Racconti,  Recensioni

Guardare la vetta più alta

di Lidia Bellavia

Guardare la vetta più alta dal basso, sognando di raggiungerla nell’aria dolce, fra tenere foglie, senza agonia, e arrivare all’eternità, sentiero senza fine. Campane in lontananza stordiscono la quiete di chi vive nella nebbia e nella luce. Ali di farfalle con gocce di rugiada e bagliori di nuova vita sugli alberi raccolgono le ultime stelle della notte. Cantano le cicale con la cadenza e il ritmo di sempre nel mio giardino addormentato ma un bagliore ha trafitto l’anima di chi ancora crede nella vita e cavalca lentamente verso il cielo. Non appassisce il giglio al tocco delle mie mani e accanto nasce una rosa. Bella e altera come un cigno riprendo il sentiero che avevo abbandonato e la tristezza volerà fra le stelle dove angeli suoneranno un concerto per solo canto.

4 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *