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Il successo di chi non snobba

di Eleonora Giovannini

La vita non è semplice per nessuno, inutile raccontare agli altri il proprio vissuto, le esperienze di dolore, di perdita. Siamo in tanti a portare una croce. Credo, però, che non conti quanto dolore abbiamo accumulato, quante esperienze di sofferenza abbiamo sopportato, ma il modo in cui siamo stati capaci di assorbire il nostro bagaglio intero, non soltanto negativo.

Intanto non è vero che il dolore insegna, non è vero che soffrire è utile e non è vero che per essere felici occorre per forza attraversare la miseria e la tribolazione.
E’ vero che ci sono persone in grado di gioire e ce ne sono altre che riemergono dallo stato di sofferenza. Il dolore non è un percorso obbligatorio per raggiungere un equilibrio.
Tutto dipende dalla nostra capacità di assorbimento. Talvolta l’assenza di dolore intorpidisce, addormenta i sensi, inaridisce. Ci sono persone fortunate, che non hanno mai pianto davvero, che non conoscono l’abbandono, la disperazione, la perdita, ma che non sono felici. Ci sono altre persone che hanno avuto una vita sfortunata, piena di lutti e disgrazie, che hanno perfino la capacità di regalare un po’ della loro serena gaiezza agli altri e che addirittura divengono il punto di riferimento emotivo di tante persone. Non è l’esperienza che determina il nostro modo di vivere la vita, ma la nostra assimilazione, il nostro “apprendimento dei sentimenti”. Apprendere i sentimenti significa “orientarsi” all’interno della nostra sfera emotiva e relazionale. E’ una specie di bussola che ci consente di rapportarci al mondo in modo adeguato.
Allora perché non tutti riescono ad orientarsi felicemente? Perché la capacità di assorbimento, sia essa proveniente da un’infanzia serena che dal dolore, dipende dall’empatia. Chi si relaziona e si confronta con amore, non può che crescere o “guarire”, chi si irrigidisce nel suo ego per istinto di conservazione (snob) muore lentamente ogni giorno e perde la grande occasione di espandersi, di ottenere in modo facile ciò che si illude di ricevere ergendosi sul proprio piedistallo. Eppure la punta di una piramide non è solo alta, è soprattutto stretta e non ci si sta nemmeno in due. Meglio in alto e soli o alla base ed abbracciati ai nostri conterranei?  La chiave di lettura, come vedete, è la capacità di assorbimento che appartiene a chi ama.
Soltanto a chi ama. Il risultato di quell’istinto di conservazione, si chiama egoismo, nonché invidia, che deriva dall’insofferenza, da una forma di narcisismo incontrollata. Chi ama sta bene, è sempre felice, non vive il successo altrui come una minaccia, ma come una condivisione. Chi si difende scioccamente dalla felicità degli altri, non soltanto non sarà mai felice, ma continuerà silenziosamente a soffrire come un cane.
Il successo personale non si ottiene snobbando le persone, ma amandole e vivendole.
Chi comprende questo sa vivere, sa “orientarsi”. Ed è libero di piangere e di sorridere.

10 commenti

  • vittorio tolino

    Comprendo e condivido l’esortazione all’autopropulsività ma non ritengo….”inutile raccontare agli altri il proprio vissuto, le esperienze di dolore, di perdita”……..
    Aprirsi od accogliere con sincerità ed affetto i problemi che ci affliggono rappresenta proprio la principale componente dell’EMPATIA…!!! Diverso è lo sterile “piagnucolare” o il ricercare di continuo la solidarietà altrui sottraendosi al dignitoso impegno di reagire….ma,per altro verso, “aver compagno al duol,scema la pena”.. così come l’introversità rischia di “cronicizzare” dolori e fobie inespresse…Grazie per l’attenzione

  • Toty Donno

    La sincerità è il dono che pochi hanno

    Non tutti sanno essere sinceri, forse li possiamo contare sulle dite della mano. Forse si mente per apparire, si mente per sembrare ciò che non si è. Si mente per cattiveria, si mente è basta, per gusto di farlo, perchè ci si è abituati. Racchiudersi dietro una schiera di bugie sono per non essere giudicati di ciò che si è fatto, per dare la colpa a qualcun altro solo per distruggerlo solo per divertimento.

    Si mente con le parole…ma se ti mentono anche con gli occhii…è bravo a mentire.

    La sincerità è per me un dono, un dono da tenere stretto, ti porta ad essere leale, con te stesso e con gli altri. Sò bene che le persone sincere se la prendo in quel posto, ma almeno sono state sincere.

    La sincerità e la lealtà è difficile da trovare ma se la trovi in una persona, tienila stretta…. [♥]

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Eleonora sto navigando in una tempesta personale di ricordi. La mamma è quello più caro. Nel ringraziarti per le condoglianze, sappi che questa tua perla di saggezza, tutta al femminile, mi ha aiutato tantissimo ad attraccare nel porto dell’amicizia e continuare la “navigazione” in questa piscina affollatissima denominata “vita”.

  • Eleonora Giovannini

    Ezio caro! Sei sempre in silente comunicazione con me. Sono davanti ad un mare nuovo, che impone silenzio. Ti abbraccio tanto.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissima Eleonora comprendo e mi unisco a te in questa agitatissima navigazione. Abbiamo il dono della comunicazione e quindi anche delle pause, di quei silenzi colmi di empatia (o è amore?) verso il prossimo. Anch’io ti abbraccio, ti abbraccio forte forte al cuore.

  • Barbara Watch

    “Forza per affrontare, forza per capire, forza per accettare, forza per consolare, forza per aiutare e più rifletto più trovo forza….”

  • Salvo D'amico

    “Chi possiede una grande sensibilità usa l’umiltà e la pazienza per superare le amarezze di una vita ingiusta”,

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