Genova, i bambini ci osservano
di Bruno V. Bardelli
Foto di Antonio Ranesi
http://www.antonioranesi.it/Varie/il-mare-oltre.jpg.php
Nonno, hai sentito di quella nave a Genova che ha creato un disastro e sono morti dei tuoi amici marinai? Mi puoi spiegare come è successo?
Ad un bambino di sette anni non puoi raccontare sempre tutta le verità. Non puoi dire che queste disgrazie hanno solo un colpevole: l’uomo!
L’uomo che ha progettato una struttura sulla punta del molo senza un’adeguata protezione, l’uomo che non ha svolto il suo lavoro con serietà e professionalità. Però gli ho raccontato questo episodio…
“Vedi Gabriele le navi da trasporto sono molto pesanti e quando si muovono nei porti vengono aiutati nella manovra da piccoli e agili motoscafi forzuti che si chiamano rimorchiatori che tirano e spingono la nave per aiutarla ad entrare ed uscire dal porto. A proposito di marinai forzuti alla Braccio di Ferro non ti ho mai raccontato quando abbiamo “spinto la Nave Po ?”, ora te la racconto.
Era l’estate del 1966 ed eravamo a Trapani, appena giunti in porto al tramonto di una giornata bellissima con un mare forza olio. Abbiamo attraccato sul lato di dritta contro la banchina per iniziare le operazioni di carico dell’acqua. Di notte, una delle poche notti che tentavo di dormire in branda perché c’era un rumore di fondo che dava fastidio come il rintocco di una campana di paese, il nostromo entrò nei nostri alloggi.
– Sveglia, posto di manovra. Tutti in piedi! Non vestitevi e scendete sul molo…” urlò a squarciagola.
– Che cosa è successo? Domandai.
– Dobbiamo spingere la Nave.
– Spingere che?
– La Nave?
Non capivo, pensavo ad uno scherzo, pensavo ai miei amici di Milano che quando mi vedevano in divisa mi dicevano: “Ti hanno messo nei palombari ciclisti…”.
Invece tutti in fila 50 persone 50, per tutta la lunghezza della nave, agli ordini del nostromo.
– “Al mio tre spingete…uno, due…tre….” e la nave miracolosamente si spostò di quei 50 centimetri sufficienti a consentire l’inserimento dei parabordi (più lunghi e più larghi) che evitarono lo sbattimento della nave contro il molo.
Durante la notte si era alzato il mare e i parabordi normali (carcasse di vecchie gomme) non erano stati sufficienti ad evitare il tocco contro il molo..
Vedi caro Gabriele noi di nave Po eravamo dei fenomeni siamo riusciti anche a spingere la nostra Nave.
29 commenti
Rosa Maria D'Urso
che tenerezza…
Mirco Campagna
mi piace
Roberto Verrati
auguri 🙂
Piero Giunchiglia
….Bardelli…complimenti per la memoria….mi ricordo quel fatto….!!!!
Bruno V. Bardelli
Piero Giunchiglia non avevo dubbi!!!!! Tu sei la mia garanzia che queste cose sono accadute veramente.!!!!!
De Marco Franco
avevo pensato caro Bruno V. Bardelli…che spingevate la nave perchè essendo scariche le batterie….non partiva….allora aveva bisogno di una spinta….pensavo ma non era così….
EZIO VINCIGUERRA
Buonasera a tutti e un abbraccio a nonno Bruno V. Bardelli. Penso sinceramente che mi hai toccatole corde dell’anima. Mi hai commosso.
Franco Schinardi
Grazie carissimi auguri anche a te
Marinaio di Lago
Ciao Bruno concordo e condivido quando affermi che l’uomo che ha progettato una struttura sulla punta del molo senza un’adeguata protezione, l’uomo che non ha svolto il suo lavoro con serietà e professionalità. Però gli ho raccontato questo episodio
Enrico Albanesi
Bella…frà
Pino Marino
Buonasera a tutti e un abbraccio a nonno Bruno V. Bardelli. Penso sinceramente che mi hai toccatole corde dell’anima. Mi hai commosso.
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Bruno V. Bardelli mi hai toccato le corde dell’anima e mi hai commosso. Grazie, complimenti sinceri Nonno marinaio e un abbraccio grande come quel mare trasparente che nessuno mai potrà inquinarci.
Maria Carla Torturu
Evviva i Nonni 🙂
bruno Vincenzo
Grazie a voi tutti e un Grazie particolare ad Ezio che di queste cose è il grande regista. ciao a tutti
Roberto Monti
Bellissima
Bruno V. Bardelli
MariCarla..bisogna tentare di spiegare i “valori”.Questa è una parte molto difficile..
Maria Carla Torturu
Eppure spesso, molto spesso i nonni vengono abbandonati
EZIO VINCIGUERRA
Ottimi maestri, padri ecc. ottimi discenti, figli ecc.
Adesso, in piena globalizzazione, sfrenato materialismo, edonismo e relativismo non riusciamo in questa parte del globo ad essere contenti, felici e ci sentiamo soli. Un motivo ci sarà se siamo in questo stato di… cose nostre
DANIELA LIGRESTI
PER NOI CHE IL MARE LO ABBIAMO NEL CUORE NON AVREMO MAI CONFINI NE LIMITI GRAZIE EZIO CAPITANO MIO CAPITANO TI STIMO MOLTISSIMO E TI AUGURO UNA BELLISSIMA GIORNATA
EZIO VINCIGUERRA
HANNO PUBBLICATO SUI MAGGIORI QUOTIDIANI CHE L’INCIDENTE DI GENOVA E’ DOVUTO ALLA VELOCITA’ DELLA NAVE IN MANOVRA…CHE COSA NE PENSATE?
Franco Schinardi
mi permettete di dire che sono tutte cazzate! Quando si è sotto rimorchio non si può impiegare la propulsione propria, si possono tenere solo i motori in moto pronti a tutte le evenienze. La verità è che uno dei cavi si è rotto e non sono riusciti a mettere le macchine avanti, per quale motivo non si sa.
Francesco Iacono
anche nelle prove fatte fuori dal porto il cavo si è spezzato allo stesso modo, la tragedia non è avvenuta per via del cavo rotto me per un problema che ha poi causato la rottura del cavo, nella realtà e nelle prove simulate…
Maria Carla Torturu
e cmq quella torre sul mare è stata una follia
Franco Schinardi
Allora, io mi attengo alle norme quindi anche te Francesco ammetti che il cavo si è spezzato, ergo la colpa è del cavo che si è spezzato e bisogna capirne il perché, potrebbe essere dipeso anche dal modo in cui il rimorchiatore lavorava. La costruzione della Torre sull’acqua è stata una pura follia, hai ragione MariaCarla
Francesco Iacono
non esattamente… il cavo si è spezzato perchè qualcosa non ha funzionato nella manovra e non perchè fosse ad esempio difettoso infatti nella simulazione anche il secondo cavo si è rotto quindi devono capire il perchè il cavo sia stato sottoposto ad una così eccessiva trazione da causarne la rottura
Franco Schinardi
ma stai dicendo quello che ho detto io, nessuno ha detto che il cavo fosse difettoso, posso dedurne, per esempio, che il cavo non fosse idoneo per trainare quel tipo di nave, insomma bisogna capirne il perché si è rotto e, ripeto, questo potrebbe essere dipeso anche dal modo in cui il rimorchiatore lavorava. Francesco, io ho fatto parte per anni delle Commissioni per i Sinistri Marittimi e in materia ho molta esperienza.
Enzo Arena
Potrebbe anche essere che il rimorchiatore di poppa abbia tirato troppo e quando quello di prua a cominciato a tirare per frenare l’abbrivio indietro il cavo si è spezzato.
Franco Schinardi
Ciao Enzo, certamente, quando dico bisogna capire dico che bisogna fare gli idonei accertamenti. Comunque che la tragedia sia partita dai rimorchiatori è una cosa sacrosanta.
EZIO VINCIGUERRA
Buongiorno a tutti dai vostri commenti si desume che si concorda sul fatto che la tragedia sia partita da uno dei rimorchiatori, bisogna stabilire adesso se tecnico oppure di comando eseguito mal eseguito. Penso di concordare invece su quanto afferma la “genovese” Maria Carla. Il porto di Genova e la città meritano maggiore attenzione sulla sicurezza di come la città della lanterna è stata fatta sviluppare