE ALDO, GISMONDI GIOVANNI, GIULIANI VITTORIO, GOBBI ANGELO, GODUTO RAFFAELE, GORI ALBERTO, GRASSO ROSARIO, GRILLI ADELIO, GUERRA ARTURO, GUIDA VINCENZO, GUIDI SILVANO, GULLIENSZICH PRIMO, INVERNIZZI ANTONIO, LA ROCCA CLAUDIO, LAMBRI MARIO, LANDINI DECIMO, LATTANZI RENATO, LAZZARI ROMANO, LEARDINI SERGIO, LENUZZA DONATO, LEOTTA ANTONINO, LIBRI GIUSEPPE, LIETO ANDREA, LIGABUE BRENNO, LIVORNO PAOLO, LO BIONDO CALOGERO, LOMBARDI ALBERTO, LONGONI SPARTACO, LUBRANO LUCIANO, LUCCHI ATTILIO, MANAGLIA MARIO, MAROLLA TOMMASO, MARTINCIG ARTURO, MASINI FERNANDO, MATARESE VITO, MAURI LUIGI, MAZZA ANTONIO, MAZZONI ALESSANDRO, MELI RAFFAELE, MELLONE FRANCESCO, MELLONE ISAIA, MINNITI EUGENIO, MIORI BRUNO, MODESTO SILVESTRO, MORETTI MARIO, MORO ALDO, MORRA CESARE, MOZZALI ALESSANDRO, NAVARRA ANTONIO, NICOLI NEREO, NOTO GASPARE, ORSUCCI GIOVANNI, PAGANO LORENZO, PALADINO PLACIDO, PALMISANO VITO ANTONIO, PEDRETTI GIUSEPPE, PETRUZZELLIS FILIPPO, PICCOLI MARIO, PILOTTI LUIGI, PINETTI BALDASSARE, PIRAS GIUSEPPE, PISCHEDDA MARIO, POLICHETTI MARIO, PONI VITTORIO, PORCHERA GIUSEPPE, PORRINO PAOLO, PRICCA AUGUSTO, PROIETTO SALVATORE, PROSCIA PASQUALE, QUARTUCCIO FRANCESCO, RABBONI PIETRO PAOLO, REMONDINO EUGENIO, RENDA VINCENZO, REPACI CARMELO, RIBOLDI FELICE, RICCO’ ANGELO, RIVA ORTENSIO, ROSSI TULLIO, ROTELLA DOMENICO, RUGGIERO TOMMASO, RUSSO EUGENIO, SABATINI DUILIO, SACCOMANI FRANCESCO, SAMBIN ALBANO, SARZANINI ATTILIO, SAVOIA ROMEO, SBARBARO GIUSEPPE, SCALETTA ANGELO, SCAMARDELLA SALVATORE, SCARDALA EMILIO, SCARINGI RAFFAELE, SCIACQUA ANDREA, SCOTTO D’ABUSCO MICHELE, SEBASTIANUTTI SERGIO, SECONDO GIUSEPPE, SEMENTA ANTONIO, SERIO IGNAZIO, SIBILIO ROBERTO, SILIPIGNI PIETRO, SIMONI MARIO, SORIA CESARE, SPENA GIOVANNI, TETTAMANTI VIRGINIO, TONELLO FERRUCCIO, TORNIAI GUIDO, TORTORA DOMENICO, TREGROSSO GAETANO, TROVATO ROSARIO, UGGERI DOMENICO, VACCARO CARMELO, VALDAMBRINI PIO, VALENTINI VINCENZO, VASELLI RENZO, VASILE ANGELO, VERDE GIROLAMO, VEZZANI AMOS, VIANELLO BRUNO, VICINELLI WALTHER, VIGINO ARRIGO, ZACCARIA CATALDO.
Morti in periodi precedenti – 6 uomini (in parentesi la data di morte)
GRILLI PIETRO (30/01/1942), RAPARI SPARTACO (07/01/1943), CAPUZZIMATI COSIMO (07/01/1943), CRIPPA LUIGI (30/01/1943), PERINI LUIGI (23/02/1943), MOROSINI ANTONIO (02/06/1943).

regio cacciatorpediniere Da Noli - www.lavocedelmarinaio.com

Dello stesso argomento sul blog:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2014/09/12-9-1943-il-regio-cacciatorpediniere-antonio-da-noli/

22 commenti

  • Nicola Lo Re

    Sono nato nel 1936 e i miei ricordi di guerra, abitando a 25 km da Taranto, sono molto sfocati. Ricordo le luci della contraerea sul capoluogo, visibili di notte da Martina Franca, le preghiere che noi bambini facevamo indirizzandole a papà che si trovava nel porto come militare. Nel dopoguerra visitai con la scuola la Duilio e ne rimasi affascinato. Ho letto molti libri di storia della gloriosa Marina italiana e mi colpirono tanti eroismi e morti. Penso che la generazione attuale dovrebbe meglio conoscere i valori della nostra Grande Marina e i nobili ideali oggi offuscati da una falsa e deteriore cultura.

  • Girolamo Trombetta

    Queste foto scattate nel Bacino di San Marco con la sfondo la Chiesa deella Pietà sono di una bellezza unica. Complimenti a tutti quelli che hanno una foto simile con la propria Unità

  • EZIO VINCIGUERRA

    .. i Re magi portarono in dono qualcosa così come Claudio53.
    Adesso Riposano in pace.
    P.s. questo era uno dei tanti progetti che proponevo quando ero in servizio attivo e che non sono mai stati autorizzati.
    La storia, la nostra passa anche attraverso le sconfitte.
    UN POPOLO CHE NON ARROSSISCE ALLA VERGOGNA E’ UN POPOLO DESTINATO A SOCCOMBERE.

  • Francesco Signorile

    Affondati lo stesso giorno della corazzata Roma, sia il Da Noli che il Vivaldi, più o meno nelle stesse acque e per i medesimi motivi: a causa di questo scherzo del destino tantissimi sanno del destino tragico della corazzata ma solo pochi conoscono la storia di queste due altre unità sventurate..

  • Silvana De Angelis

    La vita e’ cosi…giornate uguali…poi arriva un’emozione che ti toglie il respiro….Felice serata marinai!!!

  • Giuseppe Zaccarelli

    Buongiorno Ezio,
    mi chiamo Giuseppe Zaccarelli, figlio di Fernando Zaccarelli maresciallo motorista imbarcato sul regio incrociatore Fiume.
    Anche mio padre è naufragato quella notte di marzo 1941 si è salvato miracolosamente e dopo 7 giorni passati su un relitto zattera, fu salvato dalla nave croce rossa Gradisca quando ormai era saponificato.
    Mio padre non c’è più, l’ha portato via una peritonite nel lontano ormai 1968.
    Io son nato nel 1956 e se mio Padre rimaneva a Capo Matapan non sarei nato. Papà non mi ha mai raccontato molto di quell’episodio, non aveva piacere di farlo. Ricordo che ad ogni anniversario era come se andasse giù di testa…
    Ha vissuto un’esperienza che è indescrivibile e allo stesso tempo incredibile ma la volontà di vivere è stata superiore a tutto.
    Non so tanto di questa tragedia ma so che in pochi spiegano ai nostri giovani cosa hanno patito i nostri padri e i nostri nonni per la Patria, un sentimento di attaccamento che col tempo si è stemperato molto.
    Non ho foto né della nave né di quei marinai. Volevo solo così portare la mia testimonianza per questi ragazzi mandati al macello, molti morti da Eroi,
    … loro sapevano ma non si sono mai tirati indietro.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno signor Giuseppe,
    grazie per questa sua partecipata testimonianza che ci fa comprendere, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, il sacrificio per la Patria di Marinai di una volta che hanno creduto, come giustamente anche Lei afferma nel finale della sua commovente testimonianza, e che nessun si tirò mai indietro.
    Sono io a nome di tutti coloro che scrivono o ci inviano testimonianze come la Sua a ringraziarla perché il cuore dei figli dei marinai è immenso come l’amore del mare dei propri Padri e la Sua testimonianza schietta, diretta e sincera ne é la prova più tangibile.
    Nel nostro piccolo, unitamente ad altri siti come questo, ci scambiamo informazioni per creare una “Banca della memoria” su internet in modo da ricordare ciclicamente il sacrificio di chi si è immolato per la Patria o l’ha servita con Onore e Rispetto…proprio come suo padre Fernando.
    La ringrazio anche da parte di Claudio53 che apprezzerà sicuramente il suo commento testimonianza certo che saprà valorizzare gli eterni ragazzi della regia nave Fiume e Gradisca.
    Grazie Giuseppe, grazie davvero.
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra e la redazione de lavocedelmarinaio.com

  • Marino Miccoli

    Gentile signor Giuseppe Zaccarelli,
    anch’io ricordo la riluttanza di mio Padre Antonio Miccoli nel raccontare la vicenda drammatica dell’affondamento dell’incrociatore FIUME;dopo poche frasi la narrazione dei fatti si interrompeva a causa della profonda commozione che il ricordo di quei tragici avvenimenti gli causava; soprattutto ricordare i suoi Colleghi caduti e dispersi rappresentava per Lui qualcosa di talmente lacerante per il suo animo che le parole non sono sufficienti a descrivere.
    Mi conforta il pensare che adesso, nel mondo dei più, Egli sia sereno, in compagnia di tutti coloro che con lui vissero la triste notte del 28 marzo 1941. Noi, da questa terra, nel ricordarli, al contempo ne onoriamo la memoria.
    Marino Miccoli

  • Marinaio di Lago

    Grazie Claudio53, adesso riposano in pace… elenco completo dei marinai che non fecero rientro alla base

  • Sergio Cesaretti

    Grazie Ezio, per ricordare e fare rivivere queste informazioni storiche della nostra M.M.

  • Antonio Cimmino

    Bravo Ezio stiamo edificando una “banca della memoria” con l’aiuto della rete per non dimenticare mai chi, prima di noi, ha giurato Patria e Onore

  • Enrico Lenuzza

    Ho scoperto questa pagina per puro caso. Non le dico la commozione che ho provato nel leggere tra i dispersi del Da Noli anche il nome di mio zio paterno. Grazie per onorare la memoria di questi ragazzi che hanno dato la vita per la nostra terra.

  • Luigi Mariani

    Buongiorno
    Mi permetto di scrivere sul sito
    Sono Luigi Mariani da Monza, nipote del marinaio Riboldi Felice disperso il 9settembre all’affondamento del CT Da Noli
    Qualcuno ha delle foto di gruppo scattate sulla nave ?
    Magari riesco a riconoscere mio zio
    Grazie

  • DE SARIO FRANCO

    Sono il figlio ottantenne del 2°capo MA. matricola n°13244 classe 1910 di DE SARIO PIETRO. Ho letto della tragica fine ch’egli fece il 09 settembre 1943. Non ho mai perdonato al governo d’allora responsabile di ciò che successe ed a distanza di tempo ho profonda amarezza. Partimmo da La Spezia in luglio di quell’anno io e la mamma incinta di mia sorella (15 marzo 1944) e non lo vedemmo più. Mamma ha vissuto fino a 103 anni con l’illusione che la storia si fosse sbagliata. Perché la vita di quel giovane rimase appesa a quel filo che poi il fatidico giorno si spezzò. Perché,non so Mi scuso per questo sfogo con chi condivide il ricordo di queste tragedie.Distinti saluti e grazie DE SARIO FRANCO

  • Giuliana Sansoni.

    io sono la figlia ormai già adulta anche troppoo, di Candido Sansoni che il giono dello affondamento del Da Noli in cui egli era un marinaio acculturato, non ricordo il suo grado, egli quando il caccia tprpediniere Da Noli si troverà nell’ultima sua battaglia il 10 settembre 1945 davanti alle Bocche di Bonifacio e la sua nave Da Noli Verrà affondata in meno di 10 minuti. Mio padre a bordo con la nave troppo ferita e che stava affondando, egli si butterà in mare e nuoterà come un martire fino alle coste della Corsica. Li ferìito alle mani sarà preso e portato allo H militare di La Spezia e curato. Poi guarito sarà rinviato alla convalescenza a casa. Ma orami la sua nave e l’8 settembre cambierà tutta la situazionbe militare italina e sarà la fine della della guerra. Mio padre Candido in seguito dopo il dramma dello affondamento del suo Cacciatorpediniere Da Noli abbandonerà la marina e anche ormai fertito, e non vi farà più ritorno. Invece si mettera nel suo paese Natale a far la guerra contro i tedeschi che avevano invaso tutta la collina della Toscana del Nord dove egli viveva. Li lui si adopererà a cercare di salvare i paesani dalla forza tedesca che aveva preso possesso del suo paese natale. Insomma egli continuerà a guerreggiare per rendere l’Italia libera dai Tedeschi. Ci riuscirà e Candido divenne un ottimo padre e ottimo uomo generoso e artefice per difendere ancora la nazione dalla guerra fino alla fine dell’8 settembre 1945. Candido divenne in seguito un ottimo padre e un buon lavoratore e divenne dirigente di una cartiera perchè egli aveva il tuitolo avuto dalla Marina mIliktare il permesso di condurre la caldaia nella fabbriche di carta… Morirà a 64 anni per una polmonite, ma era diventato un ottimo m arito e meraviglioso padre. _ FGorza Marinaio Candido che adesso navigherai fra le nuvole del mio cielo… grazie babbo!

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