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Il paese della bussola rotta

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

In ricordo di Sandro Macchia

Ezio Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com)Quasi un anno fa e più esattamente il 29 gennaio 2013, Sandro Macchia ex parà, ex guardia del corpo di Berlusconi, ex Italiano stanco della vita…
Alla luce dei recenti fatti, dove i due fratelli Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rischiano la pena di morte perché da indiscrezioni giornalistiche la magistratura indiana li processerà per terrorismo, riporto quello che mi scrisse nell’epilogo di un suo articolo dal titolo significativo “Tutto tace perché siamo il paese della bussola rotta(*):
“In questa commedia di Bollywood, dove non ci gongoliamo dalla gioia, emerge un cavillo legale, doloroso come un nervo scoperto, vuoi vedere che ora le accuse sono quelle di ingresso armato in territorio indiano in quanto imbarcati come ospiti e non come equipaggio?
Allora si che l’India ha giurisdizione e noi continueremo ad essere il paese dalla “Bussola Rotta” forse a causa dell’angolazione tra il Nord Magnetico ed il Nord Bussola dovuto alle deviazioni subite dalla bussola magnetica di bordo a causa del campo magnetico generato dai materiali ferrosi di bordo.
FINE DEL FILM.”

Sandro-Macchia-e-il-suo-immenso-mare-di-Otranto-www.lavocedelmarinaio.com_

 

Aggiungo:
“Io ti dico che l’uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa.
Quando riconosce un errore commesso se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze, e non cerca scuse. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura.” Eduardo De Filippo

(*) https://www.lavocedelmarinaio.com/2013/01/tutto-tace/

Adesso riposa in pace Sandro e perdonali.
https://www.lavocedelmarinaio.com/2013/06/dalla-parte-del-cuore/

24.1.2014 a Milano per Salvo e Max

59 commenti

  • Marino Miccoli

    Apprezzo il ricordo del compianto Sandro Macchia e condivido la sostanza dell’articolo di Ezio il quale, come suo solito, con poche oparole colpisce nel segno.
    E poi voglio aggiungere una cosa: I MARINAI VERI NELLA VITA SI SANNO ORIENTARE ANCHE SENZA POSSEDERE UNA BUSSOLA MA FACENDO USO DI ALTRI PUNTI DI RIFERIMENTO DISPONIBILI PER TUTTI.

  • Toty Donno

    Non servono grandi cose in un’amicizia. A volte, anche esserci in silenzio può bastare.

  • Franco Parpaiola

    I Marò a bordo della Enrica Lexie, non erano ospiti. Fanno tutt’ora parte di un contingente delle Forze Armate di ogni Nazione della Nato coinvolte nella lotta alla pirateria navale. I Marò che sul suolo italinano e la Enrica Lexie, battente bandiera italina in questo caso, è suolo italiano, erano a casa loro e in armi difendevano, cittadini italiani da attacchi nemici.

  • Franco Parpaiola

    In riguardo alle dichiarazioni del “Comandante” della nave poi, ricordo che, avendo militari italiani in armi a bordo, era suo dovere chiedere il nulla osta del Ministero della Difesa, prima di cambiare rotta e consegnare la nave agli investigatori indiani. Come scrive il Lloyd’s List la Dolpihin Tanker spa di Napoli, società dell’armatore D’Amico in join venture con interessi commerciali indiani avra a tempo debito nolte domande alle quali rispondere …

  • Massimo Rossi

    MARO’: MILANO, ORCHESTRA VERDI SUONA PER FESTA NAZIONALE INDIA:
    http://www.cgimilan.in/images/LaVerdi%20Concert.pdf
    LA RISPOSTA DELL’UFFICIO STAMPA A CHI PROTESTA:
    Gentile Signore,
    è tradizione de “laVerdi” intrattenere rapporti di cortesia con le Comunità straniere presenti a Milano.
    A questo scopo, in occasione delle Feste nazionali dei vari Paesi, “laVerdi” dedica loro, attraverso i rispettivi Consolati, il concerto della Stagione Sinfonica in programma. Nessuna dedica speciale per l’India dunque, e questo vale per tutti gli altri Paesi diplomaticamente rappresentati a Milano.
    Per quanto riguarda il suo suggerimento (che orchestrali indossino fiocco giallo su bavero – NDR), che pur apprezziamo, non può essere messo in pratica per lo stesso motivo: il programma del concerto è stabilito da mesi, e non si cambia, indipendentemente da qualsiasi agente esterno.
    La ringrazio e le auguro buona giornata a nome de laVerdi tutta.
    Massimo Colombo
    Ufficio Stampa
    Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico
    di Milano Giuseppe Verdi
    Via Clerici, 3
    20121 – Milano
    T. 02 83389.329
    C. 393.5285464
    F. 02 83389.310
    massimo.colombo@laverdi.org
    http://www.laverdi.org
    http://www.cgimilan.in/images/LaVerdi%20Concert.pdf
    cgimilan.in

  • Severino Marrocco

    un nastro giallo sul bavero non interferiva di certo con la performance. E’ evidente che preferite le grazie del consolato indiano milanese piuttosto che sostenere la causa di 2 militari italiani che rischiano la pena di morte per aver fatto il loro dovere. E voi, siete proprio certi che state facendo il vostro dovere di Italiani?

  • Falco Accame

    MARO’, ALLEVIARE LA LORO CONDIZIONE
    (MA NON INVIARE UNA SQUADRA DI PARLAMENTARI)

    “Se non mi dai Nizza e Gibuti ti mando Ciano e Muti” la frase di Mussolini. Non è questo il tipo di interventi che dobbiamo compiere.

    Credo che dobbiamo cercare di far capire agli indiani che i marò, che hanno purtroppo sparato sul peschereccio, scambiandolo per una barca di pirati (le fotografie riprodotte in allegato danno l’idea di che cosa consisteva il peschereccio, qualcosa di completamente diverso da una lancia di attacco) sono stati purtroppo impiegati in un compito per cui erano solo molto limitatamente addestrati. Infatti un occhio esperto di cose di mare avrebbe sicuramente evitato il fatale errore. Ai marò, che svolgevano un compito di “contractors a rovescio” (ciò in quanto i contractors sono dei civili impegnati in compiti militari, mentre i marò erano dei militari impiegati in compiti che dovrebbero spettare a civili), sono state impropriamente affidate delle grandissime responsabilità (come la decisione di far fuoco) che invece avrebbero dovuto restare di pertinenza del Comandante della nave. Ed a questo proposito dovremmo anche riconoscere gli errori intrinseci contenuti nella L. 230/01 sull’antipirateria (una legge interamente da rivedere) che sgrava in modo indebito comandanti e armatori da responsabilità che loro competono.
    Ritengo che l’Italia debba farsi carico di compiti che invece sono stati assegnati ai due marò, rendendo così meno gravi i capi d’accusa nei loro confronti. E sotto questo riguardo chieda esplicitamente scusa alle Autorità Indiane proponendo dei gesti riparativi, quanto meno di altro significato simbolico, per la comunità indiana e, prima di tutto, per le famiglie dei due poveri pescatori totalmente innocenti. Un gesto di questo tipo potrebbe essere la realizzazione di una stele a ricordo dei pescatori, con un’appropriata dedica.
    lia dovrebbe anche farsi un esame di coscienza circa quale sarebbe stato il suo comportamento nel caso che, ad esempio, un nostro peschereccio si fosse venuto a trovare in acque tunisine e una motovedetta tunisina gli avesse imposto con la forza, con un’azione dissuasiva armata, di rientrare in acque italiane. Un’azione dissuasiva che. non volutamente, avrebbe potuto provocare la morte di due marinai italiani.
    Se l’Italia in varie circostanze, in passato, ha fortemente cercato di esercitare la propria giustizia nei riguardi di vittime italiane, la cui morte era stata causata da stranieri (vedi ad esempio il caso del Cermis e il caso Calipari) è più facile comprendere come anche la giustizia indiana cerca di farsi valere in situazioni come quelle più sopra indicate.
    Quanto alla polemica circa la restituzione all’India dei due marò dopo il secondo periodo di licenza (che ritengo un gesto di grande umanità da parte dell’India) è mio parere che l’Italia ha fatto benissimo, sia pure dopo troppe esitazioni, a rimandare in India i due marò perché la parola d’onore di uno Stato è, e deve restare, la parola d’onore di uno Stato.
    Credo ad ogni modo che occorra un’attenta riconsiderazione da parte dell’Italia di quanto accaduto e ritengo che sarebbe un gesto di grande valore, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, di recarsi esso stesso in India facendo presente l’auspicabile ripensamento del governo italiano su tutta la situazione.

    Falco Accame
    Presidente Anavafaf

  • FERNANDO TERMENTINI

    MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONE : SULLA LORO PELLE CONTINUA L’INCIUCIO ITALIA INDIA

    IL SETTIMANALE PANORAMA ED IL QUOTIDIANO IL GIORNALE PUBBLICANO OGGI UNA NOTIZIA A DIR POCO SCONVOLGENTE CHE SICURAMENTE NON CONFERMA QUANTO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RIPETE CONTINUAMENTE SULL’IMPEGNO SUO E DEL GOVERNO PER LA TUTELA DEI NOSTRI MARO’

    UNA NOTIZIA CHE INVECE CONFERMA, COME AVVENUTO IL 22 MARZO U.S., COME TUTTI GLI INTERESSI DI LOBBY ECONOMICHE CARATTERIZZINO QUESTA VICENDA E L’ITALIA SVENDE ANCORA UNA VOLTA PER “TRENTA DENARI” I NOSTRI FUCILIERI DI MARINA.

    IL MINISTRO BONINO, INFATTI, L’11 NOVEMBRE DISERTA PER DARE UN FORTE SEGNALE ALL’INDIA IL DIALOGO EUROPA – ASIA (ASEM) INVIANDO UN FUNZIONARIO DELLA FARNESINA A RAPPRESENTARE L’ITALIA.

    IL 25 NOVEMBRE AUTORIZZA, INVECE, L’AMBASCIATORE MANCINI AD UNA VISITA UFFICIALE AL PROBABILE FUTURO PREMIER INDIANO, IL NAZIONALISTA MODI, UNO DEI PIU’ IMPIETOSI ACCUSATORI DI MASSIMILIANO E SALVATORE !

    LO SCAMBIO DI FIORI FRA L’AMBASCIATORE MANCINI E MODI PUBBLICATO OGGI DA PANORAMA E DA IL GIORNALE E’ SCONVOLGENTE. E’ UN SEGNALE DI COMPLETA ARMONIA FRA ITALIA ED IL PREMIER DEL PARTITO NAZIONALISTA INDIANO CHE HA SEMPRE CHIESTO UN’INFLESSIBILE PUNIZIONE PER I NOSTRI MILITARI.

    IL TUTTO AVVIENE IN UNA CERIMONIA UFFICIALE SVOLTA PROPRIO NEI GIORNI IN CUI SI RIAFFACIAVA ALL’ORIZZONTE IL RISCHIO DELLA PENA DI MORTE PER I NOSTRI MILITARI.

    UN OLTRAGGIO ALLA NAZIONE, UN OLTRAGGIO ALLE NOSTRE FORZE ARMATE ED A TUTTI COLORO CHE COME MASSIMILIANO E SALVATORE RISCHIANO LA LORO VITA TUTTI I GIORNI PER MANTENERE LA PACE E PER L’ITALIA !!

    CHI GESTISCE IN QUESTO MODO LA SORTE DEI NOSTRI CONCITTADINI DOVREBBE PROBABILMENTE DECIDERE DI CAMBIARE MESTIERE !

  • Graziella Sozzi

    Il Presidente:”Omaggiare come Amministratore italiano un paese che si autodefinisce democratico ma che detiene ingiustamente da quasi due anni Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sarebbe proprio un affronto nei confronti di questi uomini che vivono un’esistenza da prigionieri senza diritti”

  • Ciro Laccetto

    “Strana la solidarietà compassionevole in questo paese. Se la meritano i folli, gli assassini seriali, gli spacciatori di droga o gli stupratori di gruppo. Basta che siano politicamente compatibili con un sistema di buonismo peloso che elegge l’ingiustizia dea da venerare e sul cui altare sacrificare tutti quegli “orrendi” individui che magari vestendo una divisa non meritano attenzione né umanità.”

  • Pietro Avellino

    Abbiamo bisogno di rappresentati al parlamento. Dobbiamo unire i nostri consensi per dare l’esempio anche in politica. La politica ha bisogno di noi, noi che crediamo nella bandiera più di ogni altra cosa.

  • Pino Sammartano

    La mano sul cuore
    Noi non abbiamo paura, se vedete guance umide,
    è la rugiada sfuggita dagli occhi dei nostri figli,
    bagnate dai loro visi quando ci sfiorano.
    Non temiamo i mille dei di questa terra,
    noi leoni basta il nostro unico Dio.
    Siamo figli dell’ingegno di Leonardo
    e la magnifica parola di Dante.
    Abbiamo qualche meschino tra noi.
    Ma gli eroi ci hanno fatto grandi.
    Siamo divisi da antiche mura e campanili,
    dialetti e sfere rotolanti.
    Ma poi insieme solleviamo trofei al cielo.
    Guidiamo furbe macchinine, e
    ci scaldiamo per delle veloci frecce rosse.
    L’eco delle nostre voci non si ferma
    e le nostre melodie vanno molto lontano,
    giungendo anche qui nella terra del Gange.
    Noi non abbiamo paura, veniamo da un’isola strana,
    circondata da mari e montagne, la chiamano Italia.

    by Pino Sammartano
    Commento con questi versi . L’India è un paese grande, ma sta dimostrando di non essere ancora un grande paese. Noi nonostante i nostri pessimi politici lo siamo. La grandezza di un paese non si misura per il numero degli abitanti ne per la dimensione geografica, ma per la cultura che esprime nel mondo ,e in questo surclassiamo l’India.

  • Giovanni Marras

    Ognuno di noi che servito la Patria si sente non solo in dovere ma in “Diritto” di essere solidale verso i Nostri Due Marò…FORZA RAGAZZI vi aspettiamo per brindare al vostro ritorno.

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 grazie per queste mail piene e intense. Senza asti o rancori la verità verrà a galla perché la verità è sempre e una sola (Sammartano – Marras – Avellino).
    Tempo fa scrissi lasciamoci giudicare serenamente sia dalle magistrature in terra e, soprattutto, da quel Giudizio Divino che non ammette ricorsi a nessuna corte suprema.

  • Fausto Biloslavo

    A parole il governo italiano è pronto a tutto per i marò. Poi si scopre che il nostro ambasciatore in India, Daniele Mancini, va a baciare la pantofola di Narendra Modi, il candidato premier del partito nazionalista indù, che vuole la testa dei fucilieri di Marina. Lo rivela il settimanale Panorama, che pubblica la foto del caloroso incontro con tanto di scambio di fiori. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono trattenuti in India da quasi due anni e dal gennaio scorso ospiti dell’ambasciata italiana a Delhi, in libertà su cauzione per l’accusa di aver ucciso due pescatori in servizio anti pirateria. Ora rischiano di venir processati secondo una legge che prevede la pena di morte. «Narendra Modi, il nazionalista indù che vuole la testa dei marò, potrebbe diventare il prossimo premier indiano, dopo le elezioni di maggio» scrive Panorama. «Ed il nostro ambasciatore…», si legge nel titolo del settimanale, il 24 e 25 novembre ha guidato una missione italiana nello stato indiano del Gujarat, dove Modi governa da 13 anni. «Nella prospettiva del rafforzamento della presenza economica-commerciale in India» scrive il sito della nostra ambasciata. Non si fa alcun cenno al caso dei marò, che in novembre era già impantanato. Le imbarazzanti fotografie dell’incontro sono state postate solo sul sito, che lancia la candidatura a premier del governatore del Gujarat. In uno scatto, pubblicato da Panorama in edicola, Modi consegna un mazzo di fiori al sorridente Mancini. In un’altra immagine i due sembrano scambiarsi un dono. Altri scatti mostrano la delegazione, non solo di imprenditori, attorno a un tavolone con a capo il discusso leader indù, accusato di aver istigato un pogrom contro i musulmani costato mille morti. Sul sito di Modi, cercando «italiani», la notizia arriva dopo i tweet del candidato premier contro i marò. Il titolo per descrivere la visita non lascia dubbi: «L’inviato italiano, Daniele Mancini impressionato dal Vibrante Gujarat». Nel testo si legge che «l’ambasciatore ha espresso il suo entusiasmo per il rafforzamento del legame fra l’Italia» e il feudo di Modi. Pecunia non olet, ma anche se non risulta ufficialmente speriamo che Mancini abbia perorato la causa dei marò. «Peccato che Modi usi toni molto duri verso gli Italian marines e che il suo partito, Bjp, abbia invocato la pena di morte per i fucilieri di Marina» scrive Panorama. Il candidato premier ha contestato anche «il privilegio» della libertà provvisoria concessa ai marò. Fin dallo scorso aprile la portavoce del partito, Meenakshi Lekhi, aveva espressamente chiesto che fosse applicata la legge antipirateria (Sua Act) «per cui l’omicidio è punito solo con la pena di morte. Se i marines venissero giudicati secondo il codice penale indiano sarebbe previsto sia l’ergastolo che la pena capitale. In pratica verrebbe diluita la punizione» (le immagini sul sito http://www.panorama.it). Non a caso il Bjp ha chiesto e ottenuto che le indagini siano condotte dalla Nia, la polizia antiterrorismo. Ieri, l’autorevole quotidiano Times of India ha criticato il governo indiano per la confusa gestione del caso marò «sfociata in una grave crisi diplomatica con ramificazioni che si sono estese sul piano internazionale». Il governo italiano, però, parla bene, ma razzola male evitando qualsiasi ritorsione concreta sopratutto sul fronte economico. È una beffa che l’agenzia governativa Ice promuova, in gennaio e febbraio, la partecipazione a ben 5 fiere in India, compresa una nel Gujarat governato dal leader che vuole la testa dei marò. Non solo: il ministero dello Sviluppo economico ha finanziato una recente presentazione in India di tecnologie made in Italy passando sempre per il Gujarat. Sul bollettino della Farnesina si legge che puntiamo alla «costruzione di una città indo-italiana». Insomma all’Europa chiediamo di bloccare il negoziato di libero scambio Ue-India, mentre noi continuiamo, da ipocriti, a fare affari come sempre, con l’impulso governativo, alla faccia dei marò.

  • Augusto Capiluppi

    perchè il comandante della petroliera non ha dato fondo alle ancore in acque internazionali chi gli ha dato ordine di farsi rimorchiare in porto?
    Quel ammiraglio non deve piangere ma andare in pensione i soliti senza fegato
    Cominciamo a voler espellere tutti gli indiani in italia e sono tanti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera Augusto Capiluppi penso di concordare con i suoi due primi commenti. I processi si devono celebrare e non rinviare e questo vale per tutti i paesi del mondo che siano essi sotto regime di dittature, di democrazie, monarchie, ecc. ecc.

  • Bruno Caleffi

    Si Ciro, vedi fra’? non lo vedro’ piu’ alla stazione FFSS di Parma, per tornare a Milano.

  • Antonio Andreozzi

    I nostri colleghi sono praticamente ostaggi, l’India non ha il diritto di trattenerli, ormai lo sanno anche i muri che in acque internazionali, qualsiasi cosa è successo, chi li deve giudicare è il paese di appartenenza, il militare non è militare solo quando conviene, il militare esegue ordini ben precisi, le regole di ingaggio sono chiarissime, se un mezzo ad alta velocità dopo essere stato avvertito continua la sua corsa mettendo in pericolo la sicurezza, il militare non pensa ma agisce, il militare viene formato per eseguire gli ordini, i miei colleghi devono rispondere a chi gli ha dato quegli ordini, quelle regole, cioè lo Stato Italiano a cui loro hanno prestato giuramento ed eventualmente lo Stato Italiano poi darà spiegazione agli indiani, in Italia la pena di morte non esiste e loro sono italiani, qualsiasi cosa sia successa laggiù è successa in buona fede….oppure qualcuno pensa che due padri di famiglia si divertano ad ammazzare le persone per divertimento!

  • Augusto Capiluppi

    ho lavorato in quei paesi so come si comportano arabi compresi l;europa è troppa permissiva con il rispetto delle leggi internazionali la bonino è al corrente

  • Angelo Zerilli

    ANDIAMOCI IN DIVISA!!!!!!!!
    Domenica, da tutta Italia, in Piazza della Repubblica, ANDIAMOCI IN DIVISA. In servizio o in congedo, di qualsiasi grado e Corpo della M.M., ANDIAMOCI IN DIVISA, facciamo sentire anche con una manifestazione silenziosa, tutta la nostra preoccupazione.
    Scriviamo a tutte le sedi dei Marinai d’Italia invitandoli a partecipare, diamo luogo ad una manifestazione silenziosa, ma che rappresenti il nostro stato d’animo di uomini che hanno servito una Bandiera e che vorremmo che sventolasse anche per i nostri due Marò.

  • Adalberto De Bartolomeis

    DUE ANNI DI VERGOGNA!

    L’attitudine dei governi italiani a mostrare incapacità a gestire una situazione grave come quella dei due militari italiani imprigionati in India con l’accusa falsa di omicidio plurimo, ha fatto il giro del mondo, gettando un’ombra vergognosa sull’Italia e purtroppo su tutti tutti gli italiani che assistono sconcertati alla vicenda.
    I governi ( prima Monti e poi Letta) che hanno gestito il caso avrebbero dovuto in primis garantire il rispetto della Sovranità nazionale, lesa con la detenzione dei due marò, che su una nave italiana in acque internazionali in qualche modo rappresentavano l’Italia. Invece hanno manifestato solo inerzia, incapacità, assenza di orgoglio nazionale. E ciò muove allo sdegno, specie se si viene colti dal dubbio che siano interessi di natura commerciale a frenare l’azione italiana in difesa dei propri militari.
    Sdegno che giunge al colmo quando i media indiani,complici le stesse autorità di giustizia,scherniscano l’Italia con la minaccia, se pur smentita ufficialmente, della pena di morte per i due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
    L’Italia è sotto scacco di un ricatto da parte di un altro Stato che pretende che a titolo gratuito siano ceduti a quest’ultimo unità della nostra Marina Militare! L’impressione è che la vera questione la si giochi su questo terreno e poiché l’Italia non potrebbe mai cedere a simili accordi, in mezzo ci sono due uomini che indossano un’uniforme, ostaggi di una situazione ignominiosa che non ha precedenti!
    Stiamo vivendo un tempo nel quale pare non esserci più alcun limite alla decenza, in cui la voglia di protagonismo nei salotti televisivi porta a lacerare qualunque valore istituzionale. Il rispetto per le Istituzioni è un valore fondante e forse mai si è assistito ad una caduta di dignità come quella a cui stiamo vivendo impotenti.

  • Antonio Trebisonda

    volevo vedere se si trattava di un ministro al l oro posto …..poi nei nostri carceri ci sono tanti clandestini e i nostri li tengono lontani delle famiglie

  • Salvatore Bartolomeo

    Ciao Ezio penso che il patriottismo sia una cosa che dovrebbe pervadere tutti ma che non si può insegnare come un teorema.certo i tempi per essere patriottici sono difficili perché,sai,gli esempi fulgidi devono venire dall’alto….ma io dall’alto vedo solo piovere ma non esempi…

  • ANNA TACCORI

    CORAGGIO RAGAZZI SIAMO TUTTI CON VOI E FAREMO TUTTO IL POSSIBILE PER RIAVERVI FRA NOI , SIETE SEMPRE NEL NOSTRO CUORE E NEI NOSTRI PENSIERI

  • Giuseppe Orlando

    FATEVI UNA RICERCA: GLI ILLUMINATI DI BAVIERA. DAL 1776 CHE ADAN WEISHUPT CON L’ORDINE DEGLI ILLUMINATI CERCANO DI STABILIORE IL N.O.M. (NUOVO ORDINE MONDIALE) ; GLI OBIETTIVI ERANO : 1°Abolizione di tutti i governi legittimi, 2° abolizione della proprietà; 3°della eredità, 4° del patriottismo, 5° della FAMIGLIA, 6°della religione, 7° creazione del N.O.M. L’EMBLEMA DEGLI ILLUMINATI DI BAVIERA APPARE NEL ROVESCIO DELLA BANCONOTA DI 1 DOLLARO USA EMESSA NEL 1933…….buona ricerca , poi vi renderete conto del xchè si deve cedere sempre più sovranità, del xchè dell’accogliena ai clandestini e dare a questi la cittadinanzai in cambio del servizio militare ,del matrimonio misto,et ecc….

  • Tiziana Mancino

    Mi sono persuasa sin dall’inizio che il “caso maro'” nascondesse fatti economici tra Italia-India. Strana la simultaneità degli eventi: tangenti Finmeccanica-dirigenti indiani per gli elicotteri e subito dopo l’arresto dei maro’. Oggi c’e’ un vertice mondiale sull’economia a Doves. La Bonino si incontrerà con ministri indiani non meglio specificati. Ma a Doves si svolge anche l’incontro tra il sindaco Marino e gli ad della CocaCola che vuole sponsorizzare un parco archeologico nella capitale. E se la CocaCola avesse interessi a risolvere “economicamente” la controversia tra i due paesi?

  • Giuseppe Orlando

    @Salvatore – non stanno in prigione – vivono nell’Ambasciata Italiana – però hanno l’obbligo di non allontanarsi da una certa distanza della città, in cui sono.

  • sara chiappano

    Buon giorno Ezio,
    conoscevo Sandro,
    ho saputo solo in questi giorni della sua morte,
    ho bisogno di sapere se è sepolto a Basiglio.
    Grazie

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