I primi mesi dell’anno
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
I mesi di gennaio e febbraio secondo la leggenda furono aggiunti dal secondo re di Roma Numa Pompilio ma fu Giulio Cesare nel 46 a.C., anno definito dallo stesso ultimus annus confusionis, a sancire la divisione dell’anno in dodici mesi decretando i succitati mesi rispettivamente il primo ed il secondo e il calendario da lunisolare divenne in questo modo solare a similitudine di quello egizio (365 giorni suddivisi in 12 mesi e che ogni quattro anni si sarebbe dovuto intercalare un giorno complementare). In precedenza il calendario romano constava di 10 mesi.
Venne quindi spostato l’inizio dell’anno dalla primavera all’inverno perché l’inverno, nonostante sia il periodo più freddo dell’anno, è anche la stagione che vede il sole risalire dopo la notte buia e le giornate diventare lentamente più lunghe, la luce vince sulle tenebre ed un nuovo ciclo inizia. Gennaio è colui che presiede ai passaggi ed agli inizi, il suo nome, Ianus, deriva dalla radice linguistica indoeuropea YA – esprimente l’idea del passaggio, da cui ianua che significa “porta”, il passaggio da una dimensione ad un’altra, da uno spazio ad un altro, da un tempo ad un altro.
Giano bifronte, rappresentato con due volti, l’uno che guarda avanti l’altro che guarda dietro, in quanto che il nuovo anno porta sempre e comunque con sé qualcosa del vecchio, il presente è figlio del passato e dal passato si apprende ciò che serve a rendere migliori il presente ed il futuro; guardare a ciò che è stato e come è stato per continuare il bene e non continuare il male.
Giano custode delle soglie, vede insieme l’entrata e l’uscita; nella casa romana era custode dell’entrata come ianitor, protettore delle porte e nei riti svolti dai sacerdoti era chiamato Patulcius da patere “stare aperto” e Clusius da claudere “chiudere”.
Custode e signore delle porti celesti vede oriente e occidente, il sorgere ed il tramontare del sole, apre il giorno e lo chiude.
A lui venivano consacrate le calende, presiedeva all’apertura di tutti i mesi dell’anno ed in quella occasione veniva offerto un dolce detto ianual, la cui ricetta e tramandata da Ovidio, preparata con formaggio, olio, farina e uova. Inoltre, perché sia di buon augurio, in occasione delle celebrazioni d’inizio anno, venivano consumati nelle case romane cibi dolci, sul cui significato il poeta Ovidio interroga lo stesso Giano: “che cosa voglion dire i datteri e i fichi rugosi e il puro miele offerto dentro candido vaso?” “si fa per buon augurio” – rispose Giano – “perché nelle cose passi il sapore; e l’anno, qual cominciò, sia dolce”.
27 commenti
Oreste Picci
Grazie
Michele Petro Petrelli
graaaaaaaaaaazieee zioetttooooooo 🙂
Marinaio di Lago
Complimenti e grazie per avermi reso partecipe. Un abbraccio
Angelo Vetina
grazie
Mario De Luca
Grazie Ezio
Pasquale Tavella
Grazie Ezio, parole sante le tue
Eugenio Luxardo
Grazie EZIO !
Sorgente Candido
Giusto Ezio, sei sempre una persona unica per me.
Roberto Polini
Grazie Ezio, buona giornata!
Fernando Termentini
Grazie di cuore !
Antonio Luciano Guidi
GRAZIE Ezio di cuore… Spero di rivederti presto. ..
Nino Mirenna
ciao eziooooooooo che piacere ritrovarti un abbraccio da nino mirenna
Marinaio Leccese
Ciao Ezio che sorpresa, grazie per questa chicca
Marinaio Telegrafista
Una volta marinai, marinai per sempre!
Marco Bernardi
Grazie caro
Banda La Rustica
Grazie Ezio
Alessio Acacia
Grazie Ezio ci manchi tanto
Gino Lanzo
Grazie tante Ezio
Loredana Trilly Demela
Ezio! Ma che belle parole!
Grazieeee
Carmela Avitabile
Grazie caro️️️️
Giuliano Malatesta
grazie di cuore !
Maddalena Santoro
Grazie tante 🙂
SALVATORE AMORE
GRAZIE EZIO OBBLIGATO,CIAO
Mario Tommaso Tegas
Grazie
Luciana Murgia
grazie ezio
Pietro Antonio Cimino
Grazie di cuore.
Salvatore Spoto
“Ezio, fratello di mare, il sole di Ognina è meraviglioso perchè non tramonta mai: sorge tra il bagliore dei raggi che fanno brillare l’acqua, azzurra e profonda, scenario della vicenda del “collega” marinaio Ulisse.”