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I Santi Cosma e Damiano

di Carlo Di Nitto (Presidente A.N.M.I. Gaeta)

Da una leggenda Tarantina alla loro venerazione a Gaeta.

Santi Cosma e DamianoQualche tempo fa, durante la mia continua ricerca di cose strane e marinare ho trovato, sulla bancarella di un mercatino, un interessante vecchio  libricino intitolato “Leggende del Mare”.
Immediatamente, sfogliandolo, ho letto con particolare interesse una leggenda che non conoscevo. Essa coniuga le mie passioni per il mare, per la Marina e per la storia della mia città, dove sono particolarmente venerati i Santi fratelli medici Cosma e Damiano. Il 26 settembre vengono festeggiati e la prossima ricorrenza mi ha indotto a rendere loro omaggio, sia pure in modo inconsueto.
Trascrivo integralmente dal testo,  così come la storia è riportata:

 «Le statue dei Santi Medici
     Si racconta che un anno, mentre a Taranto si portavano in processione le statue dei santi Medici e queste stavano per giungere vicino al ponte girevole, arrivò una nave da guerra che doveva passare per il canale esistente fra i due mari. Il capitano, poco rispettoso della religione, ordinò che si aprisse il ponte perché doveva passare la sua nave. La processione si fermò e riprese il cammino quando fu chiuso il ponte. Nel momento in cui i due Santi furono al centro, aprirono le braccia come per significare che essi erano padroni del mare; e si seppe che nel medesimo istante moriva fulminato il capitano. Dopo quell’esempio nessuna nave osò passare sotto il ponte girevole quando sta per avvicinarsi una processione. »

Poiché il ponte girevole a Taranto è stato realizzato solo nel 1887, l’origine di questa cupa leggenda deve essere relativamente recente. Il racconto va preso per quello che è, e va considerato soltanto dal punto di vista antropologico quando il folclore marinaro si esprime con credenze ricollegabili a primitive religioni, ancora strettamente connesse alle feste religiose.

La venerazione dei Santi Cosma e Daminao a Gaeta - www.lavocedelmarinaio.com

La leggenda appena descritta, contrasta con la positiva immagine che abbiamo a Gaeta dei Santi, taumaturghi per eccellenza, dispensatori per intercessione di grazie e di miracolose guarigioni nel corpo e nell’anima.
A Gaeta i Santi fratelli Cosma e Damiano sono sempre stato oggetto di particolare venerazione, in modo specifico nel vecchio Borgo Marinaro, fin dal IX secolo come attesta  un documento del Codex Diplomaticus Cajetanus (doc. XCVII, anno 997), quando l’allora vescovo Bernardo,  figlio di Marino duca di Gaeta, affidava al presbitero Pietro ed al canonico Benedetto, canonici romani, la ricostruzione della chiesa “Burgo S. Iosmati”, risalente almeno all’anno 800 e distrutta molti anni prima (verosimilmente nell’ 884) in una scorreria dei Saraceni: «Pro nostris peccatis venerunt gens hagarenorum, ipsa hecclesia diruerunt et omnia sua pertinentia destruerunt».
La venerazione dei Santi Cosma e Damiano è continuata intatta nei secoli fino ai nostri giorni, nonostante le vicissitudini attraversate dalla Città e dalla loro chiesa nei secoli, fino alla seconda Guerra Mondiale quando, nel 1944, venne parzialmente distrutta dalle mine tedesche e successivamente ricostruita in dimensioni ridotte. L’antica parrocchia venne allora trasferita nella chiesa di Santa Maria di Porto Salvo agli “Scalzi”, che tuttora la ospita.
Lo storico locale Pasquale Di Ciaccio così descrisse, con efficace e struggente nostalgia “d’altri tempi”, i festeggiamenti che si tenevano fino a non molti anni fa: «Il culto della gente di mare, invece si colorava d’enfasi. Alle divinità predilette, i SS. Cosma e Damiano, i paranzellari riservavano abbondanti e spavalde batterie di mortaretti a forte carica, e il 26 settembre l’odore della polvere pirica prevaleva su quella dell’incenso. La fede nella congiunta potenza taumaturgica dei due Santi era immensa. Al loro cospetto le donne imploravano pietà battendosi il petto e strappandosi i capelli. … Il momento critico si aveva al transito della processione nei pressi del mandracchio … Mortaretti ad ogni canto, lungi i frangiflutti del molo, penzoloni dalle alberature e dalle sartie dei pescherecci. Ciascun equipaggio dava fuoco alla propria batteria, badando  di non interferire con le altre… le statue dei santi si vedevano traballare tra il fumo dei petardi e dell’incenso… La devozione esplodeva in grida di osanna e lagrime di pentimento. … Spenta l’eco dell’ultimo mortaretto la processione si ricomponeva ordinatamente in una serenità di paradiso, per rientrare in chiesa. Era come se tutt’a un tratto essa fosse uscita dalla presunta, ombrosa tutela dei paranzellari, per ridiventare cosa di tutti…. Tornava il piacere della festa . E si era felici d’andare in giro, per il resto della giornata, con i capelli ed il vestito spruzzati di coriandoli.»
La nascita della leggenda tarantina, però a voler ben considerare, può avere una giusta collocazione antropologica nel timore riverenziale per i Santi, venerati ma temuti. Infatti l
‘uomo «si rifugia nelle favole e vuole crederle reali e lasciarvisi sprofondare. Ignoranza, paura e fantasia hanno, così, prodotto stupende “storie” che diventano, nel corso dei secoli, leggende, tramandate oralmente e poi anche trascritte ma, in ogni caso, conosciute dal popolo e come tali patrimonio della loro cultura…» (M.B. Raudino).
E il Di Ciaccio parlando di un “paranzellaro” gaetano, ne fornisce indirettamente una simpatica, possibile spiegazione. Sempre nella sua descrizione delle tradizioni marinare del Borgo di Gaeta, scrisse: «So di un incorreggibile bestemmiatore che si guardava bene di coinvolgerli nei suoi turpiloqui, scusandosi col dire: “Quelli sono due!”.»

Gaeta i Santi Cosma e Damiano (foto Carlo di Nitto per www.lavocedelmarinaio.com)

25 commenti

  • Damiano.

    Con profonda devozione…..settimino di nascita, e miracolato, ogni anno in visita con tanta fede, mi proteggono dall’alto,sempre……

  • Marino Miccoli

    Grazie al Presidente Di Nitto per questo suo interessante scritto riguardante i Santi Medici, come sono anche definiti in Puglia, i Santi Cosma e Damiano. La loro devozione è molto sentita nella più orientale Regione della nostra bellissima Penisola, soprattutto nelle tre provincie Salentine: Taranto, Brindisi e Lecce.

  • Roberto Tento

    Tutta la Puglia e il Salento sono devoti ai SS. Medici, Cosma e Damiano…non solo, anche la Lombardia in parecchie provincie si trovano chiese innalzate in loro onore..

  • Carlo Di Nitto

    Gli amici scusino la qualità non sempre buona delle immagini, ma da un cellulare non si può ricavare di più!!

  • Pino Amara

    I Gaetani di Boston fanno anche loro una bella processione e festa fra le vie di Cambridge per i loro Santi. Molti connazionali e qualche curioso americano partecipano ogni anno alle festivita’.

  • Cinzia Miano

    Grazie Carlo! La bella processione testimonia una fede vissuta tramandata e sempre viva nel cuore dei nostri gaetani

  • Orsola Pellegrino

    io credo che comunque la Fede sia fondamentale. In questo caso si è risvegliato anche il senso di attaccamento alle origini . La risposta della Gaeta sincera alla Pagliacciata!

  • Domenico Annunziata

    VERO!!!!!!!!!!!E I GRANDI FUOCHI DI ARTIFICIO PIU’ TARDI DAVANTI LE PARANZE ALLA PESCHIERA!!!

  • Roberto Tento

    Remenber caro Presidente Di Nitto…momenti che non torneranno mai piu’…Mancano persone a noi care.

  • Salvatore Di Tucci

    Non esiste a Gaeta una famiglia che non abbia un “Cosma o Damiano”e la venerazione per questi santi ci è rimasta intatta negli anni.I Santi anargiri ,i santi che espletavano le loro competenze senza chiedere soldi in cambio.Insomma proprio come succede adesso.

  • Silvana De Angelis

    ►◄(((((°►Chi non sa qual sia la via che conduce al mare…
    non respirerà mai l’odore della quiete.◄°))))►◄

  • Luisa e Lillo

    Da noi a Alberobello festeggiano per vamo ben tre giorni i Santi Cosma e Damiano! Anni fa non mancavamo mai.. buona domenica Carlo

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