1° settembre 1940: BETASOM
di Marino Miccoli
Non so quale sia il nome del Sommergibilista che è stato fotografato sulla coperta del battello agli ormeggi, probabilmente in una base della Regia Marina, negli anni ’30. L’autore della foto che correda questo breve scritto è stato mio padre Antonio Miccoli il quale, contrariamente a come faceva di solito, questa volta non vi ha scritto nulla, né sulla cornice dell’immagine, né a tergo.
Questa vecchia quanto bella fotografia, che ho voluto dedicare al mio stimato amico Alessandro Garro di Roma, mi ha colpito perché , come potete notare, è stata scattata in un momento di relax; lo sconosciuto sommergibilista inquadrato potrebbe essere un ufficiale di quel battello. Egli, mentre guarda verso la sommità della passerella che congiunge la sua unità alla banchina, pare stia fumandosi una sigaretta, godendosi il più possibile quel momento di quiete.
Mi piace assistere a questa calma, a questa distensione e immagino che in quel momento gran parte degli uomini che costituivano l’equipaggio fossero a terra, per godere finalmente della tanto sospirata uscita in franchigia.
I sommergibilisti meritano la nostra considerazione e stima; erano e sono marinai in gamba, dotati di straordinario coraggio e profondamente motivati al servizio. Durante l’ultimo conflitto mondiale hanno dimostrato, con i fatti, quale e quanto grande fosse il loro valore.
§Il 1° settembre 1940 fu costituito, presso il porto di Bordeaux (sulla costa atlantica della Francia), il GRUPPO SOMMERGIBILI ATLANTICI. La base ebbe la denominazione di BETASOM, dove BETA stava per Bordeaux e SOM per sommergibili.
Occorre premettere che il 23 agosto 1940 l’ammiraglio Domenico Cavagnari, Capo di Stato Maggiore della Marina, emise l’Ordine di costituzione di BETASOM, di cui riporto la prima parte:
Ordine n. 5394/SRP/Sup. – 23 agosto 1940
Con la data del 1 settembre e’ costituito il Gruppo Sommergibili Atlantici, con sede a Bordeaux (Francia occupata). Il Gruppo Sommergibili Atlantici fa parte organicamente di Maricosom, dal quale dipende per tutte le questioni di carattere disciplinare e amministrativo. Il Gruppo Sommergibili Atlantici e’ alla dipendenza diretta di Supermarina per quanto si riferisce alla parte operativa, fermo restando che per l’impiego coordinato dei sommergibili in operazioni di guerra in Atlantico, il Gruppo riceverà disposizioni dall’ammiraglio Donitz, comandante dei sommergibili tedeschi. […].
Comandante del Gruppo Sommergibili Atlantici fu nominato un uomo capace, un brillante quanto energico Ufficiale che si distingueva per le sue doti professionali: il Contrammiraglio Angelo Parona. Egli, che ebbe l’apprezzamento dal Comandante in capo dei sommergibili (Befehlshaber der Unterseeboote) l’ammiraglio Karl Donitz, “per la sua fermezza di carattere e la sua intellgenza”, fu coadiuvato da uno Stato Maggiore composto da ottimi Ufficiali, certamente tra i migliori di cui disponeva la Marina a quell’epoca.
La sicurezza e la vigilanza della base fu affidata ai Marò del Reggimento “San Marco” della Regia Marina.
A Betasom furono destinati 27 battelli e per il loro Comando furono scelti i migliori Comandanti sommergibilisti.
Il primo sommergibile che ormeggiò alle banchine di BETASOM fu il Malaspina del valoroso Capitano di fregata Mario Leoni. Di questo esemplare comandante voglio ricordare la grande umanità: il 12 agosto 1940 in Atlantico avvistò e silurò la petroliera inglese British Fame, di circa 8.000 t.s.. La nave si immobilizzò e all’equipaggio fu dato il tempo di mettersi in salvo su tre lance di salvataggio. Il Malaspina emerse e a cannonate affondò il mercantile nemico. Il Comandante Leoni non abbandonò i naufraghi al loro destino ma, dopo aver lanciato una cima alle lance dei superstiti, le rimorchiò per circa un’ora in direzione delle isole Azzorre. Poi, causa il peggiorare delle condizioni meteomarine dovette sospendere il rimorchio. I naufraghi della British Fame riuscirono a raggiungere le isole portoghesi dove era stato raccolto il segnale di soccorso lanciato dal mercantile britannico quando era stato silurato.
Ebbene, il comandante della nave inglese, dopo 19 anni da quel fatto, venne in Italia a ringraziare e a rendere onore personalmente a Mario Leoni per quel suo gesto di grande e apprezzata umanità.
Questi erano gli uomini che componevano gli Equipaggi di BETASOM.
Questi erano i Sommergibilisti Italiani che oggi ho l’opportunità e l’onore di ricordare a tutti voi, erano i Marinai che hanno reso grande la Regia Marina. Onore a loro.
P.s. colgo l’occasione per indirizzare un saluto cordiale e marinaresco agli stimati componenti dell’Associazione Culturale Betasom, nel direttivo della quale attualmente si trovano delle persone competenti, esperte e appassionate di storia navale e non solo.
52 commenti
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Marino,
ho appena pubblicato e come al solito riesci ad emozionarci.
Un abbraccio grande come il mare a te e famiglia.
Ezio
D'Aversa Donato
ONORI……..
Ciro Laccetto
Fatti bellissimi come sempre ! Grazie Ezio.
Francesco Iacono
mi piace è una bella pagina di storia e di emozioni
Luisa e Lillo
mii piace
Fabrizio DI CARLO
Complimenti
Oscar Pistoia
marinai per sempre
Marinaio Leccese
Ciao Marino e grazie per aver condiviso questa pagina di storia
Michele Rinaudo
“Bellissima foto. Buona domenica e Grazie.”
FILIPPO BASSANELLI
Grazie Marino da un vecchio marinaio di una volta
Peppino
….seppure conoscessi questo nobile episodio, lo rileggo sempre con lo stesso piacere e la stessa emozione….e commozione. Non bastano tutti i miei anni trascorsi sui battelli al paragone di uno solo di quelli trascorsi da quei ragazzi. Onore sempre a loro….
Giuseppe Sciuto
MI PIACE
Marina Lanza
”Io sono onorata di chiamarmi Marina” perché‚ ”è il nome di mio padre e immagino che qualsiasi figlio che ama i suoi genitori e il mare possa comprendere”
Giuseppe Mattei
ciao ezioooo e un piacere leggervi
Mario Denti
condivido
Sandro Ianne
condivido anch’io
Mare Tempestoso
per mai dimenticare
Donatella De Masi
gesta eroiche dei nostri mitici marinai.
Vittoria Raimondo
concordo con il giudizio di donatella
Tina Castaldo
mi piace l’articolo complimenti
Carmen Fede
bella foto complimenti
Marinaio di Lago
grazie Marino per non dimenticare una pagina della nostra storia
Giuseppe Valenti
“Complimenti…”
Lorenzo Cavallo
Grazie a te Marino, come sempre.
Roberto Scalabrin
“Cammina la vita e ad ogni passo concede sogni e speranze…orma dopo orma traccia con il suo tempo, lo spazio per giungere presto al giorno….”
Donatella De Masi
La nostra storia ce l’abbiamo nel sangue,nel DNA
Marino Miccoli
Ringrazio tutti i lettori dei miei modesti ma sinceri articoli; lo scritto di oggi 1 settembre vuole essere un dovuto omaggio non soltanto ai Sommergibilisti di Betasom, ma a tutti i Marinai che fanno parte di questa gloriosa specialità della Marina.
Roberta
Grazie Marino!
Ci hai proposto, come al solito, una nuova interessante pagina di storia!
Avviso il gruppo di Betasom, non vorrei che gli sfuggisse questa tua pagina con dedica.
Buon vento!
Antonio
Grazie per il ricordo di Betasom.
Antonio
Antonio Raspa
Grazie del ricordo di Betasom.
Antonello Merella
Sfiorano l’onde nere
nella fitta oscurità,
dalle torrette fiere
ogni sguardo attento sta!
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili!
Cuori e motori d’assaltatori
contro l’Immensità!
Simba
onore ai nostri sommergibilisti
Tina Castaldo
Nella vita non contano i respiri….ma i momenti che ti hanno tolto il respiro!!!Buongiorno ai marinai degli abissi..ed a tutta la MMI….Buongiorno gruppo….Oggi è un nuovo giorno…..felicità e serenità x tutti.!!!!!!!
Ciro Laccetto
“Se qualcuno vuole sbarcare, lo dica subito. Io intendo partire con gente pronta a tutto. Se qualcuno non si sente, che venga avanti: non ha nulla da vergognarsi”. Chiaramente nessuno si trae indietro. Allineati sulla banchina della base di Bordeaux, gli uomini del sommergibile Enrico Tazzoli restano immobili. Il nuovo comandante Capitano di corvetta Carlo Fecia di Cossato passa davanti a loro, li guarda a uno a uno negli occhi. “Grazie”, dice semplicemente
Gianpiero Sciambarruto
Ufficiali di una volta… 🙁
Umberto Francesco
un Grande ..
Enrico Pistolese
Un pezzo importante della storia della nostra Marina. Onori
Piero Giunchiglia
….che vita…su quei battelli…..!!!!!!!!!!
EZIO VINCIGUERRA
Grazie a tutti anche a nome di Marino Miccoli per tutti i vostri commenti. Un abbraccio
Giovanni Rapelli
a figurati da ex Sommergibilista era doveroso, e poi anche mio padre è stato durante la guerra a Betasom Ciao Marinaio una volta Marinaio per sempre
Alberto Fiorino
Non la conoscevo….ma ogni volta che leggo storie simili mi entusiasmo molto…e mi fanno sentire un fremito d’orgoglio…Ciao Ezio
Mario Granisso
Ho letto diversi libri editi dall’ufficio storico della Marina, Ma ho avuto l’onore di conoscere ed essere amico per lungo tempo di un sommergibilista d’onore quale Carlo Dughera, non so sai chi è.
Inoltre il papà di un carissimo amico/collega, attualmente in pensione Vignali Giacomo, bene, il suo papà era amico di Dughera nonchè compagni d’imbarco a Betasom.
Se a qualcuno interessa, visitate il sito: http://www.sommergibiliitaliani.com
Meroni Diego
Devo organizzare un viaggio con mio padre che comprende anche una visita alle basi di Betasom…purtroppo non sono riuscito ad avere notizie attendibili sull’accesso ai vecchi bunker, che tra le altre cose, sono di dimensioni considerevoli (visto che dovevano nascondere e rifornire i battelli). Qualcuno sa indicarmi dove poter avere informazioni?? Grazie e complimenti, come sempre post di grande interesse!!
Giosuè Palpati
Consiglio la lettura di “SOPRA DI NOI L’OCEANO” di Antonino Trizzino.
Oscar Pistoia
presente
Gabriele Masia
molto bello anche “un sommergibile non e’ tornato alla base”(storia del Tazzoli scritta dal suo comandante )
Francesco Rini
Onori a tutti loro.
Francesco Iuliano
A taurasi abbiamo il monumento dedicato a Giovino eroe della II guerra era imbarcato sul Sommergile Leonardo da Vinci.
Pasquale Sella
Carissmo sappi che il marinaio per sempre P. Stella e’ anche socio .dell’ass. ne E GROSSI c,te del Barbarico ,con sede in Corato,di cui il presidente e’ parente del c.te . Nel cimitero di Coraro. c’e la tomba ed un busto in bronzo del C,te del Barbarico. Del somm.bile Barbarico so tutto ed ho documenti visivi, cerimonie annuali che si svolgono in onore del c,te Grossi….. Per quanto concerne DUGHERA; ho una lettera a sua firma ,inviata a mio Padre, in pergamena, con tanto di stemma di somm. a vita e la stessa cartolina inviata anche a te con la prechiera del somm.:al carissimo fartello somm. Saverio: filmati sul titano in soccorso con palombari ad un somm. speronato da nave…
Salvatore Spoto
Tornare al passato per trovare la nascita del presente.
Luca
Conobbi( i ricordi vanno indietro di 40-50 anni e possono contenere errori) il capo silurista Carlo Dughera Presidente del Nastroa Azzurro, fedele al Re(andò più volte a trovare Umberto II a Cascais), abitante a Torino in via Cavalli, perché mio papà era collega del figlio Gianni. Doveva essere imbarcato sul Cappellini perché visse l’episodio in cui Todaro salvò i naufraghi di un mercantile belga silurato e poi ebbe parte al progetto di attacco a New York con il Leonardo da Vinci. Penso che a casa avesse il modellino dell’Otaria o del Perla ed ebbe fortuna perché ottenne la licenza in quanto gli era nato il figlio e non affondò con il suo sommergibile partito da Betasom ove fu sostituito da un collega che invece perì.
Era amico di Durand de La Penne. Altro non ricordo perché allora ero ragazzino, ma fui sempre colpito dai suoi racconti documentati. Se fosse vivo sarebbe interessante sentire il figlio Gianni. Purtroppo ho perso tutti di vista per motivi vari. Tuttavia vi ho dato un piccolo cointributo,almeno spero.
Luca
Conobbi( i ricordi vanno indietro di 40-50 anni e possono contenere errori) il capo silurista Carlo Dughera Presidente del Nastro Azzurro, fedele al Re(andò più volte a trovare Umberto II a Cascais), abitante a Torino in via Cavalli, perché mio papà era collega del figlio Gianni. Doveva essere imbarcato sul Cappellini perché visse l’episodio in cui Todaro salvò i naufraghi di un mercantile belga silurato e poi ebbe parte al progetto di attacco a New York con il Leonardo da Vinci. Penso che a casa avesse il modellino dell’Otaria o del Perla ed ebbe fortuna perché ottenne la licenza in quanto gli era nato il figlio e non affondò con il suo sommergibile partito da Betasom ove fu sostituito da un collega che invece perì.
Era amico di Durand de La Penne. Altro non ricordo perché allora ero ragazzino, ma fui sempre colpito dai suoi racconti documentati. Se fosse vivo sarebbe interessante sentire il figlio Gianni. Purtroppo ho perso tutti di vista per motivi vari. Tuttavia vi ho dato un piccolo cointributo,almeno spero.