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Clandestino? No vittima!

di Giovanni Caruso

giovanni caruso per www.lavocedelmarinaio.comSono giorni che ci rifletto su, ed ho capito che il problema è di assai difficile interpretazione e risoluzione (alla radice). In breve potrei dire che siamo tutti d’accordo sul fatto che bisognerebbe evitare che questa gente parta dal loro paese, ma sappiamo benissimo che questa è solo una utopia, poiché gli interessi di tutto il mondo occidentale (che vanno dal traffico di armi, di uomini, di droga, di materie prime ecc. ecc.) sono superiori al problema dell’immigrazione.
A questo punto chiedere l’intervento dell’Europa mi sembra ridicolo perché sarebbe come chiedere al ladro di risistemarti casa dopo che ti ha derubato.
Ecco quindi che ci troviamo in una situazione paradossale, dove l’Italia (che forse meno di tutti sfrutta quei paesi) si ritrova a fare da imbuto (o spesso da tappo) al flusso dei migranti.
Allora sorgono numerosi problemi che toccano argomenti sensibili, come i diritti umani, il sovraffollamento, la logistica, l’economia ecc. ecc.
Mi soffermo solo ad uno di questi punti che ultimamente divide l’Italia in due (solo per motivi di ignoranza del tipo di problema).
Il reato di clandestinità.
Una convenzione internazionale dice innanzitutto che un uomo in mare, chiunque egli sia, va soccorso e portato in salvo. Dopodiché (accertatosi che non si tratti di un rifugiato politico, o chiedente asilo, o qualsiasi cosa gli dia diritto di arrivare da noi), chi non è in regola viene dichiarato clandestino.
Adesso ci sarebbe bisogno di un bel lungo discorso per capire chi è un clandestino, perché purtroppo in Italia a questa parola è stato associato l’appellativo negativo di furfante, o furbetto, colui che non rispetta la legge ,ma in realtà un clandestino è una persona che ha bisogno di aiuto.
In Italia però è dichiarato fuori legge e per tanto deve essere processato e rispedito a casa. Facile a dirsi, ma in realtà sappiamo benissimo che in Italia i processi durano una vita, quindi anche se il principio potrebbe essere comprensibile (io lo nego assolutamente e con forza) l’atto pratico rimane una pura fantasia, perché nel frattempo non sappiamo dove trattenerli, come reperire informazioni ecc. ecc. Ma allora cosa potremmo fare?
Secondo me la risposta è molto semplice. Bisogna aprire le braccia a tutti questi poveri disgraziati e aiutarli ad arrivare nel resto dell’Europa e, se l’Europa ci accusa di favorire la clandestinità, allora gli potremmo rispondere che la clandestinità esiste perché loro la creano, quindi sono complici del crimine.
Allora quando un clandestino giunge nelle coste si dice: “Dove vuoi andare? In Francia? Svezia? Austria? Inghilterra?”. Bene, quello è il treno che ti porta al confine!
Fai il biglietto, buon viaggio e che Dio ti benedica!

clandestino, no vittima

40 commenti

  • Bruno Vincenzo Bardelli

    Condivido pienamente con quanto pubblicato da Giovanni Caruso…….
    Solo una cosa non ho capito di questa faccenda:” Un barcone alla deriva a 170 miglia da Lampedusa………..”””ma questi migranti li hanno raccolti che prendevano il sole sulla spiaggia della Tunisia? Ho la netta impressione che dietro questo giro ci siano interessi molto ma molto forti……..

  • Giovanni Caruso

    Bruno Vincenzo Bardelli

    La tua domanda è leggittima e poco tempo fa ho visto un dossier (non mi ricordo dove) che spiegava l’intero tragitto che deve percorrere un Siriano per giungere a Lampedusa. E’ proprio per questo che dico che l’ipocrisia dell’Europa non ci aiuta. Sanno tutti benissimo come fanno ad arrivare in Italia, e nessuno li ferma prima… allora se nessuno li ferma prima, perchè li dobbiamo fermare noi??
    A questo punto visto che li fanno partire, gli fanno attraversare il deserto, li mettono nei barconi e li mandano quì, chi siamo noi per dire adesso ve ne tornate indietro?? Che vadano pure in Europa, con il nostro in bocca al lupo!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Giovanni, bravo, bravo, bravo. Come ogni persona talentuosa e piena d’amore per l’arte, riesci a dare il meglio nei momenti più bui della nostra tormentata esperienza di indifferenza, di vergogna. Mi sono guardato allo specchio e sono arrossito dalla vergogna per quel che sta succedendo e per mia e nostra fortuna ancora arrossiamo alla vergogna.
    Grazie Giovanni, grazie per avermi fatto emozionare. Un abbraccio.

  • Tony Capuozzo

    So che la cancellazione del reato di immigrazione clandestina è solo un’operazione di facciata, che serve solo a salvare le coscienze della politica, e non a governare le immigrazioni con dignità degli immigrati e nostra. Sono per la concessioni di visti, per corsi di lingua e formazione nei paesi d’origine, per traghetti e aerei, e ovviamente per l’asilo politico a chi davvero fugge una guerra o una dittatura, ma un asilo europeo, con quote suddivise. Detto questo non posso non capire lo stato d’animo di chi mi scrive questa lettera (ho tolto il mittente per discrezione):
    “Carissimo Toni,scrivo a te perché sei uno che mi ispira fiducia,sono un ex esodato pure io,sono nato a Pola nel 1944,nel 1947 tramite l’esodo visto che i Titini facevano strage degli Italiani ci siamo imbarcati sulla nave Toscana in partenza da Pola il 13 febbraio sbarcati ad Ancona.Faccio presente la mia italianità visto che sono di padre Calabrese e madre istriana.Ad Ancona ci hanno portato alla stazione e caricati su carri da bestiame con la paglia come bestie senza cibo ne acqua.Eravamo in 5 mamma papà mia sorella e fratello maggiori.A Bologna qualche associazione caritatevole voleva rifocillarci ma i ferrovieri della CGL hanno minacciato di scioperare se qualcuno lo faceva e hanno versato il latte destinato a noi bambini sulle rotaie,ci hanno tirato sassi insulti e sputi con un disprezzo feroce che addirittura dal racconto dei miei cari avrebbero preferito morire sotto mano assassina titina,era il 18 febbraio erano già 5 giorni che eravamo in viaggio.Ti pregherei di fare indagini e fare un servizio su ciò che è successo,visto che ora la frittata si è rovesciata e quelli che prima ci hanno scacciato e insultato fanno i buonisti per accogliere tutti però a noi italiani non hanno fatto lo stesso trattamento,ancora oggi ho difficoltà a fare qualche documento perché secondo la burocrazia nato all’estero quando io sono nato sotto L’Italia…..”

  • Tiziana Mancino

    L’obiezione secondo cui abolire il reato di immigrazione clandestina significa dare il via libera ad ulteriori esodi di massa non mi convince. L’esperienza insegna che il deterrente vero, per chi accetta il rischio di morire in mare, è rappresentato da un efficace e rapido sistema di rimpatrio (a meno che non si abbia diritto all’asilo), non da una lunga trafila burocratica.
    Ovviamente si è liberi di pensarla in un altro modo.

  • Maria Carla Torturu

    In linea di massima sono d’accordo Giovanni Caruso ma ritengo che l’ Europa vada coinvolta in ogni caso

  • Giovanni Caruso

    Maria Carla Torturu infatti la coinvolgeremmo riempendola di tutti quegli immigrati di cui loro (e noi) sono responsabili… infondo i nostri politici sono bravi a fare scarica barile

  • Giovanni Caruso

    Sarebbe bello, ma l’europa è interessata solo alle missioni di pace dove si spara, non dove si raccolgono superstiti

  • Meroni Diego

    Mi rendo conto che l’approdo, geograficamente più appetibile dalle coste della Libia e della Tunisia, siano le coste italiane ( chiaramente nel dire coste intendo le isole più a sud). Non di meno, la facilità insita nel far perdere le proprie tracce una volta arrivati in continente, dovuta alla scarsità di luoghi e uomini destinati al “contenimento” di questo vero e proprio popolo ramingo…mi domando, invece, se tale favore di approdo ci sia in luoghi quali, per esempio, Spagna o Malta…dico questo partendo dalla concezione di naufrago bisognoso di essere tratto in salvo…..non si può sperare di fermare l’acqua tappando la vasca, bisogna necessariamente, chiudere il rubinetto!!!

  • Giovanni Caruso

    Meroni Diego il tuo commento rimanda a un ragionamento molto complesso che ho cercato di evitare nel mio articolo proprio per la difficoltà di approccio… bisognerebbe capire appunto dove nasce il problema, e sono sicuro che se andassimo a ritroso, scopriremmo verità imbarazzanti, sia per l’Europa, sia per noi Italiani complici e sudditi.

  • Meroni Diego

    Sono perfettamente consapevole che il “commercio” di esseri umani non viene certo controllato dalle persone che imbarcano questi disgraziati che hanno come comune motivo la fuga da qualche cosa ( guerra, fame, privazioni, galera ecc. ecc.). I fruitori di questo flusso sono persone generalmente agiate che muovono le loro pedine stando comodamente a casa loro, magari a bordo della piscina sorseggiando un cocktail. ..sono solo affari e numeri che si traducono in soldi sonanti. È una fetta di quel gigantesco business che crea e distrugge società, che controlla una buona parte dell’economia e della politica. Continuiamo a vedere solo la fine della storia, mentre si dovrebbe far conoscere la prefazione. Un popolo che vive bene nel suo paese, non è un popolo portato all’emigrazione…noi italiani ne dovremmo sapere ben qualche cosa……

  • Maria Carla Torturu

    infatti attualmente molti giovani vanno all’estero a cercare lavoro …stiamo scivolando verso il punto di non ritorno e ci ritroveremo a fare le stesse cose dei disperati che arrivano a Lampedusa ?

  • Meroni Diego

    Purtroppo, nel nostro caso, è la storia che si ripete. La differenza, che rende il ripetersi ancor più doloroso, è la conquista lungo gli anni che separano i due avvenimenti, di un gradi di istruzione più elevato e una prospettiva di futuro nel nostro paese che si è impietosamente dissolta al sole dell’euro!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera carissimi che state commentando e buonasera a MariaCarla Torturu, Meroni Diego e Giovanni Caruso che pacatamente e con molto giudizio state commentando questo “delicatissimo” argomento per ora focalizzato nel vicino “mare mostrum” ma presto, in virtù di una cosiddetta “globalizzazione” senza regole fisse o meglio con regole che variano da Paese in Paese coinvolgerà le “opulenze” dei cosiddetti 20…
    L’O.N.U. tampona, l’Italia tampona, le comunità filosofiche religiose e le Onlus e ONG tamponano, in definitiva ci mettiamo una pezza tutti, chi più e chi meno ma non consideriamo, secondo me, il problema vero e cioè:
    “buona parte del globo è terra bruciata, arsa, deserto, dove non c’è o c’è poca vita animale e vegetale”, i Poli sono terre ostiche da vivere e nel mezzo del cammin di questa vita, in questo periodo, ci siamo noi i 20…che tamponiamo la carenza d’acqua proprio come qualcuno inzuppò una spugna d’aceto “per tamponare” e la offrì prima di spirare a Gesù Cristo.

  • Amici Animali

    …quale commento!!! Sono morti in tanti….tante anime innocenti….qualsiasi commento sarebbe retorica…. R.I.P piccole anime…. Tutti noi un questo mondo vi avremmo sempre e per sempre sulla coscienza

  • EZIO VINCIGUERRA

    tamponiamo la carenza d’acqua proprio come qualcuno inzuppò una spugna d’aceto “per tamponare” e la offrì prima di spirare a Gesù Cristo come i poveri Cristi che come giustamente affermate voi del gruppo “amici animali” avremmo sulla coscienza.

  • Gianni Marras

    Buona giornata a tutti e ricordiamoci. nonostante le Condimeteo avverse su tutti il fronti, di non perdere mai la bussola

  • Silvana De Angelis

    Avremmo tutti bisogno di un pezzetto di mare dietro l’angolo dove potersi rifugiare nei pensieri, con qualche raggio di sole a scalfir le onde, a illuminar la mente e a scaldar il cuore.

  • Silvana De Angelis

    Purtroppo la triste realtà è proprio questa. Abbiamo la “colpa” di essere nati in quella fascia di pianeta dove le condizioni per un insediamento umano sono rese propizie da una disponibilità di risorse fondamentali. Ma per rendere accessibili a tutti queste risorse, quanto lavoro e sacrificio dei nostri padri e prima ancora, dei nostri nonni è stato fatto? Ci stiamo talmente discostati da realtà, ormai lontane nel tempo, da rendere difficile anche spiegare quali fossero le condizioni di vita delle famiglie 50 o 60 anni fa. Restano sbiaditi ricordi, foto in bianco e nero di scorci di vita passata. A me rimangono, nella mia memoria, quelli di un uomo che era mio nonno, che ancora oggi conservo gelosamente nel mio cuore. Li ricordo come le gesta di un eroe in un romanzo ambientato in una Italia in bilico, che non offriva nessuna certezza e tanti pericoli. Con questi occhi cerco di vedere chi, mosso dalla disperazione, ma anche la coglia di rivalsa, si affaccia sul Mare, con la speranza di una vita dignitosa. Purtroppo, altre persone speculano su questa speranza che diviene, ben presto, altra disperazione, e rabbia che sfocia nel più oscuro dei lati umani. Non cerco giustificazioni per chi commette reati, non può esserci in una società che si regolamenta nella legge. Ripeto quello che ho già detto in altre occasioni. Siamo un popolo tendenzialmente generoso e aperto che, visto gli ultimi accadimenti, cerca solo di difendere la propria identità e dignità, ma non chiamateci razzisti!!!!!

  • Meroni Diego

    Purtroppo la triste realtà è proprio questa. Abbiamo la “colpa” di essere nati in quella fascia di pianeta dove le condizioni per un insediamento umano sono rese propizie da una disponibilità di risorse fondamentali. Ma per rendere accessibili a tutti queste risorse, quanto lavoro e sacrificio dei nostri padri e prima ancora, dei nostri nonni è stato fatto? Ci stiamo talmente discostati da realtà, ormai lontane nel tempo, da rendere difficile anche spiegare quali fossero le condizioni di vita delle famiglie 50 o 60 anni fa. Restano sbiaditi ricordi, foto in bianco e nero di scorci di vita passata. A me rimangono, nella mia memoria, quelli di un uomo che era mio nonno, che ancora oggi conservo gelosamente nel mio cuore. Li ricordo come le gesta di un eroe in un romanzo ambientato in una Italia in bilico, che non offriva nessuna certezza e tanti pericoli. Con questi occhi cerco di vedere chi, mosso dalla disperazione, ma anche la coglia di rivalsa, si affaccia sul Mare, con la speranza di una vita dignitosa. Purtroppo, altre persone speculano su questa speranza che diviene, ben presto, altra disperazione, e rabbia che sfocia nel più oscuro dei lati umani. Non cerco giustificazioni per chi commette reati, non può esserci in una società che si regolamenta nella legge. Ripeto quello che ho già detto in altre occasioni. Siamo un popolo tendenzialmente generoso e aperto che, visto gli ultimi accadimenti, cerca solo di difendere la propria identità e dignità, ma non chiamateci razzisti!!!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    mi piace la tua disamina Diego perché dietro ogni popolo di questa terra c’è sempre la propria storia. Il “vecchio continente” forse è un pochino più saggio perché ha “appreso a proprie spese il vero significato della propria storia e del non facile e tormentato passato”. Bisogna assolutamente uscire da questo “pantano mondiale” perché “Il mare non ha paese nemmeno lui,
    ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. (GIOVANNI VERGA)

  • Giovanni Caruso

    Mi chiedevo: L’anno scorso è passato sotto il silenzio la notizia che gli americani stavano portando i droni in Italia. Guarda caso quest’anno serviranno i droni per pattugliare il canale di Sicilia… questa cosa mi sa di premeditato…

  • Salvatore Spoto

    Silenzio, cuore, non parlare di te: ascolta le voci del mondo. Il pianto silenzioso di donne, lo sguardo angosciato di bimbi, il muto dramma di uomini senza patria e lavoro porta la penna nell’inchiostro del cuore. Lei sarà dolce nel narrare storie e tristezze di vite afflitte e senza amore.

  • Andrea Sambo

    d’accordossimo con te su al 99,9% ma non sulla parentesi dove dici che il nostro bel (brutto) Paese meno di tutti sfrutta i migranti… soldati delle MAFIE! buenas noches desde Sevilla!

  • Giovanni Caruso

    “Non temo le profezie catastrofiche, ma la passione con cui l’uomo tenta di attuarle”

    Giovanni Caruso
    15/10/2013

  • Toty Donno

    Voglio sognare qualcosa di bello, voglio sognare una vita pulita, lasciare alla natura il suo corso naturale, sognare una vita diversa, una vita migliore per tutti, quella vita che, solo noi possiamo migliore. Sarà un sogno ma voglio che, questa notte almeno nel sogno si avveri. Dolci sogni a te e ai tuoi cari….Buonanotte amico mio

  • Giovanni Caruso

    Buon giorno cari. Presto cercherò di pubblicare delle lettere della prima guerra mondiale che ho trovato in un asta su internet.
    I libri di storia purtroppo ci insegnano gli avvenimenti importnti, ma non raccontano gli stati d’animo, le emozioni, la sofferenza, le condizioni dei nostri predecessori. Quando leggo quelle lettere cariche di emozioni, purtroppo negative, sento il bisogno di dover dare di più… non si tratta di difendere la mia terra, la mia storia, ciò che credo sia mio per diritto ereditario. La verità è che siamo figli del pianeta terra e di Dio, senza distinzioni, senza diritti, senza cose in più o in meno… sarò matto ma credo che il diritto che ho io di questa terra chiamata Italia, potrebbe essere il diritto di qualsiasi altro essere umano che abita questa terra… l’unico diritto che abbiamo e quello dell’amore e non del possesso. Lo so, è un discorso carico di utopie ma ogni tanto bisogna evadere dai soliti schemi e vedere la vita da una prospettiva superiore.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Giovanni …e che aspetti a farceli leggere? Questo penso sia il posto giusto. Un abbraccio

  • Fabrizio Di Carlo

    ha detto bene oggi il procuratore capo della DDA di Reggio Calabria , bisogna sequestrare le navi madre cosi’ da rendergli non conveniente (per i trasportatori) tutta l’operazione

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