Stavamo meglio quando stavamo peggio…
…ovvero il nostro modo di vedere il mondo cosiddetto globalizzato.
Salve a tutti,
“stavamo meglio quando stavamo peggio” è un’espressione di massima che sento ripetere spesso anche se secondo me non c’è fondo al peggio.
Gli italiani, distrutti e disuniti dopo la fine della grande guerra, compresero che per risorgere dalle macerie bisognava essere uniti per essere forti, coscienti che insieme potevano farcela. In quel periodo anche i francesi in Francia, i tedeschi in Germania, i nipponici in Giappone mortificati dal grande fratello USA, dopo Hiroshima e Nagasaki, oltre a perdere l’ultimo Imperatore Dio vivente in terra, persero anche la loro identità di esperti samurai. E questo valeva anche per i gli altri competitori. Ma la storia ci insegna pure che dalle macerie bisogna risorgere e costruire ,oltre ai centri commerciale, anche identità e coscienze che uniscono il popolo.
Gli italiani uniti dalla fame e dalle troppe mortificazioni e ferite inflitte dall’ennesimo nemico sia interno che esterno, riuscirono a risorgere e costruire un benessere collettivo dove tutti si
rispecchiavano nel cosiddetto “Periodo della Dolce Vita” e della quale tutto il mondo ci invidiava.
E’ pure vero che abbiamo scritto brutte pagine di storie, interi libri dove ogni pagina che si legge è uno scandalo, una vergogna per l’italiano onesto; l’italiano che con sacrificio si alza alle cinque del mattino per raggiungere il proprio posto di lavoro e per occuparlo con dignità… quando c’era.
Gli anni passano e la gente cambia, e pure le leggi cambiano.
Non passa giorno che non ci sia l’aggiornamento di una legge perché quella fatta prima ha sempre bisogno del ritocchino specie quando si toccano gli interessi del potente di turno le cosiddette “leggi ad personam” che sono l’esatto contrario del trionfo della democrazia e quindi una sconfitta, una “Caporetto” per intenderci meglio a chi piacciono le frasi fatte, i motti, i proverbi, gli aforismi e l’estrema sintesi.
Le leggi cambiano, il mondo cambia e, come per tutti i settori, anche nel campo dello “shipping” (come dicono gli intellettuali di adesso) cambia, per far fronte alla cosiddetta “globalizzazione” (altro termine desueto per dire tutto e niente) perché non siamo più cittadini italiani o di altre nazioni, ma siamo cittadini mondiali.
E allora, per esempio, che senso hanno le bandiere? E i giochi olimpici?
Per poter lavorare bene, e stare in regola con le normative internazionali dove si evince che la preparazione dei nostri marittimi è sinonimo di qualità e sicurezza umana, ambientale e strutturale (eccezione fatta per gli Schettino’s), per raggiungere questi standard professionali, ne abbiamo fatta di strada ancor prima delle cosiddette “Repubbliche Marinare”.
Ora vorremo solo comprendere, una volta raggiunti questi livelli di specializzazione, perché ci state “eliminando” dicendo sopratutto che il vero motivo è solo una questione economica ed allora un altra frase retorica fatta che sentiamo spesso pronunciare: “un italiano costa un tot mentre un
mambrucco costa molto di meno del tuo tot!”
Signori illuminati, non potete distruggere secoli e secoli di esperienza maturata sul mare, tradizioni secolari tramandate da padri in figli, abbiamo una “cultura italiana” e ancora una società e un patrimonio di storia che altri Paesi ci copiano. Per quanto pensate che possiamo resistere ancora?
17 commenti
ENRICO D'AMBROSIO
tutto secondo copione, quindi…
Giuseppe Curti
mah…in ogni ANGOLO DEL MONDO abbiamo ormai dei Merlino fantastici…..
francesco capocefalo
Ezio, io rubo….metto in bacheca.
Salvatore Fassari
OGGI NON SO SE ANDARE A MARE O AL CORTEO DEGLI STUDENTI E PROFESSORI. (Meglio vado al corteo…non vorrei che qualche ragazzo venga preso a manganellate!!!!)
Rossana Tirincanti
Buongiorno Ezio !
Giuseppe Curti
vedrai che giro di bustarelle ci sara’ in questi giorni per trovare accordi alla faccia degli operai e dei cittadini….
ENRICO D'AMBROSIO
“Qualcuno” una volta amava dire “Un popolo forte non teme la verità la esige”: come dovremmo considerarci oggi considerando che alla verità preferiamo le “favolette della buona notte”?
Giuseppe Curti
Pecore…un gregge che nemmeno riesce a belare…..pronti a fare la fila per un Iphone e pronti a metterci a 90° davanti ad amministratori che “amministrano” solo i loro portafogli….anche oggi….diminuzione di un punto d’Irpef e aumento dell’IVA….ma tocca essere economisti per capire che e’ l’ennesima cagata……..!! Un popolo non puo’ avere mai ragione….fino a che non si ribella…..
ENRICO D'AMBROSIO
che poi l’aumento dell’1% comporterà un rincaro delle merci al dettaglio di almeno il 10% è un “dettaglio” che ovviamente non viene diffuso pubblicamente…
Giuseppe Curti
Nun je ne frega nulla de diffonne i dati reali delle manovrine…..ingrassare petrolieri e banche e’ il loro unico obiettivo per suffragare la volontà dei poteri europei che hanno “oliato” i vari governi per annullarsi e subire un’invasione economica e dichiarare suddittanza….ecco…inginocchiamoci alla Merkel costi quel che costi anche in vite umane……
Gigi Fois
Si! Molto meglio
MariaCarla Torturu
non ci riesco a stare zitta :-)))
EZIO VINCIGUERRA
Ciao a tutti.
e pensare che c’è qualcuno che dubita del nostro silenzio sui due frà, sulla globalizzazione, sui marittimi …
Giovanni Montino
senza rancore per nessuno:
le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei fiori, delle stelle…
e passano accanto a se stesse senza meravigliarsi.
(Sant’Agostino)
Roberta Petraglia
Quando da lontano vedrai sorgere l’alba
toccherai con gli occhi un punto della tua tristezza
un seme che germoglia e fiorisce con tutto il carico delle sue promesse di non portare in dote spine…
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Roberta Petraglia marinaia di Genova nel condividere ed elogiare la tua ode ci tengo a precisare che fa da cornice perfetta in questo periodo storico di perfetta confusione. Grazie
Riccardo Chen Lazzeri
Ezio, commenta te , io passerei subito agli insulti.,..