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Leggendo il libro “Emigrante di Poppa”

di Francesco Iacono

…“Voi nella vita morite una volta sola, io muoio ogni volta che lascio la Sicilia”.

Copertina del libro Emigrante di poppa di Ezio Vinciguerra - www.lavocedelmarinaio.comTempo fa ho letto “Emigrante di poppa”, l’autore è tale Pancrazio “Ezio” Vinciguerra, sottufficiale di Marina  da me personalmente conosciuto durante il servizio militare presso il Ministero della Difesa Marina.
Molti passaggi di questo libro sono decifrabili da tutti, è scritto in italiano, ma solo un altro siciliano, anche se più giovane, può capirne le atmosfere, le musiche, gli odori delle parole…
Scorrendo le pagine ho letto di cose sentite dai miei genitori, e qui quindi confermate, ho letto di cose vissute, ho letto di cose che non ci sono più…
Ci sono vari fili continui che percorrono tutto il libro e che rispecchiano la Sicilia:
la famiglia – il rispetto – gli amici –  l’amore – l’appartenenza alla nostra terra.

La famiglia. Una pubblicità tempo fa diceva: “i siciliani hanno inventato la famiglia”. Credo sia proprio vero, in altre zone d’Italia la famiglia è  mamma, papà, fratelli e sorelle e appena ti sposi la tua famiglia cambia, tu la moglie e i tuoi figli, da noi non è così. La famiglia è numerosa, valgono anche i cugini di 3° grado ma c’è un rispetto e un amore indescrivibili che non sono solo parole ma anche fatti, ci si aiuta sempre nei momenti di bisogno.

Il rispetto. E’ una cosa che si sente nell’aria qui, tra persone amiche, tra i familiari, ma anche coi turisti. Si cerca sempre di comportarsi bene e di non approfittarsi di persone o situazioni. Chi sbaglia in questo è tagliato fuori in un piccolo paese come il mio e viene definito come persona irrispettosa, scorretta.

Gli amici. Che dire degli amici? L’amore va e viene ma l’amicizia, quella vera, è per sempre!
Un amico te lo ritrovi sempre nel momento del bisogno, io ne ho così e molti con alcuni siamo “legati da questo vincolo” sin dai tempi in cui frequentavamo la scuola.
Nel libro si legge spesso della scuola, sia media che superiore, e degli amici che il nostro emigrante di poppa vi ha incontrato, con piccoli gesti, difendendole dalle prepotenze, difendendole in aula, sono tante grandi amicizie a cui ancora oggi nelle notti insonni ci si pensa…

Leggendo il libro Emigrante di poppa - www.lavocedelmarinaio.com

La Sicilia.  Le lacrime alla stazione, le lacrime sul traghetto, mi sono rivisto lì sul treno col nostro emigrante di  poppa, 5 anni passati al nord per lavoro, ogni volta sulla nave vedevo Messina diventare sempre più piccola… quante lacrime versate.
Quando tornavo sul posto di lavoro ed alcune persone non capivano il mio dolore dicevo loro:
– “Voi nella vita morite una volta sola, io muoio ogni volta che lascio la Sicilia”.

Il siciliano è così un giorno ti rimprovera, vedi “Turi scianca” che rimproverava i ragazzini che giocavano non autorizzati nel campetto della scuola mentre il giorno dopo si avvicina timido con buone intenzioni e diventa una brava persona…
Misteri della nostra isola che sforna di questi personaggi e quando nella tristezza della vita va via una persona cara, un padre si avvicina a te una persona che prende il suo posto nel darti qualche consiglio paterno come ”Dino il musicista” che ti rimprovera quando sbagli anche non avendone il diritto; ma tu lo accetti perché capisci che ha ragione…
Io dico che, anche dopo tanti anni, è ancora cosa sana durante il silenzio della notte, aprire gli occhi e pensare al passato, al papà che non c’è più, agli altri parenti che non ci sono più, agli amici del passato, ai luoghi, allo stretto di Messina, alla gioventù che è andata e non tornerà più ma non è anormale tutto questo rientra nella normalità delle persone sensibili. Queste sono quelle persone speciali e, anche se la vita rotola veloce, noi riusciamo a fermare i ricordi, i ricordi di queste care persone speciali.
I ricordi di un passato non troppo felice sono come le cicatrici che rimangono permanenti nel nostro corpo, molte di queste ci riportano indietro nel tempo, alla gioventù, ai luoghi d’infanzia, al passato ma, come Dio ci ha insegnato, dobbiamo cercare di andare avanti, di vivere la vita, di vivere in Sicilia o nella terra promessa, perché è lì che nessuno può rimuovere i sapori, gli odori, i gusti, le  contraddizioni, le pecche, in quel cammino di fede, speranza e carità che ci porterà nella Gerusalemme divina.

Francesco Iacono per www.lavocedelmarinaio.com

38 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Francesco, sono le persone fiere delle proprie cicatrici da potersi permettere di fare a meno di qualsiasi maschera…libere di essere vulnerabili, di provare emozioni e soprattutto libere di correre il rischio di essere felici. Queste persone sono quelle che riescono a farti sentire meglio nonostante tutto vada male, sono quelle che ti stanno vicino e ti sostengono senza nemmeno che tu glielo chieda, sono quelle che vivono per un tuo sorriso e che sperano di vederti sempre felice. Se ti dico che ti voglio bene, mi credi?

  • Marinaio Leccese

    Ciao Francesco, lo hai descritto come meglio non si poteva fare. Complimenti.
    Marinai una volta marinai per sempre

  • Domenico Brunetti

    Grazie Francesco per il pensiero che condivido. Sei grande. Ciao…Ezio saluti da tutti gli ex del ALPINO

  • Francesco Iacono

    Ci credo! senza alcun ombra di dubbio. La sensibilità nostrana è sempre nelle nostre parole, nei nostri pensieri nelle parole di un libro… E spesso è presente nei marinai d’Italia un pò tristi, un pò pensierosi ma sempre comunque fieri di percorrere i mari di tutto il mondo…

  • Famiglia Pasquale "Simone" Neri

    Ciao Ezio, confermo quello che ha scritto Francesco nostro compaesano….
    noi ti stiamo aspettando.

  • Marco Pozzi

    …di cuore l’abbraccio e l’affetto dopo aver letto anch’io il tuo favoloso libro !!!
    P.s. concordo su quanto scritto da Francesco

  • Marinaio di Lago

    Ezio carissimo leggere il tuo libro è stato come una bellissima navigazione. Un abbraccio

  • Domenico Reitano

    Carissimo Ezio,amico mio,
    ho appena finito di alzare gli occhi dall’ultima pagina del tuo libro e, con enorme piacere, noto che l’ho letto avidamente e tutto d’un fiato. Complimenti!

  • Chiara Bella

    Ciao Ezio, quegli occhi che sfogliavano le pagine deii tuoi lavori erano ansiosi di continuare a vedere e rivedere perché così tanto presi da codesta tua tanta bravura.
    Saluti da papà!

  • Marchese Giuseppe

    Ciao Ezio, ho letto il tuo libro e in alcuni di loro mi sono rispecchiato nei tanti momenti della vita e forse tante sono le situazioni che ci accomunano.
    Un abbraccio dalla tua Catania

  • Marinaio di Sora

    Ciao Ezio, concordo con il giovane marinaio Francesco e sottolineo che forse è anche per questo che la vita ci ha dato poi modo di incontrarci anche se in situazioni ben molto più diverse e varie. Ma per lo stesso scopo: aiutare chi sta peggio di noi, ed ha più bisogno.

  • Ceto News

    Mi è piaciuto molto il tuo libro, per me un regalo che custodisco tra le mie poche cose care, che racchiudo con estrema gelosia e piacere di possederle.
    Un abbraccio sincero.

  • Micio Zambito

    Ciao Ezio è ridicolo come siamo vivi tra un buio infinito prima di nascere e un buio infinito dopo la vita… e come in questo istante tra due immensità che non capiamo dobbiamo vivere di sogni. tu sai quel che voglio dire. Un abbraccio immenso.

  • Micio Zambito

    Ciao Micio e ciao a tutti non c’è enfasi senza passione.
    L’arte è rivelazione profonda di ogni saggezza. Chi ne penetra il senso potrà liberarsi da tutte le miserie in cui si trascinano gli altri uomini. Non perdere mai i tuoi ideali …
    Un abbraccio Ezio

  • ANNA PUCHELLA

    Non ho parole, davvero. Forse sei quello che non pensavo potesse esistere, un mito dell’infanzia che con tanta naturalezza e ancor più con tanta sincerità, aiuta a capire che è umano, proprio come te.
    Grazie Ezio, spero di poterti risentire e riabbracciarti presto. Un abbraccio di cuore. A.

  • Micio Di Bella

    Ciao Ezio, ho letto e riletto il tuo libro che parla di noi e mi sono commosso per le bellissime parole che hai dedicato a questo menestrello.
    Penso che l’unico vero grande sei tu e per questo ti abbraccio fortemente e calorosamente e ti ringrazio dal profondo del cuore.

  • Antonio Gabbiano

    Ciao a tutti.
    Ho visto quello che Ezio ha fatto poi, i tuoi guai di salute, realizzando come anche gli eroi e gli dei, come ti ritenevo, a volte cadono e sono con nostro grande sgomento umani come noi. Ti auguro di cuore, di immenso cuore, di riuscire nei tuoi progetti e in quello in cui credi. Gli anni sono cambiati, la crisi ha mutato anche le cose più profonde in noi, gli affetti, le prospettive e le speranze. Ma la crisi e gli anni non possono intaccare la poesia e l’immenso amore che abbiamo dentro, nè l’arte delle tue parole. Anzi le migliorano. Sei un grande e lo sarai sempre. Ciao Antonio.

  • Silvana De Angelis

    Ciao Ezio voglio dedicarti un verso della mia preferita:

    Vedessi com’è grande il pensiero del mare
    dove il mio dolce amore oggi è andato a pescare
    vedessi com’è grande la vela del pensiero
    eppure sono sola come un vecchio mistero
    vedessi che coralli ci sono in fondo al mare
    e lui non mi ha pescato perché doveva andare
    vedessi come piango un pianto universale
    un amore così bello non doveva far male.

    Alda Merini

  • Francesco Iacono

    Ci credo! senza alcun ombra di dubbio. La sensibilità nostrana è sempre nelle nostre parole, nei nostri pensieri nelle parole di un libro…

  • EZIO VINCIGUERRA

    Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. (Giovanni Verga)

  • Comunità Militare

    caro Ezio, ho letto il libro e non ti nascondo che mi sono commosso, e sono ancor di più commosso perché siamo tutti emigranti e non per ultimo oggi è il mio onomastico.
    ciao a presto

  • Sebastiano Musumeci

    Ciao Ezio,
    tu lo sai la stima che nutro nei tuoi confronti e apprezzo quello che hai fatto e che continui a fare. Gente come noi potrebbe utilizzare il proprio tempo libero in maniera diversa e invece “crediamo”.
    un abbraccio

  • Piero Gargano

    Bello quanto scrive Francesco, sono sensazioni da chi lascia la propria terra, specialmente da chi proviene da una famiglia normale, a cui sono state insegnate le regole principali della vita, rispetto, onesta’, senso della famiglia, da palermitano che vive da quarantanni fuori della Sicilia, devo dire che questo avviene in tante altre regioni d’Italia, forse al sud c’e’ piu’ folklore nelle famiglie, ma alla fine sono i fatti che contano, le persone buone o cattive, i veri e falsi amici, sono da tutte le parti, i parenti purtroppo non li scegliamo ci capitano, non scordiamoci l’antico detto ”parenti serpenti”, io ho avuto la fortuna d’incontrare tante persone che mi hanno aiutato, Ho tratto una conclusione dalla mia esperienza di vita, tramandandola anche ai miei figli, comportarsi sempre bene nella vita, il tempo e’ galantuomo. Ad ogni modo amo la mia terra, e mi dispiace tanto che ha mille problemi.

  • EZIO VINCIGUERRA

    …Sognavo di un marinaio che si era perduto in una penisola…In quella penisola c’erano poche rigide palme e fuggevoli uccelli che volavano troppo alti per essere ammirati. Da quando, scappando al naufragio dell’eterno lavoro che non c’è, il marinaio che viveva nell’isola approdò in quel luogo…
    Poiché non aveva modo di tornare in patria, e soffriva troppo ogni volta che il ricordo di essa lo assaliva, si mise a sognare una patria che non aveva mai avuto.
    Un abbraccio Piero Gargano, emigrante di poppa!

  • Simone Monaco

    ….e allora portami al mare…….. Portami in uno di quei
    posti dove le apparenze non servono, perché si è trasparenti.

    Simone Monaco

  • Angelo Carbotti

    Grazie Pancrazio. Le persone come te devono stare in marina. Tu hai la passione quella vera. Hai scritto bellissime parole e, soprattutto, vere. Grazie ancora
    Frà.

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