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Nina Scarabattola

di  Antonio Cimmino

Il lavoro teatrale del giovane autore-registra stabiese Luca Nasuto, è nato dal suo desiderio di conoscere a fondo la vicenda del Comandante Baffigo che morì, con i suoi marinai, nella difesa del cantiere e delle navi dopo l’8 settembre 1943. Egli, avendo letto la sua storia dal sottoscritto, pubblicata in alcune riviste, mi incontrò nella sede dell’azienda del Turismo di Castellammare di Stabia e mi illustrò il suo progetto.
La storia doveva ruotare attorno ad una ragazza del centro antico, che uscita dal convento – suora senza vocazione e in profonda crisi esistenziale – trova una città alla vigilia di un tragico avvenimento. Si stava preparando, infatti, la tragedia dell’Armistizio.
Castellammare di Stabia ha sempre vissuto in simbiosi con il suo cantiere navale e, conseguentemente, con la Marina.
Il dramma raccontato nasce e si articola proprio attorno ad una piccola sartoria  che aggiustava le divise dei marinai, sia dell’incrociatore Giulio Germanico (in fase di allestimento) e sia di numerose corvette antisom, alcune quasi pronte per riprendere in mare. Il cantiere di Castellammare di Stabia ospitava, inoltre,  anche M.A.S. e V.A.S., nonché diverse motozattere, alcune anche tedesche.
La tragedia esistenziale della protagonista Nina Scarabattola e di altre figure popolari, si volge e si consuma mentre la città è sotto shock per il combattimento dei marinai, la loro morte, la distruzione degli impianti del cantiere, l’affondamento delle navi.
Luca Nasuto ha saputo, con indubbia maestria, stigmatizzate la sofferenza di Nina, indotta dai familiari a ritornare nel convento per sfuggire da una situazione sociale e familiare insostenibile. La ragazza trova conforto, per così dire, in un’altra disadatta come lei e, insieme, cercano di dare un senso alla triste realtà del momento che stanno vivendo.
Un altro merito dell’autore è stato quello di recuperare l’antico dialetto stabiese, ormai quasi scomparso e il ricordo di qualche personaggio dei vicoli effettivamente vissuto. Parafrasando, quindi, l’incipit della commedia “Pathos-La tragedia delle Troiane”, anche per Nina Scarabattola si può affermare: ”Stabia brucia e si perde dentro una nube grigia e pregna di fuliggine…la città trema e la nube, sospinta dal vento…il mare si fa più vasto..i figli alla madre e la madre ai figli indicano il luogo dove muore la  terra…”.

20 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    E’ con profonda stima, ammirazione e orgoglio che la redazione di https://www.lavocedelmarinaio.com presenta quest’opera teatrale a cui il nostro affezionatissimo fratello di mare Antonio Cimmino ha contribuito dando la consulenza storica.
    Personalmente ringraziamo anche Marina Suma che ha dedicato la sua immagine ed il suo lavoro artistico a parecchie opere dove si parla di mare, navi e marinai; Luca Nasuto e tutta la pregevole compagnia.

  • Marina Suma

    “Buon giorno Ezio Pancrazio , grazie della tua stima, sei molto gentile ed affettuoso”

  • Vincenzo Marasco

    Non dimentichiamo i civili uccisi a Pompei, a Torre Annunziata durante la frettolosa ritirata verso Napoli

  • Cesare Pignatelli

    Dallo sbarco di Salerno fino al superamento della Linea del Volturno, purtroppo, è stato tutto un eccidio. Non c’è cittadina sita lungo tutto il percorso bellico che non abbia visto situazioni del genere, ma non solo da parte nazista: anche fascista !! Fascisti che spesso erano arroganti del luogo, arruolati, e che si vendicavano sui propri concittadini perché “insubordinati”, perché improvvisamente volevano rendersi liberi dai loro stessi soprusi, che hanno rappresentato una costante nella storia sociale del luogo.
    Ma questa, che è storia scomoda, è stata per così dire “stralciata damblée”, facendo ricadere la responsabilità solo sui nazisti.
    Se pessimi sono stati i nazisti, BECERI sono stati i fascisti e gli approfittatori dell’ultima ora, responsabili delle razzie sulla gente affamata

  • Carlo Di Nitto

    Metto “mi piace” soltanto per l’evidenza storica della notizia trasmessa. Ma simili atroci delitti non possono e non debbono piacere!

  • Carmela Picheca

    Ognuno di noi è un’opera d’arte…
    Non sarà mai amata da tutti..
    molti la criticheranno..
    ma per chi ne coglierà il senso.. avrà un valore..
    inestimabile..!

  • Giovanni D'Angeli

    grazie x questo lavoro di memoria e x fortuna che

    ci sono persone che tramandano la vera storia

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