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Incrociatore Eugenio di Savoia

a cura di Antonio Cimmino


Il nome
Eugenio di Savoia Principe di Carignano – Tenente di vascello.
Nacque a Parigi il 14 aprile 1816. Allievo nella Regia Scuola Militare di Marina di Genova, all’età di 15 anni conseguì la nomina a Guardiamarina e dopo solo tre anni fu promosso Luogotenente di Vascello. Il 17 maggio 1834 transitò, nel grado di Capitano, nel “Novara Cavalleria” dove operò fino alla promozione a Colonnello.
Nel 1840 rientrò in Marina con il grado di Capitano di Vascello e due anni dopo, nel 1842, conseguì la promozione a Contrammiraglio. Nel 1844 fu nominato Luogotenente Generale e Comandante Generale della Real Marina sarda, dimettendosi dalla carica nel 1851 nel grado onorario di Grande Ammiraglio.
Nel 1848, quando il re Carlo Alberto parti per i campi di battaglia in Lombardia, assunse la carica di Luogotenente Generale del Regno e, l’anno successivo, quella di Comandante Generale della Guardia Nazionale.
Negli anni 1859-60 fu nominato Luogotenente Generale del Re a Torino e nel gennaio 1861 delle Provincie Meridionali, con sede a Napoli, proprio quando maggiore si era fatta la resistenza borbonica, a mentre il brigantaggio si sviluppava in tutte le sue manifestazioni di atrocità.
Compito difficilissimo, che egli seppe brillantemente portare a compimento, con molto tatto e fine accorgimento politico non disgiunto dalla necessaria autorevolezza e da audacia.
Fu insignito con la Medaglia d’Oro al Valor Militare per essersi distinto quale Luogotenente Generale di S.M. il Re nelle Provincie meridionali (Gaeta 1861).
Mori a Torino nel 1888.


L’incrociatore Eugenio di Savoia appartiene alla classe Condottieri (incrociatori leggeri della Regia Marina).  In realtà questa classe è rappresentata da una sequenza di cinque classi distinte, realizzate negli ’30. Sebbene  mostrino una chiara linea evolutiva, furono costruite prima della II guerra mondiale per guadagnare il dominio del Mar Mediterraneo. Questa classe fu battezzata in onore di comandanti militari della storia italiana. Ogni classe prende il nome dalla prima nave del gruppo:

Alberto da Giussano;
Alberico da Barbiano;
Bartolomeo Colleoni;
Giovanni dalle Bande Nere.

Luigi Cadorna;
Armando Diaz.

Raimondo Montecuccoli;
Muzio Attendolo.

Emanuele Filiberto Duca d’Aosta
Eugenio di Savoia.

Luigi Savoia Duca degli Abruzzi;
Giuseppe Garibaldi.

Scheda tecnica
Motto: Ubi Sabaudia ibi Victoria (dove ci sono i Savoia, lì c’è la Vittoria).
Fu costruita nei cantieri Ansaldo di Genova ( varata il 16 marzo 1935 e entrata in servizio il 16 gennaio 1936).
Dislocamento:
. normale pari a 10.357 tonnellate;
. a pieno carico 10.834 tonnellate.
Dimensioni:
. lung. fuori tutta = 186,90 metri;
. fra le perpendicolari = 171,80 metri;
. larghezza = 17,50 metri;
. pescaggio = 6,50 metri.
Apparato motore:
. 6 caldaie Yarrow;
. 2 turbine a vapore Parson;
. Potenza di 110.000 cavalli;
. 2 eliche.
Velocità = 36,5 nodi.
Protezione ( spessore lamiere):
. cintura: 100 mm;
. ponte: di 35 mm;
. torri principali: 70 mm;
. artiglierie: 90 mm
. torrione: 100 mm.
Armamento:
. 8 cannoni da 152/53 tipo OTO sistemati in 4 torri binate;
. 6 cannoni da 100/47 tipo OTO in 3 torrette trinate;
. 8 mitraglie da 37/54  mm ( 4 installazioni binate)
. 12 mitraglie da 13,2 mm ( 6 installazioni binate)
. 2 lanciabombe di profondità;
. 6 tubi lancia siluri da 533 mm in 2 complessi trinati;
– Catapulta   per 2 aerei tipo IMAM Ro.43 (*).
Equipaggio: 42 Ufficiali e 536 tra Sottufficiali, Graduati e Comuni.


Attività operativa:
– 1938 circumnavigazione del  mondo;
– 1938 partecipazione alla Guerra di Spagna (bombardamento di Barcellona);
– 2 giugno 1940 (entrata in guerra): nave ammiraglia dell VII Divisione navale (Navi: Aosta, Montecuccoli, Attendolo):
– 9 luglio 1940 partecipazione alla Battaglia di Punta Stilo;
– 18 dicembre 1940: bombardamento del litorale dell’Albania;
– 1942: partecipazione alla Battaglia di Mezzo Giugno (danneggiato);
– gennaio 1943: con le mitraglie di bordo abbattè due bombardieri inglesi;
– scorat convogli, pattugliamento, trasporto truppe, campi minati, ecc.
Armistizio:
– 9 settembre 1943: nave ammiraglia dopo l’affondamento della corazzata Roma;
– 11 settembre 1943: si consegnò agli Alleati a Malta e fu internato ad Alessandria d’Egitto.
Cobelligeranza:
– 13 ottobre 1943 rientro in Italia e partecipazione a diverse missioni tra cui crociere atlantiche per l’intercettazione di navi tedesche;
– 29 febbraio 1944: danneggiamento a Punto Stilo per urto contro una mina (rimase a Taranto ).

Da Eugenio di Savoia a ELLI
– 26 giugno 1951 rimesso in efficienza e ceduto alla Grecia in conto riparazioni danni di guerra;
– ribattezzato Elli (in greco: Έλλη) in ricordo dell’incrociatore leggero greco affondato dal sommergibile italiano Delfino il 15 agosto 1940 nei pressi dell’isola greca di Tinos;
– 1959 destinato a Souda nell’isola Creta, in qualità di nave comando della flotta dello Ionio;
– 1965 in disarmo e durante la dittatura dei colonnelli, come nave-prigione per i membri della Marina oppositori del regime;
– 1973 demolizione.

(*) Caratteristiche idrovolante IMAM Ro.43
motore: Piaggio P.XR
potenza: cv.700
apertura alare: m.11,57
lunghezza totale: m.9,71
altezza totale: m.3,51
superficie alare: mq.33,36
peso a vuoto: kg. 1.760
peso a carico massimo: kg. 2.400
velocità massima: km/h. 303 a 2.000 m.
velocità minima: km/h. 99
tempo di salita: 11′ a 4.000 m.
tangenza massima: m. 7.200
autonomia: km.1.092
armamento: 2 mitragliatrici da 7,7 mm.: una fissa in caccia ed una dorsale
equipaggio: 2

4 commenti

  • Giusy Crisafi

    è sempre un gran piacere,Ezio, grazie a te per queste emozioni che fai provare ogni volta!!!!!!sei un grande amico mio.

  • Francesco Capocefalo

    Rientra tra coloro che con la loro esperienza possono ancora da una mano. ” Torniamo a bordo”.

  • Gabriele Pomar

    Bell’articolo e sufficientemente esaustivo. Forse, sarebbe bene completarlo inserendo i nomi degli ufficiali che ne ebbero il comando. Almeno finché restò sotto bandiera italiana.

  • Massimiliano Sicali

    Bel racconto storico su una nave gloriosa grazie al suo ammiraglio Da Zara, e il suo equipaggio. Quello che è stato narrato è tutto vero, conosco esattamente gli eventi bellici che l’hanno interessata ed anche di più, so come si svolgeva la vita a bordo, conosco le battaglie che ha affrontato con particolari inediti, almeno dal 1939 fino al 1945, periodo in cui mio padre si freggiò di far parte del suo equipaggio. Questo pensiero lo dedico a lui, grande combattente di questa nave. Marò Vincenzo Sicali, classe 1920.

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