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A.N.M.I. Torino Umberto Grosso

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

A.N.M.I. Torino
Nella mia carriera di marinaio ho incontrato tantissime persone con cui ho condiviso momenti indimenticabili. Nel mare dei ricordi e nelle possibilità che offre il web cerco di riportare in vita i fratelli di mare che ci hanno preceduto in questa navigazione chiamata vita e mi piace anche condividere le cose “belle” che molti colleghi ed ex colleghi pazientemente e alacremente conservano nelle sedi e nei musei sparsi in tutt’Italia.
Sicuramente una menzione speciale merita l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.)di Torino dove la maestria e l’amore per il mare si coniugano con l’arte della conservazione affinché la memoria della storia non venga mai cancellata.
Già nel lontano 1896 nasceva in Torino, ad opera del Sottocapo timoniere Giuseppe Torta, la Società di Mutuo Soccorso fra i Militari congedati della Regia Marina.
Veniva posta allora la “prima pietra” di quella che negli anni a venire sarebbe poi divenuta la Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
Nel 1925, sotto la denominazione di Società Marinai in congedo in Torino, la sede si trasferì in riva al Po, vicino al Ponte Isabella, dove attualmente risiede.
Nel 1933 fu collocata a fianco parte dello scafo con torretta del Sommergibile Provana, oggi meta di visite guidate e di grande interesse storico.
Alla fine degli anni 40 il Gruppo assunse la denominazione: “Gruppo medaglia d’oro Umberto Grosso”.

Umberto Grosso
L’eroe della II Guerra Mondiale Umberto Grosso nacque a Pinerolo (To) il 14 Ottobre 1890.
A 17 anni si arruolò volontario in Marina e nel 1920 raggiunse il grado di Capo Cannoniere.
Da allora e fino al Maggio 1940 fu il Capo Cannoniere di molte unità e nello stesso mese venne promosso Sottotenente del C.R.E.M.
Dalla corazzata Giulio Cesare venne trasferito sull’Incrociatore Zara.
Nella notte tra il 28 ed il 29 Marzo 1941 lo Zara, coinvolto nello scontro di Capo Matapan, venne colpito e gravemente danneggiato.
Dato l’ordine di abbandonare la nave, per evitare che divenisse preda del nemico, il Comandante in 2° C.F. Vittorio Giannattasio cercò un compagno che con lui si recasse nel deposito munizioni per dar fuoco alle cariche ed affondare così la nave.
Umberto Grosso che conosceva i depositi munizioni meglio di chiunque altro si offrì volontario ben sapendo che avrebbe perso la vita. La nave esplose ed essi scomparvero in mare.
Il 12 Dicembre 1964 venne varata la Corvetta Umberto Grosso.
Una unità della Marina a cui venne dato il suo nome a testimonianza del sacrificio compiuto per la Patria e per l’Onore.

Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria
Ufficiale di animo grande e di cuore generoso. All’ordine del comandante di abbandonare la nave, dilaniata e incendiata dal tiro, a brevissima distanza di una squadra nemica comprendente più navi da battaglia, non scendeva con gli altri nelle zattere, rimaneva a bordo, perché alla sua nave non aveva ancora dato abbastanza di se stesso.
Quando il Comandante in seconda chiese chi volesse scendere con lui nel deposito delle munizioni per far saltare la nave, affinché non potesse divenire preda del nemico, egli si offrì per primo, fermo e sicuro. Non lo spingevano gli impeti e gli entusiasmi della giovinezza, ma la fredda, cosciente volontà dell’età avanzata.
Nella notte illuminata dalle vampe dell’incendio seguì il Comandante in seconda giù nell’oscurità della Santa Barbara: con lui diede fuoco alle cariche e, come lui, non fece ritorno
”.
(Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941)

Corvetta antisom Umberto Grosso (F 541)
Costituiva una classe di 4 unità classe De Cristofaro, Todaro, Visintini
(evoluzione della classe Albatros)

Cantieri Navali Riuniti del Tirreno – Riva Trigoso
Impostazione: 1962
Varo: 1964
Completamento: 1966
Radiazione: 1994
Dislocamento: Normale: 835 Tonn. –  Pieno carico: 940 Tonn.
Dimensioni:
-Lunghezza: 80,2 (f.t.) mt.
– Larghezza: 10,2 mt.
– Immersione: 2,7 mt.
Apparato motore:
– 2 motori diesel
– 2 eliche
– Potenza: 8.300 HP
Velocità: 23 nodi
Combustibile: 105t di nafta
Autonomia: 4900 miglia a 18 nodi
Armamento:
– 2 cannoni da 76/62 mm singoli
– 1 lanciabas lungo MENON a canna singola
– 2 impianti trinati di tubi lanciasiluri antisom da 305 mm
Equipaggio: 128

24 commenti

  • Pietro

    ECCO LA MARINA MILITARE DI OGGI EZIO.
    NON VOGLIO ESSERE POLEMICO…….MA AVREI VOLUTO USCIRE FUORI DAL SEMINATO……come siamo ridotti! (chi è questo Lavagnini? un sindacalista……..allora meglio che mi fermi) buona notte Ezio!
    @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
    Alfonso Lavignani
    Crisi, la Marina militare rinuncia alla sua festa
    http://www.grnet.it
    GrNet.it: informazione indipendente su Sicurezza, Difesa e Giustizia
    Mi piace · · Non seguire più il post · Condividi · 3 ore fa

    A 2 persone piace questo elemento.
    Pietro Rossi
    Al concerto ci andavano solo gli invitati. La commemorazione l’avrebbero fatta in un giorno feriale….altrimenti si sarebbero dovuto pagare gli straordinari ed il festivo (corrispettivi per chi è alle catene di montaggio)…….Più che festa sarebbe una commemorazione…….è venuto meno l’amor di Patria ed attaccamento alla Bandiera ed alla F.A. di appartenenza…….per fortuna io festeggerò e commemorerò la Santa Patrona con il mio gruppo ANMI….e faremo tutto a nostre spese……….orgogliosamente!!!!!!!!!!!
    2 ore fa · Mi piace · 3

  • TEOFILO GIOVANNI

    Ciao Ezio anch’io sono marinaio noi ci siamo incontrati a Livorno al 4° raduno di nave ardito un emozione d a non dimenticare mai ci sentiamo presto ciao.

  • Enzo Arena

    Grazie caro Ezio per i tuoi articoli: E’ un piacere per me avere tanti amici come te.
    E’ vero “una volta marinai, marinai per sempre”.
    Ciao.

  • Christian Di Gioia

    Grazie mille Ezio, le tue profonde parole colgono l’essenza di questa nostra vita… veramente un bell’augurio grazie davvero!

  • Frnco Vetturini

    Ciao Ezio,
    sono approdato a Pescara, il mio lavoro era il Motorista Meccanico e come vedi sei un Giovanotto rispetto ai miei Anni, se vai sul mio Sito su Facebook trovi la mia storia in Marina.
    Ezio ti dirò che se stavo a Castelvetro dovevo fare L’Alpino,invece sono andato in Marina Militare, e imbarcato come Motorista Navale su “Nave Alpino”.
    Io con il Sito di Albino Lovera sono riuscito a ritrovare i Marinai di Nave Alpino.
    Per noi Marinai l’amicizia e sempre nei nostri Cuori adesso ti saluto con Un abbraccio Franco. P.s. Una volta marinai,marinai per sempre!

  • Marino Miccoli

    Mi inchino e onoro la memoria del valoroso Marinaio nativo di Pinerolo, Umberto Grosso. Egli era un capo-cannoniere come mio padre ed entrambi quella tragica notte erano imbarcati sui Regi Incrociatori della I Divisione.
    Mio Padre fu uno dei pochi sopravvissuti a quella che tanti disinformati definiscono la BATTAGLIA di CAPO MATAPAN. Non si trattò di una battaglia ma di una vera e propria STRAGE di Marinai italiani. Le navi inglesi, quella notte, facendo uso del RADAR, fecero sulle ignare unità italiane il TIRO AL BERSAGLIO da breve distanza. Le parole non sono sufficienti a descrivere i nefasti risultati di quelle bordate.
    Onore a tutti i Caduti e Dispersi del 28.3.1941.

  • Giusi Contrafatto

    Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno
    conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita
    e hanno trovato la …loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una
    “comprensione della vita ”
    che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente; si sono formate.

  • Marino Miccoli

    Sì, Giusi, hai ragione quando affermi che le persone belle si formano.
    Nel caso del mio compianto padre la guerra, il dolore per la drammatica scomparsa dei suoi compagni e le sofferenze che Egli ha patito in prigionia lo hanno “formato”. Le vicissitudini della vita lo hanno plasmato rendendolo migliore sotto diversi aspetti; i principali segni caratteristici erano la sua semplicità e concretezza, la lealtà e la sua bontà d’animo.
    I “suoi” Marinai lo avevano ben compreso; per loro egli rappresentava una figura paterna a cui rivolgersi in caso di bisogno e al tempo stesso era quel “Capocannò” che non esitava a prenderli a pedate nel didietro qualora l’avessero combinata grossa.

  • Carmelo Scimone

    Carissimo Signor Pietro quel signore è come i politici…
    e a politica dovrebbe essere come la Nazionale: dovrebbero sempre giocare i migliori. Ma non è mai così, in nessuna parte del mondo (Michel Platini). In estrema sintesi non è un buon marinaio.
    Saluti a tutti gli amici del marinaio

  • ezio vinciguerra

    Sei immenso Capo Rossi e non ti curar di loro e, soprattutto, di qualche pseudo marinaio che fa di tutto per screditare la F.A. invece di prendersela con le persone preposte a certi incarichi.

  • Vincenzo Allegretti

    Pochi sono gli uomini che possano dare del tu al Mare, …….Quei pochi non lo danno.

  • Aldo More'

    2° Capo Em Aldo More’ matricola 46PC0815 imbarcato sulla U. Grosso ad Augusta nel giugno 1968 e congedato nel dicembre 1969. Un saluto a tutti coloro che erano imbarcati com me nel periodo.

  • Aldo More'

    ciao Ezio, puoi darmi delle informazioni su come posso fare per ricercare i miei compagni imbarcati con me sul Grosso? forse posso mandare un messaggio di ricerca a tutte le associazioni d’Italia di marinai? se puoi darmi notizie te ne sarei grato. il mio indirizzo email è : aldo.more46@gmail.com
    grazie

  • umbertogrosso

    E’ la prima volta che scrivo mi chiamo Umberto Grosso e sono il nipote del sottotenente del c.r.e.m.Umberto Grosso.Scrivo per ricordare quell’uomo che ha dato tutto al mare e alla marina e come tanti quella notte ha dato la sua vita.Viva la marina,che per sempre avra’ un posto particolare nel mio cuore

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