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Orizzonte nave Italia

di Giovanni Caruso

Giovanni Caruso per www.lavocedelmarinaio.comSe al di là dell’orizzonte vedessi il mare, traccerei una linea verso l’ignoto issando l’ancora delle mie paure. Se il mondo avesse una direzione da seguire, se le religioni di ogni dove avessero coordinate ben precise, se le regole di questo recente mondo fossero indiscutibili, allora dovremmo avere il coraggio di cambiare rotta e non soccombere alla paura degli sforzi inutili già fatti nelle miglia navigate in mare aperto.
Il nuovo mondo in realtà è quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle parecchi millenni fa, quando uomo e natura interagivano senza prevaricare l’uno su l’altro, ma in simbiosi perfetta, divina.
Bisogna cambiare rotta cari amici, o questa nave che imbarca acqua non galleggerà a lungo.

orizzonte nave italia - www.lavocedelmarinaio.com

13 commenti

  • Marino Miccoli

    Condivido i concetti espressi da Giovanni Caruso, in particolare quanto egli sostiene sulla prevaricazione dell’uomo e sul fatto che occorre recuperare il rapporto simbiotico con tutto ciò che ci circonda.
    In questo, senza andare troppo lontano nel tempo, anche i nostri nonni erano migliori di noi… pur essendo meno “istruiti”!

  • Giacomo Fogliano

    É bello comunicare a ruota libera, spaziare con il pensiero, prendere tempo, trasmettere sensazioni… sollevare lo sguardo staccandosi per un attimo dalla fredda consuetudine e confrontarsi con gli altri. Scambiarsi delle opinioni è una cosa importante, ma purtroppo questo non avviene molto spesso, e quando accade, lo facciamo sempre in maniera rapida e sintetica.

    Viviamo tempi non facili è vero, bisogna necessariamente “cambiare rotta” per evitare appunto che la nave affondi… C’è da dire che l’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene… il presente ci sfugge, ma quante volte ci siamo ripetuti: “Il mio interesse è nel futuro, perché è lì che ho intenzione di spendere il resto della mia vita”. Perciò io dico che bisogna vivere per il presente, sognare per l’avvenire, imparare dal passato.

    Buon weekend a tutto l’equipaggio
    de “la Voce del marinaio”
    Giacomo Fogliano

  • Silvana De Angelis

    Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.

  • Maria Marea

    L’esperienza mi ha insegnato che non devo mostrare il mare che ho dentro alle persone che non sanno nuotare.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie Giovanni Caruso della favorevole condivisione di un piacevolissimo pensiero e di un articolo che con poche parole riesce a sintetizzare l’estremo disagio che stiamo attraversando

  • Giovanni Caruso

    Grazie dei vostri meravigliosi interventi… rispondo a Giacomo Fogliano:

    Sono bellissime le tue parole, ma vorrei soffermarmi su una tua affermazione; “Il mio interesse è nel futuro, perché è lì che ho intenzione di spendere il resto della mia vita”.
    Forse è una mia impressione ma credo che questo diverga leggermente da quello che hai detto in seguito;
    “Perciò io dico che bisogna vivere per il presente, sognare per l’avvenire, imparare dal passato.”
    Quest’ultima è una affermazione teoricamente sacrosanta, ma la realtà ripropone proprio l’espressione precedente, ovvero, sappiamo che in teoria dovremmo vivere il presente, ma in realtà proiettiamo la nostra vita nel futuro, o la incateniamo al passato. Il problema fondamentale è che non consideriamo mai il presente. Il presente, ci fa paura proprio perchè lo conosciamo bene. Sappiamo adesso delle condizioni disastrose in cui siamo e per fuggire ad esse, ci proiettiamo in un futuro migliore, o rimpiangiamo un passato diverso.
    Secondo me dobbiamo avere il coraggio di dire “Adesso bisogna cambiare!”
    Ora, oggi, non tra qualche giorno, nemmeno tra qualche ora o secondo. Ora!
    So che questo discorso sembrerà assurdo, perchè praticamente “ora” non si può cambiare il mondo.
    Ma tempo fa scrissi una riflessione nel quale affermavo che: “Il cambiamento ha inizio nel momento in cui lo concepiamo nella nostra coscienza”. Tutto il resto è solo la conseguenza che ci porterà all’attuazione pratica.
    Se oggi viviamo pensando che il miglioramento può avvenire domani, la nostra coscienza rimanderà anchessa la volonta di farlo.
    Questo era l’obiettivo della mia nota:
    Risvegliare le coscienze, e far dire ad esse “Dobbiamo cambiare ora!”

    Con affetto
    Giovanni Caruso

    P.S.
    Vi lascio una mia canzone da marinaio 🙂

    http://youtu.be/KM1YFqFP37w

  • EZIO VINCIGUERRA

    A Giacomo Fogliano e Giovanni Caruso e, soprattutto, a quelli che temono “La Giustizia Sociale”.

    La Giustizia Sociale
    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    …o credi, o non credi, o ti giri dall’altra parte.

    Che bello leggervi. Avevo realizzato un sogno che si è concretizzato quasi quattro anni fa quando ho creato questo blog col fermo intento di “dare la voce ai marinai reali e virtuali”.
    In questo sogno ormai materializzato, so che ci sono tanti uomini e donne che, come me sognano la Giustizia Sociale e quelli che la temono.
    A questi uomini e a queste donne che temono la Giustizia Sociale chiedo di farsi vivi, di far sentire la loro voce, affinché sovrasti il boato del vuoto, domando di avere il coraggio di agire perché è solo quel coraggio che ci ridarà Voce, è solo il coraggio che ci renderà la dignità di essere Uomini e Donne degni di questo nome.
    Non importa qual è la vostra fede politica, importa ciò in cui credete.
    La Giustizia, come il dolore, non conosce distinzioni, ci accomuna tutti per ciò che siamo.
    Per me, che sono credente, siamo figli dello stesso Padre.
    O credi, o non credi, o ti giri dall’altra parte.
    Siamo ancora lontani dall’incontro con Dio nei nostri cuori, perciò dobbiamo trascorrere più tempo con Lui, anche quando siamo davanti a un computer e in rete. Cerchiamo di dire sempre la verità e di spronarci ad essere disponibili alle sorelle e ai fratelli che tu ci fai dono di incontrare anche virtualmente su pagine come questa, senza farci vergognare della nostra fede, qualunque essa sia, per costruire insieme una storia che non si ripieghi su poveri interessi ma si apra a orizzonti ultraterreni. Io stesso prego affinché non procuri mai sofferenza ad alcuno, né con le parole, né con le azioni, né con l’esempio perché, la vicinanza solidale e silenziosa a ogni dolore, e il coraggio di denuncia di ogni ingiustizia, sia fonte di verità. Rinunciamo ad ogni forma di violenza, anche nei rapporti quotidiani con le persone, per costruire nel mondo la pace.
    Ho un sogno di Giustizia Sociale.
    Lo realizziamo insieme?

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