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Meglio la riva…

di Eleonora Giovannini

Sono davvero tante le persone che soffrono e soprattutto che dichiarano di non averne mai parlato, di aver taciuto per anni e di stare male, di soffrire di stati d’ansia. Vi dico: parlatene, non chiudetevi più, non abbiate paura della paura, non lasciatevi imprigionare dalla vergogna. Voi siete meravigliosi. Chi conosce il dolore ha sempre da regalare un calderone d’amore. Regaliamoci, doniamoci. L’amore non è un verso scritto dentro l’involucro di un cioccolatino, è tutto quello che facciamo giorno per giorno, restiamo autentici. Pensando alla sofferenza mi viene in mente il bisogno di emergere. Coloro che soffrono tendono a cercare “il palcoscenico” per ricevere quella mancanza, quella conferma vitale del proprio valore. E’ successo anche a me, desiderare le alture per essere ammirata, per essere capita. Ma questo è un equivoco profondo e pericoloso. La grandezza proviene invece dal silenzio e i colori si esprimono nella naturalezza dei pensieri e dei gesti, senza abiti troppo vistosi. Sono gli angoli che lasciano guardare l’immenso ed è il luogo più nascosto che contiene le profondità. C’è una gran calma in riva al mare…poter guardare i grossi pesci che uccidono i piccoli, ma senza sfamare lo spirito. Lasciamo a “loro”, a chi si nutre di grandezza, perché quella dimensione è la sola cosa che la tiene in vita,  la maestosità del mare. Noi restiamo qui, in mezzo ai detriti, dove ciò che brilla è straordinariamente affascinante e senza nome.

3 commenti

  • Silvana Pucci

    La vita è un vortice e chissà perchè ti trascina sempre in fondo.Quanta fatica per risalire!!Adesso devo combattere anche per me stessa ma ho una strana sensazione,non mi sento in fondo al baratro,leggera come le ali di una farfalla rivolerò nell”azzurro del cielo..Ciao da Silvana

  • Ezio Vinciguerra

    la costante ricerca di un desiderio salutare, come il desiderio di proteggere la vita, di proteggere l’ambiente o di aiutare la gente a vivere una vita semplice e con il tempo per prendersi cura di sé, di amare e prendersi cura dei propri cari, questo è il genere di desiderio che conduce alla felicità…quella felicità che noi, carissima Silvana, conosciamo semplicemente perché abbiamo vissuto.

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