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Migrare o non migrare

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (come recita il primo articolo della sua Costituzione) il Popolo, sovrano, chiede, a chi si è assunto l’onere di rappresentarci, a tutti i livelli istituzionali, solo di lavorare! Perché lo chiede?
Perché violare gli obblighi verso i propri familiari, abbandonandoli, è un reato.
Perché abbandonare gli animali è anche un reato.
Perché abbandonare oggetti inquinanti è un reato.
Allora mi sono chiesto: “abbandonare è un reato?”
Migrare verso altri orizzonti, così come è successo prima e probabilmente come succederà ancora,  ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà una necessità di vita.
Cosa accadrebbe se la popolazione mondiale decidesse di non migrare più?

44 commenti

  • Marino Miccoli

    Sì, Ezio, abbandonare è un reato. Ed è tanto più grave se chi lo commette è tra quelle poche persone (eletti) che sarebbero preposti dalla nostra Costituzione a far sì che gli abbandoni non avvengano!

  • Marinaio Di Lago

    proviamo a difenderci dal male chiudendo il cuore a ciò che intorno a noi è sofferenza, isolandoci nell’egoismo e solo se specchiandoci nella sofferenza altrui possiamo allargare il nostro cuore.

  • Denny Marinaio

    Confrontare le nostre paure e ringraziare per il bene che abbiamo a portata di mano ma che spesso ci sfugge. Ritrovarsi nella preghiera è sentirsi parte di un pezzo di mondo che ci fa fratelli…fratelli in gratuità. Dio benedica ogni tuo pensiero mio caro Emigrante di poppa!

  • Anna Maria Catena

    La preghiera… l’unica compagnia nei momenti di sconforto e solitudine, per non perire!

  • Carlo Luigi Crea

    Ciao Ezio Pancrazio Vinciguerra,magari fosse vero non vedere i nostri ragazzi non migrare.

  • Antonello Scandurra

    Grande dignità di quest’uomo:un sentimento che quelle merde di politici in Italia,non conoscono!

  • Manuel Jobs Muttarini

    Salve a tutti, ho visto, ho letto, ho apprezzato, mi piace a questa pagina. Grazie di Cuore ^-^

  • Daniela Giuffrida

    spero tanto che il tuo messaggio vada in cielo e costringa qualcuno lassù a darci una mano

  • Andrea Orsini

    ciao Ezio ,la sensibilita’ unisce le persone …per me questo è un periodo in salita…ma avanti c’è il sole

  • Toty Donno

    La vita è gioia e dolore. Ma solo se ci sono entrambi, si può chiamare vita. Ma sin dalla prima nascita vive con noi un compagno invisibile che spesso rimane nascosto, incapace di uscire dalla giungla delle sensazioni fisiche, e affiora soltanto quando siamo noi a liberarlo, a portarlo alla luce. L’Angelo custode colui che accompagna i nostri passi, colui che ci tende la mano quando andiamo giù, colui che ama il nostro essere più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non temere, non affliggerti non sei mai da solo un angelo è adesso al tuo fianco.

  • Stefano Auteri

    Ezio ci sei riuscito a farmi commuovere questo ancora mi mancava sai in questi momenti un po’duri per mè poche persone riescono ad emozionarmi tu e pochi altri siete stati il valore aggiunto a questo compleanno grazie fratello
    Grazie Ezio!!!! I will never forget.

  • Giuseppe Sisto

    Grazie! Sei molto caro. Però dobbiamo tener conto del passato, è la nostra esperienza di vita e per quanto possibile, passare la nostra esperienza agli altri.

  • Alfonso Cammarano

    Carissimo, per me ritrovarti è un immenso piacere. Piacere che reciprocamente ci siamo sempre manifestato, ogni qualvolta ci siamo incontrati. Un affettuosa abbraccio e vento in poppa. Alfonso
    Grazie. É sempre un piacere per me reincontrarti. Un abbraccio, Alfonso

  • ANGELA GUIDA

    Ma noi non ci saremo.

    Ne verranno altri..
    il mondo e trafficato
    pieno di molteplicità di persone
    mai mai uno uguale all’altro.
    Ne verranno altri
    ma noi non ci saremo
    e secoli e secoli
    hanno riempito la terra
    uomini donne
    Ne verranno altri
    meglio di noi all’avanguardia
    razze intelligenti moderne
    Ne verranno altri
    ma noi non ci saremo.

  • Giovanni Montino

    l’Italia era fondata sul lavoro una volta, adesso e’ fondata sulle coalizioni che possono venire, sui partiti politici, sulle persone che devono essere messe in posti dove non conta il proprio bagaglio di esperienza, ma conta solo la persona e il voto.non per questo i vari articoli apparsi sui giornali per i fatti della regione Lazio,vedi i vari assessori ,persone che potevano permettersi tutto, anche con la crisi dove l’italiano tagliava tutto il superfluo,per arrivare a fine mese.loro no. anche la regione Lombardia aveva queste persone atte ad mettere in conto qualsiasi spesa utile o no in conto ,per riscuotere e anche aumentare le cospique rimborsi erogati per queste fantomatiche spese. ora c’e’ da chiedersi se e’ piu’ importante per noi italiani questi partiti,queste persone che hanno speso denari pubblici per dei capricci propri, non curando il momento di crisi dove tutti gli italiani tagliavano spese non necessarie. allora chiedo se e’ importante avere questi personaggi, che poi percepiscono a fine mandato anche una indennita’,senza aver fatto niente. se fosse una ditta privata , questo non si sarebbe attuato,in quanto o lavori o vieni espulso,evidentemente nei luoghi pubblici, che tu lavori o no vai avanti lo stesso.con stipendio e non perdi il posto.questa e’ l’Italia, dove si spende denari pubblici a finanziare partiti che non danno nessun risultato,e che sono una piaga costante.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Mario Carapucci e ciao Giovanni Montino ne l condividere la tua analisi, e penso di non essere il solo, mi sono chiesto dove inizia la miseria? Per miseria non intendo quella dei più umili ma quella di persone che non arrossiscono più e non hanno pudore.

  • Cosimo Moliterno

    Caro Ezio ho paura che quella Miseria che dici tu inizia molto presto.Anzi in certe persone viene tramandata da generazione in generazione.(da padre in figlio)

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 Ciao Cosimo, sono sicuro che hai letto tra le righe e non mi resta che condividere, seppur amaramente, il tuo commento. Io stesso, consapevolmente, affermo che la miseria di cui parlo non è riferita all’umiltà (e anche i vocabolari sbagliano secondo me a dare un accezione sbagliata ed ingiusta di questo termine) ma alla nefandezza di non provare più pudore.

  • Cosimo Moliterno

    Aime io molto amaramente ho dovuto dire ciò perchè non è certo la miseria provata e vissuta da me e da tanti altri. Vedi il tuo bellissimo libro Emigrante di poppa. Alla quale devo rinnovare i miei complimenti. Bensì alla mancanza di non conoscere il significato di PUDORE.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Cosimo, grazie per i complimenti.
    Non farei e parlerei di questo, se non avessi sperimentato in me e in tante altre persone la portata sconvolgente di questa verità.
    Adesso sono consapevole del significato effettivo di alcune parole come emigrante, umiltà, pudore, miseria.
    Ho scoperto dopo la pubblicazione del libro e dei vostri commenti (anche quelli negativi e gli sguardi abbassati dei saccenti fra cui colleghi in servizio e in quiescenza) che non è indolore partorire, non è indolore tirare fuori il meglio di noi.
    Occorre un superamento di sé, l’uscita da condizionamenti inconsci e presunzioni varie che riducono infinitamente la nostra vita. Ma vale più di qualunque tesoro, perché è il nostro potenziale. Parlerò e parleremo ancora e molto, cercando di essere all’altezza di tanto onore perché siamo un popolo di santi, poeti e navigatori (reali e virtuali) che mettiamo la faccia in tutte le cose che facciamo.

  • Lidia Bellavia

    Il fiore che stringe fra le mani questa persona, sarà ancora più profumato, ha fuso i due profumi, “la fragranza del fiore a quella “inconfondibile della dignità”! Bacio queste maniche non hanno mai conosciuto “i fasci di banconote”, non si sono mai “aggrappate alle Poltrone” per distruggere l’umanità”, ma hanno lavorato la terra, “colei che accoglie e si lascia sfiorare e lavorare “SOLO dalle persone oneste che “sanno cos’è la dignità, la rinuncia, il sacrificio, il lavoro”! L.B.

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