Che cos’è la Marina Militare?
di Francesco Garruba
La Marina Militare siamo noi. Da Gorizia a Cantù con i pregi e difetti di ognuno di noi. Noi che come uomini non ci accontentiamo mai. Noi che con il nostro cuore accontentiamo tutti.
Ti accorgi del senso di appartenenza quando appendi sul camino di casa la sciabola, e i crest che parlano delle tue destinazioni.
Ma quando sei dentro la macchina non ascolti con il cuore.
41 commenti
Giovanni Francesco Teofilo
Ciao Ezio anch’io sono un marinaio … di una volta.
C siamo incontrati a Livorno al 4° raduno di nave ardito un emozione da non dimenticare mai ci sentiamo presto ciao.
Nihil Obest
Marco Marini
Ciao Ezio, voi che ve ne intendete, com’e’ sto nuovo ministro Dipaola ? europeista o americano ? ho letto la biografia su wikipedia ma non dice molto
ezio vinciguerra
è un Signore dei mari…d’altri tempi!
Marco Marini
…ho saputo che e’ un esperto di storia dell’arte, dove posso leggere una sua seria biografia ? grz
ezio vinciguerra
Ciao Marco, penso che troverai poco su di lui è ed è stato un tipo molto riservato prova a digitare il suo nome sul sito ufficiale della Marina Militare e della Difesa…oppure trova sue notizie in ambito N.A.T.O. (fidati solo di questi 3 anche se mi ripeto troverai poco). Un abbraccio
Marco Marini
uffa 🙂 ma possibile che di questo ‘signore’ nessuno ha scritto niente ? 🙂
ezio vinciguerra
… è un uomo di fatti e non di parole che ha lavorato e continua a lavorare per la nostra Nazione (è il secondo ammiraglio italiano dopo la guerra a cui hanno affidato la N.A.T.O. in caso di… ti sembra poco)
Marco Marini
no no certo ma il governo Monti e’ molto filoeuropeo , oltreche’ filo nato, volevo capire dipaola come la pensa
Enzo Arena
Grazie caro Ezio per i tuoi articoli: E’ un piacere per me avere tanti amici come te.
E’ vero “una volta marinai, marinai per sempre”.
Ciao.
Pietro Rossi
Ciao Ezio,
ti presento la Marina di oggi, non vorrei essere polemico ma avrei voluto uscire fuori dal sempinato.
Ecco come siamo ridotti:
Crisi, la Marina militare rinuncia alla sua festa
http://www.grnet.it
.. “Al concerto ci andavano solo gli invitati. La commemorazione l’avrebbero fatta in un giorno feriale….altrimenti si sarebbero dovuto pagare gli straordinari ed il festivo (corrispettivi per chi è alle catene di montaggio)…….Più che festa sarebbe una commemorazione…….è venuto meno l’amor di Patria ed attaccamento alla Bandiera ed alla F.A. di appartenenza…….per fortuna io festeggerò e commemorerò la Santa Patrona con il mio gruppo ANMI….e faremo tutto a nostre spese……….orgogliosamente!!!!!!!!!!!
(chi è questo Lavagnini? un sindacalista……..allora meglio che mi fermi) buona notte Ezio!
Giovanna Criscuolo
Caro Ezio, è sempre un piacere sentire la passione con cui si parla del proprio lavoro visto il momento e visti i tempi che corrono…
gennaro
salve ho letto un po i commenti sull’Ammiraglio Dipaola devo dire la mia dunque: Dell’Ammiraglio non se ne parla tanto perchè è giusto così è un uomo tutto di un pezzo fa le cose come bisogna farle e poi è un grande Ammiraglio e ve lo dice un ex sommergibilista che la conosciuto, finalmente per il momento hanno messo come Ministro della Difesa uno che ci sta dentro e sa le cose come vanno è un vero Militare e solo un militare come lui può vedere l’andamento dei nostri ragazzi che stanno lontano da casa e svolgono il loro lavoro con impegno ed il senso del dovere.Grazie e buona vita a tutti.-
Giusi Contrafatto
Detesto e disapprovo chi rende indegna la vita alla luce della viltà. . . w la marina
Pietro Rossi
Ezio, so che non si risponde ad una domanda……..con una domanda, ma concedimelo ……….”quale: quella di ieri o quella di oggi”? buona serata!
Raffaele Gennaccari
Carissimo Ezio hai posto una bellissima domanda e saprai che sicuramente che ci sono molteplici risposte da dare che dipendono molto dallo stato d’animo che si ha nel momento di darle, tu sai che sono molto critico e allo stato attuale è meglio che non dia una risposta ma ti assicuro che le leggerò tutte con attenzione e, quando proprio non riuscirò a starmene in silenzio allora esploderò! Ciao e in culo alla balena!!!!!!
ezio vinciguerra
Carissimi sto pubblicando sul mio sito cosa pensano i marinai di ieri e di oggi della Marina Militare ( questo è il commento di Garruba e precedentemente ho pubblicato quello di Sanna …un marinaio di oggi e uno di ieri) basta cliccare a destra del sito sull’argomento che cos’è la Marina…
Ci conto anche del vostro commento
Gennaro Panariello
ti rispondo con la tua stessa domanda il corpo della marina militare è il migliore che l’italia può avere perchè forma tanti ragazzi a saper vivere nel proprio senso del dovere e poi quando si entra nel corpo si è “Marinai per Sempre” ecco che cosè la marina militare.
Bruno V. Bardelli
Quando a 19 anni mi hanno chiamato a prestare il servizio militare in Marina ero un p’ incazzato….. 24 mesi contro i 15 dell’esercito…Ma solo dopo 3 mesi finito il CAR (che era indescrivibile) ho capito che sono stato fortunato malgrado l’handicap dei 9 mesi in più. La Marina ti prende il cuore e non importa su quale nave sei stato ….è una sensazione di appartenenza a qualcosa di speciale che ti rimane per sempre……..come fosse successo ieri. Un abbraccio fratelli di mare.
ezio vinciguerra
🙂
mink Bruno è un bellissimo e preziosissimo commento che non esiterò un attimo a pubblicare. Sei immenso e grande: proprio come il nostro mare. Concordate?
Bruno Caleffi
vero Ezio, e’ l’unica scelta.
roberto tento
EZIO…LA MARINA MILITARE A NOI RAGAZZI CI HA FORGIATI
ezio vinciguerra
Buonasera Roberto. Infatti io sostengo:
“Marinai di una volta, marinai per sempre”.
Un abbraccio. Ezio
Gennaro Panariello
puoi dirlo forte io ancora oggi dopo tanti anni in pensione mi sento ancora un militare tanto è vero nel volontariato che faccio in chiesa della mia parrocchia mi chiamano “IL MARESCIALLO….”
ezio vinciguerra
Ciao Gennaro non ci crederai ma anche a me nel paese mi chiamano Maresciallo. Allora c’è un motivo plausibile:
I marinai di una volta hanno lasciato una “scia” indelebile del loro passaggio.
roberto tento
CONOSCO TANTI MARINAI NELLA VITA CIVILE SI SONO AFFERMATI QUESTO GRAZIE ALLA NOSTRA AMATAAAA MARINA MILITARE. GRAZIE ITALIA—GRAZIE MARINA MILITARE–
Pietro Rossi
Gennaro, Ezio….anche a me chiamano con lo stesso appellativo…..
Di Benedetto Emanuele
<ciao Ezio direi così và bene?
Bruno V. Bardelli
Sei sempre troppo buono Ezio .Grazie e buona serata
ezio vinciguerra
Ciao Bruno anche voi non scherzate in bontà e in più mi tenete meravigliosamente compagnia.
Salvatore Barbato
VIVA la Marina, sempre!!!!
Corrado Mascia
Sei sempre caro e attento.
Marinaio di lungo corso ti saluto e ti abbraccio.
Corrado
Giuseppe Magazzù
Caro Ezio, intanto buon giorno, alla tua domanda rispondo che ho riflettuto a lungo e mi sono chiesto più volte quale può essere la causa di tanto attaccamento?: – Aver lasciato un periodo giovanile della tua vita in quell’esperienza? – Aver acquisito una ”professione” che si è utilizzata nella ‘vita civile’? oppure, un periodo che ti ha consentito di imparare un ‘mestiere’ e giungere alla fine della vita lavorativa gratificato? -Per me nulla di tutto ciò perché come mi sono arruolato giovanissimo “volontario”, allo stesso modo ho lasciato a fine ferma (e sei anni e più mesi non son pochi). La professione: ho svolto tutt’altro ‘mestiere’ eppure l’amore si è incuneato nell’anima. Una “malattia” che ti la rivolta come un calzino. Ecco! potrei ben dire che è patologico e che ciò non accade a tutti in altre esperienze, con la frequenza di ”massa” come per noi marinai. La sintesi di questa malattia è racchiusa nella parola d’ordine, “Marinaio una volta … marinaio per sempre”. Un motto che ti porti appresso anche dopo la morte poiché esso rimane di monito ai posteri: “Mio nonno, mio padre, mio zio, mio fratello era un marinaio … per lui non c’era che la Marina”, non importa se ha prestato servizio di leva o volontario o è andato fino in fondo alla pensione. Se non credi prova a chiederlo a qualche gabbiano che lambisce la grande distesa marina, forse ti risponderà tra uno sciacquio e l’altro del rincorrersi delle onde …
ezio vinciguerra
E’ un bellissimo commento Giuseppe. Scritto con quel cuore grande che tu hai (che noi marinai di una volta abbiamo). Quel cuore grande come il nostro mare e il nostro amore per la vita, per le piccole cose quotidiane, per i buoni e nobili sentimenti trasmessi dai nostri genitori e dalle persone più anziane.
Penso fermamente che non dobbiamo assolutamente perdere questo “tramandarci” le cose proprio come si faceva una volta quando non c’erano questi mezzi di comunicazione ed erano i padri, i nonni, i vecchi del paese a raccontarci (anche sotto metafora) la “storia”…la vita.
vincenzo
Quanta ipocrisia nelle vostre mail. Sono un ex furiere e di … cose brutte ne ho viste tante. Perciò, non è tutto oro quello che luccica. Siate più sinceri quando scrivete. Fra le tante cose che non mi vanno giù è perchè il presidente dell’ANMI (Sede Centrale, Roma) deve essere un Ammiraglio? Il resto del personale sono degli incapaci? Diceva il mio babbo buonanima che l’erba cattiva non muore mai!
ezio vinciguerra
Vincenzo,
ognuno fa delle proprie esperienze tesoro, nel bene e nel male. Nel concordare con te che non è tutto oro quello che luccica, non puoi pretendere di ragionare con la testa degli altri. Per fortuna ognuno di noi ha una testa per pensare e decidere se appartenere ad un gruppo, ad avere rapporti con altri.
Francesco Garruba a cui girerò la tua mail per opportuna e doverosa informazione, è un professionista ex militare che ha dato e continua a dare il suo contributo e sostegno alla Marina Militare.
Alla domanda cos’è la Marina Militare lui ha risposto in una certa maniera.
Lo stesso puoi fare anche tu mandandomi un articolo che risponda a questa domanda: che cos’è la Marina Militare
L’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, il resto del personale incapace, il tuo carissimo babbo e l’erba cattiva…sono un altro argomento.
Pancrazio Ezio Vinciguerra
Raimondo Barrera
Ciao Ezio…apprezzo molto il tuo commento
Francesco Garruba
Grazie Ezio per la tua cortese mail informativa. La tua risposta è più che sufficiente e cortese, desidero solo raccontare un episodio.
Ho conosciuto, da giovane marinaio a bordo di nave Vittorio Veneto nel 1989, un superstite di Capo Matapan. (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Capo_Matapan)
La battaglia di Capo Matapan venne combattuta tra il 28 ed il 29 marzo 1941 nelle acque a sud del Peloponneso, tra una squadra navale della Regia Marina italiana – sotto il comando dell’ammiraglio di squadra Angelo Iachino – e la Mediterranean Fleet britannica dell’ammiraglio Andrew Cunningham. La battaglia in sé si compone di due scontri distinti: uno combattuto nei pressi dell’isolotto di Gaudo tra la mattina ed il pomeriggio del 28 marzo, ed un secondo al largo di Capo Matapan nella notte tra il 28 ed il 29 marzo. Una dura sconfitta alla squadra italiana: tre incrociatori pesanti e due cacciatorpediniere italiani erano stati affondati, mentre una corazzata e un cacciatorpediniere erano stati danneggiati. Le unità navali britanniche incrociarono nella zona dello scontro per portare soccorso ai numerosi naufraghi italiani, riuscendo a recuperarne circa 900. Tuttavia, un ricognitore tedesco avvistò la squadra britannica e Cunningham, per evitare attacchi aerei sulle sue navi, dette ordine di sospendere le operazioni di soccorso e di rientrare alla base. Nell’abbandonare la zona Cunningham inviò un messaggio radio in chiaro diretto al capo di Stato maggiore italiano Riccardi, con le coordinate dei naufraghi ancora in mare, invitandolo a mandare sul posto una nave ospedale. Riccardi rispose ringraziando l’ammiraglio britannico per il gesto cavalleresco e lo informò di aver inviato in zona la nave ospedale Gradisca. Questa, a causa della sua scarsa velocità di 15 nodi, giunse sul posto due giorni dopo, trovando il mare arrossato dai giubbotti di salvataggio che tenevano a galla migliaia di marinai italiani ormai cadaveri. 147 marinai e 13 ufficiali superstiti, ancora in vita, furono comunque tratti a bordo della nave ospedale italiana.
Il superstite era un furiere e posso garantire che di cose brutte ne ha viste.
Leggere una pagina di storia ci può anche emozionare, ma sentire la storia di un marinaio che racconta lo sforzo che aveva fatto per sostenere il suo amico, il suo collega e poi piangere ancora a distanza di anni perché era morto, mi ha fatto capire cosa significa essere un marinaio della Marina Militare.
Scusa l’ipocrisia e se non sono stato sincero nel rispondere alla tua mail, ex furiere.
Francesco Garruba
Marinaio furiere per sempre e per nulla ex.
Francesco Garruba
ciao Ezio, ti è arrivata la risposta a quell’ex furiere?
ezio vinciguerra
Ciao Francesco la tua è arrivata come puoi leggere dai commenti la sua no.
Un abbraccio
Francesco Garruba
Ciao caro, l’importante che ti sia arrivata a te. L’ignoranza è una brutta bestia. UN abbraccio.
ezio vinciguerra
🙂 anche a te Francy