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L’alfabeto Morse, la radio, i satelliti e l’ultimo S.O.S.

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

L’avvento della radio e un  sistema di segnali inventato da Samuel Morse, nel 1938, cambiò tutto.
Basato su un insieme di punti e di linee che indicavano le diverse lettere dell’alfabeto, alla fine del secolo il codice Morse si era dimostrato facilmente adattabile al nuovo mezzo radiofonico.
In passato è il caso di ricordare l’esperienza della nave a vapore Elbe che si incagliò al largo della costa sudorientale dell’Inghilterra. Fuori della vista di altre navi, le cose minacciavano di finire male, se una vicina nave faro non fosse stata dotata del nuovo sistema radio ideato da Guglielmo Marconi e non fosse riuscita a lanciare un segnale di aiuto. Una nave di salvataggio venne inviata in soccorso e l’equipaggio dell’Elbe fu tratto in salvo.
Gli sviluppi della radio dovuti a Marconi e realizzati solo pochi anni prima dell’incidente dell’Elbe rivoluzionarono la sicurezza in mare. Fino ad allora le comunicazioni fra le navi erano state molto limitate: segnalazioni con bandiere, lanterne o sirene, le quali funzionavano a portata di vista o di udito. Le navi però spesso viaggiavano per lunghi periodi senza vedere o sentire gli altri vascelli e, prima dell’avvento della radio, potevano restare senza contatti per giorni o addirittura per settimane.
La radio resta un salva vite, ma l’epoca del codice Morse è ormai tramontata, L’organizzazione Marittima Internazionale ha introdotto il Global Maritime Distress and Safety System (GMDSS =, sistema marittimo globale per il pericolo e la salvezza), con il quale, anziché con punti e linee, le navi adeguatamente equipaggiate possono comunicare per mezzo di radio-telex, collegato via satellite con altre navi e con stazione costiere. I messaggi di pericolo, in codice, indicano la posizione della nave e la natura e il momento del pericolo e oggi possono essere lanciati premendo un bottone o per mezzo di un breve prefisso. L’ultimo messaggio ufficiale in codice Morse è stato inviato nel 1999, anno in cui il GMDSS diventò obbligatorio su tutte le navi.
Molte navi sono già fornite di radiofari di emergenza che indicano la posizione, i quali, nel caso che la nave affondi, galleggiano liberamente e inviano automaticamente segnali di soccorso. I satelliti che seguono un’orbita polare possono così avvistare questi segnali in tutto il mondo e dal 1982 hanno contribuito a salvare molte vite umane.
Oggi i segnali radio hanno eliminato i punti e le linee di Morse e, dalla nave alla costa, i satelliti INMARSAT consentono alle navi di comunicare con altre navi o con stazioni radio a terra. I satelliti in orbita ricevono i messaggi dai radiofari di emergenza, che si sganciano automaticamente e galleggiano se la nave affonda.

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