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17 agosto 1915, affondamento regio sommergibile Jalea

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Il 16 agosto 1915 il regio sommergibile Jalea si trovava di base a Venezia per operare in Adriatico e contrastare le rotte mercantili austroungariche. Quel giorno lasciò il porto destinazione “Mula di Muggia” (5 miglia al largo di Grado) e Punta Sdobba (Foce dell’Isonzo) per poi stazionare al largo di Porto Buso.
Alle 4.30 del 17 agosto il sommergibile fu avvistato più volte dal semaforo di Grado e il 18 agosto, all’alba, fu avvistato l’unico superstite, aggrappato a una boa foranea di Grado. Il marinaio era Arturo Vietri unico sopravvissuto dei 18 marinai facenti parte dell’equipaggio del regio sommergibile.

regio sommergibile Jalea (foto U.S.M.M.)

Il relitto dello Jalea fu successivamente recuperato  nel maggio 1954, portato nei cantieri di Monfalcone per la demolizione mentre i resti di 11 marinai dell’equipaggio furono tumulati nel Sacrario di Redipuglia nel parco della Rimembranza, il 6 giugno 1954, dando degna sepoltura a quegli uomini.
Il sommergibile Jalea era comandato dal capitano di fregata Ernesto Giovannini, apparteneva alla 1^ Squadriglia e quel tragico giorno urtò con la prora una mina: dei sei superstiti come già precedentemente solo Arturo Vietri riuscì a salvarsi, il giorno dopo,  raggiungendo a nuoto una boa nei pressi del porto di Grado.
In un filmato dell’Istituto Luce  riassume quanto accadde in quel funesto giorno.
https://www.youtube.com/watch?v=UHD47X0wdFQ

 

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