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Il pudore del silenzio – Vergogna nazionale

di MARMIEV segnalata da Yuri Corace Cassarà

…riceviamo e pubblichiamo.

E’ dalla sera dell’infausto venerdì 13 u.s. che seguo con attenzione ed interesse l’evolversi della tragica vicenda di mare occorsa alla “Costa Concordia”. Mille pensieri, mille considerazioni affollano la mente di un uomo che ha trascorso una lunga vita in mare e nello “shipping” e che tutt’ora continua.
Provo dolore per le vite perdute, costernazione per i riflessi negativi per i sopravvissuti e tanta amarezza per l’errore umano.
Errore inconcepibile, prodotto da una inspiegabile valutazione in tema di distanza dalla costa, particolarmente quando si è coadiuvati dalla moderna strumentazione tecnica.
Da più fonti, arriva la notizia che tale procedura viene adottata da tanti Capitani, quando con questi colossi del mare, pervasi da incoscienza, si avvicinano alla costa per manifestare un saluto accompagnato da squilli di sirena. Forse non valutano che in quella circostanza, un motore potrebbe arrestarsi o gli organi di governo malfunzionare per un improvviso guasto tecnico, specialmente oggi che tutto è improntato sui congegni elettronici, ignorati del tutto dai conduttori.
Ecco una modesta riflessione!
Mi chiedo anche: “Come mai l’Autorità Marittima che ben è a conoscenza di questa procedura non ne ordina il divieto e la sanzione amministrativa?”.
Rilevo, con l’occasione, da un sito web che qualche anno fa si rischiò una identica tragedia. Una grossa nave da crociera transitò in mezzo ai Faraglioni di Capri a pochi metri dagli enormi spunzoni di roccia che costellano l’isola azzurra. Le zone di mare protette sono sorvegliate da personale specializzato. Come mai non sono state rilevate queste anomalie? Spesso viene sanzionato il pescatore dilettante che tenta di catturare una triglia di dimensioni inferiori a quanto previsto dalla norma!
Ravvedo in tutto ciò un “concorso di colpa”.

La scatola nera dovrebbe essere esaminata occasionalmente per constatare alterazioni di rotta prodotte dai Comandanti. Non potrebbe un intervento del genere costituire una usuale procedura durante i controlli periodici di sicurezza e P.S.C. ?
Siamo pervasi da un mondo di carta, procedure assurde e prive di significati. Dovremmo tutti fermarci, riflettere, snellire il mondo fatuo che ci circonda e assumere un indirizzo pratico condotti da uomini che conoscono veramente il mare.
E’ la voce di un uomo di mare che resta inascoltata e derisa!
Sto stilando sommessamente e con umiltà queste poche righe, interpretando il pensiero di tanti professionali colleghi e tanti uomini dello “shipping” che vivono quotidianamente la vita delle navi e degli uomini che le conducono.
Portavoce anche del loro pensiero, affermo che siamo addolorati per l’evento, gli uomini sbagliano, la mente è umana e non divina.
Il Comandante Schettino ha sbagliato e pagherà la sua colpa, la giustizia lo giudicherà in osservanza al Codice della Navigazione e Penale. Certamente non sarà l’ultimo.
Periranno uomini e navi finché ci saranno uomini e navi.
È un triste tributo che dobbiamo pagare.
Siamo indignati per la telefonata intercorsa tra la Capitaneria di Porto di Livorno ed il Comandante Schettino. Ci chiediamo: ”Era quella la maniera giusta per coordinare un soccorso a distanza?”. Oserei definirla più una penosa sceneggiata, impregnata di personalismo ed incompetenza.
Un uomo vero avrebbe valutato la condizione psicologica del Comandante al cospetto della sua nave ferita a morte.
Solo chi conosce la solitudine del comando può giudicare.
Il Comandante costituisce l’anello più debole della catena dello “shipping” e quasi sempre ne paga le conseguenze anche se incolpevole. Non è il caso in parola.
Siamo risentiti perché la telefonata sarebbe dovuta essere secretata, a disposizione della Magistratura, ammesso che il contenuto arrogante ed inconsistente, poteva essere preso in considerazione per formulare un capo d’accusa.
Averla pubblicata è stata una “vergogna nazionale”.
La stampa estera ha giudicato ancora una volta negativamente questo povero paese sul viale del “default” e, a diversi giorni dal triste naufragio, sconcertati osserviamo, purtroppo quotidianamente, questa continua gogna che sta squalificando l’intero settore marittimo italiano..
“Il pudore del silenzio” doveva illuminare tutti i “sapienti” della stampa che hanno divulgato notizie prive di fondamento e di significati tecnici su cose di mare che ignorano totalmente.
Un paese con ottomila chilometri di costa che non ha una cultura marinara, gli uomini di mare sono del tutto ignorati, in tanti non conoscono la professione di Capitano Marittimo, dovremmo tanto imparare dai paesi nordici!
Siamo indignati perché nessuno ha evidenziato il merito del Comandante che ha diretto la nave a “far costa” con il residuo abbrivio, tanto per evitare l’affondamento in acque alte. E’ una prassi che si adopera “in extremis” per salvare il salvabile.
Siamo sdegnati perché nessuno ha esternato un cenno di merito all’equipaggio che, anche se in affanno, è riuscito ad evacuare la maggior parte dei passeggeri con i mezzi di salvataggio e ridurre la mortalità.
Possiamo garantire, conoscendo per esperienze passate le difficoltà di ordine pratico che si prefigurano in questi casi di emergenza, che l’evento della “Costa Concordia” è fino a questo momento un unico caso di “abbandono nave” con migliaia di anime disorientate ed in preda al panico. L’equipaggio di massima si è ben comportato, ha osservato le Procedure di Sicurezza impartite dal Comando, in armonia con quelle della Società Armatrice.
Infine invito tutti, a riflettere, ad astenersi da giudizi affrettati nei confronti dell’uomo di mare. Il Comandante va giudicato da veri uomini di mare per l’operato tecnico, da quelli che sanno veramente e non da quelli che presumono di sapere assisi dietro a comode scrivanie e pervasi da un mondo burocrate e privo di contenuti essenziali.
Siamo addolorati infine, perché noi uomini dello “shipping” ben comprendiamo il riflesso negativo economico che una simile tragedia ha prodotto, in un particolare momento del paese e ciò che ci preoccupa maggiormente è l’assoluta mancanza di una voce che restituisca dignità a questo nostro settore.
Il Comandante Schettino è a casa, agli arresti domiciliari.
Alla fine del processo probabilmente ritornerà in carcere per scontare la giusta pena. Ma al momento ciò che ci conforta è che il GIP ha ravvisato elementi a suo favore in contrasto con tutte le accuse formulate con leggerezza ed emotività dai “sapienti” e non.
Il Comandante Schettino appartiene ad un lembo di terra del Sud che ha generato uomini di mare che hanno onorato la marineria per professionalità, impegno e senso del dovere.
Ci auspichiamo, appunto per questo, che le Associazioni di categoria facciano sentire forte la loro voce, rivendicando con autorevolezza l’importante ruolo fin’ora svolto dalla marineria italiana, nella storia e nell’economia nazionale.
Siamo solidali con questa terra ed i suoi uomini e formuliamo al Comandante un invito a sopportare con dignità l’errore commesso.

35 commenti

  • Roberta - ammiraglia88

    Che bello leggere queste parole, sentire il parere di chi naviga. Sono praticamente d’accordo su tutto.

    Cosa è successo, e nessun minimo dettaglio ufficiale, è giusto che non sia stato detto adesso, soprattutto ai giornalisti. E’ giusto che il comandante parli con chi di dovere, che si facciano le inchieste, che gli esperti chiariscano il tutto.
    Non capisco però come mai quella telefonata sta facendo il giro del mondo. Il comandante viene arrestato, perché non inquini le prove, e come è possibile che una telefonata, se è tutta vera, così “importante” per le indagini venga buttata in bocca ai lupi affamati di scoop? Non c’è tutto sotto sequestro? Non dimentichiamo che i giornalisti e la tv ci presentano sempre, in qualsiasi occasione, solo quello che vogliono. Le interviste vengono selezionate, vediamo solo quello che voglio farci vedere e credere!

    Alcune considerazioni le ho già espresse nei giorni scorsi con altri interventi in queste pagine di questo fantastico blog di Ezio. Ne approfitto per dire nuovamente: grazie Ezio per darci modo di “dire la nostra”.

    Ritorno invece alla famosa telefonata, sempre ammesso che sia completa, che sia vera e che non ci siano state proposte solo le parti che si vuole far conoscere, senza per questo voler dire che è innocente, faccio solo una constatazione e cerco di mettermi nei suoi panni. Prima di tutto si capisce che il comandante non era “normale”, cioè non so quanto fosse in grado di ragionare.
    Non lo trovo però così anormale!
    Con una nave distrutta, con la fine della nave e della sua carriera, con la gente nel panico, e parliamo sempre di più di 4.200 vite, penso che anche l’uomo più forte di questo mondo può essere sotto choc. Non lo sto scusando, sto solo facendo delle considerazioni.

    Lo so, non è corretto, non è giusto, non avrebbe dovuto farlo, ma … per tenere una calma in una situazione così estrema non credo che sia sufficiente “studiare” sui libri, e fare una scuola.
    Sono d’accordo che non deve succedere, che deve essere “istruito” per affrontare anche certe emergenze, ma … è pur sempre un uomo. E con questo, ribadisco, non lo sto dichiarando innocente, sto solo pensando alla situazione e secondo me … è dura!

    Non so se avete mai visto da vicino uno di questi grattacieli del mare. Sono enormi!
    Ho provato solo un attimo ad immaginarmi la scena (dopo 9 crociere, come passeggera, una certa idea di queste navi ce l’ho). Su una lancia, in mezzo al mare nero, con un cielo nero, vedere inclinato questo mammut, quella che era la “tua” nave, fa certamente impressione. Aggiungeteci che non si sa quante persone si sono salvate; aggiungeteci la situazione da cui sono appena passati. Mi spiego meglio. Un esperto navale, valutando varie cose, in un forum molto serio, dove non si fa di certo pubblicità, dove non vende niente, quindi con il solo scopo di capire, ha descritto gli avvenimenti avvenuti quasi certamente. Praticamente dopo l’urto con lo scoglio (e questo è un altro problema, precedente che non voglio adesso considerare), la manovra successiva è stata da vero marinaio.
    Chi era al comando si è trovato a dover valutare cosa era successo, danni avuti, e vedersi davanti la morte certa per lui, per tutti i suoi ufficiali, l’equipaggio e i passeggeri … 4.231 vite! Se avessero proseguito, con la velocità e con l’imbarco d’acqua che stava avvenendo di certo appena raggiunto il mare aperto la nave si sarebbe certamente capovolta (leggi della fisica) e non ci sarebbe stato alcun superstite.
    La manovra fatta invece, che l’abbia fatta lui, il suo secondo o entrambi, è comunque stata la migliore che potesse essere eseguita. Non è una manovra da manuale, ma da “ragionamento”, che scaturisce però mentre si sono trovati in una situazione estrema.

    Per tornare perciò al discorso iniziale, io mi immagino di essere su quella lancia, dopo questo grandissimo stress già affrontato, e dopo che circa 3.900 persone sono sbarcate con le scialuppe di salvataggio.
    Ribadisco che … è dura riuscire a stare con la testa sopra il collo!
    Chi è seduto comodamente a casa, al caldo (parlo della gente in generale), e magari non si è imbarcato può forse non sapere ed immaginare alcune cose, perciò ci tengo a dire una cosa in aggiunta all’immagine già descritta, che non vuole essere polemica, ma voglio dare un quadro completo.

    Il ponte dove sono posizionate le scialuppe è molto lungo, quasi come tutta la nave (che è 290 metri); è come un lungo corridoio, molto largo. Tale ponte è fornito di telecamere.
    Sono certa pertanto che all’inizio delle operazioni di abbandono nave risultava affollato, ci si trovavano circa 4.200 persone assiepate. Come è stato detto in alcuni tg, quando il comandante e gli ufficiali erano nella lancia a bordo erano rimaste circa 300 persone.
    Ora non voglio scagionare nessuno, ma nemmeno colpevolizzare subito qualcuno. “Solo” 300 persone vuol dire che il ponte era quasi vuoto, e con quasi vuoto intendo proprio che, avendo visto tutta la folla iniziale questo è niente, è praticamente libero (e lo dico per aver visto più di uno di questi ponti). Questo numero è relativamente basso, vuol dire che non sono nemmeno due scialuppe.
    Non dico che era vuoto, sia chiaro, ma considerando la grandezza della nave … se prima vedi circa 290 metri di folla, certamente una persona appiccicata all’altra, poi vedi due “gruppetti”, due ultime scialuppe da portare a terra, è normale pensare che il tutto è ormai a posto.
    Lo so, anche ci fosse stata una sola persona il discorso è che il comandante, che non era solo sulla quella lancia (e questo mi fa rabbrividire ancora di più), doveva essere comunque l’ultimo.

    Fino a quando tutte le indagini, i rilievi, i sopralluoghi, le inchieste non saranno chiuse non mi sento di dare la colpa al 100% ad alcuno. Non mi va, e faccio un discorso generale, che uno sia incolpato subito. E’ facile per i notiziari buttare lì le notizie, il più delle volte “immaginate”; fate caso, sempre in generale, a quanti: sembrerebbe, forse, parrebbe, probabilmente, chissà, ecc. ci vengono proposti in qualsiasi tg, in qualsiasi articolo. Questa non è certezza è solo supposizione; non è notizia.

    Attendiamo la fine delle indagini ancora in corso. Chi è competente ricostruirà tutta la bruttissima vicenda. Solo allora IO sarò soddisfatta. Non posso credere che il comandante, questo comandante, sia come ce lo vogliono ora, a caldo, far credere. Voglio dargli tempo; non può aver disonorato la sua categoria. Non posso pensare a leggerezza o cose di questo genere, non su una nave così grande, non con tutte quelle vite nelle sue mani, non può essere tutto riassunto così facilmente. Deve esserci dell’altro … a bordo non era solo, ricordiamocelo, e viaggiava su una moderna nave. Deve esserci qualcosa che ovviamente ora nessuno ci dice, o può esternare (ed è giusto così, finché non saranno concluse le indagini). Attendo, come al solito attendo, ho pazienza!
    In realtà oltre alla pazienza ho ancora molta speranza, speranza che un solo uomo, da solo, non abbia potuto deludere così tanto le mie aspettative e tutte le idee che avevo riguardo ai comandanti, agli ufficiali e agli uomini di mare!

    So che questi uomini non sono così, per questo non posso credere che questo sia diverso!

    Una cosa è certa: evviva i marinai veri!

  • Yuri Corace Cassarà

    Sono un marittimo iscritto al collegio e credo che quello che ha scritto il nostro presidente sia degno di lettura di esperti come voi.

  • Mariella Ricci

    Siamo solidali con questa terra ed i suoi uomini e formuliamo al Comandante un invito a sopportare con dignità l’errore commesso.!!!! La mente umana , non è divina !!! Ecco queste tue frasi le ho riportata quì ed è il miglior commento!!!, quello appunto più umano, che io possa fare!!!!! Sono d’accordo!!!Ciao grazie Mariella.

  • ezio vinciguerra

    Yuri carissimo, solidali a formulare un invito a supportare con dignità l’errore commesso.

  • Giuseppe Orlando

    ‎…Yuri ed Ezio, qui non è solo ERRORE, perchè sono tantissimi gli errori, e li elenco: 1° il Comandante è il Comandante e non deve ricevere ordini da nessun altro; 2° velocvità della nave 15 Nodi,nelle vicinanze dei scogli; 3° qualsiasi fossero i desideri della Compagnia Costa la decisione ultima per la sicurezza della nave spetta al Comandante tenendosi a debita distanza dalla costa; 4° dopo l’impatto con gli scogli ….la lucidità di togliersi la divisa e vestirsi camuffandosi da personaggio qualunque e aver cura a portarsi con sè il compiuter e altre cose e poi darsela a gambe et ecc.. sinceramente non trovo parola adatta a definire che uomo fosse…….forse un pagliaccio ,furbo ?….. quindi non è un solo errore….ALLORA DICIAMO: FORMULARE UN INVITO A SUPPORTARE I TANTI ERRORI COMMESSI.

  • ezio vinciguerra

    Carissima, preziosissima e pregiatissima Roberta, i marinai sono delle persone estremamente perbene. Sono persone educate degne dell’educazione e rispetto che abbiamo ricevuto quando siamo stati chiamati a svolgere per un certo periodo di tempo servizio nella Marina Militare.
    Anche tu se marinaia e comprendi benissimo il delicato periodo che stiamo attraversando in senso di pudore e orgoglio.
    Grazie per la bella disamina e per la preziosa testimonianza che hai voluto fornirci.
    Personalmente ti ringrazio a nome dei lettori del blog per la tua encomiabile, infaticabile e puntuale opera di aggiornamento e collaborazione.

  • Michele Di Liberto

    Vediamo di riattaccare il tassello che si e rotto e di fare pace con le persone siamo un equipaggio e dobbiamo essere uniti come in marina in navigazione un caro saluto ai fra che in questo momento si sono isolati li aspettiamo un pala a prora voga voga voga

  • Roberta - ammiraglia88

    Grazie a te Ezio.

    Da ragioniera metto “i puntini sulle i”.
    Si dice (ma non sono voci ufficiali) che questo comandante non provenga dall’Accademia Navale di Livorno. Per capirci meglio, che non provenga dalla Marina Militare, ma che abbia fatto comunque gli studi in altra scuola “civile”. Sono voci!
    Al di là di questo, resta pur sempre un ufficiale di una nave mercantile.

    Aggiungo solo un’ultima cosa.
    Ho visto al tg di ieri che si è verificato il fenomeno del “turismo”. Lo spettacolo continua!
    Gente che è andata in gita lì per fotografare il disastro, gente che ha fatto il pic-nic in spiaggia, gente che ci è stata solo per poter mettere la propria foto on line con la tragedia sullo sfondo … come se si trattasse di una scena da film!
    Tutto questo mi conferma che tanti di noi non sappiano più distinguere la realtà dalla fantasia!

    Mi sa tanto che la tv, per prima, e certi articoli poi, ci hanno presentato tutto come una di quelle fiction (proprio finzioni!) dove in ogni puntata c’era qualcosa di nuovo, qualcosa che non ti saresti mai aspettato … la vince chi usa più fantasia e stupisce di più. Non vince l’oggettività, la serietà, il ragionamento e la realtà.
    Speriamo di riuscire ad aprire presto gli occhi!

  • Mariella Ricci

    i Molto nobile anche questo segno di amore e libertà!!! In ogni paese del mondo!!!! grazie, di un così bel pensiero!!!. Mariella.

  • Franco Delfini

    Grazie Ezio Pancrazio,sono bellissime parole che toccano il cuore.spero di rimanere in sella per molto tempo ancora se Dio me lo concede.

  • Roberta - ammiraglia88

    Vi ricordo una piccola “legge del mare”.
    Non cambia molto quello che è successo, purtroppo, però dimostra ancora di più, anche ai più increduli, quanto c’è da stare attenti a ciò che ci viene fatto credere, quanto sia tutto “pilotato” verso il puro e semplice “spettacolo”.

    “ Il comandante non guida la nave né in mare né in manovra in porto, lo fa l’ufficiale di guardia che è in comando. In porto ci sono i piloti del luogo, evidentemente più adeguati. Il comandante è responsabile giuridicamente di tutto ciò che succede a bordo anche se non è colpevole, anche se è a tavola che mangia.
    La rotta della nave è tracciata sulla carta nautica e l’ufficiale in comando (di guardia) deve guidare la nave su quella rotta stabilita.
    Il primo, secondo e terzo ufficiale di coperta si alternano ogni quattro ore a guidare la nave. Il comandante, oltre numerosi altri compiti che deve svolgere, per la navigazione è il controllore perché tutti gli errori che faranno i suoi sottoposti vanno a suo carico. “

  • Riccardo Lazzeri

    dai Ezio…… e’ indifendibile….. io ancora potrei capire, non giustificare, l’errore di navigazione, ma il comportamento tenuto in seguito? Io sono stato Ufficiale di Marina Mercantile, prima di diventarlo di Marina Militare (dove insegnavo Navigazione ed Astronomia in Accademia Navale) e ti assicuro che, pur facebdo di tutto, non riesco, non riesco proprio a trovare una qualsiasi giustificazione: credimi, mi vergogno come un cane di avere un collega come schettino. Mi chiedo veramente come accidenti schettino abbia fatto a diventare comandante. Un amico che lo conosce di persona dice che e’ molto preparato professionalmente…. peccato che non sia altrettanto preparato dal punto di vista umano!

  • Riccardo Lazzeri

    Cari amici, a questo signore ha oggi, indirettamente, risposto il suo capo, Ammiraglio Comandante le CCP…

  • Laura Neri

    allora mi permetto di copiare qui alcune note esplicative fornitemi: primo il mare è di tutti, non è un’autostrada con le corsie. per questo l’abc che si impara sui banchi è che il cardine fondamentale di una rotta è la SICUREZZA. quindi la navigazione deve essere sicura. in più il buon senso dice che una nave di tali dimensioni NON può passare dove voleva passare. secondo, esistono dei sistemi di cartografia elettronica, l’ECDIS che la nave è obbligata ad avere e che forniscono una serie di allarmi di pericolo. terzo esiste un sistema di identificazione l’AIS che permette di seguire le navi in mare ma NON di correggere la loro rotta, quello che permette di monitorare e se necessario correggere la rotta delle navi (come se in CP facessero i controllori di volo, per intendersi), è il VTS che non è implementato in tutta la penisola italiana (i soliti problemi finanziari) ma al momento solo nello stretto di messina e nelle bocche. quindi non facciamo confusione. saluti

  • Roberto Piatti

    grazie per la spiegazione, Laura, pero rimango ancora allibito se penso che nonostante la CP non possa cambiare le rotte, come non si sia mossa gia da tempo per evitare queste rotte “turistiche”. Io quando navigavo per Costa negli anni 70/80 ho sempre visto fare queste cose, queste rotte ravvicinate, quindi non é da due giorni che si sa e non si fa nulla.

  • Roberto Piatti

    Schettino martire mai! Pero é anche vero che tutti siamo bravissimi a giudicare, basandoci su cio che scrivono i giornali! ma la veritá dove stá? allora, prima di sparare a zero sulle persone, forse é meglio conoscere bene i fatti….. io non li conosco… non so voi! o meglio, io solo conosco ció che scrivono sulla carta e cio che dicono in tv!

  • Luigi Urso

    non si discute le manovre, se doveva passare di la o no!!!! ma la persona del comandante di una nave!!!! è un’essere umano come tutti ma ha dei doveri come li abbiamo tutti. io questo dico

  • Carlo Calienno

    Vi ricordate dell’ Andrea Doria? Anche li manovra errata, é vero che il Comandante non se la ando’ a cercare pero’ …..

  • Salvatore Cosentino

    però abbiamo sentito anche le testimonianze di persone vere e dal vivo e in diretta.. pertanto credo che ci possiamo fare un’idea e anche esprimere un parere e chi ne ha le capacità e le competenze anche un giudizio.

  • Roberto Piatti

    ma discutere il comportamento del comandante implica come minimo sapere cosa é successo realmente, cosa ha fatto lui realmente e perche lo ha fatto. Dico solo che se non si conosce la “vera” veritá e non solo quella che ci vogliono far sapere, non é possibile trarre giudizi. E se poi salta fuori che Schettino é tutto meno che vigliacco?… anche se improbabile é pero una possibilitá. O magari si scopre che l eroe Falco, non é poi cosi eroe….. non so se riesco a spiegare bene, purtroppo il mio italiano é arrugginito da tempo!

  • Giovanni Altieri

    Caro Roberto Piatti, anche se fosse mobbing, operato dalla compagnia e dall’armatore, vessando il comandante, costringendolo a navigare in acque ristrette, rimarrebbe indegno e illecito eseguire questo tipo di manovra. Una vessazione del genere può certamente essere registrata e denunciata da parte di un comandante preparato e onesto, libero da ricatti.

  • Roberto Piatti

    le persone “vere” in diretta quali sarebbero? i soliti 8 o 10 passeggeri che hanno fatto un percorso esibizionistico da una tv all altra, o persone vere che erano a bordo, e non sono neanche state prese in considerazione dai giornali e tv solo perche non concordavano con cio che la maggioranza diceva? di queste persone vere ne conosco parecchie e ho parlato con loro piu di una volta, gente che lavorava su questa nave, gente che conosce bene i fatti, cari amici ex colleghi…. le persone vere, carissimo Salvatore, con tutto il rispetto per tutti i passeggeri, normalmente non sono i passeggeri. Loro pensano sempre che le esercitazioni a bordo siano una rottura di palle e che facciano perdere il loro prezioso tempo di ozio ! poi succede un incidente, e senza la minima nozione di causa si permettono di dire quello che dicono! scusa, ma questo mi fa incazzare!

  • Giovanni Altieri

    ‎Salvatore Cosentino, scusa se intervengo. Coloro che hanno rilasciato interviste in TV, ai giornali, alle radio, sono caduti spesso in contraddizione. In certe trasmissioni della Rai 1, condotte da quel “faccendiere” di Bruno Vespa, alcuni sopravvissuti all’ammaraggio, sono stai da altri passeggeri illesi, corretti sulle dichiarazioni che rilasciavano davanti le telecamere e incalzati da un conduttore che cercava le punte di “share” televisivo. Voglio dire che nella confusione del momento, alimentati dalla disperazione, confusi dalle grida, sollecitati da una serie di disposizioni dettate e attese con ansia, queste persone non posso essere attendibili, non possono ricordare minimamente tutti i particolari che comodamente seduti su sedie imbottite, raccontano a nastro. Ho fatto dei corsi alla Farnesina … … e una delle esercitazioni comprendeva viaggiare per dieci minuti su un autobus di linea, quindi scendere e raccontare all’addestratore quante persone vi erano sul mezzo, dove erano sedute, come erano vestite. Ebbene, riguardando la registrazione filmata del breve viaggio e ascoltando la mia dichiarazione verbale, mi rendevo conto di commettere un certo numero di errori. Supponi che durante quel breve viaggio, fosse scoppiata una gomma e dovevo abbandonare l’autobus. Credi che fossi stato in grado di ricordare ancora bene quanto avevo visto? credi che avessi commesso più o meno errori? Ciao.

  • Salvatore Cosentino

    si Giovanni concordo perfettamente e sono conscio che questo accade.. più di quanto non si possa pensare, ma da parte mia e/o nostra.. con un minimo di esperenze di vita e di mare.. chiaramente non dovrebbe come penso di aver fatto io, tutto quello che dicono come oro colato.. però molte dichiarazioni a mio modesto parere ci possono stare. Tutto qui.. Ciao e grazie del tuo utile commento.
    Peril commento di Roberto Piatti…, per persone vere intendevo alcuni di quelli che sono stati intervistati non nei salotti tipo vespa e company.., ma alcune interviste fuori dai canali programmati a uso e consumo di show.., concordo anche per quanto riferisci delle esercitazioni.. questi attegiamenti li ho potuti costatare purtroppo di persona.. Ciao

  • Goffredo Gabbi

    Quando le vittime sono in maggioranza DONNE, e anche un mezzo marinaio sa che i primi a lasciare la nave in condizioni di pericolo sono le Donne i Bambini , gli anziani gli ammalati etc. etc.,BENVENGA un tono blasfemo, arrogante, etc, utilizzato da un COMANDANTE che purtroppo immaginava qualcosa di GRAVE,meglio una minaccia e un c…o, che 20 o più funerali, credo che il Contrammiraglio, dovrebbe badare non alla forma, ma alla sostanza,poichè se anche gli fosse stato detto con parole gentili,il risultato sarebbe stato lo stesso…

  • Roberto Piatti

    qui é dove si vede come ci lasciamo ingannare e confondiamo la maleducazione (segno di debolezza o insicurezza) con il sangue freddo e la capacita operativa di una mente razionale!

  • Luigi Urso

    In Italia si andrà a finire che schettino sarà innocente poi vedi tanto puoi uccidere e la fai sempre liscia non sarebbe una novità

  • Giovanni Altieri

    Ciao Luigi Urso, è un piacere sentirti parlare così. Come stai? Penso tu stia bene nella tua tristezza che ti consente di essere così miseramente lungimirante. Venendo alla Concordia credo che la tua impressione sia dettata dalla realtà, da quello che accade e si confronta con la Giustizia, con la marea di processi insoluti, di cause inevase. C’è anche l’uso non vocale, quello che non sentiamo, che non è divulgato, che avviene nell’istruttoria del processo, nelle fasi preliminari, dei periti che scavano nei fatti attraverso perizie, dichiarazioni, foto e tutta una documentazione che assomiglia alle mani di bambini, che scavano sulla spiaggia per fare una buca profonda, che dopo, quando il gioco finisce, il mare, e in questo caso è chiamato a conferire, coprirà tutto con il suo innocente e naturale andirivieni. Abbiamo necessità di questo e non di verità, altrimenti non continuerebbero a iniettarci programmi televisivi che ci tengono calmi e felici, lontani dai baratri e ancorati alla poltrona. Quando la verità cozza con la politica, con il capitalismo, quando urta violenta sopra uno scoglio di consuetudini, di “ermellini” svogliati, dirigenti corrotti, tangenti impazzite, allora saranno giustiziati ancora una volta i morti affogati che rientrano nelle spese di una guerra, di tutte le guerre, come la storia, maestra di vita ci insegna fin dalla tenera età. Ci saranno come in tutti i processi tempi lunghi e imbottiti da faldoni di carte, farciti da foto e filmati, spargimento di fax da Firenze a Grosseto, da Roma a Procida, ancora prove dell’ultimo momento che finiranno nel mare a questo punto inquinato della nostra Isola del Giglio. Qualche pesciolino finirà nella nassa, ma non servirà a sfamare la nostra fame di giustizia che piano piano svanirà dietro l’inizio di un nuovo campionato di calcio, di una serie di puntate del Grande Fratello ed ancora lo speciale di Porta a Porta sulla attenta considerazione del “sesso degli angeli”. Un saluto e un abbraccio caro Luigi.

  • Franco Marassi

    ‎… poi ci sarà l’associazione dei parenti delle vittime a portare avanti la propria causa, a cui seguiranno processi sui quali schiere di saltimbanchi, avvocati ed investigatori privati graveranno spese infinite e così anche questa Ustica non avrà nè capo, nè coda …

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