10 commenti

  • Adalberto de' Bartolomeis

    DUE PESI E DUE MISURE: CHE ABOMINIO! VORREI TANTO SENTIRMI GABRIELE D’ANNUNZIO!

    Gli americani possono sparare ed è giusto che lo facciano. Ci sono delle regole, degli accordi internazionali, ma possono anche non esserci! In questo caso gli USA sono “padroni del mondo”, in terra, in cielo ed in aria, come soleva dire qualcuno. Difendono una loro giurisdizione, sul piano della sicurezza, naturalmente quando possono… Nella rada di Dubai centrano in pieno un pescatore indiano, ritenuto “sospetto pirata”, in quanto avventore contro una nave militare USA. Nel frattempo, a Kochi, il tribunale del Kerala copre ulteriormente l’ Italia con l’onta del sopruso, in materia di procedure penali: tutti gli atti processuali non possono essere tradotti nella lingua italiana. Troppa fatica! Fa caldo! C’è tanta miseria ed arroganza intellettiva! I difensori di Massimiliano LATORRE e Salvatore GIRONE, a dire delle autorità del posto, conoscono sin troppo bene l’inglese e l’idioma locale. Il Ministero degli Affari Esteri italiano che fa? Per conto del suo funzionario, il DE MISTURA, è un disco inceppato. Non me ne voglia signor DE MISTURA, ma è così. E’ un disco che gracchia, salta la puntina platinata sul disco e ripete, incessantemente, direi con una sorta di catatonia, che a giudicare i marò deve solo essere un tribunale italiano. Pazzesco! Siamo al delirio! E’ un’ impasse, non se ne esce più. In altri tempi, peccato che per certi aspetti non ritornino più, non ci sono le condizioni, un dispetto come questo non poteva passare liscio, non aveva un indice di tolleranza così elevato. Si tratta di un dispetto contro l’ Italia. E’ voluto perchè pregiudizievole contro il governo italiano che continua a preferire una linea, scusatemi il termine, lasciatemelo dire, da palle mosce, da caccasotto, benchè ci sia pure un precedente statunitense! Che dire di più? Vorrei tanto essere Gabriele D’Annunzio. Vorrei emularlo. Quanto mi sento vicino nell’animo, ma soprattutto nella determinazione di condurre una nuova impresa, non quella su Vienna, non su Fiume, ma quella di andarmi, personalemente, a riprendere DUE MIEI FRATELLI!!!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissimo Adalberto de’ Bartoilomeis, mi trova d’accordo su tutto quanto da Lei egregiamente esposto, forse un po’ meno sull’azione, improbabile in tempi odierni, di un nuovo Vate come D’annunzio semplicemente perché i tempi storici ovviamente non sono quelli e, mi permetta, anche perché, a parte la Fallaci (che purtroppo ci ha lasciato), non vedo italici professionisti della penna prendere posizioni su argomenti come dire spinosi.
    Non riesco a comprendere a che gioco stanno giocando, o meglio lo sappiamo entrambi: giocano a fare gli indiani!
    Secondo me stanno scherzando, col fuoco del calumet, attizzato a dovere anche da paesi terzi.
    Naturalmente è una mia riflessione geo-politica e con riflessi meramente economici. Ma i due Frà che c’azzeccano quando c’è il mandante?
    Al rientro, speriamo prestissimo, Toto e Max dovranno ovviamente subire un altro processo nell’italico suolo e continuare un calvario (che peraltro dura da parecchi mesi) insopportabile per loro, per i loro affetti e per quelli come noi che hanno “giurato” e non sopportano, per nessun motivo, di lasciare indietro nessuno. Liberi Subito

  • Peppe Cicala

    Purtroppo a causa delle ridottissime dimensioni della boetta o meglio delle sue bandiere, molti natanti non riescono a notarla in tempo…ed ecco li che succedono le tragedie…

  • Peppe Cicala

    Ciao Peppe è verissimo quello che dici.
    Bisognerebbe assolutamente non solo rivedere le dimensioni della boetta ma anche il colore che deve contrastare, di giorno e di notte, con la superficie ed il colore del mare.

  • Adalberto de' Bartolomeis

    I mali di questa Nazione stanno nell’identità di un popolo che non conosce orgoglio. Solo quando tristi circostanze ci hanno condotto a dovere fare ardite scelte, solo in quell’occaione abbiamo fatto vedere al mondo chi ERANO gli italiani! La storia della Regia Marina è piena di quegli episodi. Anche l’esercito, meno la regia areonautica. Ad ogno buon conto, tutti, all’unisono erano “Una Acies”, ovvero Una Schiera di uomini di esempio, di valore, che per iniziativa personale, si sostituirono alla consuetudine, all’attendismo di sempre. Oggi, la società è diversa, per certi aspetti migliore, per altri peggiorata. Virtù umane ce ne sono poche, come poco è il coraggio di sapere affrontare un problema istituzionale, che di fatto, dico e ripeto, di fatto, mutila l’onore della nostra Bandiera. E’ stata vilipesa da autorità di un altro Stato, con la detenzione farsesca di due militari, due rappresentanti in armi di una Nazione, un frammento di costola dello Stato italiano. Non esistono attitudini da parte di NESSUNO ad esercitare l’ onore violato, con un’azione che, certo, non deve esser sbandierata ai quattro venti, altrimenti finiremo per diventare pura barzelletta al ludibrio mondiale! Questo Stato ha i suoi Servizi di Sicurezza. Che adempiano allora ad un compito per i quali è stata violata la sicurezza nazionale! Purtroppo, caro Vinciguerra, sono troppi i politici al vertice di determinate istituzione chiave. I politici non hanno quasi mai avuto attitudine a comprendere dove inizia e dove finisce l’ Onore. Io, da soldato in servizio Le dico che due soldati sono là in balia di un riottoso pregiudizio anche xenofobo nei confronti dell’ intero popolo italiano. E’ grave, gravissimo che di questi tempi pochi prendano vera coscienza di come potere affrontare un problema così squallido come sta accadendo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non avvertendo minimamente la necessità di lambiccarsi il cranio per uscire da questa fanghiglia!
    Non è possibile, non è accettabile essere sempre arrendevoli e sussistenti ad una forma d’indulgenza che non potrà mai costituire vanto! Così, sempre, saremo sempre perdenti in tutto! Lo vediamo, con rispetto, a chi tenta di fare evitare all’ Italia ulteriori gravi smacchi come li hanno avuti sul profilo economico altri Stati europei, ogni giorno con la politica ed un governo di teorici.
    L’ Italia deve imparare a non rimandare un problema, a non procrastinare una soluzione che altri non possono dare! Non è possibile accettare che una mediazione, peraltro non condivisa, continui all’infinito. Intanto, probabilmente, una sentenza è già stata scritta!!!

  • Adalberto de' Bartolomeis

    Ah…mi scusi, dimenticavo. Quando lei alludeva alla grande Oriana, che aveva “palle” e sapeva come usare la penna, stilettandola a dovere, in piccolo, ma molto in piccolo, ben 2 volte sono uscito sulla stampa nazionale. IL “il Giornale”, in data 11/03 2012 e successivamente in maggio, in questo momento non trovo la recensione, non me ne voglia, ha pubblicato un mio pensiero: “Un commando per liberare i marò? Improbabile. Nella rubrica dell’augusto giornalista Mario Cervi c’è stato tra me e lui un botta e risposta. Interessante. Meno interessante è stato che per quel articolo qualcuno della mia amministrazione voleva una punizione esemplare. Mi è stato comminato un richiamo verbale dal mio Capo Ufficio, costretto, tra incudine e martello. Pazzesco! Eppure questo il mondo in cui viviamo, signor Vinciguerra! Oggi ci sono generali vari che preferiscono guardare agli aspetti di forma e non di sostanza, vorrei dire, di iniziativa, di capacità, di CORAGGIO!!! Io, senza esaltazioone di presunzione, credo di averlo ancora! Sa, anche essere figli e nipoti di vecchi militari, forse aiuta ad essere almeno portatori di un idealismo che non esiste più in uniforme!

  • Adalberto de' bartolomeis

    In nome del Popolo Italiano, in nome di questo Popolo, Sovrano per mandato costituzionale, mi appello all’intelligenza ed allo spirito di Nazione, se da qualche parte esiste ancora, affinchè chi leggerà questo comunicato si possa fare interprete della più grave umiliazione subìta dopo la fine della seconda guerra mondiale. Lo so che scrivere su un blog è poco, ma questa è la mia sola forza che m’induce a fare leva su chi saprà protestare affinchè due rappresentanti militari di marina non rischino di farsi l’ergastolo in India, per bene che possa andare! Le autorità locali di Kochi temo che non faranno mai il processo tanto atteso, semplicemente perchè sono vigliacche e forse vogliono evitare un’ulteriore frattura diplomatica con lo Stato italiano. Se è vero che le pene detentive in India per reati di morte, esclusa la pena capitale, prevedano, naturalmente, l’ergastolo, io temo che i due marò, senza processo, finiscano la loro esistenza in una condizione attuale che nessuna autorità giudiziaria ha definito, sia quella locale indiana e sia quella italiana. L’ impasse è certo e mi sembra che non esistano menti diplomatiche italiane che riescano a dirimere una situazione così penosa e vergognosa, mai avvenuta nei confronti di uno Stato appartenenente alle Nazioni Unite occidentale! Non esistono ulteriori parole per decrivere l’abominio che viene riservato all’ Italia da parte di un altro Stato ONU.

  • klement

    Un peso e una misura per le navi militari, un altro peso e un’altra misura per le navi mercantili.
    E inoltre il Dubai è un paese terzo tra Stati Uniti e India

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