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Nave Ardimentoso

di Carlo Di Nitto (1)

… a mio Padre Vincenzo (2), Capitano Superiore di Lungo Corso, guida e maestro di vita, amico sincero, Marinaio insuperabile (8 gennaio 1921 – 19 novembre 1995).

La storia
L’Ardimentoso, torpediniera di scorta Classe “Ciclone” (n° 16 unità: Ciclone, Ardito, Tifone, Animoso, Fortunale, Groppo, Uragano, Ardente, Monsone, Ardimentoso, Aliseo, Impavido, Impetuoso, Ghibli, Indomito, Intrepido) venne costruita nei cantieri Ansaldo di Sestri.
Impostata il 18.VI.1941, venne varata il 27.VI.1942 per essere consegnata alla R. Marina il 17.XII.1942.
La costruzione di questa classe di torpediniere di scorta fu imposta dall’immediata necessità di potenziare la protezione del traffico con l’Africa settentrionale, compito che altre torpediniere potevano svolgere solo in modo condizionato e con crescente difficoltà.
Le unità della Classe “Ciclone” rappresentarono un sensibile miglioramento ed ammodernamento di quelle della classe “Pegaso“, dalle quali derivavano. L’armamento previsto dal progetto, elaborato dal Comitato Progetto Navi, potenziò notevolmente il numero ed il calibro delle mitragliere ed ammodernò quello antisommergibile con l’adozione di più efficienti lanciabombe. Alcune unità (tra le quali l’Ardimentoso) ebbero elevato il loro armamento contraereo a ben 12 canne da 20 mm, diventando così dei veri nidi di mitragliere che permettevano una difesa antiaerea ravvicinata decisamente efficiente. L’installazione di moderne apparecchiature di localizzazione subacquea conferirono a queste torpediniere ottime qualità per la caccia ai sommergibili. L’Ardimentoso, con alcune altre unità, fu dotata inoltre di radar che aumentò sensibilmente la sua complessiva efficienza bellica.

Caratteristiche
Lunghezza: 87,75 mt.;
Larghezza: 87,75 mt.;
Immersione: 9,90 mt;
Immersione: 3,77 mt (media);
Dislocamento: 925 tonn. (scarica) e 1652 tonn. (a carico normale);
Apparato generatore:
– 2 caldaie Tipo Yarrow con surriscaldatori ed una scorta di combustibile (a carico normale) di 442 tonn. di nafta;
Apparato Motore:
– 2 Turbine Tosi – Parsons per complessivi 16.000 HP di potenza e n° 2 eliche
Velocità: 26 nodi;
Autonomia:
– 2800 miglia a 14 nodi; 2140 miglia a 20 nodi; 1400 miglia a 25 nodi;
Armamento (di progetto):
– n° 3 cannoni da 100/47 aa. Singoli;
– n° 6 mitragliere da 20/70 aa. Binate;
– n° 2 mitragliere da 20/70 aa. Singole;
– n° 4 Lancia siluri da 450 in complessi binati;
– n° 4 lanciabombe a.s. di costruzione tedesca;
Armamento (definitivo):
– n° 2 cannoni da 100/47 aa. Singoli;
– n° 1 impianto quadrinato “Bofors” di mitragliere da 20/70 aa.;
– n° 3 impianti binati di mitragliere da 20/65 aa.;
– n° 2 impianti singoli di mitragliere da 20/65 aa;.
– n° 4 Lancia siluri da 450 in complessi binati;
– n° 4 lanciabombe a.s. di costruzione tedesca;
– n° 2 tramogge scarica bombe di profondità
– Radar di scoperta di tipo Tedesco “Dete”;
Equipaggio: 177 uomini (dei quali n° 7 ufficiali).

Attività
All’entrata in servizio, venne assegnata alla 3a. squadriglia torpediniere di scorta e fu inviata a La Spezia per compiere l’addestramento ed ultimare l’installazione di parte delle apparecchiature di tiro e lancio.
Nell’aprile 1943 iniziò la propria attività bellica con servizi di scorta e rifornimenti di combustibile per la Tunisia e, dopo la caduta di essa in mano anglo – americana, fu adibita alla protezione del traffico nel Medio e Basso Tirreno. Alla proclamazione dell’armistizio l’Ardimentoso aveva compiuto 43 missioni di guerra in zone fortemente contrastate specialmente dall’aviazione avversaria; durante tali missioni abbatté, in due riprese, tre aerei britannici (23 aprile e 12 luglio) e il 24 aprile condusse una decisa azione antisommergibile che sortì certamente il danneggiamento, per quanto non precisato, di una unità subacquea avversaria.
Alla data dell’armistizio l’Ardimentoso, al comando del Capitano di Corvetta Domenico Ravera, si trovava a La Spezia per iniziare importanti lavori di manutenzione. Per quanto menomata nell’efficienza riuscì ad allontanarsi ed a raggiungere Malta. Durante la co-belligeranza con gli Alleati, effettuò otto missioni speciali lungo le coste albanesi e greche. Durante una di queste missioni (notte del 29 gennaio 1944) recuperò al completo l’equipaggio del sommergibile Axum incagliatosi e poi autodistruttosi nel golfo di Arcadia.
Il 12 giugno 1944, alle ore 14.20, lasciò Brindisi con la motozattera Mz. 784 a rimorchio. Il punto designato per la missione speciale era a poche miglia da porto Palermo; le due unità vi giunsero poco dopo la mezzanotte e la motozattera alle ore 01.40 era di ritorno sotto il bordo della torpediniera che l’attendeva. Aveva sbarcato soltanto un quarto del materiale non avendo ritenuto prudente trattenersi a lungo per l’avvistamento da terra, avvenuto al tramonto, di quattro motosiluranti tedesche, presumibilmente in crociera di vigilanza; aveva però ricuperato 56 italiani, 63 inglesi di cui 6 ufficiali, 2 americani del Servizio Informazioni ed un albanese. L’Ardimentoso rientrò a Taranto con la motozattera alle 17.35 del 13 giugno.
Sempre durante la co-belligeranza, disimpegnò inoltre servizio di scorta fra porti nazionali, portando a termine 47 missioni di scorta alle quali debbono aggiungersi due collegamenti speciali con il Grande Lago Amaro per necessità relative alle nostre corazzate colà dislocate.
Anche dopo la cessazione delle ostilità la torpediniera fu molto attiva per servizi di trasporto materiali e personale fra il Sud ed il Nord; fu inoltre impiegata in missioni di repressione del contrabbando e per esercitazioni addestrative fino alla fine del 1946.
L’Ardimentoso rimase quindi inattiva a Venezia; nel 1948 fu rimorchiata a Napoli per essere messa in condizioni di venire ceduta all’URSS in conto riparazioni.
Con la sigla Z 19, la consegna alla Marina sovietica avvenne il 28 febbraio 1949 nel porto di Odessa.

Motto: Audendun est (bisogna osare)

Note
(1) Presidente del gruppo di Gaeta dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia
http://digilander.libero.it/carandin/index.htm

Dallo stesso autore sul sito
https://www.lavocedelmarinaio.com/2011/01/alfonso-di-nitto/
https://www.lavocedelmarinaio.com/2011/01/conchiglia-carlo-di-nitto/
https://www.lavocedelmarinaio.com/2011/02/arturo-martini-e-la-beffa-di-buccari/
https://www.lavocedelmarinaio.com/2011/02/stella-maris-2/

Contatti
http://www.anmigaeta.com
carandin@iol.it
carlo.dinitto@libero.it

(2) Il Guardiamarina Vincenzo Di Nitto fu decorato di Croce di Guerra al Valor Militare “sul campo” con la seguente motivazione:
Imbarcato su  torpediniera partecipava a numerose, ardite missioni notturne presso costa nemica dando prova di coraggio, abnegazione ed elevato sentimento del dovere
(Coste Greco Albanese Iugoslave, 21.1.44 – 21.6.44)

2 commenti

  • paolo

    questa bella pubblicazione mi porta a chiedere:
    c’è qualcuno (amico, parente, etc.) che, come mio padre, era imbarcato sul torpediniere “Ciclone”, affondato nel Canale di Sicilia?
    pseudoverro@tiscali.it

  • ezio

    Ciao Carlo a seguito del tuo articolo ho ricevuto questa mail possiamo aiutarlo?
    Un abbraccio Ezio

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