Marinai,  Racconti,  Storia

Lettera testamento di Nazario Sauro ai figli

Caro Nino,
Tu forse comprendi od altrimenti comprenderai fra qualche anno quale era il mio dovere d’italiano.
Diedi a te, a Libero ad Anita a Italo ad Albania nomi di libertà, ma non solo sulla carta; questi nomi avevano bisogno del suggello ed il mio giuramento l’ho mantenuto. Io muoio col solo dispiacere di privare i miei carissimi e buonissimi figli del loro amato padre, ma vi viene in aiuto la Patria che è il plurale di padre, e su questa  Patria, giura, o Nino, e farai giurare ai tuoi fratelli, quando avranno l’età per ben comprendere, che sarete sempre, ovunque e prima di tutto italiani,
I miei baci e la mia benedizione.
Papà
Dà un bacio a mia mamma che è quella che più di tutti soffrirà per me, amate vostra madre! e porta il mio saluto a mio padre.

…il 10.8.1916, col grido forte e ripetuto più volte dinanzi al carnefice di Viva l’Italia esalò l’anima nobilissima, dando impareggiabile esempio del più puro amore di Patria…..

‘Su questa Patria giura
e farai giurare ai tuoi
fratelli, che sarete sempre,
ovunque e prima di tutto, Italiani’

Nazario Sauro (Capodistria 20 settembre  1880 – Pola 18 agosto 1916), ufficiale di marina austriaca, all’entrata in guerra disertò e riparò in Italia per non dover combattere contro i propri connazionali. In Italia si arruolò volontario nella Regia marina con il grado tenente di vascello e partecipò a numerose imprese in acque nemiche, grazie alla sua profonda conoscenza delle coste istriane, e dalmate anche se perfettamente conscio dei rischi a cui andava incontro qualora fosse stato catturato. Dopo molte operazioni andate bene (Parenzo 13/6/1916), il 30 luglio, mentre era a bordo del sommergibile “Giacinto Pullino” in navigazione verso il porto di Pola (allora principale base navale austroungarica), a seguito dell’incagliamento del sommergibile sull’ isolotto della Gagliola, posto all’ ingresso del golfo del Quarnaro, venne fatto prigioniero con tutto l’ equipaggio. Nonostante la madre si rifiutasse di riconoscerlo, venne ugualmente identificato da zelanti austriacanti e deferito al tribunale di guerra.Condannato a morte per alto tradimento, fu impiccato nel carcere di Pola il 10 agosto 1916. Alla sua memoria fu concessa Medaglia d’ oro al valor militare con la seguente motivazione:
Dichiarata la guerra all’Austria,, venne subito ad arruolarsi volontario sotto a nostra bandiera per dare il contributo del suo entusiasmo, della sua audacia ed abilità alla conquista della terra sulla quale era nato e che anelava a ricongiungersi all’Italia. Incurante del rischio al quale si esponeva, prese parte a numerose, ardite e difficili missioni navali di guerra, alla cui riuscita contribuì efficacemente con la conoscenza pratica dei luoghi e dimostrando sempre coraggio, animo intrepido e disprezzo del pericolo. Fatto prigioniero, conscio della sorte che ormai l’attendeva, serbò, fino all’ultimo, contegno meravigliosamente sereno, e :01 grido forte e ripetuto più volte dinnanzi al carnefice di Viva l’Italia! esalò ‘anima nobilissima, dando impareggiabile esempio del più puro amor di Patria”.
Alto Adriatico, 23 maggio 1915 – 10 agosto 1916.

24 commenti

  • Orlando Abaterusso

    EZIO NON SO’ COME RINGRAZIARTI PER QUESTI MERAVIGLIOSI VERSI TI DICO SOLO UN GRAZIEEEEEEEEEEEEEE DI VERO ♥♥♥♥♥ UNA VOLTA MARINAI, MARINAI PER SEMPRE!!!

  • ezio vinciguerra

    Ciao Orlando sono io che ringrazio voi. Sono fermamente convinto che mi avete insegnato tanto ed io, dal vostro insegnamento, provo a correggere “difetti” in questa generazioni di marinai “globalizzati” che non hanno più la vocazione se non quella dei soldi.
    Marinai di una volta, marinai per sempre!

  • ammiraglio di ventura

    “Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza, e fa’ che le tue paure siano sconfitte dalla speranza” (Sergio Bambarén).

  • ANMIPRES

    Nella vita non sapremo mai come andranno a finire le cose…ma ricorderemo sempre come sono iniziate .

  • Orlando Abaterusso

    VERO E QUESTO MI RATTRISTA MOLTO CARISSIMO EZIO…..NON SAPRANNO MAI COSA VUOL DIRE MARINAI UNA VOLTA , MARINAI PER SEMPRE CON LA MENTE E CON IL CUORE….. CIAO!!

  • Graziano Favilli

    Ho conosciuto uno dei nipoti, Romano Sauro e ti dirò che è una persona straordinaria….

  • Lino Gambino

    confermo…. è stato mio ufficiale su Alpino se ricordo bene…… belle partite a tennis….. quando si era più giovani, adesso il fiato me fraga!!!

  • TONY PICCOLO

    BUON GIORNO A TUTTI I FRATELLI DI MARE E DI PATRIA IO ANTONIO PICCOLO TONY ED IL MIO GRUPPO 21 PLOTONE MARINA MILITARE ITALIANA RINGRAZIAMO CHI CI HA ACCOLTO IN QUESTO ONORATO GRUPPO ,W LA PATRIA ,W LA MARINA.

  • stefano

    Ciao Enzo ti rispondo a un tuo commento precedente.I cosidetti marinai globalizzati sono solo il frutto di una gestione superficiale e di un investimento carente nell’inculcare da parte degli addetti ai lavori la mentalita e il modello di marinaio perfetto,oggi nelle caserme e sulle navi non c’è un programma e non si insegna più la dottrina dei nostri nonni la storia i sacrifici i valori,oggi la storia e la cultura marinaresca diventa sempre più un interesse individuale perciò è difficile una coesione collettiva non mi sorprenderebbe se ci sia qualcuno per esempio che non sappi spiegare la ricorrenza della festa della Marina o che non sappia cosa significhi 8/9/1943 e la Decima Mas,e la mia domanda e sempre questa:Ma cosa stiamo insegnando ai nostri figli?Grazie per lo sfogo un abbraccio.

  • Giuliano Ferri

    Giuliano Ferri
    Qua fuori nei campi
    ho combattuto per i miei pasti
    ho sudato per vivere
    non ho bisogno di combattere
    per dimostrare che ho ragione
    non ho bisogno di essere perdonato

  • Antonio Lazzari

    Lettere molto belle e significative, sono e saranno momenti immortali, complimenti per averle offerte in visione a tutti i marinai…

  • Graziano FAVILLI

    Ezio, Sono due fratelli Romano e Dalmazio. Forse hai conosciuto quest’ultimo che ha anche comandato il mitico veliero italiano Amerigo Vespucci. Romano invece è stato mio maestro in tante cose di lavoro sia a terra che a bordo. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Saluti Graziano

  • claudio marulli

    Un gesto ignobile di chi probabilmente non ha portato la bandiera stampata nel cuore ,quantomeno anche per il solo periodo di leva,è bastato anche solo quel periodo 18 mesi di Marina a capire quali sono i valori di essere un appartenente alla nostra Meravigliosa Marina Militare.Spero che siano subito ritrovati i valorosi reperti e rimessi alloro posto,ma ciò che ci terrei per una pena esemplare agli sciacalli che si sono intrufolati chissà come inosservati a compiere l’azione indegna.

  • Roberta - ammiraglia88

    ezio vinciguerra
    1 ottobre 2011 – 07:59

    …io l’ho conosciuto all’ufficio storico
    —-

    Immagino che tu ti riferisca all’amm. Dalmazio … il Comandante del mio amato Vespucci. L’ho conosciuto qualche anno fa … una persona speciale per una nave speciale!

    Riguardo alla sparizione di quei preziosi ricordi … non ho parole! Ormai tutto intorno c’è tanto, troppo, egoismo, troppa mancanza di rispetto.
    Spero che li ritrovino presto e che gli sciacalli finiscano ai lavori forzati! (Dovremmo ripristinarli!).

  • andrea santarossa

    Caro Ezio, mi emozione sempre quando leggo parole tali che sono la dottrina e il sangue della nostra italianità.
    Sono spesso a Trieste e mi fermo sempre sotto la statua di Nazario Sauro e, dentro di me, lo saluto e lo ringrazio.
    Chissà se ne siamo degni………..

  • Mario

    Due suoi nipoti (fratelli) sono stati Ufficiali di Marina e credo siano anche Ammiragli adesso, forse non ancora Romano, il secondo, che è stato mio Capo Reparto Tlc sul Grecale 1982-1985, ma il fratello maggiore, che è stato anche Comandante del Vespucci negli anni 80, sicuramente lo è. Con tale discendenza non potevano che essere degni del cotanto importante Cognome. Approfitto della circostanza per un saluto cordialissimo, e mi permetterà, affettuoso, all’indimenticabile Romano. Mario MINNITI

  • Antonio

    Carissimo Ezio, per primo ti ringrazio per aver divulgato la nobile figura di Nazario Sauro visto che si rischiava di affiancare al nome di questo eroe di altri tempi solo il nome della classe di alcuni sottomarini.
    Circa il marinaio globalizzato dei nostri giorni, voglio renderti partecipe di quanto sta accadendo in Istituto Tecnico Nautico e, probabilmente, in altri Istituti. Al termine del quinto anno, dopo gli esami esami di maturità, si organizza la cerimonia della consegna dei gradi da allievo ufficiale di coperta o di macchina. Le autorità convenute consegnano i gradi al neo diplomato e gli “anziani”, quando presenti, perchè a spasso per i sette mari, li aiutano ad indossare sulla divisa. E’ una cerimonia sentita sia dagli allievi sia dai loro genitori e, perchè no, da tutto il personale della scuola presente. Sempre in quell’Istituto è stato deciso di far indossare la divisa quando gli studenti imbarcheranno per brevi periodi a bordo di navi mercantili. Tutti gli studenti hanno accolto e approvato l’impiego della divisa e, qualcuno ha già chiesto di poterla indossare nei giorni lezione a scuola e, forse, lo si farà. E’ stato fatto presente che indossare una divisa, anche senza le stellette, sottintende un comportamento degno di questo nome ed un’aumento delle difficoltà a cui uno studente dovrà far fronte nei cinque anni di studio. Se son rose fioriranno, caro Ezio ma certamente oggi si può dire che ci sono dei ragazzi, una minoranza di una minoranza, che non è globalizzata, perchè, al posto dei blue jeans preferisce indossare una divisa blu per rendersi riconoscibile, per far sapere al mondo esterno che loro appartengono al mare e non alla terra.
    Un domani, usciti con il diploma in tasca, non so quello che accadrà loro. Non so se avranno un mentore, se qualcuno insegnerà loro le cattive pratiche al posto delle buone pratiche, solo per fare alcuni esempi, ma, a quel punto della loro vita, la colpa non sarà più dei giovani globalizzati.
    Un caro saluto a te e a tutto il gruppo.

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