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  • Maurizio Bisanti

    LECCE IIS A. De PACE Audutorium “FRECCIA” via MIglietta n° 3

    L’Associazione Gruppi Uniti tutela e Giustizia per le Vittime della Strada Onlus, in linea con i Suoi scopi Sociali, in collaborazione con l’IIS A. de Pace di Lecce, con il Patrocinio della Città di Lecce e della Provincia di Lecce, nell’ambito della Campagna di Sensibilizzazione sulla Sicurezza Stradale “Chi Ama La Vita “Non Scappa” dalla Vita” per l’anno 2013, ha programmato eventi per ribadire e diffondere presso i giovani la cultura delle regole e lanciare alle giovani generazioni messaggi tesi a rivalorizzare ed esaltare il Senso della Vita. Un appuntamento molto importante è la presentazione di questo libro, che rappresenta la realtà e racconta il dramma di una famiglia italiana che in un attimo sprofonda nella tragedia per la perdita di un figlio, vittima di un incidente stradale, assassinato da un criminale ubriaco e il successivo calvario giudiziario a cui è sottoposta. Ringraziamo sentitamente Stefania e Stefano e tutti gli amici dell’Associazione “Lorenzo Guarnieri” con cui collaboriamo da tempo, per la tenacia e l’impegno profuso nel diffondere il messaggio sociale, “Diamo Valore alla Vita”.
    Maurizio Bisanti
    Presidente del Coordinamento Nazionale AGUVS Lecce

  • Stefano Guarnieri

    Presentazione di Stefano Guarnieri.

    Il libro Felici di seguirti. Una storia di ordinaria inciviltà, scritto da me e da mia moglie Stefania, racconta le vicende della nostra famiglia, la nascita dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, il lavoro che questa sta portando avanti, giorno dopo giorno per assicurarsi di salvare vite umane dall’omicidio stradale. Naturalmente nel titolo ci rivolgiamo a nostro figlio: è Lorenzo che siamo felici di seguire perché, con il suo rispetto per gli altri e con la sua profonda onestà, è la nostra guida in tutto ciò che facciamo, anche nella realizzazione di questo libro.

    Abbiamo deciso di raccontare nei dettagli la nostra storia – a partire dalla notte in cui Lorenzo, 17 anni, è stato ucciso a Firenze da un uomo che guidava sotto effetto di alcol e droga – perché siamo convinti che raccontare la verità sia l’unico modo per creare consapevolezza e per chiedere poi alle persone di agire e di cambiare comportamento. Attraverso la lettura speriamo di raggiungere persone che altrimenti non avremmo potuto incontrare. Il libro quindi s’inserisce a pieno titolo fra le attività dell’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus che si occupa di prevenzione per la sicurezza stradale e infatti il ricavato della vendita verrà interamente devoluto a favore della Associazione.
    Ci siamo resi conto subito che le persone possono immaginare il nostro dolore, il più grande che possa capitare nella vita, ma non sono in grado di immaginare tutto ciò che ci è accaduto dopo la morte di Lorenzo. Da 2 anni e mezzo la tragedia dell’uccisione di un figlio è stata ogni giorno amplificata da tutto quello che abbiamo dovuto sopportare e che non avremmo mai pensato potesse accadere in un paese che si ritiene civile e evoluto.

    Il nostro è sicuramente un libro di denuncia: vogliamo far sapere cosa accade a una famiglia italiana quando rimane vittima della violenza stradale. Vogliamo far riflettere su ciò che noi abbiamo sperimentato di persona: la mancanza totale di giustizia, l’abbandono, l’indifferenza, la superficialità, la burocrazia e spesso l’arroganza da parte di chi rappresenta lo Stato. Nel nostro paese le vittime e i loro familiari sono trattati come se fossero colpevoli, mentre i colpevoli sono difesi come se fossero vittime. Nel nostro paese uccidere un ragazzo sulla strada guidando in modo irresponsabile viene punito meno di un furto. E la sicurezza stradale non è una priorità dei nostri amministratori.

    Vogliamo raccontare la nostra esperienza perché il nostro non è affatto un caso isolato, la nostra è una storia di ordinaria inciviltà che si ripete ogni anno per migliaia e migliaia di famiglie in ogni parte del paese. Sapere che alcune cose non funzionano è il primo passo per cambiarle. Noi vorremmo che tutti, non solo i familiari delle vittime, agissero in prima persona per rendere le nostre strade più sicure e la nostra giustizia più efficace. Ma per spingere le persone all’azione occorre dare loro un’informazione completa e veritiera ed è quello che abbiamo cercato di fare.

    Nel libro raccontiamo la verità dei fatti accaduti che sono tutti documentati. Nel raccontare i fatti abbiamo sempre inserito i nomi e cognomi dei protagonisti, perché è necessario distinguere le istituzioni dalle singole persone. Nonostante la nostra esperienza personale, non abbiamo mai smesso di avere rispetto della Magistratura, della Polizia Municipale, della Questura, della Prefettura e così via. Quando alcuni giudici, alcuni vigili, alcuni questori, alcuni prefetti ecc.. si comportano in modo inadeguato o maleducato o incompetente o superficiale, sono loro stessi a dover rispondere dei propri comportamenti. Al contrario sarebbe un grosso errore generalizzare e considerare come maleducati, incompetenti, superficiali le istituzioni a cui quelle persone appartengono.

    Il nostro è anche un libro di speranza, la speranza che il mondo che ci circonda – che è fatto anche da ognuno di noi – possa migliorare. Contrariamente all’indifferenza dello Stato, abbiamo trovato una grande sensibilità nella nostra comunità, negli amici di Lorenzo e in tanti altri giovani, che stanno portando avanti insieme a noi il messaggio di amore per la vita e di bisogno di giustizia sui quali è nata l’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus.
    Tutti insieme vogliamo reagire con educazione e determinazione all’inerzia che ci circonda, impegnarci per cambiare i comportamenti alla guida e pretendere un’amministrazione e un sistema di giustizia capaci di difendere il diritto alla
    vita laddove più viene messo a repentaglio: sulla strada.

    La presentazione non racconterà per filo e per segno il contenuto del libro ma toccheremo alcuni argomenti generali, utilizzando dei video (alcuni tratti da film famosi) che secondo noi possono evocare i messaggi che speriamo di comunicare.

    Stefano Guarnieri

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