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13.10.1927, radiazione regia nave Roma (2^)

a cura Carlo Di Nitto (Presidente gruppo A.N.M.I. Gaeta)

regia nave da battaglia Roma  - f.p.g.c. Carlo Di Nitto a www.lavocedelmarinaio.com
Un’altra foto di questa bella Unità. La “Roma” (2^), fu una nave da battaglia di 1^ classe (corazzata) della classe “Regina Elena” – Disloc. 13950 t.
Impostata nel 1903 nei Cantieri dell’Arsenale M.M. di La Spezia, venne varata nel 1907 ed entrò in servizio nel 1908. Fu radiata il 13.10.1927.
Dopo la radiazione, venne impiegata come pontone scuola fino al 1932.

10 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Presidente Carlo Di Nitto, se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti. Siete d’accordo con questo mio commento?
    Grazie. Un abbraccio

  • Alessandro Garro

    E’ un peccato che la nostra attuale Marina Militare non abbia più dato questo glorioso nome ad una delle sue nuove unità dopo la tragedia dell’asinara che coinvolse la discendente di questa unità in foto

  • Alessandro Garro

    Infatti Ezio ho specificato proprio relativamente alla sciagura dell’asinara che riguardava la discendente della Roma in foto

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera Alessandro Garro carissimo nel concordare con te mi preme sottolineare che gli attuali vertici dimenticano i Marinai migliori…
    da anni chiedo come mai non è stata intitolata una nave a Birindelli mentre ad altri ragazzi del Serchio si?
    Chissà se ufficialmente o confidenzialmente risponderanno.
    Un abbraccio

  • Alessandro Garro

    Io ho una mia teoria, ritengo che alcuni nomi siano scomodi, ricordano ai politici che l’Italia ha fatto una guerra anche prima dell’8 settembre 1943 e che a morire non sono stati solo partigiani ma anche incursori, sommergibilisti, marinai, soldati del regio esercito in russia, nelle isole dell’egeo, cefalonia, corfù, alpi e in tutti i teatri dove la guerra ha chiesto il suo tributo di sangue. Lo stesso fù fatto l’8 settembre quando alla Littorio fù cambiato in fretta e furia nome in Italia.

  • Carlo Di Nitto

    Caro Ezio, prendo spunto dal commento dell’amico Alessandro Garro. Fin da quando ero ragazzo, mi hanno sempre insegnato (e si continua ancora a dire) che gli artefici dell’Unità d’Italia sono stati quattro: re Vittorio Emanuele II, il Conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini. La Marina Militare Italiana (prima Regia e poi repubblicana) ha intitolato ai primi tre diverse prestigiose Unità nel corso degli ultimi 150 anni. Fatta eccezione di una piccola unità sussidiaria (un piroscafo armato) dal 1915 al 1918, al nome di Mazzini invece non è stata mai intitolata alcuna nave “importante”. Posso comprendere (ma non giustificare) che in uno stato retto dalla monarchia sabauda (notoriamente tanto avversa al Mazzini da farlo imprigionare a Gaeta) un repubblicano, e quindi sovversivo, come lui potesse far paura. Ma quello che non comprendo né giustifico è che continui su questa strada anche la Marina Militare della Repubblica Italiana, che ancora non dedica una propria unità di squadra al nome del repubblicano Giuseppe Mazzini, l’apostolo della Nazione.

  • Pietro Rossi

    Per dirla tutta allora bisognerebbe dire che i fautori furono: Gioberti, Cavour e Mazzini………Garibaldi fu il braccio e Vittorio Emanuele il leader che impersonava la Nazione. non per nulla si gridava “viva Verdi” acronimo di “VITTORIO EMANUELE RE D’ITALIA”

  • EZIO VINCIGUERRA

    dall’Unità ad oggi abbiamo attraversato parecchi momenti altalenanti e anche due guerre (dichiarate) e altre camuffate sotto altri aggettivi…
    Oggi viviamo sotto “dettatura altrui”, facciamo parte di un club (meno male) e dopo 50 anni dalla 2 G.M. abbiamo avuto anche la “fiducia” di aver due ammiragli a capo della Nato…
    Uno meglio non nominarlo era anche politico ma non come quelli che avete nominato voi…purtroppo!

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