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Questo non è un buon segno

di Marino Miccoli

Marino Miccoli per www.lavocedelmarinaio.comDurante i suoi 32 anni di onorata carriera (di cui ben 12 imbarcato) mio padre, Antonio Miccoli, che era un maresciallo capocannoniere stereotelemetrista della Regia Marina, ha avuto modo di assistere a diverse cerimonie del varo di nuove Unità.Occorre premettere che  la tradizione di varare una nave risale a tempi assai remoti; nell’antichità un animale veniva sacrificato e il suo sangue veniva sparso sulla prua della nave, al fine di attirare su di essa la buona sorte, lo sguardo benevolo degli dei. Secondo questa superstizione in tal modo la nave sarebbe stata preservata dalle tempeste e dai venti avversi, dalle avarie e dall’incontrare più forti navi nemiche e mostri marini.Ma tornando alla narrazione del mio compianto padre, ricordo che Egli sorridendo narrava un particolare singolare: se al momento del varo la bottiglia di spumante lanciata o comunque sbloccata dalle mani della madrina designata, dopo aver urtato la murata dell’Unita’ (generalmente contro la prora) non si infrangeva, quello “non era un buon segno”, ovvero era da considerarsi un cattivo presagio, un fatto infausto che proprio nulla di buono prometteva per il futuro della nave. Per questo motivo i momenti che precedono la cerimonia del “battesimo” con lo spumante sono vissuti con una certa trepidazione  e accompagnati dagli scongiuri degli uomini che compongono l’equipaggio della nuova nave. Soprattutto il personale con una certa anzianità di servizio, dopo aver assistito al malaugurante avvenimento della bottiglia rimbalzata e rimasta integra nonostante l’urto contro la murata, che pertanto rimaneva “a secco” di spumante, scuotendo il capo e facendo i consueti gesti di scongiuro esprimeva tutto il suo disappunto e delusione.

Motonave Costa Concordia

“Questo non è un buon segno!” erano le sconsolate parole che circolavano tra i Marinai più anziani.Riflettendo su quanto ho appena scritto presumo che proprio da questa credenza trae origine un’altra usanza che al giorno d’oggi è ancora assai diffusa e praticata dalla gente; infatti quando si acquista un veicolo nuovo si dice che per scaramanzia questo deve essere “bagnato” con l’offerta ad amici e conoscenti di una buona bevuta da parte del suo proprietario. Ebbene, sarà stata anche una semplice coincidenza, ma ho letto da qualche parte che al momento del varo la bottiglia di spumante non si infranse contro la murata della M/N CONCORDIA… sappiamo tutti quale e’ stata poi la fine di questa nave da crociera.

lo scoglio che ha apero lo squarcio sulla fiancata della motonave Costa Concordia

22 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Marino, sei già rientrato dalle ferie o devi ancora andare?
    Non ho resistito ed ho pubblicato anche perché da un po’ di giorni il sindaco dell’isola e la stampa nazionale stanno suonando la carica…
    Un abbraccio. Ezio

  • Antonio Corsi

    hai ragione Ezio
    Il timore dei vari è che non si rompa la bottiglia
    Non so da cosa si trae questa origine ma sembra sia abbastanza seria

  • Marinaio di Sora

    il popolo napoletano, nella sua infinita saggezza ed esperienza, ha sempre detto: ” te l’ho promesso e lo vuoi pure? (t’aggio apprummise e o buò pure? – chiedo perdono se ho scritto male) “

  • Bruno Caleffi

    …La nuova e la vecchia formazione, il risultato NON cambia il relitto sta ancora là

  • Roberto Sondrio

    Grazie Marino per tutte le emozioni vive e presenti che continui a regalarci con l’immenso patrimonio marinaro che diffondi. Buone ferie da Roberto

  • Renato Giordano

    verissimo la bottiglia al varo non si e rotta,ed è sempre stata una nave sfortunata anche con una collisione con il bacino di palermo,P.S. la Colpa non è solo di schettino

  • LUCIANO SANTORO

    E’ COME LA STORIA DEL TITANIC!!!!!!……. NEI CANTIERI NAVALI DI LIVERPOOL, NE STAVANO COSTRUENDO 2 STESSA CLASSE PER L’APPUNTO CLASSE TITANIC, SOLO IL TITANIC ERA INDIETRO CON I LAVORI E SI AVVICINAVA LA DATA DEL VARO, E COSI PENSARONO BENE DI INVERTIRE I NOMI ALLE NAVI, NON TENENDO CONTO CHE ALLE 2 NAVI ERA STATO GIA DATO IL NOME, ARRIVO IL GIORNO DEL VARO E LA WAIT STAR FU FIERA DI PRESENTARE IL TITANIC, CHE IN REALTA ERA LA QUEEN MARY IL RESTO POI E’ CRONACA NOTA HA TUTTI!!!!!!!!!!!…………. ECCO PERCHE QUANDO UNA NAVE NASCE CON QUEL NOME DEVE MORIRE CON LO STESSO!!!!!!!!!………..

  • Marinaio Telegrafista

    …e questo non è un buon segno e noi, marinai di una volta, lo sappiamo benissimo. Un abbraccio a tutti

  • Roberta

    Un altro bel articolo, anche di storia, del “nostro” caro Marino. Complimenti!

    in più … è vero, accipicchia quanto è vero!
    Altro che superstizione …

  • Marino Miccoli

    Ciao Ezio,
    confermo che sono rientrato al mio posto da 2 settimane, ormai.
    Ringrazio tutti i lettori per gli apprezzamenti al mio articolo, soprattutto la mitica ROBERTA Ammiraglia88 e ROBERTO Sondrio.
    Restando in tema di credenze marinare ne ricordo altre 2 che si dice non portassero bene:
    1) se il nuovo Comandante designato nel salire la prima volta sulla sua Unità passando sul barcarizzo inciampava, questo era ritenuto un cattivo segno…
    2) così pure la presenza occasionale di una donna a bordo, pare che non portasse bene…
    Salutoni a tutti voi.
    Marino Miccoli

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