Gli eroi dimenticati del Sommergibile Nereide
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
…strappati al mare e mai più celebrati.
La notte di quei venti uomini che hanno preferito morire piuttosto che abbandonare il sommergibile con i vessilli italiani, dura 20.766 giorni. Finisce la guerra, ce ne sarà una seconda e poi il rischio del conflitto nucleare. E loro sempre lì sotto, tutti insieme, indissolubile legame tra la follia della guerra, l’eroismo e il sentimento della patria.
Ma qualcuno, 57 anni dopo decide di interrompere quella missione. Il governo italiano insiste e convince quello Jugoslavo che è ora di riportare in superficie il Nereide. Una bella idea, celebrare quei ragazzi, tornare a celebrare certi valori ormai dimenticati, magari sperare di restituire quei ragazzi ai nipoti che ne hanno solo sentito parlare come qualcosa di empirico. Gli eroi della Nereide.
Le operazioni di recupero, con tanto di troupe Rai al seguito, si concludono 39 anni fa come oggi, il 12 giugno 1972: i sommozzatori, a 37 metri di profondità, riaccendono i fari nel sommergibile e penetrano nel silenzio di quelle stanze immerse nell’acqua. Tutto è come un tempo. In alcuni locali c’è ancora persino l’ossigeno. Vengono recuperati dieci corpi scheletriti (gli altri sono fuoriusciti dalla falla), il diario di bordo, un binocolo, alcuni portamonete di cuoio con qualche spicciolo, piastrine di riconoscimento. Il Nereide viene portato in superficie, trainato al largo e distrutto per sempre con due siluri. Torna sul fondo, stavolta senza i suoi uomini. E per sempre.
Le dieci piccole bare di zinco, avvolte nel tricolore, sono imbarcate sul dragamine italiano “Mogano” sul quale ricevono tutti gli onori militari. Per i ragazzi del Nereide viene scelta come ultima destinazione il cimitero di Brindisi, il cui porto era stato base del sommergibile quasi 60 anni prima. Strappati dal silenzio e dalla pace di quel comune destino, perché un sommergibilista che muore in mare, lì sotto vuole restare, siamo andati a vedere dove sono finiti i giovani eroi.
Non ci sono lapidi, né bandiere, né medaglie. Dietro una pietra che non racconta l’enfasi di quel sacrificio né ricorda il valore di quella prima medaglia d’oro.
“Membri equipaggio sommergibile Nereide affondato in Adriatico”, recita quasi in codice Morse la scritta, più fredda del marmo che la raccoglie in un angolo del nostro cimitero comunale.
Tutti e dieci in un loculo. Nessun accenno ai nomi, né alla provenienza di quei ragazzi, né al fatto che sacrificarono
“Andar pel vaso mar, ridendo in faccia a Monna Morte e al destino. E’ così che vive il marinar, nel profondo cuor del sonante mar”.
33 commenti
Carmela Picheca
Penso che uno tra i doni più belli della vita sia quello di incontrare durante il nostro percorso delle persone speciali che lasciano un segno indelebile nel nostro cuore…
una di queste sei stata TU!!!!!!!!!!
Clara Funiciello
onore ai nostri caduti…..accarezzandomi il piccolo sommergibile che ho tatuato sul mio polso è come se li avessi accarezzati tutti….e con loro il mio papà !!!!!!
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Clara Funiciello oggi per loro in quel lontano inizio del secolo scorso è stato un brutto giorno ma lo è stato di più per la storia che vi ho appena raccontato. Grazie e un abbraccio
Domenico Felle
clara ciao che ..ricordi
Ciro Petrarulo
R.I.P.
Iris Dolce Angelo
RIP
ORIANO TOSON
Una prece
Lentini Angelo
Riposino in pace
Giuseppe Ferraro
Ciao Ezio penso di condividere il tuo e nostro sgomento.
Che riposino in pace
Giuseppe Mattei
condivido
Martina Rossi
condivido. Una preghiera per loro
Roberta Fiorini
condivido lo sgomento…adesso sono a miglior vita e riposano in pace
Marinaio Telegrafista
Gli eroi dimenticati del Sommergibile Nereide
…strappati al mare e mai più celebrati.
Nicola Tucci
.c’è anche la triste storia del sommergibile topazio, abbattuto dall’aviazione inglese a guerra finita …..
Michele Di Liberto
onore ai nostri caduti
Maurizio Tonazzini
Comandante Carlo del Greco..
Nicola Tucci
12 alla banda ….
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Nicola Tucci e ciao a tutti,
ci sono troppe storie, tante, di sangue versato per un ideale che ormai sembra lontano anni luce. Concordo con te, non bastano 12 alla banda per Loro.
Mi permetto di aggiungere per chi si ostina a cercar di far dimenticare il ricordo di questi Eroi che “UN POPOLO CHE NON ARROSSISCE ALLA VERGOGNA E’ UN POPOLO DESTINATO A SOCCOMBERE”. Questo riferimento allo status quo è fortemente voluto.
Un abbraccio a voi marinai di una volta e quindi marinai per sempre!
Nicola Tucci
…X sempre!!!!
Francesco Montanariello
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Antonio Girardi
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Raffaele Piscicelli
mi piace e condivido
Gianni Anelli
ciao ezio lo stesso io mi piace e condivido
Ciro Laccetto
ciro laccetto condivide
Bruno Corti
condivido
Edmondo Maurelli
mi piace l’articolo
Daniele Sulfaro
complimenti per l’articolo…condivido!
antonio corsi
Ciao Ezio
grazie per il tuo reportage che però lascia l’amaro in bocca…………..
Per chi e per cosa dettero la vita questi marinai?
Demoralizzante sapere che persone che sono decedute nel fiore degli anni per un ideale ora vengano o siano dimenticati.
Vergognoso è dir poco.
Denny Marinaio
condivido
Giuseppe Sciuto
amaramente e tristemente condivido questa brutta pagina di storia. Li hanno dimenticati…che riposino in pace
Clara Funiciello
grazie ezio per ciò che mi fai rivivere…..un abbraccio!!!
Francesco Perillo
che tristezza,quanto disinteresse per la storia della marineria italiana
Daniela Talarico
Grazie del pensiero comandante! Buon vento a tutti!!