Attualità,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

9 settembre 1943 – Una tragedia Italiana

Con i suoi maestosi interni d’acciaio, la corazzata Roma è l’unità più temuta del Mediterraneo. Poco prima dell’alba del 9 settembre 1943, insieme a una formazione navale imponente, lascia il porto di La Spezia. A bordo ci sono oltre duemila uomini.
L’armistizio impone il trasferimento delle navi italiane in porti controllati dagli Alleati. Per le Forze navali da battaglia, la guerra non è quindi finita.
Mentre la flotta procede in mare aperto, improvvisamente in cielo viene avvistato uno stormo di Dornier. Qualcuno urla: «Sono tedeschi!» È allarme aereo. Una prima bomba cade in mare. Pochi minuti dopo la Roma viene però colpita in pieno e comincia a sbandare. Una seconda bomba la ferisce a morte. Si sente un boato prolungato e in pochi secondi è l’inferno. Dal ponte torce umane si buttano in acqua prima che la nave si capovolga e le trascini con sé. Tra le 1393 vittime di quel drammatico pomeriggio di settembre c’è anche l’ammiraglio Carlo Bergamini, amatissimo dai suoi uomini, l’ufficiale più elevato in grado di tutte le forze armate caduto in combattimento.
Ma la storia della Roma non finisce con il suo affondamento. I naufraghi vengono trasportati alle Baleari. Qui le navi saranno internate e i superstiti trasformati in merce di scambio. La loro vita resterà a lungo come sospesa, in difficile equilibrio tra gli opposti interessi di un’Italia spaccata in due, la Spagna e gli anglo-americani. Eppure, incredibilmente, gli uomini della Roma ricominceranno a vivere, forti di un’amicizia inossidabile, quella che nasce tra chi sa di essere un sopravvissuto. Tra loro Italo Pizzo, autore di un diario che il nipote Andrea Amici ha integrato con rare testimonianze regalandoci un racconto in presa diretta di quel che accadde realmente a bordo, della vita da esuli tra amori e aneddoti intriganti, fino al ritorno a casa, in Liguria, dopo quasi due anni.
La corazzata Roma, immenso sacrario inviolato, giace ancora oggi in fondo al mare.

Autore: Andrea Amici
Titolo: Una tragedia italiana
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 19 euro
Pagine: 318

Andrea Amici (Sanremo, 1971) è socio fondatore dell’Associazione Regia Nave Roma, costituita per tramandare il ricordo della storia della corazzata e riunire le memorie dei superstiti del naufragio. Vive e lavora a Genova come sommozzatore dei Vigili del Fuoco.

Il 9 settembre 2011 alle ore 19.00 presso il Club Nautico Versilia di Viareggio (Lucca) – Piazza dei Palombari dell’Artiglio  – si terrà una conferenza con presentazione di documenti e filmati inediti sulla Corazzata Roma, a cui parteciperà anche l’autore del libro.
Ingresso Gratuito.

42 commenti

  • Alberto Marco Gattoni

    Egregio
    Ezio Vinciguerra

    navigando in rete mi sono imbattuto nel Suo sito. Il Suo approccio a tutto tondo verso il mare mi piace molto e desideravo dirglielo.

    Buona giornata.

    Alberto Marco Gattoni

    Presidente
    Associazione BATTIBALENO
    Via degli Orefici, 8 – 16123 – Genova
    Tel.+39 347 4344148
    Fax.+39 010 2469137
    info@battibaleno.it
    http://www.battibaleno.it

  • Michele Di Liberto

    ciao ezio ti ringrazio anch’io per aver pubblicato questa comunicazione mi hai accolto a bordo…
    un saluto marinaresco pala a prora voga io sono nel direttivo dell’anmi venaria reale ( TO ) un abbraccio ciao

  • Antonio Melis

    “Felice e serena serata a te Ezio Pancrazio Vinciguerra,sei sempre All’erta ;;;;;;)))))”

  • Capitano Musica

    Grazie Ezio per la fiducia e per l’amicizia. E’ davvero con immenso piacere che accolgo questo invito. Un abbraccio.

  • Tropeano Nicola

    Carissimo Ezio mi hai fatto ricordare che mio nonno è uno dei sopravvissuti all’affondamento della Corazzata Roma, purtroppo non ho fatto in tempo a conoscerlo, Grazie.

  • ezio vinciguerra

    Carissimi credo fermamente (e l’ho ribadito non so quante volte) che il vero “italico” problema è “credere” in qualcosa (es. calcio, religione, partiti, nazione ecc. ecc.). Purtroppo debbo constatare, con i distinguo, che la stragrande maggioranza crede nei tornaconti personali. Noi abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica ma quanti oggi (in qualunque settore specie nel campo etico-morale-religioso) spergiurano nel paese dei balocchi tanto caro a Collodi?
    Vi abbraccio convinto che in questa battaglia per fortuna non siamo soli.

    Ezio Pancrazio Vinciguerra

  • Tropeano Nicola

    Caro Ezio, oggi con chiunque parlo di politica mi risponde che è schifato e deluso. Tra qualche mese quando inizierà la nuova campagna elettorale, quella in corso non conta, TUTTI GLI ITALIANI ANCHE I PIU’ DELUSI, correranno da amici e parenti per sostenere il loro candidato ideale quello che sistemerà le cose e che se eletto lo aiuterà a migliorare la sua qualità di vita. QUESTO E’ IL VERO SCANDALO CREDIAMO DI CURARE I NOSTRI INTERESSI FACENDOCI INFINOCCHIARE DA GENTAGLIA SENZA SCRUPOLI, chiedo quante promesse elettorali sono state mantenute, te lo dico io una sola quella che nessuno fa mai, spremerci come limoni. ALLE PROSSIME ELEZIONI LASCIAMO CHE SI VOTINO TRA DI LORO FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE DI PROTESTA. Anche se non credo cambi nulla proprio per le motivazioni che scrivi ma che schiaffo a questa gentaglia.

    Nicola Tropeano

  • Tony Piccolo

    CONCORDO IN PIENO IL PENSIERO DEL FRATELLO NICOLA ,ED AGGIUNGO DI SABOTARE LE ELEZIONI ,TANTO LA TORTA E SEMPRE LORO ,A NOI NON CI RESTA CHE LECCARE LA RIMANENZA CIOE NIENTE!!!!

  • Marco Marini

    io sapevo che l’incrociatore Roma, la nostra nave ammiraglia, non avesse sparato un solo colpo prima di essere affondato nelle bocche di Bonifacio, tanto che il giorno prima l’Ammiraglio in capo della Marina a cui da pochi giorni penso abbiano dedicato una nave, non voleva scappare da Livorno senza combattere almeno una volta … paradossi e contraddizioni a cui i nostri militari sono da sempre sottoposti da politici inetti e traditori

  • Pietro Rossi

    Io ho avuto il modo di parlare con il figlio di uno che è affondato col “Roma” era il 1957………lui non passava mai per un certo viale, che si trova alle scuole CEMM di Taranto. Mi diceva che quello era il tradidore che aveva fatto morire suo padre…….sulla manica del camisaccio portava l’emblema di orfano di guerra……….era il capo sezione, nonchè capo corso!!

  • Erasmo Spignese

    Dalla Roma spararono coi pezzi da 90 ma era impossibile riuscire a colpire gli aerei Do217 tedeschi perchè restavano sui seimila metri di altezza e potevano lanciare tranquillamente!

  • Pietro Rossi

    non penso…..Erasmo non credevano in un attacco, forse negligenza…….il Roma si trovò in testa causa nebbia……..altrimenti doveva essere indietro ed il bersaglio era la prima del convoglio……..e da qui è tutto da dire…meglio finirla qui, è un triste episodio.che sarebbe stato meglio non fosse successo!!!!!!!!

  • Erasmo Spignese

    si io parlavo in generale sul fatto che, chiunque fosse il bersaglio, c’era poco da fare con gli aerei. E’ stato un tristissimo episodio nel quale ho anche perso un parente….!

  • Pietro Rossi

    si proprio un tristissimo avvenimento……con tanti marinai morti. Due anni fa, in occasione della celebrazione della Santa Barbara, ho avuto a fianco a tavola un superstite di quella nave…….a sentir lui, quello che dice la storia è tutta una serie di bugie…..

  • Marco Marini

    no ragazzi scusate, cerchiamo di fare chiarezza vi prego, la cosa mi interessa, non sono molto esperto, mi potete dire meglio la vostra versione dei fatti, se lo ritrovo vi posto il link dove ho letto parte della storia del Roma, secondo me e’ vero che e’ triste ma era la nostra ammiraglia, giusto ? possibile che io cittadino italiano non posso sapere la verita’ ? secondo me come me ce ne sono tanti che vorrebbero sapere come sia andata e se ci facessero un documentario sarebbe meglio, magari un dibattito serio coi documenti che ci sono e le testimonianze delle persone, bisogna ricostruire la verita’ … a me fa arrabbiare da morire pensare che i comandi abbiano gestito male quella situazione cosi’ importante e delicata e vorrei la verita’ … se ci sono stati errori ok ma non cercare la verita’ mi sembra una pena supplettiva e ingiusta per tutti i nostri compratioti morti in quella come in altre occasioni, come speriamo che non si ripetano piu’ certe cose se non capiamo gli errori fatti ? i nostri giovani come cresceranno ? grazie per i vostri racconti, sono molto importanti, ci trovo anche tanta attualita’, penso che noi italiani non siamo tanto cambiati in 60 anni e capire quei fatti mi aiuta a capire i fatti di oggi.

  • Marco Marini

    avete letto che hanno varato da poco una nave con il nome dell’ammiraglio del roma che non ricordo il nome ? l’ho letto sul sito del ministero della difesa … ho letto il discorso del capo di SM alla presenza della figlia forse o di qualche parente … non ricordo bene …

  • Pietro Rossi

    Marco qualcosa, una parvenza o quasi vero la trovi nel libro di Trizzino “Navi e poltrone”. Fare un documentario sarebbe una bugia sulla bugia…….l’effimero del cinema non può dare la verità e la realtà dei fatti………il discorso giovani, quello che dovrebbero sapere, non lo possono fare. La storia dipende da chi scrive……….Oggi si cavalca la tigre……ma non si pondera l’avvenimento perchè e come è avvenuto……A seconda in che ambiente si è cresciuti si è infarciti di ideologie che non danno una visione obiettiva dell’accaduto…

  • Marco Marini

    Pietro, ti contraddici da solo non lo capisci ? in base a quello che scrivi se tu facessi il documentario, io non credero’ a tutto quello che mi racconterai ma vorro’ assolutamente ascoltarlo dalla prima all’ultima parola, dalla prima all’ultima foto, dalla prima all’ultima scena, capisci cosa intendo ? la storia esiste, e’ una esigenza, e’ un bisogno intimo di ogni persona, abbiamo sete di sapere, vogliamo leggere e scoprire quella che tu vuoi nascondere perche’ hai paura che venga distorta, la verita’. anche se non arriveremo a stabilirla almeno l’avremo cercata e cercato di raccontarla, anche se siamo infarciti di ideologie e solo col racconto di chi come te dimostra con le sue parole che le sue idee sanno che esistono le ideologie e forse se ne sono se non liberati almeno un po’ vaccinati, si puo’ aumentare il numero di coloro che di una ideologia non ne fanno una benda per gli occhi. questo penso

  • Marco Marini

    Pietro e’ l’unione delle persone che sanno e che sanno raccontare e sono libere che si tramanda la storia, ognuno di noi nel suo piccolo puo’ fare … leggero’ quel libro. grazie

  • Pietro Rossi

    Marco io non mi contraddico……e CAPISCO………L’effimero resta tale ed ha una visione diversa a seconda di chi dirige e scrive il copione……….confermo il tutto. Le ideologie malsane che rovinano i giovani ai quali in certo qual modo gli sta pure bene…….con questo penso di aver chiarito il mio pensiero.

  • Marco Marini

    Pietro, non volevo certo offenderti, condivido il tuo pensiero ma fino a un certo punto, rifletti, come puoi dire che a un giovane gli stia bene se questo giovane non ha avuto l’opportunita’ di una storia libera ? le ideologie hanno parti malsane e parti buone no ? vorrei dirti che hai ragione che l’effimero resta tale ma per caso una foto e’ effimera ? queste foto lo sono ? i migliaia (e non esagero) di film sull’epopea del west e dei cowboy che ci hanno raccontato in larga parte una storia (la conquista di territori incolti da parte di contadini mandriani americani) molto piu’ effimera e di poco conto di quella di cui parliamo noi (la storia della seconda guerra mondiale e del popolo italiano) mal girati e ipocritamente sceneggiati mi convincono ancora di piu’ dell’esigenza di raccontare con ogni mezzo e in ogni modo la storia italiana. io non ne sono capace ma questa cosa mi interessa e cerco di informarmi e non e’ vero che alle persone nn interessa. non ci credo.

  • Marco Marini

    quando ho scritto che ti contraddici l’ho scritto riferendomi al fatto che giustamente condanni le ideologie e le furbizie ma poi, proprio tu che hai capito quanto sia difficile scrivere la storia, ti ritrai di fronte a quello che e’ un dovere di ogni cittadino e cioe’ sostenere e partecipare ad ogni iniziativa che abbia a cuore la vera’ liberta’ e la ricerca della verita’.

  • Marco Marini

    non e’ vero che il cinema e’ tutto effimero, anche i tuoi occhi sono effimeri ? quel che vediamo e’ sommamente piu’ potente di quel che leggiamo, lo stesso Leonardo da vinci attribuiva alla pittura (arte visiva) un carattere predominante rispetto alle altre arti (la poesia e la musica) perche’ con la visione di un quadro potevi condensare piu’ tratti di quanto potessi fare con le altre arti. magari non sara’ vero pero’ nemmeno si puo’ dire il contrario e il cinema, come sequenza di immagini e’ ugualmente dignitoso, tieni presenti che le giovani generazioni sono molto permeabili all’arte visiva ma poco penetrabili da quella scritta, che sia un pregio o un difetto loro non lo so ma e’ un fatto e non e’ solo colpa loro ma di chi li ha portati a questo. se ci ritraiamo da questo le nostre responsabilita’ permangono no ? 🙂 cordialmente e grazie per le tue parole

  • Pino Amara

    Avevo forse undici anni quando lessi “Navi e poltrone” di Antonino Trizzino. Poi vennero “Settembre nero” e “Gli amici dei nemici” per rafforzare il discorso dei tradimenti. Molti anni dopo spunto’ fuori un libro di Alberto Santoni che si chiamava “Il vero trditore”, dedicato alle intercettazioni del sistema ULTRA Intelligence degli inglesi che per moltissimi decenni l’avevano tenuto top secret o segretissimo. Questa macchina detta ULTRA decifrava tutti i nostri messaggi segreti che si trasmettevano in Italia. Anche i tedeschi furono vittime di questa macchina che sapeva decifrare tutto. Quando la Regia Marina mandava messaggi su spostamenti di navi, gli inglesi lo sapevano e facevano finta d’averlo scoperto per caso inviando il solito ricognitore al posto giusto. Con l’aver reso pubblico il sistema ULTRA dopo moltissimi anni, la Gran Bretagna ha facilitato il compito del Santoni, e ha fatto ritornare la fiducia verso tutti coloro che ritenevamo dei traditori.

  • Marco Marini

    Ciao pino: aver scoperto che in Italia possiamo derubricare da traditore a furbo o vigliacco o inetto un numero comunque imprecisato e senza volto di persone nn mi tranquillizza. Quando uno stato maggiore nn prende la decisione più sensata nel momento in cui si accorge che i suoi convogli sono sistematicamente affondati e cioè chiudere supermarina, smettere di inviare comandi che sono responsabilità dei singoli ammirragli in mare e nn di un salotto in terraferma, io nn mi sento per niente più fiducioso verso coloro che condussero le operazioni e poi gli americani in gran parte hanno lasciato al loro posto in base alla clausola compromissoria dell’armistizio di cui purtroppo o per fortuna proprio oggi cade l’anniversario del proclama

  • Pino Amara

    Pino Amara
    Marco, io sono uno studioso e ricercatore di tutto quello che riguarda la Regia Marina Italiana. Sono stato in conversazioni private con esperti statunitensi qui a Boston. Loro invitavano il Cavaliere Angelo Amara, mio padre, presidente ANMI di Boston, e lui mandava me a suo posto. Per me dopo aver saputo della ULTRA inglese, non potevo piu’ dar ragione ai vari Trizzino sul comportamento di certi alti ufficiali italiani.La guerra con l’entrata degli americani segno’ la fine dei sogni di gloria per l’ Asse. Nessuno poteva immaginare la potenza economica e militare degli Stati Uniti d’America di quel periodo.

  • Marco Marini

    Si pino lo vorrei perché è una storia di persone a noi molto vicine che magari ancora sono vive e penso ognuno di noi vorrebbe saperlo. Nn voglio stabilire buoni o cattivi, voglio conoscere per imparare ma ho poco tempo e tante cose da imparare e sono molto ignorante anche perché sono pochi i buoni libri di storia 😉

  • Salvatore Serio

    Salvatore Serio
    Pino (di Boston) , non basta discolpare certi ammiragli dalle loro colpe solo perchè gli inglesi avevano l’ULTRA. Certe decisioni durante la guerra avevano dell’inverosimile e fanno pensare….ad altro ( e Marco ha ragione ad avere perplessità). Prendi il caso dell’affondamento degli incrociatori Da Giussano e Da Barbiano di fronte a Capo Bon in Tunisia. Furono caricati fino all’inverosimile di nafta anche in tolda per portarla in Libia. Sarebbe bastato un solo colpo di mitraglia di un aereo inglese per farli saltare in aria. Furono silurati da quattro cacciatorpediniere( arrivati improvvissamente come se li aspettassero) nella notte e per colpe di quel carico morirono bruciati vivi ben 920 uomini su complessivi 1565 marinai imbarcati !

  • Marco Marini

    Mi informo pino su questa storia. Sai che in questi gg sto cercando di capire perché gli alleati anticiparono di 2 gg l’annuncio dell’armistizio e perché la flotta italiana nn ingaggio’ nello sbarco in Sicilia ma era stata allertata x quello di Salerno (ben sapendo che era firmata la resa). Tutte mosse che fanno pensar molto male da qualsiasi parte le si veda 🙁 inoltre io nn sono esperto di guerre e nn riesco a capire se un ammiraglio ha sbagliato o se sbagliava supermarina e nn riesco a dare un giudizio ). Una cosa che voleva chiedere a tutti: ma il passaggio sopra la Roma della formazione tedesca che sganciò la famosa prima bomba razzo teleguidata quando era già in verticale ed aveva quindi superato l’ipotetico limite per lo sganciò di una convenzionale, inducendo quindi il comandatante a pensare che quel fumo era un segnalatore, fu o meno preceduta da un primo sorvolo o no? Mi serve per capire se bergamini poteva immaginare il pericolo e cercare di colpire prima l’ordigno che faceva scia oppure no. Grazie

  • Marco Marini

    Amici avete letto della cessione delle navi a Panama con lla mediazione di Lavitola e dell’ammiraglio attuale consigliere militare della oresidenza del consiglio ?

  • Pino Amara

    Caro Salvatore Serio per quanto riguarda la tragica fine degli incrociatori Alberico Da Barbiano e Alberto Di Giussano, condivido tutto quello che hai scritto e non ci sono scuse che reggono!!!

  • Pino Amara

    La resa e non armistizio come si e’ sempre detto avvenne a Cassibile (Siracusa) il 3 settebre 1943, e fu annunciata alla radio dal Generale Badoglio l’ 8 settembre perche’ radio Algeri l’ aveva annunciata qualche ora prima.

  • Marco Marini

    Pino certo ma il problema è di capire perché gli alleati pubblicarono la notizia l‘8 settembre e non il 10 come deciso il 3 a cassibile ? Una ipotesi è perché non si fidavano di badoglio e degli italiani sapendo quanto eravamo incapaci di tenere la bocca chiusa in certi ambienti a roma ? Guarda caso però ai marinai in operazione il segreto era stato mantenuto visto che tutti si apprestavano alla battaglia contro lo sbarco e vi furono cmq scontri e perdite in mare tra il 3 e l‘8. molto strano non ti pare ? a meno da nn accreditare l‘ipotesi che gli alleati non si fidavano di badoglio e così facendo hanno minimizzato il rischio di resa e appena salpata la flotta per lo sbarco (poche ore dopo) hanno anticipato l‘annuncio. immaginate supermarina e badoglio a sapere che gli alleati avevano salpato alla volta di un imprecisato punto della penisola ma che era presto rispetto al 10 ! di tutto questo si perla poco !

  • Pino Amara

    Il sommergibile Velella ando’ perduto il 7 settembre 1943 poco prima dello sbarco degli anglo-americani, vittima dei siluri del smg britannico Shakespeare al largo del golfo di Salerno.

  • Salvatore Serio

    Salvatore Serio
    Una cosa sola è certa, che in quel momento vi era il caos e che gli americani non avevano molta fiducia negli italiani è cosa certa. Ricordo per averlo letto, che il generale Patton ebbe una impressione negativa quando nell’agosto del 43 si affacciò da uno dei balconi del palazzo dei Normanni, attuale sede del parlamento della Sicilia.Egli vide una moltitudine di popolo che lo acclamava e non riuscì proprio a capire quella gente che invece di odiarlo per via dei violenti e barbari bombardamenti effettuali sulla città causando migliaia di morti fra i civili, ora acclamavano ” il nemico”. La cosa strana, ma è così, che fino a pochi anni fa i ruderi di palazzi stupendi bombardati erano stati lasciati al loro posto, così come gli aerei americani li avevano ridotti. Ora qualcuno è stato restaurato,altri demoliti e ricostruiti, molti ancora i ruderi……che dovrebbero far riflettere ma che invece……Per quanto riguarda gli “ammiragli” di cui parliamo non dimentichiamo che erano i diretti eredi di coloro che nel 1860 tradirono ( non tutti grazie a Dio)il loro re Francesco di Borbone, e quindi al loro giuramento di fedeltà alla Patria Duosiciliana consegnando le loro navi all’ammiraglio Persano in nome di una UNità che più passa il tempo più ci si accorge che fu proprio fatta male, visti i risultati. Tali personaggi portarono alla sconfitta di Lissa nonostante la superiorità sia in armamento (rigato) che nel numero di navi.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *