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Il saluto alla Bandiera

di Enzo Arena

Enzo-Arena-per-www.lavocedelmarinaio.com_1Quel gesto di portarsi la mano alla fronte per salutare militarmente la bandiera ogni volta che salivo o scendevo la passerella della Nave o Sommergibile dove ero imbarcato, poteva sembrare un gesto tanto abituale ed istintivo che veniva fatto meccanicamente. Invece no!
Quel gesto che ripetevo anche decine di volte in un solo giorno, era un gesto che sentivo dentro, era un gesto che mi dava il piacere di essere ossequioso nei confronti di un simbolo così grande che riusciva a darmi orgoglio.
Mi soffermavo spesso a guardare con piacere anche tutti i colleghi che, come me, compivano quel gesto con amore e rispetto.
Al suono del fischio che accompagnava “l’alza o l’ammaina bandiera” interrompevo qualsiasi cosa stessi facendo e, a capo scoperto, sull’attenti e con lo sguardo fisso sulla bandiera che lentamente saliva o scendeva lungo l’asta, seguivo con i brividi, così come facevano tutti i colleghi.
Solo dopo che la bandiera aveva concluso il suo percorso ed il fischio o la tromba lo avevano segnalato, riprendeva il normale scorrere della vita nel nostro mondo.
Grande il potere di quel simbolo! Per qualche minuto, tutti i giorni, alle otto del mattino ed al tramonto, la bandiera fermava lo scorrere della vita.

Il-saluto-alla-bandiera-www.lavocedelmarinaio.com_

Il saluto alla Bandiera (Enzo Arena)

Ti salutavo cento volte al giorno
mentre salivo o scendevo passerella.
Guardavo in alto e tu sempre presente.
Io sull’attenti e tu sempre più bella.

Eri il buongiorno, il buon vento,
il “buon tutto” e… anche in mare,
al tramonto con fischio e con onori:
sere lontane e colme di preghiere.

Il tuo lento salire lungo l’asta,
il mio sentir la pelle accapponare.
Cara bandiera, ti prego, resta in alto!
Continua tanti cuori a far sperare!

Ti vedo meno, ti vedo bistrattata.
Ti vedo offesa, ferita e con stampella,
Ma tu sei lì, stai sempre a sventolare.
Cara bandiera, sei sempre la più bella!

omaggio-alla-Bandiera

41 commenti

  • corrado

    ho iniziato a 11 anni a fare l’alza bandiera prima di entrare in classe e recitare la preghiera del marinaio 1968 andavamo a gaeta a scaricqare bobine di carta ed in rada a gaeta incraciavamo la little rok la nave americana ed io ero addetto al saluto alla bandiera x 4 anni e poi sulle navi smpre imbarcato che altro mestiere avrei potuto fare nella vita ringrazio il mare che mi ha sempre avuto un occhio di riguardo nei miei confronti facendomi arrivare alla pensione in giovane eta non x merito suo grazie ancora saluti

  • Tore Sechi

    Buon giorno Ezio , devo farti una domanda , ho letto in qualche tuo post che sei stato imbarcato sui Sommergibili , se si , scrivimi in qualle e quando ? grazie .

  • Tore Sechi

    🙂 Ciao Tore, in verità chi ha scritto questo articolo è stato sommergibilista.
    Ti confesso però che sono un sommergibilista “furiere” mancato. Puoi comprendere quanto sia selettivo per la nostra categoria far parte di quella gloriosa schiera di amici ma fui scartato alla visita medica per questioni di dentatura. Entrò invece a far parte dei delfini uno dei miei frà di corso (l’unico) che ancora mi ringrazia…anche se io dico sempre che il nostro destino è già segnato. Un abbraccio Tore e marinai per sempre!

  • Giacomo Fogliano

    “Il saluto alla Bandiera” dell’ammiraglio Enzo Arena, riaccende in maniera profonda i nostri cuori di ex marinai che ben sappiamo cosa significhi quel semplice gesto. Il saluto è un gesto che ci caratterizza, il saluto alla nostra bandiera racchiude identità di valori, segno di appartenenza, di orgoglio, di onore, di coraggio, di dignità, un forte simbolo di speranza. Una riconoscenza e rispetto del valore umano e storico di coloro che ci hanno preceduto. È un sentire che ci tiene uniti nello spirito e nell’anima, un impegno comune da portare sempre avanti per gli alti ideali.

    Grazie ammiraglio per aver voluto rinverdire con il suo “dolce sentire…” quel forte sentimento che per noi rimane indelebile.

    Buon vento a tutto il meraviglioso equipaggio de “La voce del marinaio…”.
    Giacomo Fogliano

    P.S.
    Vi saluto con un piccolo stralcio tratto dal mio ultimo libro:

    …Avevo tanta voglia di centellinare quel meraviglioso “regalo” che la vita mi offriva ogni giorno sotto forma di rinnovamento. Stavo vivendo dei fondamentali momenti di serenità e di riflessione che arricchivano il mio spirito esistenziale. Mi sentivo inebriato, come un marinaio di vasta esperienza, un comandante che navigava all’interno del proprio vissuto, spaziando con la mente in lungo e in largo in un intimo arco temporale denso di rimembranze. Riaffioravano gli affetti, i luoghi, i viaggi, le stagioni, gli anni che erano passati in modo inesorabile: con la stessa forza del susseguirsi delle onde in mare aperto, mosse dal vento colmo di salsedine, lasciando un solco indelebile nella mia memoria. In fondo ero rimasto un uomo mite che aveva sempre guardato l’orizzonte con fierezza e assaporato l’essenza del vivere, specialmente durante le difficili missioni “intorno al mondo…”. Ero entrato in Marina per passione: il mare era tutta la mia vita…

    http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/916868/Il_mistero_oltre_ogni_confine#!”

  • Giorgio Bristot

    pensa era talmente sentito che un giorno da congedato andai a trovare gli amici ancora in servizio su Nave Alpino che faceva scalo a Cagliari salendo e scendendo dalla passerella omaggiai con il saluto la Bandiera.

  • EZIO VINCIGUERRA

    buon pomeriggio a voi. Lo sai Giorgio Bristot che è successo anche a me sulla stessa nave? Un abbraccio

  • Enzo Rago

    Grazie Ezio, sono trascorsi molti anni dall’ultimo “attenti” ma sempre il pensiero corre a quel periodo meraviglioso

  • Mimmo Tringali

    Non ci trovo niente di strano, a me succede sempre, stando ad Augusta, di andare a trovare qualche amico e puntualmente saluto la bandiera come quando ero in servizio. Certo mettendo mi sull’attenti essendo(ormai) senza berretto. D’altronde si dice: “Marinaio per un giorno, Marinaio per sempre” oh no??

  • Di Lorenzo Giuseppe

    quell’essere che sta toccando la nostra bandiera, la sta solo infangando con le sue mani, vada retro traditore , non sei degno di toccare il nostro tricolore.

  • Don Gino Delogu

    In questo momento sono stato preso un po all’improvviso, due post che mi hanno fatto inumidire gli occhi; grazie Ezio e grazie Enzo.

  • Enzo Arena

    Caro Ezio, forse per una svista o per un parziale “copia Incolla” alla poesia manca l’ultima strofa. Una strofa che mi sembra proprio attuale. Ciao, un abbraccio.

  • Di Lorenzo Giuseppe

    non avete capito! vuole togliere il nastro azzurro per sostituirlo con uno rosso, stampato sopra una falce e martello.

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