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14.8.2004, Cheikh Sarr un emigrante di poppa

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Ezio Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com) Emigrante di poppaCheikh era un muratore, 27enne, senegalese, di fede islamica, in Italia da cinque anni con un lavoro regolare di muratore, il 14 agosto 2004 si era tuffato nelle acque agitate del mar Tirreno, di fronte a Castagneto Carducci, nel tentativo di salvare un uomo bianco che stava affogando. Ceikh riesce a salvare l’uomo bianco, a quanto sembra un italiano, fuggitivo dopo l’avvenuto salvamento, ma lui non ce la fa: viene inghiottito dai flutti e il suo corpo è restituito dalle onde due giorni dopo.
Quella vigilia di ferragosto la giornata era calda ma allo stesso tempo tirava un alito di vento in spiaggia e il mare era agitato ma non tanto minaccioso da dissuadere la gente affamata di refrigerio dall’affrontarlo spensieratamente.
Ceikh faceva il solito giro della spiaggia distribuiva sorrisi e vendeva collanine. Arrotondava lo stipendio di muratore e come molti della sua età sognava un avvenire migliore. Lui non si trastullava sotto l’ombrellone e raramente si concedeva una pausa, giusto per asciugarsi il sudore che gli colava dalla fronte.
Ma quel giorno tragico 14 agosto 2004 quella pausa gli fu fatale. Tutto accadde in un attimo, Cheikh non ebbe il tempo di pensare, spinto da quella solidarietà umana senza i pregiudizi che noi abbiamo perso da tempo, si tuffò in mare per salvare qualcuno che appariva in grave difficoltà. Non aveva valutato il rischio, riuscì a malapena a salvare quell’uomo bianco ma si trovò senza le forze per salvare se stesso.
Il mare lo restituì senza vita qualche giorno dopo agli amici e alla famiglia. Un nero aveva salvato un bianco. Evidentemente questo “imbarazzo” aveva indotto chi gli doveva la vita a dileguarsi senza una parola di ringraziamento, di cordoglio, di partecipato dolore e ancor’oggi  non si conosce il nome di questo vile individuo.
La storia dell’uomo bianco fuggitivo, di per sé, crea qualche imbarazzo. Non un ringraziamento, non un cenno. Non se ne si conosce neppure l’identità.
La tragedia di Cheikh Sarr esclude il lieto fine, ma ha un significato altrettanto denso.

Cheikh Sarr - emigrante di poppa - www.lavocedelmarinaio.com
Ricordarlo oggi può forse servire a riflettere sulle distorsioni dei modelli di riferimento propinati dalla televisione ad un pubblico forse dimentico dei suoi veri eroi, che pure nel corso della storia sono stati tanti.
Non ci siamo dimenticati delle parole di commiato espresse dagli amici: “Quando guarderemo il mare e vedremo la sua bellezza, sentiremo la tua voce. Ciao Cheikh” così come non ci siamo dimenticati le parole di un imbarazzatissimo Presidente, toscano, che consegnò ai parenti quella meritata medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione:
Mentre si trovava nella spiaggia della località Marina di Castagneto Carducci, udite le invocazioni di aiuto di un bagnante in grave difficoltà, si gettava in mare, unitamente ad altre persone, per cercare di soccorrerlo. Dopo aver compiuto il salvataggio veniva sopraffatto dalla violenza del mare che lo trascinava lontano senza possibilità di scampo. Fulgido esempio di eccezionale coraggio, nobile spirito di altruismo e preclara virtù civica”.

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