Aprite le finestre (Marino Miccoli)
Buongiorno stimato maresciallo Ezio Vinciguerra, pochi giorni addietro ho avuto la piacevole sorpresa di essere stato contattato telefonicamente dal signor Gianni Maccà (vicentino, classe 1933) un marinaio che, dal 1952 al 1955, ha prestato servizio con mio padre Antonio Miccoli a Brindisi (all’epoca maresciallo capocannoniere), presso le Batterie B. 636 di difesa costiera. Egli, ricordando con molto affetto papà, mi ha commosso ed è stato così gentile da inviarmi alcune sue fotografie dell’epoca. Tra i tanti ricordi del suo servizio in Marina ve ne è uno che mi ha ispirato l’articolo che segue. Pertanto, consapevole di fare cosa gradita, te lo invio e lo dedico al signor Gianni Maccà.
Saluti marinareschi e un forte abbraccio ti giungono da Marino.
Aprite le finestre
di Marino Miccoli
Premetto che non è della celebre canzone dell’indimenticabile Claudio Villa “Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera” che desidero trattare in questo mio scritto. Anzi, si tratta di tutt’altra musica!
Per la difesa del porto di Brindisi dall’incombente minaccia rappresentata dalla flotta austriaca durante la 1^ Guerra Mondiale, fu avviata la costruzione di due poderose batterie da mm 381/40:
– la Fratelli Bandiera installata sullo Scoglio della Pedagna Grande;
– la Benedetto Brin installata a nord della rada, nei pressi di Cala Materdomini.
L’impianto binato dei cannoni, alloggiati in torre corazzata girevole, proveniva dalle navi da battaglia tipo “Caracciolo“. Queste batterie erano in grado di sparare granate lunghe cm. 146 e pesanti 875 kg.; avevano una carica di scoppio di 39 kg. di tritolo. La gittata massima era di 19.800 metri. Le due interessanti e rare fotografie poste a corredo di questo articolo, gentilmente concesse dal signor Gianni Maccà e scattate nei primi anni ’50 mostrano, in tutta la sua temibile imponenza, la torre girevole corazzata della Batteria da 381 mm. Benedetto Brin.
Ci tengo a portare a conoscenza dei lettori che il Marò Gianni Maccà, ricordandosi del mio compianto padre, “il suo Capocannò”, ha prestato più volte servizio di guardia a queste installazioni e mi ha riferito un interessante particolare riguardante proprio i tiri effettuati con i cannoni. Più precisamente, prima dell’inizio delle esercitazioni di tiro che periodicamente la Regia Marina effettuava con queste poderose bocche da fuoco, si rendeva necessario informarne preventivamente la popolazione. All’occorrenza, per le vie della città di Brindisi, circolava un autoveicolo munito di megafono che diffondeva un messaggio che invitava la cittadinanza di tenere aperte le finestre degli edifici per evitare che i vetri degli infissi, a causa dei forti boati provocati dal fuoco delle Batterie Brin e Bandiera, venissero infranti.
25 commenti
Francesco Nocerino
un abbraccio! ti fa sentire vicino all’altra persona quasi a trasmettersi quel calore umano, che nonostante si viva nel Paese del Sole, manca
Mario Di Matteo
L’abbraccio anche quello virtuale è la piu’ alta espressione dell’AMORE! Grazie.
Daniele Petretti
“Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti.. di parole.. di parole scelte sapientemente..
Complimenti marinai
Pietro Ungaro
questa magia, risveglia le emozioni e dà colori nuovi alla vita.
Mi avete commosso.
Rosella Di Pietro
Buon Giorno!!!! veramente un bel giorno con sole caldo!!!!!!!
Buona giornata a tutti cari amici marinai….
Dario Stivala
Un saluto a tutti, carissimi, son distante ma vi porto nel cuore!
Marinai per sempre!
Raffaele Di Bassano
Il mio pensiero va a te …
te che soffri tra le mura della tua casa.
che uscendo fuori asciughi le lacrime
per non far capire agli altri il tuo dolore.
che ti vesti con il tuo sorriso migliore
per non farti leggere il cuore,
che abbassi gli occhi per non farti trapassare l’anima…
Parla non restare in silenzio…….
fuori c’è qualcuno pronto ad aiutarti per uscire dall’inferno…
Complimenti mi avete commosso
ALDO GRECO
IL MIO PIU’ CARO E SINCERO BUONGIORNO VI ACCOMPAGNI PER TUTTA LA GIORNATA AMICI FEDELISSIMI MARINAI E NON. CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Giuseppe Lo Presti
Bellissimo……articolo piuttosto emozionante…..
Silvana Pucci
bello l’articolo con il suo bagaglio di ricordi ed emozioni
Luisa e Lillo
Un diamante è per sempre?
NO…un amico è per sempre!
Carmela Avitabile
Alza la tua vela
e viaggia verso il tuo domani
con la speranza in poppa
e un nuovo mondo da conquistare
oltre l’orizzonte dei tuoi anni
Salvatore Spoto
Sole, manda sulla Terra un raggio particolarmente candido e caldo per restituire alla gente la forza della sincerità e dell’impegno solidale e per dare alle mie amiche ed agli amici la gioia di una giornata serena e feconda.
Buona giornata! ☀
Micio Di Bella
il risveglio più bello …. il suono della risacca all’alba …. mmmmm che voglia di mare e di navigare!
capelli bruno
ottimo articolo gli amici non si dimenticano
quando sono sinceri.
Fernando Antonio Toma
E’ bellissimo trovare Marinai che hanno vissuto con il proprio papa’ dei periodi per niente facili dopo la fine della guerra … facendo affiorare tanti momenti vissuti e raccontati dal vivo dal proprio bagaglio e dalle proprie esperienze di vita … e proprio vero “marinai di una volta marinai per sempre” un grosso abbraccio a te Ezio e l’amico Marino Miccoli!!
Bruno Caleffi
BUONGIORNO EZIO. COME SEMPRE, UNA BEL BUONGIORNO. BELL’ARTICOLO. GRAZIE, E BUONA GIORNATA.
Antonio Girardi
Antonio Girardi I veri Marinai! Adesso solo impiegati dello stato.
Antonio Melis
Concordo con Girardi. Buongiorno Ezio e complimenti signor Miccoli
EZIO VINCIGUERRA
Marino carissimo,
ormai non ho più parole.
Ogni volta che ricevo lettere, foto e commenti del genere
mi si apre il cuore dalla felicità.
La felicità è qualcosa di non monetizzabile …noi questo lo sappiamo
benissimo.
Penso che Capocannò sta ridendo è felice!
Ezio
MARINO MICCOLI
Pregiatissimo mio maresciallo Ezio Vinciguerra
mi devi credere se ti dico che quando il signor Gianni Maccà mi ha
telefonato (ricordandosi a 60, ripeto sessanta anni di distanza)per
salutarmi e parlarmi dei ricordi della sua vita in Marina con mio padre,mi
sono commosso. Egli mi ha contattato (inizialmente con una e-mail inviata a
te dal suo genero il sig. Fabio Cecchetto) dopo aver letto i miei articoli
pubblicati su LA VOCE DEL MARINAIO. Pertanto un grazie di cuore spetta
principalmente a te, stimatissimo Ezio, che hai funzionato da gentile
tramite.
Ritengo che questo nostro ritrovarsi sia qualcosa di importante e ricco di
significato.
Poi ti devo dire che mi piace quando, prima di pubblicarli, intervieni sul
testo dei miei articoli migliorandoli. Grazie!
Rileggendolo, senza dubbio devo ammettere che l’articolo APRITE LE FINESTRE
è molto bello, sotto diversi punti di vista. E mi fa piacere che tu l’abbia
apprezzato.
Devi sapere che il Marò Gianni Maccà (classe 1933) è una persona speciale e
pertanto non escludo di scrivere qualche altro interessante articolo
ispirato dalle foto che Lui mi ha spedito a casa.
Infine, concordo pienamente con te quando affermi che la gioia non è
monetizzabile;le persone straordinarie come il nostro Marò, che dopo 60 anni
va alla ricerca dei discendenti del “suo” Capocannò, con le loro azioni
semplici ma sincere ci fanno comprendere come la vita sia fatta di
SENTIMENTI, VALORI e PRINCIPI che nulla hanno a che fare con il denaro e con
la logica di coloro che perseguono il lucro ad ogni costo.
Ti saluto, sempre marinarescamente e con stima
Marino Miccoli
GIANNI
Leggendo guardandomi li su quel video le lacrime mi scorrevano sul volto era qel bimbo che è in mè che piangeva benchè fossi stato guerriero io so ancora piangere perchè se capace di piangere sei VERO sei uomo conpleto carico di forza e di sentimenti .moro GIANNI MACCà.
GIANNI
Leggendo guardandomi li su quel video le lacrime mi scorrevano sul volto era quel bimbo che è in mè che piangeva benchè fossi stato guerriero io so ancora piangere perchè se capace di piangere sei VERO sei uomo conpleto carico di forza e di sentimenti . maro’ GIANNI MACCà.
Lino Pavanello
Gianni, sono Lino ci siamo conosciuti oggi 09/08/2013
alle ore 11.15 circa al Bar Doblò, così credo si chiami. Come vedi ho seguito il tuo consiglio, eccomi ad ammirare i “tuoi” cannoni. Ho provato un poco di tenerezza nell’osservare la tua divisa; in marina , di leva, era stato mio padre classe 1901, mio zio classe 1913, mio cugino classe 1929. Come ti ho detto solo io ho fatto il bersagliere, guardato ovviamente con sospetto dai miei marinai di casa, quasi fossi un disertore. In attesa di incontrarti nuovamente ti saluto con fratrno affetto. Lino
Giuseppe Arras
Ti incontro volentieri
Pino