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1° settembre 1940: BETASOM

di Marino Miccoli

Marino Miccoli  (2014) per www.lavoce delmarinaio.comNon so quale sia il nome del Sommergibilista che è stato fotografato sulla coperta del battello agli ormeggi, probabilmente in una base della Regia Marina, negli anni ’30. L’autore della foto che correda questo breve scritto è stato mio padre Antonio Miccoli il quale, contrariamente a come faceva di solito, questa volta non vi ha scritto nulla, né  sulla cornice dell’immagine, né a tergo.
Questa vecchia quanto bella fotografia, che ho voluto dedicare al mio stimato amico Alessandro Garro di Roma, mi ha colpito perché , come potete notare, è stata scattata in un momento di relax; lo sconosciuto sommergibilista inquadrato potrebbe essere un ufficiale di quel battello. Egli, mentre guarda verso la sommità della passerella che congiunge la sua unità alla banchina, pare stia fumandosi una sigaretta, godendosi il più possibile quel momento di quiete.
Mi piace assistere a questa calma, a questa distensione e immagino che in quel momento gran parte degli uomini che costituivano l’equipaggio fossero a terra, per godere finalmente della tanto sospirata uscita in franchigia.
I sommergibilisti meritano la nostra considerazione e stima; erano e sono marinai in gamba, dotati di straordinario coraggio e profondamente motivati al servizio. Durante l’ultimo conflitto mondiale hanno dimostrato, con i fatti, quale e quanto grande fosse il loro valore.

foto marino Miccoli per www.lavoce del marinaio.com - Copia

Il 1° settembre 1940 fu costituito, presso il porto di Bordeaux (sulla costa atlantica della Francia), il GRUPPO SOMMERGIBILI ATLANTICI. La base ebbe la denominazione di BETASOM, dove BETA stava per Bordeaux e SOM per sommergibili.
Occorre premettere che il 23 agosto 1940 l’ammiraglio Domenico Cavagnari, Capo di Stato Maggiore della Marina, emise l’Ordine di costituzione di BETASOM, di cui riporto la prima parte:

Ordine n. 5394/SRP/Sup. – 23 agosto 1940

Con la data del 1 settembre e’ costituito il Gruppo Sommergibili Atlantici, con sede a Bordeaux (Francia occupata). Il  Gruppo Sommergibili Atlantici fa parte organicamente di Maricosom, dal quale dipende per tutte le questioni di carattere disciplinare e amministrativo.  Il  Gruppo Sommergibili Atlantici e’ alla dipendenza diretta di Supermarina per quanto si riferisce alla parte operativa, fermo restando che per l’impiego coordinato dei sommergibili in operazioni di guerra in Atlantico, il Gruppo riceverà disposizioni dall’ammiraglio Donitz, comandante dei sommergibili tedeschi. […].

Regio sommergibile  Malaspina - www,lavocedelmarinaio.com

Comandante del Gruppo Sommergibili Atlantici fu nominato un uomo capace, un brillante quanto energico Ufficiale che si distingueva per le sue doti professionali: il Contrammiraglio Angelo Parona. Egli, che ebbe l’apprezzamento dal Comandante in capo dei sommergibili (Befehlshaber der Unterseeboote) l’ammiraglio Karl Donitz, “per la sua fermezza di carattere e la sua intellgenza”,  fu coadiuvato da uno Stato Maggiore composto da ottimi Ufficiali, certamente tra i migliori di cui disponeva la Marina a quell’epoca.
La sicurezza e la vigilanza della base fu affidata ai Marò del Reggimento “San Marco” della Regia Marina.
A Betasom furono destinati 27 battelli e per il loro Comando furono scelti i migliori Comandanti sommergibilisti.
Il primo sommergibile che ormeggiò alle banchine di BETASOM fu il Malaspina del valoroso Capitano di fregata Mario Leoni. Di questo esemplare comandante voglio ricordare la grande umanità: il 12 agosto 1940 in Atlantico avvistò e silurò la petroliera inglese British Fame, di circa 8.000 t.s.. La nave si immobilizzò e all’equipaggio fu dato il tempo di mettersi in salvo su tre lance di salvataggio. Il Malaspina emerse e a cannonate affondò il mercantile nemico. Il Comandante Leoni non abbandonò i naufraghi al loro destino ma, dopo aver lanciato una cima alle lance dei superstiti, le rimorchiò per circa un’ora in direzione delle isole Azzorre. Poi, causa il peggiorare delle condizioni meteomarine dovette sospendere il rimorchio. I naufraghi della British Fame riuscirono a raggiungere le isole portoghesi dove era stato raccolto il segnale di soccorso lanciato dal mercantile britannico quando era stato silurato.
Ebbene, il comandante della nave inglese, dopo 19 anni da quel fatto, venne in Italia a ringraziare e a rendere onore personalmente a Mario Leoni per quel suo gesto di grande  e apprezzata umanità.

Questi erano gli uomini che componevano gli Equipaggi di BETASOM.
Questi erano i Sommergibilisti Italiani che oggi ho l’opportunità e l’onore di ricordare a tutti voi, erano i Marinai che hanno reso grande la Regia Marina. Onore a loro.

nastrino REGIO SOMMERGIBILE MALASPINA - www.lavocedelmarinao.com

P.s. colgo l’occasione per indirizzare un saluto cordiale e marinaresco  agli stimati componenti dell’Associazione Culturale Betasom, nel direttivo della quale attualmente si trovano delle persone competenti, esperte e appassionate di storia navale e non solo.

26 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Eccellente articolo di Marino Miccoli che fa comprendere, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, cosa significhi la parola Valore.

  • Alessandro Garro

    Non finirò mai di ringraziare il mio amico Marino Miccoli per i continui “doni” di cui mi onora la citazione, quella foto ha fatto per lungo tempo (fino alla cessazione del funzionamento da parte del dispositivo) da sfondo al mio cellulare così da poterne godere ogni volta del ricordo di un regalo di un amico.

  • Lucio Campana

    Volevo ricordare agli amici, che allo scoppio della 2° guerra mondiale l’Italia aveva la più grande flotta di sommergibili del mondo, composta da oltre 100 unità.

  • Tommy Ortega

    Volevo ricordare agli amici, che allo scoppio della 2° guerra mondiale l’Italia aveva la più grande flotta di sommergibili del mondo, composta da oltre 100 unità.

  • Alessandro Garro

    Eravamo circa alla pari di quella francese e di poco sotto a quella inglese, non sò quantificare quella USA allo scoppio della guerra, ma anche lì credo fosse numericamente superiore alla nostra. Comunque una grande flotta e moderna per il periodo, peccato la mancanza di portaerei che ci penalizzò tantissimo nel corso degli eventi.

  • Lucio Campana

    Caro Alessandro la guerra l’abbiamo persa sopratutto per i tradimenti del nostro Stato Maggiore a Roma. Ti invito a leggere(se ci sono ancora in circolazione) i seguenti libri scritti dall’Ammiraglio Trizzino: Navi e poltrone, Settembre nero e Sopra di noi l’oceano. Scoprirai molte cose. Ciao.

  • Sergio Pagni

    buongiorno a tutti, tengo a precisare che non sono esperto in sommergibili ma ho in libreria un’edizione di “sommergibili in guerra” mi sono messo alla ricerca del sommergibile che Ezio Vinciguerra , bellissima foto ha postato e guardando le varie foto penso di aver trovato il profilo dell’unita in questione ho ancora qualche dubbio perchè la tenda parasole copre in parte la visuale dei vari componenti vedi mitragliatrici antiaerea etc. etc. della falsa torre di nuovo un saluto a tutti

  • Sergio Pagni

    Grazie Sergio Pagni per questa precisazione.
    Penso anch’io che debba trattarsi di un sommergibile dei quattro facenti parte della classe Mameli (Speri, Da Procida, Pier Capponi). Un abbraccio

  • Alessandro Garro

    Come date potrebbe essere uno della classe Mameli come gia suggerito, effettivamente se la foto è degli anni 30 i mameli sono di fine anni 20 e sono tutti arrivati alla fine della guerra, quindi potrebbe essere uno di loro, tuttavia effettivamente la tenda parasola copre i dettagli maggiormente identificativi e ci lascia nel dubbio. Resta però la bellezza della foto, un momento di pace in un mondo che si stava preparando ad entrare in guerra

  • Gennaro Ciccaglione

    o sono molto meno di un giovanotto (nonostante l’età effettiva) o di un mozzo ma non occorre essere tanto di più per rico0noscere i grandi meriti della Regia Marina prima e della Marina Militare oggi. Questo è un cimelio appartenente al figlio di Capo Serafino Previati (sopravvissuto all’affondamento del RI FIUME, del CT AQUILONE e del glorioso TRENTO con cui aveva partecipato alla missione in Cina del 1932) che ha voluto condividerlo con me, ed io ne vado orgoglioso!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Nel ringraziarvi tutti per i commenti vi anticipo che in merito scriverò qualcosa su quel che restò dopo l’armistizio….
    Un abbraccio e ancora grazie.

  • Sergio Pagni

    di niente Ezio se posso essere ancora utile anche per altre notizie/informazioni sono figlio di marinaio ed ho parecchi libri sulla Regia Marina e appassionato di navimodellismo

  • Marino Miccoli

    E’ doveroso per me ringraziare gli stimati lettori di questo mio modesto scritto. Le parole, pronunciate o scritte che siano, non saranno mai sufficienti a rendere la realtà che vissero i nostri Sommergibilisti (e non solo i nostri!) durante l’ultima guerra mondiale.
    Ricordarli rimane comunque un omaggio al loro sacrificio e un riconoscimento del loro eroismo.
    Grazie allo stimato amico Garro, a Sergio Pagni e a tutti gli altri per il loro apprezzamento.
    Marino Miccoli

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