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29.9.1911 inizia la guerra italo – turca

a cura di Antonio Cimmino

Guerra Italo turca 23.9.1911 - 18.10.1912 - www.lav ocedelmarinaio.com

Il 29.9.1911 l’ambasciatore italiano a Costantinopoli, marchese Camillo Garroni Carbonara, presenta la dichiarazione di guerra al governo ottomano. Le operazioni della Marina, attinenti all’occupazione della Cirenaica e Tripolitania, ebbero inizio alle ore 17.00.
Nelle prime ore del pomeriggio due torpediniere ottomane, Tocat e Antalia, cercano, in successione, di uscire da Prevesa, subito intercettate dai cacciatorpediniere Alpino, Carabiniere, Espero della 3a Squadriglia (comandante, capitano di fregata Italo Ricci) in pattugliamento lungo le coste albanesi. La torpediniera Tocat apre per prima il fuoco ma colpita dal tiro dei cacciatorpediniere, inverte la rotta e dirige per il rientro inseguita dal Carabiniere che continua il fuoco colpendola ripetutamente; l’unità turca si porta ad incagliare sulla spiaggia a N di Punta Mitica in preda alle fiamme e viene abbandonata dall’equipaggio. L’altra unità nemica, l’Antalia, colpita più volte, inverte la rotta, rientra in porto priva di governo e anch’essa incaglia andando perduta.
Il cacciatorpediniere Alpino (comandante, capitano di fregata Giuseppe Bertetti) in pattugliamento lungo la costa albanese, ferma nel tardo pomeriggio e ispeziona il piroscafo di bandiera britannica Newa con equipaggio greco; sono trovati armi, munizioni, granaglie oltre a militari turchi (cinque ufficiali e 172 soldati). Preso sotto scorta dallo stesso Alpino, il piroscafo sarà portato a Taranto.
In esecuzione del piano per la presa di Tripoli, i cacciatorpediniere Lanciere (comandante, capitano di fregata Nicola Tangari) e Garibaldino (comandante, capitano di corvetta Roberto Andrioli Stagno) protetti dall’incrociatore torpediniere Coatit (comandante, capitano di fregata Giuseppe Mortola) eseguono una ricognizione ravvicinata della spiaggia di Argub a E della città  dove è previsto lo sbarco delle truppe del Corpo di Spedizione.
Le unità della 2a Divisione Navale del contrammiraglio Thaon di Revel (Garibaldi, Varese, Ferruccio, Marco Polo, Coatit e Minerva) evacuano i cittadini italiani da Tripoli.
La guerra si concluse il 18.10.1912.
(fonte U.S.M.M.)

4 commenti

  • Antonio Melis

    Grazie Antonio per la bellissima foto storica della nostra Marina Militare , Buon pomeriggio

  • Enzo Vingiani

    Grazie per queste foto. Seguo con particolare interesse la rassegna. Mio padre era un pluridecorato marinaio. Peccato che l’ho appreso solo al suo funerale dal Presidente dei Feriti e Mutilati di guerra.Non se ne era mai vantato con noi e abbiamo rinvenuto le medaglie in una scatola in un angolo del suo armadio. Ma noi figli lo amavamo e stimavamo indipendentemente dai suoi meriti militari.

  • Antonio Cimmino

    Come Associazione Marinai abbiamo istituita la Banca della Memoria con foto dei marinai del Compartimento marittimo di Castellammare. Se vuole inviarci la foto di Suo padre con qualche notizia sulla sua vita militare ci farebbe un enorme piacere. Cordialmente

  • Enzo Vingiani

    Ringrazio per la gentilezza ma essendomi trasferito da un ventennio a Sanremo dove risiedevo al momento della perdita di mio padre, non ho con me nessuna foto. Chiedero’ a mia sorella Maria che sta a Roma che avrà di sicuro gli effetti personali dei miei genitori. Mio padre si chiamava Raffaele Vingiani. Era imbarcato sul Montecuccoli che fu colpito nel mediterraneo ad opera di due spitfire inglesi. Nelle motivazioni del conferimento delle medaglie, ricordo che era menzionato…. nonostante fosse stato attinto dai colpi nemici in più parti del corpo,si sostitui’ al mitragliere che era rimasto ucciso e reagi’ all’attacco aereo salvando diverse vite umane. La nave affondo’ spaccata in due. Fu poi ricostruita. I vili nemici nonostante che la nave era stata colpita e destinata ad affondare, continuavano a sorvolare sulla imbarcazione mitragliando i superstiti. Anche quelli che erano in mare. Fu ricoverato a Bengasi dopo che fu raccolto assieme agli altri marinai scampati. Gli era rimasto intatto tuttavia l’amore per il mare e per la Gloriosa Marina Regia. Un uomo di mare, insomma. Ne sono orgoglioso.

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