Nave Veneto, siamo tutti sulla stessa barca
di Antonio Corsi
Quando fu progettata la nave Vittorio Veneto furono previsti i Quadrati (spazi ricreativi) per ufficiali, sottufficiali ed equipaggio ma dal progettazione alla realizzazione qualcosa cambiò nell’ordinamento. I sergenti, invece di essere promossi dopo 6 anni, vennero promossi dopo 3 anni di servizio. Questo creò uno scompenso logistico per cui fu creato, sulla carta, il Quadrato sergenti che nella fattispecie era lo stesso che usufruivano marinai. In tutta sincerità a noi sergenti conveniva di più perché, tra le altre cose, non facevamo la fila per il rancio.
Ma quella situazione fu oggetto di un quasi ammutinamento perché i marinai reclamavano il rispetto della fila.
Il malcontento giunse al nostro Comandante Marulli il quale emanò una disposizione in cui ordinava che anche noi sergenti dovevamo rispettare la fila. Questa controversia non piaceva a noi sergenti.
Eravamo in sosta a Puerto Rico e decidemmo all’unanimità di non rispettare quell’ordine in quanto diminutivo per il nostro grado di anzianità. Ci presentammo regolarmente alla mensa, non rispettammo la fila e, una volta riempito il vassoio, lo scaricammo nel secchio dei rifiuti senza toccare cibo. Per i non addetti ai lavori sottolineo che il rifiuto del rancio è passibile di processo (in quanto diritto /dovere) e, il nostro Comandante non era certo persona da farcela passare liscia.
Vicino al bidone dei rifiuti si era posizionato il Capo Aiutante che benché solidale era obbligato (e lo fece) a segnalare i nostri nominativi. La lista fu portata al Comandante e questi ordinò, alle ore 16.00 circa, l’assemblea dei sergenti in tenuta ordinaria invernale (fatta di pura lana) nel sottostante hangar, dove la temperatura interna superava di gran lunga i circa 40° dovuta anche al surriscaldamento delle paratie metalliche di bordo.
Quel giorno il comandante Marulli ci fece una “lavata di testa” e non ci fu permise di replicare altrimenti gli avremmo chiesto come poteva pretendere un aiuto da parte nostra se ci considerava alla stregua di un pivello appena arruolato in Marina. Dopo un’ora di ramanzina, sempre sull’attenti, con il sudore che aveva fatto un lago per terra, revocò il suo ordine.
Questo episodio ci fece comprendere che stavamo tutti sulla stessa barca nel bene e nel male.
30 commenti
Marco Angelo Zimmile
Ce ne fossero come il Comandate Marulli…
Mimmo Tringali
Carissimo Ezio, della foto vorrei sapere la data e se riguarda il V Veneto. Per quanto concerne il quadrato Sgt non ricordo quella problematica, io sono stato promosso Sgt nel gennaio del 1969, ed alloggiavo nel locale sergenti di prora e mi sono trovato benissimo, e’ stata la prima nave dove in navigazione anche lunghe in qualsiasi momento era possibile fare la doccia. Per quanto concerne l’allestimento del Veneto, ricordo che 69 la nave doveva essere consegnata alla Marina. Ma prima doveva superare i collaudi, ricordo che la Marina aveva richiesto ai cantieri una nave che facesse 35 nodi di velocità, ma alle prove ci siamo accorto che non riusciva a fare più di 35,5, quindi la nave non superò la prova ed infatti prolungammo l’allestimento per quasi un altro anno per poter fare gli opportuni miglioramenti e dopo quasi un anno abbiamo rifatto la verifica della velocità, ma anche questa volta il V. Veneto non riuscì ad effettuare i 35 nodi richiesti, ma questa volta la commissione della M.M. Accetto l’unità e già allora qualcuno mormorò che c’era stata qualche mazzetta. Ai posteri l’ardua sentenza.Ciao
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Mimmo, penso che al tuo quesito potrà rispondere sempre che ne abbia voglia direttamente Antonio Corsi Presidente A.N.M.I. Sora che troverai anche sui miei contatti facebook (clicca direttamente sul suo nome nell’articolo). Un abbraccio
Giuseppe Sciuto
Io ho dormito da sgt in alloggio 4…poppa… Poppetta.. Con immenso orgoglio… Con tutte le persone che ho incontrato…
Ivan Giulianotti
condivido
Giuseppe Agostini
condivido
Domenico Panigas
Sono sorpreso da questa storia , forse si tratta di una Vittorio Veneto che non conosco …
Giuseppe Agostini
Ciao Domenico,spero ti piaccia questa ” storiella ” dei tempi nostri e della tua V.Veneto.
EZIO VINCIGUERRA
Si ringrazia Antonio Corsi per averci reso partecipe. Chi si riconosce in questa Foto?
Strano Leonardo
… E che si deve dire oggi, che ill quadrato sott.li si riempie di marescialli, inesperti in tutto, appena sfornati dalle scuole? .. Dopo quanta gavetta noi, vecchio stampo, e con tanta esperienza oltre la teoria dell’insegnamento nelle scuole (Corso IGP e corso P) e pratica ultra decennale per poter essere promossi marescialli? E che dire del sesso femminile? Nulla contro le donne ma si dovrebbe adibirle nelle categorie logistiche, sanitarie e non nelle categorie dei tecnici, non perchè non sono capaci, ma perchè non ce le vedo a lavorare in sala macchine sotto il pagliolato a cambiare, solo per fare un esempio, a cambiare i ferodi di un depuratore.
Casimiro Frangella
Avrei preferito, all’epoca, la promozione a Sgt dopo tre soli anni di servizio e fare la fila, anzichè aspettare SEI anni per non farla! Da Sgt. pagato IGP, imbarcato su Nave Ardito, mi fu “concesso” un alloggio in camerata marinai e successivamente in locale sergenti! Ma avevo diritto a frequentare il quadrato sottufficiali….
Luigi Di Pierro
VISTO DA CHI ERA DALL’ALTRA PARTE:Con meno di venti anni,con alle spalle un paio di anni in marina mercantile,dopo 6 mesi di scuole CEMM imbarcai su nave Bergamini. Ora di pranzo,uno dei primi in fila,riempito il mio vassoio mi avviai al primo tavolo libero.Non sapendolo,in perfetta buona fede, mi ero seduto ad un tavolo riservato ai sergenti.Il primo sergente arrivato al tavolo,non so neppure il suo nome,con arroganza e quasi con disprezzo mi ammonì di andare via da quel tavolo.Con il sorriso sulle labbra,chiesi scusa,mi alzai e andai su un altro tavolo.Prima uscita in mare,sfortunatamente mare forza 5-6,ora di pranzo,poche persone in fila e io,nuovamente, uno tra i primi.Riempito il vassoio(riempito per modo di dire …dato il maltempo)mi avviai volutamente al tavolo dei sergenti (vuoto),mollica di pane sotto il vassoio,iniziai il pranzo.Il tavolo rimase vuoto,solo un paio di sergenti si sedettero…e quei pochi non dissero una parola,mi accettarono al loro tavolo…Come dopo tutte le tempeste arriva ,come si suol dire ,il sereno…mare piatto,tavolo dei sergenti pieno,era tornato tutto come prima… Alcuni capirono altri no :Si è fratelli sempre, a prescindere dal grado il rispetto si guadagna…non si pretende.
Enzo Bello
Nelle mense aziendali, operai e ingegneri mangiano allo stesso tavolo….
Giuseppe Sciuto
Io da sgt in alloggio 4 poppa… Ringrazio con orgoglio tutti i uomini di mare… Grandi persone che ho incontrato..
Pompeo Funzione
Antonio io di questa cosa non mi ricordo proprio e di più a Portorico portavamo la divisa estiva.
Walter Banci
Se il progetto, risalente agli anni 60, di nave Veneto si è rivelato inadeguato alla nuova realtà delle promozioni, con la buona volonta’ e il solito mogugno della gente la nave ha comunque continuato a solcare l’onda. Analogamente sulla nostra prima portaerei Garibaldi si è pensato bene di creare un locale enorme per il consiglio Ammiraglio (10 x 6) mentre la sala attesa voli si è ridotta a un buco. Si spera che simili errori non si ripetano più. Caro Ezio complimenti per la tua rubrica.
Roberto Bellini
Sull’ Impavido non abbiamo avuto questi problemi, ma avevamo un comandante con le palle d’ acciaio (Angelo Monassi), ben diverso da quello del Veneto. Il quadrato sergenti e’ stato ricavato in un angolo del quadrato equipaggio con delle pareti leggere di formica, c’era anche la televisione . La mensa sergenti fu anticipata mezz’ora prima della mensa equipaggio, se qualcuno arrivava tardi non era tenuto a fare la coda ma essendo questi pochi, non suscitarono proteste .
Michele Di Liberto
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Pietro Serarcangeli
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Antonio D'Alessio
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Tommy Ortega
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FILIPPO BASSANELLI
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Giovanni Soccorso
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Romeo Nagni
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Luigi Maresca
noi avevamo i problemi differenti – i marinai erano solo 6 – il marinaio ha di questi problemi quando è un burocrate. esiste solo il comandante che ha diritto ad un quadrato suo, per rappresentanza, poi il resto dell’equipaggio (compresi ufficiali) sono uomini di mare che sanno adattarsi a tutte le situazioni. per favore le seghe fatele fare a quelli dell’esercito. essere marinai d’italia è tutta un’altra cosa.
Luigi De Pierro
Caro Luigi Maresca sembri un sommergibilista. Una volte diventato sergente,non solo non avevo la precedenza alla mensa…ma non avevo più neanche una branda tutta mia.Avevo fatto la scelta migliore ero un sommergibilista,ero sul Longobardo.
Pietro Rossi
io, marinaio di una volta, dico quanto ho vissuto nel periodo di marinaio: il solino indossato per sei anni e mezzo. a bordo i sottocapo anziani, il FOM decretava che i sottocapo del corso “X” avevano diritto alla franchigia come i sergenti. Da tale giorno di uscita del FOM tali “marinai” a bordo avevano la precedenza nella fila per la tavola calda……non avevano l’obbligo di presentarsi ai franchi nell’ora prevista e rientro a mezzanotte!
Andato al corso IGP, ancora da sottocapo, si entrava in refettorio, a seconda di quando si arrivava inquadrati, che di solito sempre dopo delle sezioni degli allievo VO….al malcontento il comando rispose facendoci fare delle marce, armati, lungo il viale bergamini, per lungo tempo…….
A bordo, dopo il corso IGP, ormai sergenti, facevamo parte normalmente del quadrato sottufficiali:::::::::::quando ci fu l’infornata dei promossi sergenti, non prevista, questi potevano usufruire del quadrato sottufficiali, per qualsiasi tipo di ristorazione, ma non non i pasti,……..avevano un certo numero di tavoli riservati in mensa equipaggio e precedenza alla tavola calda……ci furono delle diatribe, ma rientrarono subito……..
buona giornata marinai
Giuseppe Orlando
…ciao Ezio – mi piaci di te la passione che metti nel consigliare di riunirci sempre più in gruppi – come dire non perdersi mai in questo marasma. Vedi Ezio – l’Altair,Aldebara,e Andromeda erano navi a propulsione elettrica che gli U.S.A. avevano ceduto all’Italia. Mi ricordo da 2^Capo El. io dormivo a poppa nel locale FUOCHISTI xchè nella Marina USA sulla nave a capo della ciurma c’era solo un CAPO – invece sulle nostre navi c’erano molti Capi e poca ciurma. Alle nostre lamentele, in una assemblea il Com.te ebbe a dirci: che vi devo dire state male, andatevene a casa a spaccare le pietre e ci ha liquidati, questo per dirti che per ogni generazione abbiamo avuto tutti dei disagi. Buona navigazione a tutti.
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Giuseppe Orlando è una situazione capitata a molti di noi, oggi la logistica a bordo è decisamente migliorata (meno male).
Ti volevo segnalare anche che i Duiliani si riuniscono il 24 maggio p.v. a Capalbio. Sono arrivati al 4° raduno …il futuro dei marinai di una volta è questo!
Un abbraccio
Alberto Paris
Quando fu progettata la nave Vittorio Veneto furono previsti i Quadrati (spazi ricreativi) per ufficiali, sottufficiali ed equipaggio ma dal progettazione alla realizzazione qualcosa cambiò nell’ordinamento. I sergenti, invece di essere promossi dopo 6 anni, vennero promossi dopo 3 anni di servizio. Questo creò uno scompenso logistico per cui fu creato, sulla carta, il Quadrato sergenti che nella fattispecie era lo stesso che usufruivano marinai. In tutta sincerità a noi sergenti conveniva di più perché, tra le altre cose, non facevamo la fila per il rancio. Ma quella situazione fu oggetto di un quasi ammutinamento perché i marinai reclamavano il rispetto della fila. Il malcontento giunse al nostro Comandante Marulli il quale emanò una disposizione in cui ordinava che anche noi sergenti dovevamo rispettare la fila. Questa controversia non piaceva a noi sergenti.